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Autore: Persychan    10/08/2009    3 recensioni
Un tempo la sua pelle profumava di salsedine, ora sapeva di sangue, fumo e carte da gioco.
Ma anche tutto ciò era solo un miraggio.
1. Luci - Nel mio sangue io cambierò: "[...]il suo cuore smise di battere, mentre l’ultima cosa che provava era il dolore."
2. Lei - Io: "Chiunque nella stanza avrebbe scommesso o su un colpo di lupara o su lancio di tazzina, non di certo su un persona come lui, famosa per la sua pazienza e accondiscendenza."
3. Le rose - Lui è illusione: "Nessun sogno per lui quella notte, nessuna voce dolce e nessun profumo di rose ne quella notte ne la prossima."
4. Tra occhi di cristallo e piume di cappelli : "Francia ama le belle dame e figli della nobiltà che circolano a corte, ma il perché debba sopportare anche i rispettivi genitori e parenti acquisiti gli è ancora sconosciuto." [Chibi!Monaco]
[Principato di Monaco]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Amo scrivere di personaggi originali in Hetalia, sicuramente non perchè quelli già esistenti non mi bastano, ma perchè ci sono storie che questi non possono raccontare perchè non ne sono i protagonisti. Per questo motivo ho creato Monaco: per parlare di un minuscolo staterello che nonostante tutto - invasioni, tentativi di conquista, due guerre e un numero non indifferente di "soprusi" - ha continuato e ha combattuto - con delle armi con non sono la violenza/un esercito - per mantenere la sua indipendenza.
Monaco è il primo personaggio che la mia mente a creato - non il primo su cui ho scritto, ma per lei c'è ancora tempo - e, per mia grande felicità, non sono stata l'unica ad averlo amato. Presto, infatti, troverete anche fic scritte da Kurenai su questo personaggio che si è preso una parte importante della mia vita.
Spero che il piccolo Monaco vi possa piacere e buona lettura!

Note tecniche: le storie non saranno in ordine cronologico, ma indicherò, a inizio capitolo, la sua posizione nella storia. Inoltre potranno comparire altri personaggi originali: alcuni saranno solo di comparsa altri invece possiedono degli spin-off personali i cui link saranno postati all'inizio o alla fine del suddetto capitolo.



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Titolo: Le luci - Nel mio sangue io cambierò.
Personaggi/Pairings: Monaco (Oc del Principato di Monaco), Francis Bonnefoy (Francia). Oneside Monaco ---->Francis
Rating: giallo - in eccesso XD
Avvertimenti: shonen-ai, angst e maltrattamento di Principato da parte dell'autrice.
Riassunto:"[...]il suo cuore smise di battere, mentre l’ultima cosa che provava era il dolore."
Note: - non betata.
- versione romanzata di questa parte della storia del Principato di Monaco. In breve (come se già la sua storia non fosse abbastanza corta) tra il 1848 e il 1860 Monaco perse quasi l'80% del suo territorio a causa della dichiarazione di libertà da parte dei comuni di Roquebrune-Cap-Martin e di Mentone, che passarono così prima sotto il controllo del re di Savoia e per poi venir comprate per quattro milioni di Franchi da Napoleone III. Il tutto avvenne, ovviamente, con il consenso più o meno esplicito del governo francese.  Con questa gravosa perdita di territorio - del suo territorio agricolo ed economicamente trainante - il Principato si trovò senza una fonte "tradizionale" di denaro, ma sotto la guida di Carlo III il paese iniziò una nuova politica turistica  grazie all'arrivo della ferrovia e all'apertura del famoso casinò.



Le luci - Nel mio sangue io cambierò


Monaco si guardò le dita: erano rosse, scivolose del suo sangue che gentilmente, quasi senza farsi sentire, continuava a colargli lungo il fianco e più giù fino a sporcare i pantaloni consunti.
L’ennesimo colpo di tosse lo costrinse a terra, a crollare sul pavimento con il fiato corto dal dolore e il sapore del ferro in bocca, mentre un insano vermiglio gli sporcava le labbra.
Nessuno si interessava a lui - stretto nell’angolo di quello che sarebbe dovuto essere la sua casa, il suo porto sicuro e che era ora il suo patibolo – troppo presi a discutere su come strappargli altra carne e come fargli piangere altre lacrime affinchè la belva che aveva chiamato fratello si calmasse. Certo, sarebbe stato risarcito da quattro milioni di franchi d’oro, ma questo non poteva sostituire quello che aveva perso o i suoi territori, faceva soltanto di lui una puttana ben pagata.
Poi la firma fu sposta, in uno svolazzare di penne e di inchiostro, e il suo cuore smise di battere, mentre l’ultima cosa che provava era il dolore.
Avrebbe voluto piangere, ma ormai Monaco non c’era più.
Lui, colui che era stato suo fratello, colui che aveva amato, lui lo aveva ucciso.

“Monaco svegliati!”

Macchie scure gli danzavano davanti agli occhi e un fischio acuto gli riempiva le orecchie. Se le sarebbe volentieri strappate pur di non sentire più quel rumore, ma il suo corpo era così debole da non permettergli neppure quest’ultimo gesto di misericordia.

“Monaco aprì gli occhi, ora!”

Basta, quel suono era insopportabile.
Il fischio di un treno.

“...mi-mio Pri-principe…”
“Sì, Monaco. Sono felice di vederti sveglio.”
“...cos’è ri-rimasto, Principe?”
“Poco. Troppo poco per far finta di niente e tornare alla vita di prima: i territori per la nostra agricoltura sono ormai francesi e di monegasco non è rimasto molto.”
“Co-come fa-faremo?”
“Dovremo cambiare, tu per primo.”
“Co-come?”
“Inizia a non balbettare e poi faremo ciò che è necessario.”

E lui aveva obbedito.

“Devi diventare splendido e affascinante, devi imparare a legarli a te, ad usarli senza che però se ne accorgano. Devi essere accondiscende e compiacente a qualunque loro desiderio o richiesta, ma devi saper anche ammaliarli con ogni tuo gesto, con ogni tua parola affinché nella loro mente tu sia il più bel ricordo della loro vita.”
“Ma Pri-principe io-io non so-sono co-così!”
“Non importa, imparerai a fingere. E smettila di balbettare.”
“Se lo desiderate.”
“Bravo bene, così. Ricordati che non possiamo farne a meno, Monaco. La sopravvivenza del Principato è il nostro scopo, tutto il resto è secondario”

Lui era secondario.

Aveva imparato ad essere un ottimo attore, a fingere come un mendicante, a nascondere meglio di una maschera ed a incantare le genti con il suo novello canto di sirena fatto di divertimento e bellezza.
Monaco, il suo nome, era ormai soltanto il sinonimo di folle eleganza, di diletto sfrenato tra i veli dell’apparenza e di peccato nelle sue notti brillanti delle luci del casinò. Era così bravo ad essere ciò che gli altri volevano che fosse che nessuno ricordava com’era stato prima.

[“Sei bello.”
“Grazie, monsieur. La vostra sistemazione vi soddisfa?”
“Sì, è confortevole, ma...”
“Posso fare qualcosa per voi, allora?”
“Trovo che il mio letto sia un po’ troppo grande.”
“Sono sicuro che, rientrando questa sera, il problema sarà risolto.”
“Bene.”
“E ora prego seguitemi, vi mostro il complesso del casinò. Converrete con me che si tratta di un palazzo di gran prestigio e che...”

Col tempo aveva anche imparato a giocare, a scommettere e a vincere. E quest’ultimo era il suo unico impegno che assolveva con piacere.

“Prego puntante.”
“Una carta. Ancora.”
“Non è forse azzardata una tale fretta?”
“Forse, ma io scommetto per il brivido e scommettere denaro non mi provoca nulla. Che ne dite se puntassimo qualcosa di più interessante? Magari giocherei con più impegno..”
“A cosa alludete, signor Monaco?”
“A delle ore, delle ore di tempo notturno..”

Perchè se il premio non era abbastanza alto nessuno avrebbe giocato, era la preda ad attrarre il cacciatore

“Mi dispiace, ma ho vinto. Tutto sul tavolo è mio.”
“Peccato, ma sappiate che presto vorrò la rivincita.”
“Quando desiderate, io sono a vostra disposizione”

Perchè nessuno avrebbe mai scommesso in un casinò in cui non si perde mai, era la sfida che spingeva il cacciatore alla lotta

“Avete perso questa sera, signor Monaco.”
“Sono stato troppo frettoloso in alcune giocate.”
“Questo non cambia il premio pattuito, no?”
“No, ora sono a vostra disposizione, monsieur.”

Perchè nessuno avrebbe mai scommesso in un casino in cui non si vince mai, era la vittoria l’unica medicina capace di placare la febbre del cacciatore.]

Monaco era diventato bravissimo in molte cose, ma nel fingere non aveva rivali: in fondo continuava a far credere di essere vivo quando da secoli il suo cuore aveva smesso di battere.







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Ricordate che i commenti sono sempre molto graditi ^^

Linea temporale - qui verranno messi i link a tutte le fanfiction riguardanti Monaco in ordine cronologico.

Le luci - Nel mio sangue io cambierò ~ | ~ Lei - Io ~ Le rose - Lui è illusione ~ Piège Aigre-doux by Kurenai ~
(1848 - 1860) 2000
   
 
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