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Autore: McGonaogall_Sister    07/05/2020    1 recensioni
What IF/ seguito di "Pamela Radcliffe e il Professore di Pozioni"
La vita da Professore non è come ce la si immagina: tra le lezioni fuori dal comune e i pettegolezzi tra insegnanti, la vita dall'altra parte della barricata riesce, però, ad infondere in Pamela una serenità che non si era aspettata e a regalarle qualche avventura.
+++
"Le profezie, come sai, sono una materia complessa e delicata e per quanto non mi sia chiaro fino in fondo il significato di ciò che hai visto, è senza dubbio vero che alcune coincidenze meritano attenzione."
- Albus Dumbledore
"Siete pregata di non cercare di invadere il mio spazio mentale né da lontano né da vicino."
- Severus Snape
"Com’è la prima impressione dall’altra parte della barricata?"
- Filius Flitwick
"Oh, cara, da che mondo è mondo le situazioni complicate sono sempre le migliori! Un po’ di difficoltà mette pepe, come nel purè di patate voraci."
- Pomona Sprite
"Nella mia esperienza, chi è tanto caparbio e sciocco da rifiutare un amore disinteressato e tenace, presto o tardi se ne pente."
- Minerva McGonagall
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Minerva McGranitt, Pomona Sprite, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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L'angolo dell'autrice
 
Tornare a Hogwarts è sempre un’emozione!
Sta per iniziare una nuova avventura e non vedo l’ora di sapere la vostra:)
Abbiamo un po’ di carne al fuoco: ve la ricordate la profezia di Sybill? E come se la caverà questa volta Pamela con le sue lezioni, coi Malfoy, con Snape? 
 
Beh…non resta che leggere :D
 
 
Scendere dalla scopa e poggiando i piedi davanti al grande cancello in ferro battuto le diede una sensazione strana. Per i prossimi mesi quello sarebbe stato il confine della sua vita e dopo aver tanto girovagato il pensiero aveva qualcosa di claustrofobico e rincuorante allo stesso tempo. 
 
"Oh, Pamela cara, che bello vederti, e come sei abbronzata!" 
Come l'anno precedente, davanti al cancello la piccola folla di insegnanti aspettava. Nessuno arrivava mai senza un po' di anticipo all'appuntamento con Hogwarts e il clima era quello del primo giorno di scuola: ci si salutava, si scambiavano chiacchiere e si aspettava l'inizio di un nuovo anno. 
Pomona le stava venendo incontro gioviale come sempre, abbandonando le chiacchiere con Sybill Trelawney e il Professor Kettleburn che stava sventolando in aria il braccio di legno, raccontando qualcosa di molto avvincente davanti agli occhi sgranati della Professoressa di Divinazione.
 
"Grazie Pomona, anche tu hai un bel colorito" rispose la ragazza. In effetti la Professoressa di Erbologia aveva la pelle perennemente scurita dal sole o seccata dal freddo e dal vento. 
 
"Finalmente ti sei decisa a darmi del tu: brava ragazza! Sono sicura che avrai cose da raccontare su quest'estate" aggiunse facendole l'occhiolino.
 
Pamela si limitò a sorridere.
"Magari mentre sistemiamo le serre." 
Disse, mentre i cancelli si aprivano. 
"Siamo già tutti?" chiese stupita guardandosi intorno. Vedeva la McGonagall, Flitwick, Madame Pince, Madame Pomfrey, un tizio improbabilmente vestito di turchese che doveva essere il nuovo insegnate di Difesa Contro le Arti Oscure, ma né il Professor Snape né Charity sembravano lì con loro. 
 
"Se hanno aperto i cancelli è ora" rispose Pomona prendendola sottobraccio. "Andiamo, cara, o finiremo per arrivare dopo i nostri bagagli."
 
+++
 
Nella sala grande, preparata per la riunione di inizio anno di tutto lo staff, si respirava aria di casa. Dumbledore li accolse come sempre, con la severa compostezza di un vecchio padre, ma a Pamela non stupì più e lo trovò anzi rincuorante. Aveva l'impressione che quel variegato manipolo di individui riuscisse a lavorare in perfetta armonia solo grazie a quella presenza. Altrimenti sarebbe stato difficile immaginare Sybill, Minerva e Kettleburn sedere allo stesso tavolo se non per una barzelletta. Lei aveva preso posto accanto ad Hagrid sorridendogli e strofinandogli con affetto l'enorme schiena. 
 
"È bello rivederti" gli aveva detto prima che il Preside richiamasse il silenzio. 
Pamela si era ammutolita lanciando un'occhiata alla grande tavola. Dumbledore aveva iniziato il discorso e né Snape né la Burbage erano presenti. Iniziava a pensare che fosse successo qualcosa durante l'estate, qualcosa di cui non era a conoscenza. 
Poi all’improvviso si aprirono le grandi porte dell’ingresso ed entrambi fecero il loro ingresso, Snape in testa camminando a lunghe falcate veloci, i capelli arruffati pieni di legnetti e foglie. L’aspetto di Charity non era migliore, con l’aggiunta di un kneazle rosso a pelolungo tenuto in braccio a coprirle quasi tutto il corpicino.
 
“È colpa mia, Preside” si affrettò a dire costernata cercando di tenere il passo del Professore davanti a lei. “Il mio Merlino era scappato, non so come, dal suo trasportino… non riuscivo a trovarlo e Severus mi ha aiutato a ritrovarlo.” spiegò in fretta nel silenzio che si era creato.
 
La faccia di Merlino era tronfia come quella di chi, dopo aver fatto una terribile cattiveria si vede ricompensato da un lungo soggiorno sul seno della sua umana preferita. Quell’espressione fu il solo motivo per cui Pamela si sentì di credere a quella storia come almeno in parte vera. Avrebbe potuto scoprire facilmente se fosse tutta la storia, sarebbe bastato aprire la coscienza e fissare negli occhi Charity per un secondo: certe cose si nascondono solo se si è degli ottimi Occlumanti, e Charity non lo era. Ma Pamela non aveva nessuna voglia di sapere, preferiva cercare di concentrarsi su quello che stava dicendo il Preside presentando il tizio vestito di turchese. A quanto pare era un certo Gilderoy Lockhart, ed era convinto di essere molto famoso e altrettanto bello. A Pamela non risultava né l’una né l’altra cosa. Non riusciva a ricordare di aver mai visto la sua faccia prima d’ora o di averne mai sentito parlare, ma concentrarsi nel tentativo di ricordare, l’aiutava a non immaginare le mani di Charity e di Snape sotto al tavolo. Chissà se si toccavano. Le vennero in mente le mani di Max.
 
“Infine, come ogni anno, mi auguro di vedere tutti voi collaborare al meglio per garantire la migliore educazione ai nostri studenti. Come saprete, l’anno passato è stato… funesto  e ha reso evidente a tutti noi quanto il felice equilibrio che stiamo vivendo sia fragile” il Preside prese fiato facendo correre gli occhi su ognuno di loro e per i secondi in cui fissò lei, Pamela ebbe l’impressione di venir trapassata da parte a parte da quello sguardo. Non era propriamente una sensazione fastidiosa.
“Molto bene, aggiorneremo una riunione a dicembre e per ora, non mi resta che augurarvi buon riposo. A cena mi dicono che ci sarà pasticcio di verdure al forno.” Concluse con un sorriso soddisfatto e in un attimo la sala divenne un chiacchiericcio diffuso inframmezzato dal rumore di sedie che strisciano sul pavimento.
 
Pamela si alzò raccattando piuma e registro e cercando di tenere gli occhi più bassi possibile per non rischiare di guardare né Snape né Charity. 
 
“Che novità, questa della riunione a metà anno” 
Flitwick le si era avvicinato.
“Oh, beh, poco male eh… non mi dispiace certo avere un altro momento di confronto, anzi. Ad ogni modo è bello essere alle soglie di un nuovo anno, non è vero? Dopo tutti questi anni continua ad essere il mio momento preferito. Ho perfino voglia di pulire l’aula!”
 
“Se ha bisogno di una mano sa che può contare su di me.” rispose sollevata dal sorriso franco del Direttore della sua vecchia Casa. 
 
“Professoressa Radcliffe”
 
La voce di Snape le gelò il sangue per un momento e dovette fare uno sforzo per fermarsi a metà del corridoio, mettere insieme un sorriso e voltarsi verso di lui.
 
“Mi auguro non si sia già impegnata con gli altri docenti per aiutare nei preparativi. L’inventario non si farà da solo.”
 
Il Professor Snape riusciva a risultare urtante anche quando chiedeva un aiuto e Pamela fu tentata di girarsi e andarsene senza nemmeno rispondere. O forse gli avrebbe tirato uno schiaffo se fosse stato abbastanza vicino. Si riteneva offesa, ma non era certa del perché. Nell’estate gli aveva scritto due lettere, in tono molto professionale riguardo ad alcuni libri, con solo accenni lievi a quello che stava facendo. Lui aveva risposto con lettere cortesi, estremamente interessanti, assolutamente formali, gelide.
 
Severus si schiarì la gola. Il modo in cui la Radcliffe lo stava fissando lo metteva a disagio, aveva l’impressione di dover dire qualcosa, qualcosa come un potente controincantesimo per evitare di vedersi arrivare una Bombarda in faccia. Non gli veniva in mente nulla di adeguato.
 
“In realtà suppongo che la Professoressa Sprout si aspetti un aiuto con le serre, e di certo il Professor Flitwick vorrà che spolveri le parti alte della sua aula, ma non appena mi sarà possibile verrò a darle una mano con l’inventario. Finiremo in tempo.” 
 
“Bene, bene…” si schiarì di nuovo la gola “buon… buon proseguimento, allora.” Riprese a camminare passandole accanto e andando oltre. 
 
Pamela rimase ancora un momento ferma in corridoio lasciando passare anche Madame Pince, intenta a chiacchierare con la McGonagall, poi si decise a riprendere la propria strada. Aveva voglia di ritrovare la sua camera, disfare il baule e buttarsi sul letto a fare le coccole a Charm. Lui avrebbe saputo dire un paio di freddure che l’avrebbero tirata su di morale.
 
   
 
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