Crossover
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Autore: Robotech90    09/05/2020    0 recensioni
Quante persone amano i libri fantasy? Quanti ragazzi passano intere giornate leggendo storie ambientate in mondi fantastici? E se questi ragazzi si trovassero un giorno ad affrontare le loro fantasie?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DOPO BEN 5 ANNI, ALL'ETA' DI 27 ANNI (HO INIZIATO IL LIBRO A 14) E IN PIENA QUARANTENA, SONO RIUSCITO A TERMINARE QUESTA AVVENTURA. RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE MI HANNO SEGUITO E SPERO CHE QUESTI ULTIMI CAPITOLI VI PIACCIANO. PERDONATEMI PER IL FORMATO, MA ERANO APPUNTO 5 ANNI CHE NON POSTAVO AHAH                                                                                    Scontro Finale (Parte 2 di 3)

Mirko correva lungo le mura in cerca di Xavian, il ragazzo aveva provato a contattare il drago mentalmente, ma era stato tutto inutile. Cosa gli era successo? Il Cavaliere rifiutò di credere che fosse morto, se ne sarebbe accorto dopotutto. Mentre la battaglia tra i prigionieri e gli Orchi infuriava attorno a lui, Mirko vide una piccola porta che conduceva all’interno del palazzo reale e la attraversò. Una volta dentro, il rumore assordante dello scontro parve scomparire, lasciando il posto ad un inquietante silenzio. Lungo i corridoi erano disseminati cadaveri di entrambi gli schieramenti e le pareti erano macchiate di sangue rosso e nero, creando un contrasto orribile e disgustoso. Mentre attraversava il primo corridoio, il Cavaliere sentì i suoi passi rimbombare fra le mura del Palazzo, sembrava che non ci fosse davvero nessuno.
“Dove sono tutti?”- si chiese il giovane, svoltando un angolo e trovandosi di nuovo in un androne deserto, eccetto i corpi dei guerrieri morti. Avanzando con cautela, la spada di fronte a sé, Mirko trasalì quando udì un rumore sordo provenire dall’esterno. Il ragazzo non badò a quel suono e cercò di contattare Xavian un’altra volta: “Xavian, ti prego, puoi sentirmi? Dove ti hanno portato?” Con sua sorpresa il drago, questa volta, rispose, ma la sua voce appariva debole, affannosa: “Mirko….mi hanno rinchiuso nei sotterranei…ti prego aiutami prima che…..”- e fu silenzio. Il Cavaliere, confuso e spaventato, provò diverse volte a richiamare il Drago, ma senza alcun risultato. Amareggiato, Mirko si lasciò scivolare sulla parete, sedendosi.
“Nei sotterranei?”-pensò. Il ragazzo aveva il timore che potesse essere una trappola, ma teneva troppo a Xavian e, rialzatosi, corse deciso verso le prigioni.
                                                                                 
                                                                               *
 Eric si scansò e riuscì ad evitare il colpo che Utnagh aveva indirizzato alla sua testa. L’Orco, ringhiando, si scagliò di nuovo su di lui, ma Manuel lo respinse e disse all’amico:
“Vai Eric, cerca Angel, di lui me ne occupo io”
Il giovane annuì e si fece largo tra le truppe, uccidendo tutti i nemici che tentavano di ostacolarlo. Il cielo plumbeo era attraversato dai ruggiti dei draghi e dagli stridii dei Nazgul,mentre la pianura sottostante brulicava di combattenti che si fronteggiavano con veemenza. Eric giunse ai piedi delle mura, appena in tempo per vedere Angel scavalcare i bastioni. Il Cavaliere fece tutto il possibile per concentrarsi e , nonostante i rumori della battaglia che lo distraevano, riuscì ad evocare un incantesimo e ad elevarsi fin sulla sommità delle mura. Una volta atterrato, Eric respinse l’assalto di un nemico e si mise in cerca del cartone rosa che sembrava sparito. Il Cavaliere stava per svoltare, quando delle voci a lui familiari attirarono la sua attenzione. Con sorpresa, vide Kiara e Kovu seduti a terra,impauriti, mentre Danielf combatteva di fronte a loro con una decina di Orchi, uno dei quali, sembrava essere Kraghat. Senza pensarci su, Eric spiccò un balzo e atterrò al fianco di Danielf con una capriola, suscitando lo stupore di tutti. “Hai bisogno di aiuto, razza di mercenario?”- chiese Eric, uccidendo un avversario. “No Eric”- urlò Kiara-“Adesso è dalla nostra parte, ci sta proteggendo per ordine di Mirko”
Il Cavaliere inarcò un sopracciglio e si voltò verso il barbaro, che sorrise beffardo. “Non lo sapevo”- si limitò ad esclamare il giovane e riprese a lottare. Lo scontro proseguì finché non rimase solo Kraghat. Il Comandante dell’esercito di Mordor osservò i suoi due sfidanti con preoccupazione, ma, nonostante avesse solo una mano,si lanciò in avanti e colpì Danielf con una spallata così potente da farlo urtare al muro. Il mercenario sembrò rialzarsi, ma chiuse gli occhi, perdendo i sensi. “Bene, Cavaliere”-gracchiò la creatura- “E’ una cosa fra me e te adesso” Eric non si lasciò intimidire e iniziò a duellare con Kraghat, mentre Kiara non poteva far altro che rimanere immobile accanto al suo compagno ferito. Con sbigottimento, il ragazzo si accorse che l’Orco aveva una forza immane, eppure il suo fisico era tutt’altro che prestante. Dopo essersi scambiati una decina di colpi, i due presero fiato: “Non potete fare nulla per ostacolare il mio padrone, idioti”- esclamò Kraghat-“ Morirete tutti e questa terra mostrerà il suo stemma per l’eternità” Eric non rispose, ma tentò di studiare l’avversario, per trovarne il punto debole. Il ragazzo aveva insistito molto nell’attaccare il fianco di Kraghat dove mancava la mano, ma l’Orco si era dimostrato abilissimo nel difendere quella zona. Mentre pensava, il Cavaliere non si accorse che Kiara stava urlando “Attento” e Kraghat gli infilzò una spalla, attaccandolo alla parete. Un dolore lancinante gli attraversò il corpo ed Eric poté sentire Maskind ululare nel cielo. Kraghat rise, maligno, ed estrasse un pugnale dalla corazza, intenzionato a finire il ragazzo. Eric, cercò di liberarsi, ma la spada, che gli attraversava la spalla, lo teneva bloccato alla parete. L’Orco si avvicinò e colpì il ragazzo al viso con una gomitata: “Hai visto, Cavaliere? Basto io per eliminarti”- Kraghat alzò il pugnale, ma Kiara, pur indebolita, tentò di fermarlo,tenendogli goffamente il braccio. Kraghat ringhiando infastidito,la spinse via ed Eric diede uno strattone alla spalla che si accese di nuovo di dolore. “Ora basta”- ruggì l’Orco- “Addio, Cavaliere”. Eric sentì Kiara gridare e chiuse gli occhi,ma un secondo grido, gracchiante, proprio di fronte a sé glieli fece riaprire. Kraghat aveva il pugnale alzato, il sangue nero gli sgorgava dalla bocca e una spada lo traversava da una parte all’altra. Il corpo dell’Orco cadde nella polvere e Murtagh liberò la spalla del Cavaliere che ancora non credeva ai suoi occhi. “Ma….cosa…?”- riuscì a dire Eric, ma Murtagh lo zittì e gli curò la spalla. “Hanno preso Castigo, non posso permettere che gli facciano del male e visto che anche voi combattete contro Sauron vi aiuterò” Eric si alzò in piedi e fece riprendere Danielf scuotendolo leggermente: “Uh? Cosa è successo?”- domandò il robusto guerriero. “Per fortuna nulla”-affermò Eric aiutandolo a rimettersi in piedi. Il Cavaliere controllò che Danielf stesse bene, poi si diresse da Kiara: “Cos’ha Kovu?”-chiese, osservando il cartone che respirava a malapena. “E’ stato gravemente ferito da Sauron, ma non abbiamo possibilità di curarlo. Lo sta facendo soffrire intenzionalmente….è orribile” Danielf e Murtagh guardarono Kiara con compassione ed Eric le carezzò il viso, asciugandole una lacrima: “Kiara…io tengo molto a te….forse è giusto che te lo dica. Io….mi sono innamorato di te”. Kiara sbarrò gli occhi e guardò confusa il Cavaliere che proseguì: “So che non potrei fare a meno di te, ma….devo rispettare il tuo amore per Kovu, sia come Cavaliere che come amico. Ecco adesso lo sappiamo tutti e due…quello che voglio è solo la tua felicità”- detto questo, il ragazzo prese qualcosa dalla tasca e lo mostrò a Kiara. Era il bracciale che il Cavaliere le aveva regalato ad Ellesmera;Eric lo aveva conservato fino a quel momento. Il cartone prese l’oggetto e lo mise al braccio destro: “Eric, grazie”-disse, con la voce tremolante. Il giovane avrebbe voluto rispondere, ma Murtagh attirò la sua attenzione: “Cavaliere, il tuo cartone”. Eric si girò di scatto e vide Angel che correva lungo le mura, gridando il nome di Stitch. Raccolta la spada, il ragazzo si alzò: “Danielf, Murtagh portate Kiara e Kovu al sicuro. Io vado a prendere Angel” I due annuirono ed Eric si avviò sui bastioni dove lo scontro proseguiva. “Angel, aspetta”- urlò, ma il cartone parve non sentirlo e continuò la sua corsa disperata. Proprio in quel momento una violenta esplosione squarciò l’aria ed Eric si rese conto che la parte esterna delle prigioni era saltata in aria. Quando la nuvola di polvere si dissolse, una figura venne scagliata all’esterno e il ragazzo riconobbe Murazor, il secondo di Sauron, che cadde a terra e tentò di rialzarsi, ma il suo aggressore si era già fatto avanti…. “Oh, no”- si disse Eric in preda all’orrore.  

                                                                              * 

 “Mio signore, mio signore”- urlò un orchetto, mentre Sauron cercava di capire cosa avesse potuto provocare quell’enorme esplosione. “Cosa c’è verme?” “Galbatorix si è liberato, signore. Murazor non è arrivato in tempo” Sauron venne attraversato da una scossa di rabbia. Troppi stavano diventando i nemici: Mirko, Galbatorix, gli altri Cavalieri e i loro amici... “Richiama i Nazgul dalla battaglia”- ordinò il Signore Oscuro – “Avrò bisogno del loro aiuto per fronteggiare tutte queste minacce”. L’orchetto annuì e corse via, mentre Sauron, il maglio da battaglia ben stretto in mano, si diresse nel cortile dove vide Murazor a terra, mentre Galbatorix avanzava dalla breccia che aveva creato. “Omuncolo”-urlò il Signore di Mordor- “Combatti con me” Galbatorix si voltò: “Con immenso piacere” Un’enorme sfera d’energia nera sfrecciò attraverso il cortile e andò a colpire Sauron che riuscì ad assorbirla con la sua arma: “Tutto qui?”-esclamò, ma il suo avversario era scomparso. “Sono qui”-urlò una voce alle sue spalle e Sauron schivò ,nonostante la sua stazza, la seconda sfera con un agile balzo. Neanche il tempo di emettere una risata che Galbatorix vide una scarica di fiamme piombargli addosso. Dopo averla deviata, il Re rise: “Allora hai imparato qualcosa di magia” I due continuarono a lottare scambiandosi colpi di ogni sorta. Era uno spettacolo terribile , ma allo stesso tempo affascinante: i due Signori del Male erano al centro del cortile, mentre le mura brulicavano di combattenti e il cielo emetteva tuoni e fulmini. Era una battaglia fra due Mondi diversi, quale dei due avrebbe vinto?  

                                                                                 *
 Eric osservò con muto stupore lo scontro tra i due esseri più potenti e malvagi della fantasia: i Signori Oscuri si scambiavano violenti colpi e nessuno sembrava voler cedere. Il Cavaliere distolse lo sguardo dallo scontro e tornò alla ricerca di Angel, chiamandola a gran voce per farsi sentire in quell’enorme frastuono di armi ed esplosioni. Dopo una breve corsa, Eric riuscì finalmente a raggiungerla….si era fermata e respirava affannosamente, con le pupille dilatate. “Angel….cosa…?”-iniziò Eric, provando a scuoterla, ma quando vide anche lui ciò che aveva fatto bloccare la sua amica, rimase di stucco. Stitch comparve dall’interno di una torre e rise malignamente. Non era più quello di prima, un’aura blu e nera lo circondava e gli occhi erano ridotti a due fessure. “Stitch…..che ti è successo?”-chiese la sua compagna, allungando una mano tremante verso di lui.
“Niente che possa avermi fatto male”- ghignò l’altro, mostrando i denti aguzzi- “Forse ho sopravvalutato la potenza del Bene…..è nel Male che ho trovato il vero Potere” “Ma che stai dicendo?”- sussurrò Angel, scuotendo il capo- “Io non ti riconosco più”
“E’ stato colpito con il pugnale Morgul degli Spettri, Angel…è uno di loro, adesso”- esclamò Eric, puntando la spada verso il nuovo arrivato. Angel aprì la bocca per lo stupore e tentò di avvicinarsi al cartone blu; prima che il ragazzo potesse fermarla, Stitch la colpì con una mano artigliata e le causò un graffio sulla guancia, facendola cadere a terra. “NO”-urlò il Cavaliere e, memore del sogno, si scagliò su Stitch, aggrovigliandosi a lui. Con una forza immane, il cartone lo sollevò e lo scagliò sui bastioni, il giovane batté violentemente la schiena e una marea di puntini rossi e verdi gli oscurò la vista, permettendogli solo all’ultimo momento di schivare il secondo attacco della creatura animata.
“Faresti meglio ad arrenderti”- gracchiò Stitch, mentre il Cavaliere schivava i suoi artigli. “Stitch, cerca di tornare in te, tu non sei veramente così”- provò a dire il Cavaliere, ma con scarso successo.
“Al contrario, Eric, io sono sempre stato così!” –urlò colmo di rabbia il cartone e , dopo aver raccolto un masso lo scaraventò su Eric, bloccandolo a terra. Impotente, il ragazzo tentò di sollevare il peso che lo opprimeva, ma Stitch comparve sopra di lui e sollevò una mano: “Dì addio, Eric”- rise e fece per abbassare il braccio, quando qualcuno lo spinse via…era stata Angel che con una rapida mossa liberò il Cavaliere e si parò di fronte al suo irriconoscibile compagno. “Combatti con me , Stitch, e lascia stare lui” Il cartone maschio tossì e ringhiò con odio, passando le unghie sui bastioni e causando un rumore straziante. “Come….tu…..desideri”-scandì.
Eric fece per intervenire, ma Angel lo fermò: “No, mi occupo io di lui. Tu cerca Mirko e Xavian” “Ma….Angel, ti ucciderà”-disse il ragazzo.
“Senza di lui è come se fossi già morta”- singhiozzò-“Ora vai” Eric non la ascoltò. “VAI!”-urlò poi il cartone, facendosi scappare una lacrima e il Cavaliere, obbedì a malincuore.

                                                                              *

 “Sono troppi”- urlò Rick , dopo aver ucciso un Orco che lo aveva attaccato alle spalle- “Che facciamo?” “Dobbiamo resistere, non cediamo”-esclamò Manuel che combatteva al fianco di Robert contro altre decine di nemici. La battaglia ora volgeva a favore delle forze di Mordor. L’esercito Elfico era stato attaccato ai lati per mezzo di alcune gallerie fatte costruire appositamente da Sauron ed ora era costretto a mantenere le posizioni e a lottare con i denti per non essere sopraffatto dalla brulicante marea nera degli Orchi. Rick roteò la spada e falciò un paio di nemici,il ragazzo si guardò intorno e constatò che la situazione stava facendosi sempre più disperata. Gli Elfi cadevano a decine intorno a lui. Manuel e Robert erano intenti ad arrestare la marea avversaria come potevano, così come Chris e Gianni, che si trovavano poco distanti dalla sua posizione. Improvvisamente, Vahalkas irruppe nella mente del giovane: "Rick, c'è qualcosa di strano. I Nazgul si stanno ritirando all'interno della città. Cosa facciamo?" Il Cavaliere rispose in fretta: "Non inseguiteli, potrebbe essere una trappola. Tornate qui sul campo e aiutateci, la situazione non è delle migliori da queste parti!" Detto questo, il ragazzo chiuse il contatto col drago e tornò a concentrarsi sulla battaglia che imperversava. Un Elfo cadde sanguinante al suo fianco e un orrendo Troll si elevò di fronte al Cavaliere, brandendo una possente mazza. Rick non si fece intimorire e ,portando la spada di fronte a sé, attese che la creatura attaccasse, ma, prima che questa potesse fare un qualsiasi movimento, ci fu un rapido schiocco , e una freccia si conficcò tra gli occhi del Troll. Per un momento, mentre il corpo del mostro barcollava in avanti, sembrò che il mondo si fosse fermato...Rick, si volse: "Arnold.."

Razar comparve all'orizzonte, seguito da Zarthan. Dalle colline iniziarono a sciamare migliaia di puntini, mentre un boato assordante aveva riempito la pianura. "CE L'HANNO FATTA!!!" - urlò Rick, levando la spada al cielo. Manuel, Robert, Chris e Gianni si unirono alle grida di gioia degli Elfi, mentre la marea alleata si avvicinava sempre di più. Razar e Zarthan planarono sugli Orchi e scaricarono una vampata di fiamme, dando un attimo di tregua alle forze Elfiche. Rick e gli altri Cavalieri ripresero coraggio e incalzarono le truppe nemiche, incuranti del numero. Subito dopo l'arrivo degli alleati, infatti, gli Orchi avevano perso parte della propria sicurezza e non erano in grado di uscire dai tunnel in tutto il loro numero, divenendo così facili bersagli. Vahalkas e gli altri draghi giunsero poco dopo e si unirono agli attacchi dei loro fratelli, mentre sul campo alcuni Orchi iniziavano a disertare o correvano in preda alle fiamme. Rick scavalcò il cadavere di un nemico e raggiunse Manuel, che aveva appena eliminato un altro servo di Sauron. "Manuel, Eric è sulle mura?"
"Sì, ha seguito Angel. Credo che lei stesse andando in cerca di Stitch, dobbiamo assolutamente raggiungerli" -rispose questi. Rick annuì e chiamò Lifaen e Meredriel che giunserò immediatamente seguiti da Alexander. Il ragazzo aveva un graffio sulla guancia e la sua spada grondava di sangue nero. "Cosa accade, Cavaliere? "- disse Lifaen, ansimando. "Io e gli altri dobbiamo andare dentro a cercare i nostri amici, tu e Meredriel continuate a coordinare l'attacco e cercate di abbattere la porta principale ora che gli Orchi sono divisi. Alexander, tu resta con loro" "Non credo proprio, Cavaliere"- fu la risposta decisa di quest'ultimo. Rick fece per rispondere, ma un potente boato proveniente dall'interno della città lo interruppe.
"D'accordo,vieni anche tu" - si limitò a dire, alla fine- "Ci servirà tutto l'aiuto possibile" Alexander annuì e corse dietro i Cavalieri, mentre Lifaen e Meredriel urlavano ordini nell'Antica Lingua al resto dell'esercito. Nel frattempo le truppe di Gondor e Rohan erano giunte nel pieno dello scontro e i Cavalieri videro una figura a cavallo intenta a decimare i nemici intorno a sé. L'uomo indossava una splendida corono ornata di gioielli e brandiva una possente spada con la quale falciava tutti coloro che provavano ad ostacolarlo. Poco distante da lui, un Elfo e un Nano combattevano fianco a fianco, mentre un uomo con un elmo a forma di testa di cavallo urlava tutta la sua rabbia sui nemici. "Aragorn, Legolas, Gimli ed Eomer"- disse una voce alle spalle del gruppo. Mark era appena atterrato, e i ragazzi gli corsero incontro, abbracciandolo. "Grazie al cielo, ce l'avete fatta!"- disse Rick, stringendo l'amico. "Ehi! Non potevamo mica lasciarvi soli,no?"- scherzò Mark, dando un buffetto all'amico di una vita. Il suo sguardo si spostò su Alexander. I due si osservarono per poi farsi un vicendevole cenno di assenso, seguito da un sorriso. Un'altra esplosione fece accapponare la pelle a tutti, il gruppo si voltò e vide una piccola torretta in pietra franare all'interno di Uru-Baen.
"Non c'è tempo da perdere"- esclamò Mark- "Cavalieri, seguitemi! Facciamola finita, una volta per tutte!"- urlò infine e montò in sella a Zarthan. Gli altri ragazzi chiamarono i loro compagni alati e spiccarono il volo. Il gruppo superò le mura e atterrò nel piazzale principale, dove ormai il fumo rendeva quasi tutto invisibile agli occhi umani. I Cavalieri ed Alexander smontarono e sguainarono le spade. Tutto intorno a loro erano in corso delle schermaglie fra gli abitanti della città e gli Orchi di Sauron, ma non vi era traccia né del Signore Oscuro, né di Galbatorix.
"Dove sono?" - disse Chris
"Ci occuperemo dopo di loro, ora dobbiamo trovare Eric e Mirko!"- esclamò Rick.
"Rick!!"- una voce femminile chiamò il Cavaliere attraverso il fumo e lui riconobbe Kiara. "Ragazzi, da questa parte!"- urlò il Cavaliere e gli amici lo seguirono, mentre i draghi tenevano d'occhio la zona. I ragazzi corsero per un po', fino a giungere alla base delle mura, dove trovarono Kiara, Danielf e Murtagh chini su Kovu, che respirava a malapena.
"Oh, ragazzi...siete vivi" - disse Kiara, non appena li vide, lasciandosi scappare un gemito misto tra la felicità di quell'incontro e la tristezza del momento. Il cartone mise al corrente i Cavalieri di ciò che era successo a Kovu e Mark esclamò: "Maledizione!"
"Ma questo significa che non possiamo salvarlo?"- disse Rick, chinandosi su Kovu ed esaminandone le ferite. "Voi non potete"- interloquì Murtagh- "A quanto pare solo Sauron stesso potrebbe guarirlo...ma sarebbe come chiedere a una pecora di lasciarsi guidare da un branco di lupi" Mark scosse il capò e cerco di pensare a una soluzione. Kovu tossì sangue e Kiara spalancò gli occhi, preoccupata. "Ci sono!"- Esclamò improvvisamente Gianni. Tutti si voltarono verso il ragazzo, in attesa. "Abbiamo bisogno di Angel e del veleno che Galbatorix le diede per uccidere la Regina Islanzadi. Oromis ci ha detto che gli Elfi possono cambiare le cose mediante il canto. Angel potrebbe trasformare quel veleno in una pozione medicamentosa se cantasse la sua canzone al contrario su di esso. So che sembra folle, ma dobbiamo tentare o Kovu morirà. Se quel cartone è in grado di trasformare una persona da buona a malvagia, c'è una possibilità che possa avere lo stesso effetto anche su di un elemento naturale. E' la nostra unica possibilità!" Per un breve lasso di tempo, nessuno disse nulla, mentre Gianni li guardava ad uno ad uno. D'un tratto, fu Mark a prendere parola: "Sono d'accordo con Gianni, dobbiamo tentare. E dobbiamo fare in modo che Sauron non venga distrutto prima di aver attuato la nostra idea, altrimenti Kovu morirà insieme a lui." Gianni annuì e Manuel esclamò: "Non posso credere che dovremo proteggere quel maledetto!"
"Ti capisco, Manuel, ma è necessario se vogliamo tenere Kovu in vita. Non si tratta di proteggerlo, ma solo di evitare che muoia prima di aver curato Kovu. Dopodiché potremo avere la nostra vendetta."
Manuel incrociò le braccia sul petto e fece un deciso cenno di assenso. Mark, si rivolse a Kiara: "Restate qui con i nostri draghi, vi proteggeranno loro. Noi andiamo a cercare Angel, Mirko ed Eric." Il cartone annuì e abbracciò il ragazzo: "Grazie, Mark. Se salverete Kovu, sarò in debito con voi" "Nessun debito"- disse Arnold, incordando l'arco - "Tra amici fraterni è così" Kiara gli sorrise e lasciò andare Mark che corse verso i bastioni seguito a ruota da Alexander e dal resto del gruppo, mentre i draghi si posizionarono a difesa di Kovu. "Fate attenzione....e fa che Eric sia vivo..."-esclamò in un soffio il cartone, stringendo la mano del suo compagno ferito.


 
  
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