Harry Potter, 'Chiamami con il mio nome' di LadyPalma su EFP Fanfiction

Chiamami con il mio nome

“Qualcuno sa qual è l’elemento che manca?”
Una mano scatta in aria e per un attimo lo sguardo del professore è concentrato unicamente su di lei. Stavolta è sicura di sapere la risposta: ha anticipato la lezione del giorno rileggendo la ricetta della pozione almeno dieci volte.
“Hem hem, asfodelo!”
Lumacorno curva le labbra verso il basso e distoglie in fretta lo sguardo, deluso.
“Oh, è quello che ha appena detto la signorina Prewett! Dovresti prestare più attenzione… Deborah!”

Deborah.
Lo sapeva che era stupido applicarsi in Pozioni.

Il rosa sta bene con il verde: così ha pensato appuntando un fiocco sulla divisa Serpeverde e cerchiando di ombretto gli occhi da rospo. Ha speso un’ora per arricciarsi i capelli e scegliere la giusta tonalità di rossetto, e poi altri venti minuti per lo smalto. Lo specchio sembrava restituirle un’immagine carina – non la pensano ora così i suoi compagni.
“Allora era per questo che ci stavi mettendo tanto tempo, eh? Sei più brutta del solito, ro-spet-ti-na!”
“Smettetela di chiacchierare lì in fondo” strilla Lumacorno, sollevando gli occhi in modo distratto. “Forza prestate attenzione! Bellatrix e… Darlene?”

Darlene.
Farsi bella: che idea stupida.

Dolores si avvicina al calderone e fissa il professore dritto negli occhi. Il cuore le batte all’impazzata, ma lei cerca di concentrarsi solo sul profumo che all’improvviso riempie le sue narici.
Ha cercato di applicarsi in Pozioni e non è riuscita. Ha cercato di essere carina per lui e non è bastato.
Otterrà qualcosa confessandogli apertamente tutto il suo amore? Vuole un sorriso, ambisce a uno sguardo, si accontenterebbe del nome. Non le fanno più male le occhiate disgustate dei coetanei da quando ha capito la verità: è destinata a qualcosa di più, è destinata a Horace.
Non ha mai pensato di essere coraggiosa neanche una volta nei suoi sedici anni di vita, ma l’emozione che sente dentro è talmente forte da non farle percepire l’assurdità della situazione.
“Sento… ananas candito, idromele e… mille ingredienti per pozioni”.
Horace – no, Lumacorno – ha un’espressione perplessa che diventa presto annoiata. Gli ha aperto il suo cuore e lui non è interessato. Lui non ha neanche capito.
“L’amortentia è una pozione pericolosa… Allontanati, Delilah!”

Delilah.
Altro che coraggiosa, è stata solo stupida.

Alastor Moody crede di escogitare il piano più folle del mondo quando organizza la spedizione notturna per procurarsi in anticipo le copie del test di Pozioni. Dolores dimostra di averne uno più folle quando si reca nell’ufficio del professore per denunciare tutti quanti, dicendo addirittura di essere lei l’ideatrice. Si becca una punizione – una settimana intera con il suo professore preferito – e dice addio sia a un voto più alto dell’Accettabile sia al ruolo di Prefetto.
“Non è certamente la prima volta che qualcuno tenta di rubare i miei compiti, ma questa è la prima che chi fa qualcosa del genere si autodenuncia senza motivo. Un’azione completamente senza senso… Francamente non ti capisco proprio, Dolores”.
Anche se Alastor Moody le dà della pazza – “Ma cosa ti ridi? Che cazzo di problemi hai, si può sapere?” – non può fare altro che sorridere per tutta la giornata.

Dolores.
Nella sua vita ha fatto mille cose stupide ma mai una inutile, dopotutto.

NDA: Questa storia mi frulla nella testa da tantissimo tempo: come chi ha già avuto la sfortuna di imbattersi nel mio profilo sa bene, Dolores Umbridge è un personaggio su cui scrivo tantissimo (il mio preferito su cui scrivere adesso) e questa infatuazione per Lumacorno è un headcanon che ho per lei, a partire dalle informazioni di Pottermore dove ci viene detto che lui la ricordava come una delle sue allieve più terribili (eppure, da notare, la ricordava).
La frase che ha ispirato tutto è presa dalal challenge di Mari Lace ed è: "Nella sua vita ha fatto mille cose stupide ma mai una inutile".