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Autore: helena485    13/05/2020    3 recensioni
One shot post Oblivio.
E se i due protagonisti ricordassero quello che è successo mentre erano senza memoria?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Raccontami cose che non so

Immaginare come possa essere successo era difficile. Sola, senza memoria e con lui come unico punto di riferimento. Come era potuto succedere? Lei che lo criticava in continuazione per quelle sue battutine e quelle sue moine da cascamorto. Lei che era innamorata follemente del suo compagno di classe, lei che aveva la salvezza di Parigi come più grande responsabilità...

Come aveva potuto dimenticare tutto e abbandonarsi tra le sue braccia? Eppure le foto parlavano chiaro, lei ricambiava il bacio, le sue mani erano strette a quelle di lui.

Nemmeno il suo kwami aveva saputo darle una risposta o, forse, non aveva potuto. Sapeva bene che la piccola Tikki conoscesse la verità dietro la maschera di Chat noir e proprio per questo non avrebbe potuto dirle nulla.

Aveva già sacrificato il suo primo bacio, dandolo a Chat noir, per salvare Parigi ma questo, questo era diverso. Una se stessa senza ricordi aveva voluto baciare Chat noir e lo aveva fatto senza esitazione. Come aveva potuto quel gattaccio, in così poche ore, farla arrivare a quel punto? Come aveva potuto lei concedersi in così poco tempo?

C’era qualcosa che non le tornava in tutta quella faccenda e l’unica persona con la quale avrebbe capito qualcosa in più era anche l’ultima che avrebbe voluto incontrare.

-Forse dovresti dargli una possibilità- le parlò piano Tikki avvicinandosi a lei

-Come faccio, Tikki? Io amo Adrien, non posso di punto in bianco cambiare i miei sentimenti solo perché lo decido io- rispose rassegnata

-Lo so, ma prova a parlarci seriamente, con lui non hai mai avuto un confronto vero e proprio-

-si, hai ragione, su questo non posso darti torto- sbuffò

-E cosa aspetti allora?!- le sorrise la piccola pronta

-Tikki trasformami!- il kwami venne risucchiato negli orecchini della ragazza che avvolta da una luce si ritrovò a vestire i panni dell’eroina di Parigi. Prese subito il suo yo-yo e fece partire una chiamata.

-Chat noir, ti aspetto in cima alla Torre Eiffel, vieni appena vedi il messaggio-

Saltò dal balcone di casa sua in direzione della Torre. Il vento sui capelli e quella sensazione di adrenalina le avrebbe fatto risvegliare i neuroni addormentati per il troppo pensare. Quella sensazione era una delle cose più belle di essere un supereroe e forse anche l’unica. Troppe volte si era ritrovata a pensare di desiderare una vita normale come tutte le sue amiche di scuola, invece su di lei pesava il compito di proteggere tutti i cittadini di quella città dal suo acerrimo nemico.

Arrivò sulla torre in poco tempo e si mise ad ammirare il paesaggio e le persone che, sotto di lei, passeggiavano allegramente.

-Se solo fossi una persona normale- sospirò tra se

-Siamo depresse My Lady?- la voce alle sue spalle la fece sobbalzare ma ne riconobbe subito il proprietario

-Potresti evitare di ascoltare le conversazioni altrui?- gli rispose seccata

-Non era mia intenzione, comunque cosa succede?- Chiese il micio sistemandosi vicino a lei intento ad individuare il nemico

-In realtà niente…- lo guardò divertita

-Nessun cattivo all’orizzonte? Devo considerarlo forse un appuntamento romantico?- ammiccò il gatto

-Chat noir…- sospirò per l’ennesima battuta del ragazzo –Ti ho chiamato qui per parlare seriamente, sei in grado di farlo o devo andare via?- incrociò le braccia al petto seria, non aveva voglia di scherzare ne di stare alle battute del collega, non quella sera.

-Sai che puoi contare su di me- rispose fiero lui

-Bene…- raccolse il fiato –Ti ho chiamato qui per discutere di ciò che è successo qualche giorno fa con Oblivio- alla ragazza sembrò vedere uno strano scintillio negli occhi del collega ma decise di non dargli importanza e continuare –è probabile ma non certo che adesso Papillon sappia le nostre rispettive identità- disse guardandolo seria

-Se mi permetti My Lady, io non credo ci siano questi rischi- sorrise tranquillo

-e perché?-

-Perché conoscendoti, anche senza memoria avrai subito intuito quello che stava succedendo, in fondo abbiamo sconfitto Oblivio tranquillamente e senza che uno di noi ci rimettesse la coda-

-Si, questo è vero ma non possiamo esserne sicuri- sospirò pensierosa

-Nemmeno io posso essere sicuro che se ci provassimo tu non ti innamoreresti di nuovo di me – disse avvicinandosi maggiormente a lei

-Chat noir smettila, non è il momento- gli portò le mani sul petto per fermarlo

-Non è mai il momento My Lady, quando ti deciderai a darmi un’opportunità?-

-Non posso darti un’opportunità perché sono innamorata di un altro- dissi guardandolo seria

-Questo lo so, ma in un mondo dove lui non c’era tu mi hai amato quindi… provaci- le prese il polso con una mano e la tirò verso di se.

-Non chiedermelo Chat, non posso cancellare quello che provo- gli disse dispiaciuta

-è per colpa di queste stupide maschere- disse abbassando lo sguardo –hai paura di conoscermi, hai paura di amarmi e tutto perché non sai chi sono- la guardò serio

-No Chat, ti ho già detto che…-

-BASTA COSì-  la interruppe –Ora tu guarderai chi sono realmente come ti guardo io, perché ti amerei con e senza maschera Ladybug-

-CHAT FERMO!- -Plagg ritrasformami-

Il gatto nero, sotto gli occhi di Ladybug, venne avvolto da una luce che sparendo lasciò posto al ragazzo che si nascondeva dietro la sua maschera.

Ladybug teneva gli occhi serrati per non vedere chi fosse. Il polso saldamente tenuto fermo da lui che non sembrava volerla lasciare andare

-Guardami-

-Non lo farò-

-Guardami ti prego- la supplicò il ragazzo

-Non posso- sentì la presa sul polso allentarsi mentre percepì una mano che le accarezzava il volto. Irrigidì il corpo d’impulso.

-Non voglio farti del male per cui tranquillizzati- quella voce da sempre familiare le fece tremare il corpo che subito dopo si rilassò. Il contatto della sua mano sulla sua guancia la stava facendo bruciare, come se nelle mani lui avesse fuoco. Percepì dei brividi su tutto il corpo quando il suo respiro si fece più vicino e mille farfalle nello stomaco iniziarono a volare in gruppo quando toccò le sue labbra. Era una bacio leggero, dato quasi per voler ricordare qualcosa che non c’era più e subito lei avvertì un senso di nostalgia. Immagini sfocate di lei e Adrien iniziarono a correre nella sua mente, immagini di sogni, forse, perché lei non ricordava di averle vissute nella realtà.

La mano che prima teneva il suo polso scese ad intrecciarsi alle sue dita mentre lei inebriata da quelle sensazioni mai vissute, o forse, non riusciva ad opporre resistenza. Quando le labbra del ragazzo si staccarono dalle sue provò un senso di vuoto e desiderio di averne ancora.

-Dovresti fidarti un po’ più di me, Marinette-

A quelle parole Ladybug sgranò gli occhi e cadde col sedere per terra nel ritrovarselo davanti

-A…Adrien?!- disse portandosi una mano alla bocca

-Era ora- sorrise lui porgendole una mano per rialzarsi

-Io… io non sono … Ma.. Marinette- cercò di dire balbettando e tirandosi su

-A me sembra proprio di si, se prima avevo dei dubbi dopo questo ne sono certo- sorrise soddisfatto

-Come.. come..-

-Aspetta un attimo- disse fermandola con la mano –Plagg trasformami- e di nuovo davanti ai suoi occhi comparve la figura di Chat noir

-Come hai fatto a scoprirlo?- disse lei non capendo il perché della trasformazione

-Frammenti di ricordi di oblivio-

-Io non ho visto niente, forse qualcosa poco fa e perché ti sei ritrasformato?- chiese con un evidente confusione in testa

-Perché la Marinette che conosco io balbetta sempre quando parla ad Adrien- La ragazza divenne più rossa della tuta

-Aspetta un attimo…- iniziò a guardarla con sguardo indagatore

-Ma tu… sei…- stava iniziando a dire ma le mani di Ladybug gli bloccarono la bocca

-Non è così che deve andare, non così- disse seria –Tikki trasformami e scusami per non aver mantenuto la parola data-

-Non aspettavo altro Marinette- le sorrise Tikki volandole al fianco

-Già… e ora so il perché- ricambiò il sorriso

-Ciao Chat noir-

-Ciao Tikki- ricambiò il saluto il ragazzo prima di vederla sparire nella borsetta della ragazza

-Ci sono cose che vanno dette per bene e non immaginate quindi, visto che siamo qui, giochiamo-

Il ragazzo di ritrasformò di nuovo intuendo che lei volesse parlare senza maschere con il diretto interessato

-Io voglio il mio Camembert!! Oh, ciao Marinette- sbucò subito fuori Tikki e si trascinò nella borsetta il piccolo animaletto nero.

-Ciao Plagg- lo salutò la bruna da dentro la borsa. Adrien gli passò rassegnato una fetta di formaggio che la ragazza mise nella borsa a disposizione del kwami. 

La ragazza non aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi un po’ perché non voleva ricominciare a balbettare e un po’ perché era tremendamente spaventata dalla piega che aveva preso quella giornata

-Ricordi ancora il giorno in cui mi prestasti l’ombrello?- gli chiese guardandosi le scarpe

-certo-

-All’inizio ti avevo giudicato male ma, con il passare del tempo, ho capito che splendido ragazzo tu fossi e oggi ho avuto la conferma che quello che pensavo di te fosse vero, insomma sei il supereroe di Parigi- disse quell’ultima frase sorridendo

-Gia… un supereroe che non riesce a far innamorare di se la sua bella-

-Non avrei mai potuto ricambiare i sentimenti di Chat noir, anche se mi faceva uno strano effetto, perché io sono innamorata di Adrien- disse guardandolo seria negli occhi –cioè… di… te- sembrava avesse di nuovo indossato la maschera da Ladybug per quanto era rossa

-Ah… quindi  ero il rivale di me stesso?- le chiese stupito

-si, ma scusa… non lo avevi capito? Poco fa stavi dicendo…-

-Stavo per dire che tu sei sempre imbarazzata quando parli con me perché sono famoso- ammise quello che voleva dire prima e per tutta risposta Marinette si accasciò per terra nascondendo la faccia dietro le mani.

-Non ci credo!-

-Anche io ti amo Marinette- si accomodò per terra davanti a lei e le tolse le mani dalla faccia per guardarla

-No, tu sei innamorato di Ladybug- sorrise tristemente

-Io sono innamorato ti tutte le sfumature di Ladybug- gli sorrise lui sincero –Quando ho capito che eri tu il cuore stava per scoppiarmi dal petto perché non avrei mai potuto sperare di meglio, perché tu sei Marinette e sei anche Ladybug e io amo entrambe le persone che ho di fronte- le cinse il collo con le braccia e le fece appoggiare la testa sul suo petto dove lei potè ascoltare il battito frenetico del suo cuore che al passo con il suo stavano suonando una dolce melodia solo per loro

-My Lady, mi faresti l’onore di essere solo mia da ora e per sempre?-

-Come potrei rifiutare una richiesta del genere micetto?-

Si staccarono solo per potersi guardare negli occhi e finalmente unire le loro labbra che per troppo tempo erano state separate.

Il compito di proteggere Parigi gravava sulle loro spalle ma adesso potevano contare l’uno sulla forza e sull’amore dell’altra e avrebbero sconfitto papillon una volta per tutte per vivere quella felicità che apparteneva solo a loro

THE END

 

Salve a tutti, questa è una one shot scritta di getto. E ambientata, come avrete capito, nelle puntate post Oblivio. Questo cartone mi è piaciuto talmente tanto da essere disperatamente alla ricerca di ff sulla coppia e in attesa delle prossime stagioni ci fantastico sopra e scrivo qualche riga su loro due che sono due scemi ma io li amo! La mia coppia preferita è la MariChat ma cambiare fa bene e quindi ecco qui un miscuglio!

Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto ; )

 

   
 
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