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Autore: Lunaharry66    14/05/2020    1 recensioni
-Sì,ma-si fermò un attimo,visto il malloppo che si teneva in gola.Tristezza o catarro?-capisco che la compagnia di Araide in confronto alla mia sia insulsa.Posso comprendere benissimo.
Cosa avete prescritto? Antidolorifici,analgesici? - disse lui,alzandosi e dirigendosi verso la strada.
Finchè non sentì le gambe cedergli,la testa farsi un po’ pesante e la vista appannarsi leggermente,quando cadde.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shinichi quella mattina si era alzato presto,aveva fatto colazione ed era uscito di casa,tutto baldanzoso:voleva acquistare dei biglietti per una partita di calcio,sicuro che Ran sarebbe stata felice di seguirlo.

‘’Ultimi biglietti!!!!’’’

Era la scritta che una grossa insegna recitava,posta vicino a un botteghino.Una fila lunga un paio di chilometri,partiva da questa piccola costruzione.

Il ragazzo si mise in coda,aspettando pazientemente.  A Shinichi capitò di ascoltare qualche conversazione:

-Anche io sono molto eccitato!- esclamò un uomo biondo,parlottando finto con una signora bassina.

-Io li prendo per il mio nipotino,lui tifa quei Tokyo Spirit!

Shinichi sorrise,non vedeva l’ora di guardare la finale di campionato con la sua migliore amica.La fila era un po’ diminuita,ma dopo un paio d’ore il ragazzo era ancora distante dal botteghino.

-sPOSTATI!-Urlò qualcuno,dando una gomitata a Shinichi,che non si spostò di un millimetro,ottenendo un occhio nero.

La signora di prima gli aveva offerto un fazzoletto,con cui lui tamponò l’occhio.Se ci fosse stata Ran…

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-Ragazzino,,quanti biglietti vuoi?

-Oh,io...due?Sì,sì.Può darmene due?

-Certo.-rispose il commesso con fare annoiato.Il ragazzo pagò i due biglietti e corse a tutto fiato verso un bar,dove era sicuro di poter trovare Ran e quell’oca di Sonoko.

-Certo,tesoro!Quell’ irritazione sulle mani è scomparsa!

Araide,sempre lui.

-Oh,Kudo-kun,qual buon vento?-domandò il dottore in tono melenso.

Shinichi strinse i pugni e disse:-Io.Devo.parlare con RAN.

Araide un po’ sorpreso dal tono del quattordicenne annuì.

La ragazza si alzò e gli si avvicinò.

-Ma ti sembra il modo?Il dottor Araide era passato per..

-Ran,vuoi sapere dove ero fino a ora?-domandò lui seccato.

-Eri in giro  e sei in ritardo.Io e Sonoko ti aspettavamo un ora fa e po…

-Sono stato da stamattina alle sette in fila,ora è quasi mezzogiorno,per comprare questi due biglietti,-esclamò sventolando glieli in faccia,-perchè,sapevo che ci tenevi!!-Sbottò lui,ormai tendente al porpora.

-Oh,bè ecco..,.

-Vuoi venire o Araide ti ha proposto di fargli da assistente per qualche visita?

Ran era sorpresa da quelle parole.Non avrebbe mai pensato che Shinichi,QUEL SHINICHI,potesse essere geloso.Allora sarebbe andata più spesso da Araide!!

-Io,sì.Grazie!!

Il ragazzo la salutò,senza degnare di un minimo sguardo il dottore e la bionda,che stava cercando di rimorchiare un ragazzo alto che beveva una cola.

Quel deficiente...me la vuole rimbambire la MIA RAN?Un attimo,io non mi sarò innamorato di lei?A chi lo dico,è lei la mia MIGLIORE AMICA!Ma se le piace quel dottorino da strapazzo,che faccio????

Con queste domande Shinichi rientrò a casa e rimase a fissare il muro per più di una mezz'ora.

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Quando Ran comunicò a  Sonoko la notizia l’amica esultò iniziando a formulare teorie su quanto Shinichi ci avrebbe messo a baciarla,o tra quanto gli avrebbe chiesto di diventare sua moglie.La ragazza mora sorrideva,felice ed entusiasta quanto l’amica riguardo alla serata che l’aspettava.Possibile che Shinichi avesse un animo dolce e romantico??Varie volte gli aveva dimostrato di essere un po’ romanticone,ma non in QUESTI CONTESTI.

Come si sarebbe dovuta comportare?

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Ran si alzò frettolosamente dal divano,svegliando Sonoko.Entrambe si erano appisolate,ma il tempo era passato.Mentre Ran si lavava i denti,la bionda da dietro le intrecciava i capelli.Poi la mora si allacciava le scarpe e Sonoko le chiudeva un braccialetto viola al polso.Giacca a vento e via,voleva arrivare da Shinichi!

Ma che tempaccio!Guarda te che fulmini!!

La ragazza corse come non mai,in cerca della fila davanti lo stadio.Possibile che non ci fosse nessuno?Solo un ragazzo con una giacca scura,attaccata al viso a causa della pioggia era lì,appoggiato a un muro e con la testa tra le ginocchia.

-Mi scusi signore,-domandò Ran,pensando a un senzatetto-come mai non c’è nessuno?Insomma i Tokyo Spirit giocavano oggi e…

-La partita era alle tre e un quarto,ora sono quasi le ore    venti.

Ran non si accorse che la voce le era familiare:era una voce piena di rancore come se fosse rimasta al freddo e sotto la pioggia per tutto quel tempo.Shinichi l’avrà chiamata,lei non ha risposto e lui se n'è tornato a casa,tipico.

Anche se…

-Signore,può guardarmi IN faccia??

L’individuo sollevò la testa,facendo incrociare i suoi occhi blu oceano con quelli lilla di lei.

-S-Shinichi?

Lui aveva il naso arrossato,non ci poteva credere,gli occhi un po’ gonfi...come se avesse...No,Shinichi...che...che..PIANGE??

-T-tu sei rimasto qui ad ...aspettarmi?

-Sì,ma-si fermò un attimo,visto il malloppo che si teneva in gola.Tristezza o catarro?-capisco che la compagnia di Araide in confronto alla mia sia insulsa.Posso comprendere benissimo.

Cosa avete prescritto?  Antidolorifici,analgesici?   -   disse lui,alzandosi e dirigendosi verso la strada.

Finchè non sentì le gambe cedergli,la testa farsi un po’ pesante e la vista appannarsi leggermente,quando cadde.

Ran si precipitò dove  lui era goffamente svenuto a terra,toccandogli la fronte:

-Shin,sei BOLLENTE!!Avrei almeno trentanove e mezzo,ci S-C-O-M-M-E-T-T-O tutto!-disse lei,preoccupata,L’amico,quell’imbecille aveva bisogno di un posto riparato,ne ebbe la conferma quando lui non rise alle sue parole,dette nell’intento di alleggerire l'atmosfera.

-No,Ran,posso tornare a  casa da solo,non mi serve l’infermiera del dottore da strapazzo…!-disse lui,quando Ran stava per fargli appoggiare il braccio sulla sua spalla.

La karateka pensò di lasciarlo là a morire di freddo,anche se Shinichi non aveva tutti i torti:lei lo aveva lasciato solo,così...Ma di certo non era con il dottor Araide!!Ran notò che la fronte del moro era ancora più calda e giurò anche di sentirgli il respiro un po’ affannoso.Senza chiedergli nulla se lo caricò sulle spalle.

Non aveva le chiavi di casa,cavolo RAN!!

Ora dove andate?Casa di  Shinichi è lontana,lui aveva detto che lo avrebbe accompagnato il padre...Anche casa della ragazza era lontana,ma lei stava da Sonoko e di certo non poteva portarle uno Shinichi messo così,che in tanto si era appoggiato a lei,la testa che pulsava e il fiatone.La ragazza gli sfiorò le tempie,sentendogliele in movimento.

Non aveva scelta:lo avrebbe portato a casa,avrebbero preso un taxi.

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Ran salì i gradini a due a due,con Shinichi che non si era appisolato,ma aveva chiuso gli occhi e stretto i pugni,per cercare di contenere il dolore.

La ragazza lo aveva notato,aveva notato questo piccolo particolare.Lo adagiò sul suo letto e gli slacciò le vecchie sneakers.

-Ran,...

-Shh,-gli fece lei.

-Devo vomitare.

La ragazza non pensava che l’amico si fosse preso una bella influenza,di quelle forti,Ma il vomito glielo fece vedere.Ran ringraziò mentalmente il fatto che lui non avesse vomitato sul suo tappeto.Per fortuna aveva inventato una scusa con Yukiko,d'altronde era vero:Shinichi quella sera avrebbe dormito da lei.

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Ran si guardò intorno,in cerca del termometro:Shinichi si era addormentato da poco,in preda a  delle fitte alla testa.Gliela aveva toccata e aveva sentito le tempie che gli pulsavano violentemente.

Lo aveva spogliato della giacca,la felpa e la maglia dei Tokyo Spirit,mettendogli una maglietta di suo padre.Indovinate,del Festival della Birra.Tipico.

L’oggetto segnava che il ragazzo aveva quasi quaranta e mezzo,cosa che la spinse a posizionargli sulla fronte una pezza bagnata.Lei non aveva sonno e rimase affianco a lui per tutta la sera,finchè non si addormentò tra le  braccia di uno Shinichi non cosciente di essere abbracciato a lei o di essere sul suo letto.

 
   
 
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