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Autore: JoiningJoice    15/05/2020    0 recensioni
Jungkook ha la netta sensazione che Jimin e Taehyung siano diventati adulti e lo abbiano lasciato indietro, da qualche parte, a cercare di capire che cosa desideri e cosa sia necessario sacrificare per averlo.
estabilished vmin, endgame vminkook
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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soft words (softly spoken)

 

 

                Le loro mani sono pesanti sulla sua pelle, più pesanti di quanto avrebbe mai potuto sperare. Jungkook chiude gli occhi, prende fiato; si perde nel loro abbraccio, come loro nel suo.

*

                Taehyung e Jimin si amano.

Non hanno mai dichiarato ufficialmente di essere una coppia. Non c’è mai stata loccasione o la necessità di sedersi a tavolino e discuterne tutti assieme, come per ogni altra decisione che potrebbe potenzialmente turbare lequilibrio del gruppo, ma Jungkook e gli altri con lui è certo che, da qualche parte tra abbracci un po troppo stretti, sorrisi un po troppo ampi e sbuffetti sul naso come buon augurio prima dei concerti Taehyung e Jimin abbiano avuto modo di parlare con Namjoon della serietà del loro intento, della natura del loro rapporto e dellintenzione di tenere la cosa segreta, per evitare scandali.

È felice per loro, davvero; felice che si siano trovati, che Taehyung abbia qualcuno disposto ad ascoltarlo e Jimin mani sempre pronte a sostenerlo. È anche felice che Namjoon abbia detto loro di non nascondersi, mentre sono a casa, di non fingere di non amarsi. Felice che due delle sue persone preferite al mondo possano considerarlo una persona di cui fidarsi, e che possano considerare la casa in cui abitano un posto sicuro.

Ciò che non lo rende felice è avvertire il nodo che gli stringe lo stomaco ogni volta che, di ritorno dalla palestra o da una commissione veloce, li trova sdraiati assieme sul divano. Occupano un solo angolo, inscindibili luno dallaltro, ma non mancano mai di invitarlo a scegliere il film o il programma da vedere in TV assieme a loro. Ciò che lo fa sentire sporco e colpevole è lo sconforto che non può negare a se stesso nellaccettare, nelloccupare langolo del divano opposto al loro e nel percepire la distanza tra di loro, quel divario impossibile da superare.

*

                Poi qualcosa cambia. Jungkook ha vissuto quasi metà della propria vita con gli altri membri del gruppo, riesce a percepire eventuali squilibri nellordine naturale delle cose come un animale percepisce i cambiamenti climatici, e alla stessa maniera ne avverte gli effetti. In questo caso si scopre ipersensibile, attento ad ogni mutazione, a sorrisi finti o parole pronunciate troppo frettolosamente e nervoso, più nervoso ogni volta che cerca segni e non ne trova.

                Lunico cambiamento che scopre è quello nellatteggiamento di Taehyung e Jimin nei suoi confronti. Jimin, da sempre il più affettuoso dei due, passa ora buona parte del proprio tempo libero ricercando le sue attenzioni e donandogliene altrettante. Lo chiama donando al suo nome una nota dolce, quasi musicale Jungkookie e lo coccola e vizia più di quanto abbia mai fatto, abbandonando baci dolci sulla sua guancia ogni volta che può e lasciando correre le dita nei suoi capelli sempre più lunghi e folti ogni qualvolta si presenti loccasione. Taehyung è più cauto, nel suo affetto, eppure più diretto: spesso Jungkook si scopre a parlare con lui fino a tarda notte, di persona o al telefono; il ragazzo che un tempo lo rincorreva fingendo di picchiarlo e sorridendogli come un bambino nasconde la propria dolce, infantile essenza dietro una facciata matura, contenuta. Il suo sorriso è ancora pieno di conforto, dolce e contagioso, ma ancora di più lo sono i suoi silenzi, il lento ciondolare della sua testa mentre annuisce, mentre ascolta i suoi sfoghi e risponde ai suoi dubbi.

                Jungkook ha la netta sensazione che Jimin e Taehyung siano diventati adulti e lo abbiano lasciato indietro, da qualche parte, a cercare di capire che cosa desideri e cosa sia necessario sacrificare per averlo.

*

                « Noti niente di strano? »

                Seokjin stiracchia le braccia, gli occhi stretti per lo sforzo. Li apre solo quando Jungkook sgomita per ricevere le attenzioni che desidera, abbassando simultaneamente le braccia per pararsi da ulteriori attacchi.

                « Di che parli? », domanda. Jungkook fa un cenno con la testa in direzione di Taehyung e Jimin, dallaltra parte del camerino: siedono su diverse poltroncine, entrambi con lo sguardo fisso sullo schermo del proprio cellulare. Seokjin analizza la situazione per un momento, poi scrolla le spalle.

                « Che c’è di strano? »

                « Non è da loro. », mormora Jungkook. Lo segue, quando Seokjin lascia la stanza; il rumore delle persone che si stanno riversando nello stadio è un rombo continuo, distante, che fa da sottofondo alla sua voce bassa e cospiratoria. « Quasi non si sono rivolti la parola da quando siamo atterrati in aeroporto, hyung. »

                Seokjin si ferma tanto bruscamente che Jungkook è costretto a tornare indietro, reindirizzarsi completamente. « Hai mai considerato che potrebbero essere affari loro? », domanda, le mani sui fianchi ed il tono di voce esasperato. « Magari hanno litigato, magari si stanno lasciando. Mi sembra siano abbastanza in forma da esibirsi. »

                La mente di Jungkook si sofferma su un singolo particolare di quellaffermazione, una possibilità terrificante. « Credi davvero che si stiano lasciando? », domanda, in un filo di voce. Seokjin inclina appena il capo, confuso dalla sua reazione. « Lidea non ti preoccupa nemmeno un po? »

                Seokjin apre la bocca; sembra stia per parlare, ma serra nuovamente le labbra in una linea sottile. « Jungkookie, va tutto bene. », dichiara; posa una mano sulla sua spalla. « Namjoonie ci ha ripetuto che la comunicazione è importante fino alla nausea. Ne parlerebbero, se ci fosse un problema, non trovi? »

                Jungkook annuisce. Sente i palmi delle mani sudati, il cuore che batte come impazzito. Quasi non sente Seokjin battere sulla sua spalla, un incoraggiamento semplice e distaccato.

                « Siamo tutti adulti, qui. », afferma, sorridendo. « Rilassati, ok? »

*

                « Volevi dirci qualcosa? »

                La porta della camera di Taehyung si chiude con un tonfo leggero, ma inaspettato forte abbastanza da far sussultare Jungkook che, seduto a gambe incrociate sul letto, attende che Taehyung raggiunga lui e Jimin coi nervi a fior di pelle. La sua mente scivola tra due poli estremi: vorrebbe dir loro la verità, e allo stesso tempo cerca di inventare scuse plausibili per giustificare la fretta con cui ha chiesto loro di poter parlare di faccende serie nel bel mezzo della notte.

                Il materasso si inclina appena quando Taehyung torna ad occupare il proprio posto. Siede accanto a Jimin, entrambi in pigiama ed entrambi storditi dallorario e dalla chiara, lampante preoccupazione che irrigidisce i lineamenti di Jungkook. Sussulta di nuovo quando Jimin allunga una mano e la posa sulla sua, stringendola in segno di conforto e rassicurazione.

                « Puoi parlarci di tutto, Gukkie, lo sai, vero? », sussurra. Jungkook si detesta, per un istante: detesta la preoccupazione nel tono di Jimin, il pollice morbido che carezza i tatuaggi sul dorso della sua mano, lestrema percezione di ciò che lo circonda che lo porta a notare, con la coda dellocchio, il modo in cui le braccia di Taehyung si tendono e stringono il cuscino che si è portato al petto. Non vuole che si preoccupino non per lui.

                « Voi due state bene assieme? »

                La domanda arriva bruscamente, uno sfogo che lo lascia senza fiato. Alza gli occhi per guardare dritto in volto Jimin, poi Taehyung che a loro volta si guardano lun laltro, perplessi. Le labbra di Jimin sono le prime a sollevarsi in un sorriso.

                « Beh, sì. Direi di sì. », mormora. « Come una qualsiasi coppia, immagino. »

                « Doverci trattenere in pubblico non è un problema se a casa possiamo fare come preferiamo. », aggiunge Taehyung, giocherellando con un filo della coperta. « Certo, a volte discutiamo »

                « Abbiamo discusso anche di recente. », Jimin ride; lascia Jungkook, per un istante, per aggrapparsi al braccio di Taehyung e sporgersi verso di lui, in quella loro maniera priva di barriere e timori in cui luno si dona allaltro senza freni. Solo nel notare lespressione di Taehyung si volta nuovamente verso Jungkook i cui occhi si sono fatti lucidi.

                Non dovrebbe sentirsi così, alla sua età. Non dovrebbe provare tanta confusione, né tanta paura; la voce risale in gola distorta, piegata dal pianto soffocato. « Volete lasciarvi? », domanda loro, vergognandosene immediatamente; si tappa la bocca e chiude gli occhi, spaventato da una loro possibile reazione, dalla ragione per cui lidea lo turba così tanto. Sono dita gentili quelle che lo conducono ad aprirli nuovamente, la carezza dolce delle nocche di Jimin contro la sua guancia.

                Jungkook scopre comprensione laddove si aspettava repulsione, sorrisi dove credeva avrebbe trovato bronci ed occhiate infastidite. « Gukkie, no », sorride Jimin. Taehyung, in silenzio, abbassa il cuscino ed allarga le braccia, accettando con piacere la rapidità con cui Jungkook si lascia cadere nel suo abbraccio. Se lo stringe addosso, le mani che carezzano la sua schiena, più rassicuranti di tutte le parole che potrebbe mai pronunciare. Jimin si unisce a loro lasciando un buffetto sulla guancia di Jungkook.

                « Non abbiamo discusso in quel modo. », rivela, deciso a rassicurarlo. « Largomento era un altro, a dirla tutta. »

                Jungkook si sistema meglio in quello che tutto a un tratto gli sembra il posto in cui è giusto stare tra loro due, centro delle loro attenzioni. Non inquisisce ulteriormente, ma coglie lo scambio di sguardi tra Taehyung e Jimin, entrambi troppo timidi per dire altro. Taehyung trova il modo per aggirare la questione.

                « Perché ti fa così tanta paura lidea che potremmo lasciarci, Guk? »

                È una domanda che in un altro momento gli sarebbe sembrata scomoda, fuori luogo; la risposta ora gli arriva chiara e lampante è solo difficile pronunciarla ad alta voce. Jungkook osserva il profilo di Taehyung e vi posa contro un bacio lento, casto, stringendo al contempo la mano di Jimin più forte che può; è il suo modo di esprimere quella verità ormai chiara a tutti. Attende, rosso in volto, una risposta che ancora una volta arriva da parte di Jimin, dita che carezzano la sua guancia come fosse un oggetto delicato, come potesse rompersi da un momento allaltro; è rapido quando si sporge a baciarlo, le labbra soffici che premo contro le sue, sigillate per limprovvisa sorpresa. « Jimin-hyung! », sospira, quando Jimin gli da modo di prendere fiato. Ancora una volta trova le proprie aspettative tradite: non c’è scherno negli occhi di Jimin, né confusione ride, ma non ride di lui: ride della nota acuta nella sua voce nel pronunciare il suo nome, in quello che sembra quasi un tono offeso. Taehyung gli fa il verso; prende la sua mano destra nella propria e ne bacia il dorso, lasciando contro la sua pelle limpronta di un sorriso.

                « Allora, Gukkie? », domanda. « Qual è la risposta? »

                Jungkook dimentica come parlare. Si sente schiacciato, tra loro in trappola, ma nella più dolce delle maniere. Si perde tra i baci di Jimin e quelli di Taehyung, che si alternano con fervore, ed impara a distinguerli ad occhi chiusi; nasconde il volto dietro un braccio quando le mani di Jimin scivolano sotto la sua maglia e premono sui suoi fianchi, attirandoli a sé, ed accetta la gentilezza con cui Taehyung lo abbassa perché assista, dietro la palpebre socchiuse, allo spettacolo che Jimin gli sta offrendo.

                Lo ha sempre considerato bello, delicato ed erotico, ma mai come allora mentre preme le mani sulle sue ginocchia e divarica le sue gambe, si sistema meglio fra di esse. Taehyung morde il suo collo, lo stringe e sostiene perché non scivoli troppo in basso; ed è qualcosa di cui Jungkook ha bisogno, nel vedere Jimin sistemarsi in ginocchio sul letto e raccogliere ciocche di capelli dietro allorecchio destro, inesperto ma abbastanza sveglio da comprendere le sue intenzioni. « Vuoi sapere perché io e Taehyungie abbiamo discusso, Gukkie? », gli domanda; non lo guarda dritto in volto: osserva il suo corpo, carezzandone il profilo con la punta delle dita che scivola sul tessuto dei vestiti che lo coprono. Taehyung lo rapisce per un istante, le dita che afferrano il suo profilo e lo costringono a voltarsi, per baciarlo. Paralizzato tra la bocca di uno e le mani dellaltro, Jungkook sente le mani di Jimin posarsi sul suo bacino e la sua voce, bassa e lenta, proseguire: « Non sapevamo come né quando dirti che siamo entrambi innamorati di te. Da un po di tempo, ormai. Avevamo paura di essere troppo egoisti a confessartelo. »

                Taehyung smette di baciarlo solo per sorridergli, tanto vicino da essere una macchia sfocata agli occhi già annebbiati di piacere e felicità di Jungkook. « Io volevo dirtelo. », spiega. « Jimin preferiva che fossi tu a fare il primo passo. »

                « Alla fine avevo ragione io. », mormora Jimin, soddisfatto.

                Taehyung è rapido a ribattere: « Avevo ragione io. Avremmo potuto evitare mesi di confusione. »

                « O forse avremmo potuto confonderlo ulteriormente e peggiorare la situazione. »

                « Hyung »

                La voce di Jungkook è flebile, strozzata per il piacere che le mani di Jimin, intente a massaggiare il suo sesso morbido, e le dita di Taehyung, scivolate sotto la sua maglia, gli provocano; ma più di qualunque sensazione fisica e terrena, a soffocarlo è londata di gioia incredula che fa battere il suo cuore come fosse impazzito, forte e intenso, improvvisamente privo di paure. Taehyung e Jimin smettono di discutere e rivolgono le loro attenzioni a lui, e a lui soltanto.

                « Sono così felice », mormora; una risaa da bambino gli sale in gola, gli spezza il petto, si perde nel piacere delle loro bocche. Le loro mani sono pesanti sulla sua pelle, più pesanti di quanto avrebbe mai potuto sperare. Jungkook chiude gli occhi, prende fiato; si perde nel loro abbraccio, come loro nel suo. Non è mai stato tanto contento di poter essere egoista.

 

 

 

 

Questa storia è stata scritta su commissione. I più sentiti ringraziamenti al committente, Valentina!
Vi lascio il post col mio listino prezzi nel caso anche voi foste interessati ad una fan fiction scritta su commissione, dove trovate anche tutti i miei contatti: LINK AL POST (Aggiornato 8/07/20). Ricordo che potete anche contattarmi su EFP!

Vi ringrazio per lattenzione, alla prossima!

-Joice

 

 

               

   
 
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