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Regina è intenzionata a lanciare il
Sortilegio Oscuro per rovinare il lieto fino di tutti, non solo di Biancaneve e
del Principe Azzurro.
Non le importa che Campanellino le abbia
detto che una persona con un particolare tatuaggio, sarà quella che la porterà
ancora ad amare. Non sa chi sia, non le importa tanto è accecata dalla collera.
Sa di star sognando, sa che non è reale,
anche se conosce bene quel lago. È buio pesto, ma distingue la distesa di acqua
che si muove per un leggero alito di vento. Poi vede qualcosa far capolino, è
un cigno, magnificamente bianco, che avanza verso la riva dove lei è immobile,
un rapido movimento e si illumina, provocando un immenso bagliore, che l’acceca.
“Aww” – Regina si svegliò di colpo portandosi
a sedere nel suo immenso letto, tra le lenzuola in raso. Fa dei rapidi respiri
e poi si alza, fa verso camera di Henry e lui, non c’è.
“Henry dove sei?” – la donna si guarda
intorno spaesata e chiama immediatamente lo sceriffo della città, e poi lo psicologo
che ha in cura il piccolo.
Sa bene di non poter cercare Henry se
non a Storybrooke, e spera con tutta se stessa che non sia messo nei guai. Sente
distintamente il rumore di un motore avvicinarsi e tende l’orecchio. Aspetta
qualche minuto e quando sente un lieve vociare, corre nel vialetto abbracciando
Henry e guardando la donna con cui stava parlando.
“E tu sei?” – chiese guardandola, gli
occhi verdi, i capelli biondi e una giacca di pelle rossa.
“Emma Swan” – disse porgendole la mano,
che Regina non negò di stringere, e provò una strana sensazione al contatto e
al nome della donna.
“È mia madre” – disse Henry non
curandosi dello sguardo scioccato di Regina.
“Oh” – disse togliendo immediatamente la
mano, come scottata.
Emma è la Salvatrice l’ha dimostrato
spezzando il Sortilegio lanciato da Regina. Emma sapeva bene di dover essere
furiosa con Regina, per quanto aveva fatto patire ai suoi genitori, con il
Sortilegio, ad Henry con la storia che fosse pazzo a credere che venissero dal
mondo delle Fiabe, a lei per averle negato di avere una famiglia. Eppure, per
quella donna provava una certa attrazione, dannatamente convinta di sé, sempre
impeccabile con i suoi tailleur firmati. Sapeva che era un’assurdità, primo per
la situazione, in fin dei conti era la matrigna di sua madre, ma anche la madre
di suo figlio. Era parecchio già credere nella magia, ma anche all’assurdità del
piano avuto da Regina. Eppure adesso dovevano trovarla, era in pericolo, due
intrusi a Storybrooke, Greg e Tamara, l’avevano catturata. Doveva trovarla, era
pur sempre la madre di Henry, e Regina stava cambiando. Aveva salvato lei e
Snow da morte certa nella Foresta Incantata, non poteva fare altrimenti.
“Regina” – disse trovandola prima che
Greg la friggesse, sparando a quel macchinario infernale. La bionda corse a
controllare Regina, immobile su quel lettino, legata a subire qualcosa peggio
di una pena di morte. Emma la guardò accarezzandole la fronte,poi slacciò le cinghie e levò gli
elettrodi – “Come hanno fatto?” – disse alludendo al fatto che la donna avesse
la magia.
“Uncino” -disse flebilmente la mora
guardando Emma prima di svenire.
“Dobbiamo portarla in ospedale” – disse David
accorrendo dopo aver perso le tracce dei due intrusi.
“Starà meglio a casa da noi” – disse – “Non
voglio sia di nuovo un bersaglio per quei due” – ammise.
Chissà cosa aveva subito il suo corpo,
sotto le scariche di quella macchina a cui Greg l’aveva collegata. Per quanto Regina
avesse fatto delle cose spregevoli, era pur sempre un essere umano. Emma passava
un panno tiepido sulla sua fronte e sentiva la mora mugugnare, la febbre
evidentemente.
“Emma?” -disse aprendo appena gli occhi,
un dolore insopportabile alla testa.
“Ehi, non sforzarti hai la febbre” -disse
Emma continuando a tamponare la sua fronte.
“Sei come tua madre” – disse flebilmente.
“Perché?” – chiese la bionda.
“Anche lei mi ha accudito anni fa, vero
che non ero io ai suoi occhi” – disse socchiudendo gli occhi – “Non merito la
vostra premura” – Emma la zittì con le dita sulle sue labbra.
“Riposati” – disse guardandola così
fragile. Si chinò e le lasciò un dolce bacio sulle labbra.
“Em-ma” – Regina ad occhi chiusi lo pronunciò flebilmente, ed Emma sperò che non ricordasse cosa fosse appena successo.
Ps: la maggiorparte delle volte sono delle manip che mi fanno venire in mente ff! XD
Alla prossima xoxo