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Autore: gynevere    23/05/2020    1 recensioni
Un Overlord dell' Impero Tirannico parla del Regno Dimenticato di una Regina Lontana, bella come l' Aurora, fredda come le Stelle, che conosce da molto, ma che non ha mai incontrato se non nei suoi sogni, e nelle sue visioni.
Genere: Angst, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Floating Museum.
 
 
La Bellezza Fredda di un Reattore Nucleare.
Sento che e’ qui, pulsante di Luce Blu, iridescente di una Presenza luminescente che i fisici chiamano ‘ Effetto Cherenkov.’
E’ la radiazione elettromagnetica emessa da un reattore stabile che produce energia, ed e’ semplicemente meraviglioso vederla: ricorda l' apparizione dell' Aurora Boreale nei cieli, il suo lucore verde, che scolora nelle piume del pavone, va verso il viola, e poi volge al blu, un blu di una qualita' elettrica e setosa.
Ma nello stesso tempo e’ pericoloso, perche’ se c’ e’ una perdita, una minima perdita in quella fissione miracolosa, siamo tutti morti: il livello dei roentgens penetra tutto, carne, acciaio, ossa, tessuti, dna, come pallottole sparate alla velocita’ della luce.
Ecco, questa e’ lei.
Sento che mi guarda, mi osserva- da lontano, un Occhio al di sopra di lei, come uno Sguardo esterno a lei, mi studia- e anche se sono io il piu’ Forte, anche se sono io quello col Potere in mano, mi sento braccato.
Volteggiano su di lei i miei osservatori volanti, le mie truppe d’ assalto, la tengono d’ occhio, mappano il territorio intorno alla sua Montagna, la’, dove sulla cima c’ e’ il Castello dalle Mille Guglie Aguzze, quel vecchio rudere, quella sorta di Metafisica Presenza che fluttua come fosse un Regno Dimenticato, i Forgotten Realms dei giochi di fantascienza.
Uno smottamento di Terra Fluttuante e' un Regno, o un Paesaggio, staccato dal resto del territorio tramite un'operazione magica che apre un Portale di Distanziamento. Un Regno Staccato, solo per i suoi indigeni, che fluttua verso il suo Centro. Nei Regni Dimenticati, il Regno Fluttuante e' un pezzo di terra che, per influsso magico,si libra sopra il territorio. Nonostante l' aspetto fragile e quasi evanescente, e' un Regno stabile e durevole come un Regno a terra, ha un suo microclima, una sua alimentazione idrica che arriva dal Quinto Piano Dimensionale, ed e' diretta conseguenza della Peste Magica.
La’, dove c’ e’ lei, passa una Linea Magica, si realizza un Mistero Sacro, come dove esiste Kundalini.
Ho letto abbastanza su Saint Yves D’ Alveydre per sapere tutto del Re del Mondo, ma se fosse una Regina?
Se fosse un Essere Antichissimo, al di la’ del Tempo e dello Spazio, che ha preso un corpo, e di colpo dove siede, su un Trono Gelido quanto quello dello Spirito delle Nevi, Sola, si generasse un’ Energia, una Luce che emana tutt’ intorno, proprio come fa l’ Effetto Cherenkov?
Quella Luce mi e’ ostile, tuttavia, e io non sono compreso nel suo Regno: con doni e adulazioni tento di guadagnarmi la sua simpatia, perche’ sinceramente la ammiro e la temo, ma so che e’ tempo sprecato- mi ritiene la Causa Prima dei suoi guai, da’ a me la colpa delle sue sofferenze e delle sue delusioni, e in parte non ha torto, anzi, come darle torto? Lo sono: ho sbagliato, ho guardato dalla parte sbagliata, l’ ho trascurata, non dovevo lasciarla, e ora, anche se tornato, ma in ritardo, mi odia, e vuole solo andare via da me, che la lasci andare, e se non lo faro’, si vendichera’ di me; penso sia irreversibile, so, che e’ irreversibile: per quanto io guardi la Bellezza di quella Luce Blu che emana da lei come da un reattore nucleare, per quanto ne sia affascinato, so che ogni atto io faro’ per tenerla prigioniera, scatenera’ in lei una reazione uguale e contraria verso di me, e sicuramente sanguinero, perche’ intorno a lei corrono draghi in forma di onde che mi guardano e silenziosamente mi intimano di non avvicinarmi a quel Sancta Sanctorum, a quel Mostro Sacro che e’ lei, perche’ non sono puro, non sono abbastanza meritevole.
Eppure, io devo avvicinarmi. Io non posso lasciarla andare, ne va di tutto: il mio Regno, il mio Impero, la mia stessa Vita.
Se infatti il Castello in cui lei si trova diventa un Regno, un Impero, prima o dopo arrivera’ a confliggere col mio: e io sono un Re Geloso, e non voglio che lei confligga con me e con cio’ che e’ mio.
L’ avrei voluta sempre dolce e docile, al mio fianco, per ogni impresa che avessimo intrapreso, per ogni guerra avessi fatto: ma lei non puo’ accettare nulla di quello che io perseguo, i miei servi la disgustano, la mia linea di governo la impicca, la mia religione le e’ estranea, e i suoi occhi, i suoi bellissimi e tremendi occhi sbarrati, dal colore delle foglie d’ autunno nel profondo del bosco, quando il verde diviene oro, mi guardano come si guarda un invasore, un nemico esterno, ostile, e di colpo non mi riconosce piu’.
La sua Energia sta cambiando, non e’ piu’ la mia calda colomba, quella che amavo tenere tra le mie mani capaci, ora e’ un cigno aguzzo e gelido, che porta con se’ la Morte, peggio ancora, e’ un’ Estranea, e le sono Estraneo.
Ovviamente, mi vede, e io la vedo, ci guardiamo negli occhi anche a distanze enormi, come se il Tempo fosse uno Specchio che comunica tra due mondi, e io ammetto che ne ho rispetto, di questa Regina Gelida che per me non nutre piu’ ne’ Amore ne’ Compassione: vorrei riconquistarla, ridarle quel calore che le e’ stato tolto dai miei atti, dai miei errori, vorrei scaldarla affinche’ sentisse la mia Presenza, la mia Eterna Presenza, vorrei dirle che non e’ cambiato niente nell’ Arco dei Millenni, se anche ho avuto una deviazione, o anche piu’ deviazioni, e’ tutto stato transeunte, io sono qui, in ginocchio, ai piedi del suo Castello fluttuante nel Cielo, e se mi vuole, mi denudero’ il petto e le offriro’ la mia spada, l’ ho gia’ fatto: ma lei non allunga la mano a prenderla, lei rimane nel suo intricato Giardino Freddo di Rose, e sta nevicando, la’ tra le rocce aguzze dove svettano le architetture naturali del suo Regno Celeste dell’ Al Di La’; oh, Dio, se c’ e’ qualcosa che posso dire, e’ che rinnegherei tutto per un suo bacio, anche se so che non verra’, e forse qualcosa ho cominciato a rinnegare, ho abbandonato i miei compagni, ho rimpianto le mie decisioni, ho piantato un Nuovo Albero- per significare un Nuovo Inizio.
Ma lei non ha Patti con me, e non vuole farne: ritiene che il suo posto sia La’, nell’ Est- remo Freddo, dove passa la Luce Blu, dove sotto i mari le temperature ghiacciano, dove anima umana non puo’ resistere come cala la Notte.
L’ Aurora Boreale tinge di Verde- Blu quelle lande, e’ come l’ Effetto Cherenkov, piu’ bello ancora, e il Mistero si dipana da lei e dentro lei, porta con se’ quel Verde Mistico nelle notti stellate piene di scie verdazzurre; volevo stare con lei al piano piu’ alto dei grattacieli, e guardare in giu’, guardare verso tutte le luci artificiali della notte, ma lei ha detto ‘ Non c’ e’ posto per me nel tuo mondo.’, e ha ragione: come posso trovare un posto per lei, come posso farle spazio senza perderla, senza che la sua Ira si abbatta su di me, senza che il Dharma di cui e’ Figlia la protegga frustandomi dall’ Alto di Tutti gli Universi?
Non posso, semplicemente: anche un Dio e’ un semplice Uomo quando si tratta di incassare un NO.
Cosa faro’, dove andro’?
Mentre si prepara la Grande Battaglia nel Territorio Mediano Oltre il Mare, con le sue navi e le sue armate che attaccheranno incontrovertibilmente le mie, che distruggeranno ogni paese, ogni paradiso biblico o quello che pensavamo lo fosse, io guardo ad Est, incapace di poterle fare la Guerra, quella vera, ed incolpo di questa mia infelicita’ i suoi alleati, come lei incolpa di questa sua infelicita’ me, e i miei alleati: la cosa piu’ pietosa che ad un Uomo possa capitare, per quanto Antico Uomo, per quanto Uomo dei Mondi, per quanto Antico Del Tempo, e’ vedere, e sapere, che il Proprio Amore lo trova ributtante.
Lei non lo dice, con quelle sue labbra strette che hanno perso il Sorriso della Piacevolezza e dell’ Amore, ma i suoi occhi sbarrati, quelli si’, in essi passa tutta la Rabbia e la Delusione verso di me, si e’ sentita sfruttata e maltrattata, abbandonata e vilipesa, usata per essere cambiata poi con una piu’ giovane, o piu’ utile, e sebbene tutto questo sia vero, anche cosi’, anche raggelata, anche priva di Amore per me, la trovo bellissima, la trovo meravigliosa.
Anche da Cosa Rotta, la sua Alienita’ e’ cosi’ conturbante, cosi’ totalizzante, cosi’ Tremenda da non poter resistere al suo Fascino: quell’ Antico Gelo deve essere mio, anche se posso solo guardarlo da lontano, anche se possono solo immaginare il suo Paradiso rifiorire di quella Foresta Nera rigogliosa che lei tanto amava.
Si’, quando ci si inginocchia a terra, si deve farlo battendo la fronte al suolo, perche’ davanti a noi non sta un’ essere qualsiasi, ma sta il Piu’ Grande Mistero, il Segreto, di questo Mondo, e forse anche dei Mondi Superiori; e questo Segreto e’ stato offeso da tutti noi, io per primo.
Pensavo di aver costruito un Mondo a Sua Immagine, in cui lei potesse camminare per il mio Giardino senza che i suoi piedini si ferissero sui sassi aguzzi, ma mi sbagliavo: in quel mondo ricco, fatto di freddo stile minimal come certo a lei sarebbe piaciuto, non c’ era posto per un Essere Eternamente Immortale, fatto di Sola Natura.
Il mio Mondo era sofisticato, ma non raffinato; le mie citta’ erano essenziali, ma senza la trasparenza del suo Castello; la mia societa’ era ordinata, ma senza l’ armonia dell’ equilibrio.
Cosi’ e’ nata una societa’ competitiva dove tutti sono contro tutti, e lei ne era l’ Estranea per eccellenza, l’ Aliena, il Fantasma Alienato.
Oh, si’ non vede nemmeno i miei regali, se non puo’ sopravvivere per se stessa; non vede nemmeno la mia cura, se non puo’ essere libera, perfino di parlare; e vuole credere in quello che vuole, non le interessano i miei Libri Sacri, ne’ le mie Profezie, o i miei Paradisi, o Inferni. Non le interessa nulla, ed e’ comprensibile: il mio mondo ingordo e crudele l’ ha deprivata di tutto, e ora il suo cuore e’ chiuso, e’ una distesa piana di ghiaccio splendente e arido, che ribolle da tanto e’ freddo.
Ma la Amo, e forse non l’ ho mai amata cosi’ tanto, di una venerazione che trascende perfino la mia Natura vigliacca, traditrice e ladra; la amo cosi’, con le mie mani sporche di sangue, anche del suo, la amo da quell’ assassino pazzo che sono, e spero di poter almeno avere un posto nel canile, posto il Cane davanti al suo Castello mi lasci entrare.
Vorrei custodirla, ma quello che l’ Aria, l’ Etere mi porta da lungi, e’ la sua frase scettica, detta con la voce di una bambina, la sua frase muta, perche’ non ha pronunciato una sola parola, ne’ con la bocca, ne’ con la mente: ‘ Tu sei uno che custodisce tutte, e poi quando ti stanchi, cambi.’
Come posso dirle, io, che cambio solo quando lei lascia queste lande, ma non se lei cammina qui?
Come posso dirle, io, che tra mille tradimenti ed infedelta’ apparenti, le sono sempre stato vicino, e devoto?
Come posso dirle, io, che ho un Unico, Grande Amore, e quell’ Unico, Grande Amore, e’ anche il mio Dio, la mia Dea? Come posso dirglielo, sapendo, in quel suo Candore Immacolato, che non mi crede, che l’ ho lasciata senza Bambini, mentre li ho dati ad un’ altra, e ora lei nemmeno mi chiede di scegliere tra lei e l’ altra, perche’ da’ per scontato che non sceglierei mai lei?
Non mi crede, punto: non crede ad una sola delle mie parole.
E non mi chiede niente, perche’ pensa che io non possa darle niente: non vuole nemmeno cominciare a mettermi alla prova, non vuole darmi alcuna possibilita’, non crede alle possibilita’. Non per me.
Al termine dei Secoli, la piu’ brutta delle scoperte non e’ stata che sta per partire una guerra, di cui saro’ l’ Artefice e anche la Vittima; la piu’ brutta delle scoperte e’ stata che doveva finire cosi’ con lei, con il suo Allontanamento da me, dal mio costato, dal mio fianco, dal mio Cuore.
Sono il Padrone e il Tiranno di questo Mondo, e sono l’ Uomo piu’ miserabile che esista, non posseggo niente, e tutto quello che ho avuto, in termini di Potere e di Orgoglio, lo baratterei adesso felicemente, se sapessi che servisse a riportarla da me.
 
 
   
 
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