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Autore: Joy    27/05/2020    4 recensioni
Quando Dean si chiude la porta del motel di turno alle spalle e si getta sul letto, nella maggior parte dei casi è già giorno, ed è sempre talmente stanco che quasi sviene.
Dean/Castiel
Hurt/Comfort
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Incubi a percorrenza inversa

 

 

Quando Dean si chiude la porta del motel di turno alle spalle e si getta sul letto, nella maggior parte dei casi è già giorno, ed è sempre talmente stanco che quasi sviene.

Sa a malapena dove si trova ed è più o meno consapevole di non essere solo, ma non riesce a distinguere parole reali in quel brusio di sottofondo che sente dietro di sé; non che gli importi, desidera solo venir meno.

A volte, prima di lasciarsi andare, il suo sguardo si sofferma sulle tende, sembrano sempre rosse, infuocate come sono dal sole; Dean socchiude le labbra aride per respirare quell'aria satura di calore e si sente all'inferno. Di nuovo.

Quando chiude gli occhi il rosso delle fiamme non scompare, si trasforma in dolore pulsante, uncini roventi gli dilaniano la pelle e se non fosse già sul punto di crollare, basterebbe quel dolore a fargli perdere conoscenza.

Si addormenta e sogna di precipitare nel buio, e se la caduta si arresta è solo perché le sue catene si tendono improvvisamente con un contraccolpo che gli spezza la schiena. Il respiro gli muore in gola e spera di essere morto, Alastair ride e gli sussurra: “Lo sei.”

Quando s'infuria Dean combatte con tutte le sue forze e non gli importa di quanto sia in svantaggio nello scontro, lascia che la rabbia trabocchi e sputa in faccia al demone, quello lo investe di alito fetido e bollente e Dean sente le sue carni andare a fuoco.

Il fumo lo soffoca e senz'aria la sua anima comincia a marcire; quando capisce di essere infestato da larve striscianti si arrende e piange, ma le lacrime evaporano sui suoi occhi in fiamme.

Quando prega, Dean non è più niente, né anima né corpo. È solo paura.

Quando prega, lui non sa come sia possibile, ma qualcuno trova il Dean che non esiste più.

Sente di nuovo le lacrime, sono bagnate e fredde sul suo viso in fiamme; le ha versate perché vuole bene a suo fratello, e a suo padre, e a sua madre.

La sua anima s'illumina.

Quando sente la mano sulla spalla, sa che il suo corpo è di nuovo integro, la pelle intatta, e dove prima fiorivano orribili ferite, ora rimane solo un lieve formicolio.

Ogni volta sente una voce pacata che gli sussurra: “Combatti, Dean.” E sa che può farlo, sa che può andarsene da quell'inferno.

Quando riemerge dal sogno, sente il fruscio di lenzuola morbide sul suo corpo assonnato, c'è una mano fresca sulla sua fronte e un delizioso profumo di caffè.

Apre gli occhi, la stanza è avvolta dalla luce soffusa del tardo pomeriggio, dal vetro socchiuso proviene il canticchiare sommesso di una delle inservienti del motel.

“Bentornato, Dean.”

Castiel in maglietta e boxer gli sorride; quella mano da sempre allacciata alla sua spalla gli impedisce di perdersi, l'altra dalla fronte gli scivola sul collo.

“Vuoi riposare ancora un po'?” chiede accarezzandogli appena la guancia con il pollice.

Dean lo guarda un po' intontito.

“Non farai incubi stavolta.” aggiunge. “Te lo prometto.”

“Sam?” riesce a chiedere. Ha la voce roca e si rende conto solo ora, le labbra aride come il deserto.

“È andato a fare provviste.” gli risponde Cas allontanandosi per un istante; quando torna gli mette tra le mani una bottiglietta d'acqua; Dean si solleva sul letto e la scola d'un fiato.

Le tende si agitano piano per la brezza serale, sono rosa pallido, constata, non rosse.

“Dai fammi spazio.” bisbiglia Castiel, sollevando il lenzuolo e infilandosi nel letto accanto a lui.

Quando Dean si sdraia di nuovo non ha molta voglia di addormentarsi, ma ha la testa appoggiata alla spalla di Cas e il braccio gettato di traverso sul suo petto, la sua pelle è tiepida e davvero non riesce a tenere gli occhi aperti.

“Se finisco all'inferno, riportami indietro.” biascica prima di crollare.

Castiel posa la guancia sui suoi capelli. “Di questo non dubitare.” sussurra.

 

 

 

Fine

 

 

  
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