“Credo che vi ami Comandante! Ah ah ah ah …"
 
 
" …….. "
Resto impassibile, spaventata e felice allo stesso tempo. La risata di Alain, le parole di Andrè.
Andrè ... ho sentito la sua voce … "Oscar ….non ti sposare …." Detto piano, ripetuto, quasi fosse una preghiera, con un filo di voce.
“Andrè …….”  Sussurro piano persa nel guardarlo, riverso a terra, mentre continua a mormorare la stessa frase.

Faccio un passo, lo vedo a terra, che continua a pronunciare il mio nome. Avanzo piano, un passo dopo l'altro, come mossa senza volontà. Poi arrivo da lui, mi inginocchio e lo vedo, per la prima volta lo vedo, Andrè, un uomo. Non solo un amico, un fratello. Andrè.
 
Non riesco ad alzare la testa, non riesco ad aprire gli occhi ma sento la sua voce .. mi chiama, sussurro ancora: "Ti prego Oscar non ti sposare … tu … sei mia e di nessun altro …"
"Andrè ….. vieni, appoggiati a me. Ti aiuto ad alzarti …. hai bisogno di essere medicato." sussurro con voce tremante mentre cerco di sollevare Andrè da terra, appoggiandolo alle mie spalle.
"Coff … cof … Oscar … tu … sei qui?! .. Allora non sto sognando! … Coff … " dico tentando di sollevarmi, felice che lei sia accorsa ad aiutarmi, felice di sentirla vicina.
"Si, sono qui Andrè …. su appoggiati a me!! Da sola non posso farcela ad alzarti, devi aiutarmi!"
Tento di tirarmi su, sussurro: "Oscar … tu … non puoi … non puoi farcela … coff .. coff …"
"Su forza ….." con fatica, un poco tremante, ma riesco a sollevare Andrè, ed ora, un passo dopo l'altro, cerco di accompagnarlo nel mio ufficio per medicarlo. Sento il suo peso addosso, cammina con fatica. Povero Andrè.
"Su Andrè …. ci siamo quasi …. dai, ancora qualche passo!" dico con voce rotta dall'imbarazzo e dalla fatica.
 
Con fatica mi aggrappo alla mia Oscar, cammino con molta lentezza, quasi non mi reggo in piedi, arresto il passo, la guardo negli occhi, le sorrido appena, il labbro mi fa male, sussurro: "Mi dispiace Oscar, io non volevo farti preoccupare … coff … coff …"
"Andrè … shhhh …. non parlare ….." dico in un sussurro.

Arriviamo davanti alla porta del mio ufficio, piano la apro ed entriamo, passando a fatica dalla porta. Poi lo aiuto a sedersi su una poltroncina e riprendo fiato.
 
"... Oscar, sono ridotto davvero male! … Questa volta non ho saputo difendermi … coff … coff … ma non importa, ciò che conta è che sia accaduto a me … e non a te !" Dico commosso perdendomi nei suoi occhi.
"A …  Andrè. Aspetta, prendo dell'acqua e qualche unguento. Non muoverti da lì!!" dico allontanandomi un attimo per prendere il catino con l'acqua e la cassetta con i medicamenti che tengo nella stanza attigua al mio ufficio.
 
Vedo la mia Oscar allontanarsi, è preoccupata per me … ovvio che sia così, siamo sempre stati insieme, non ci siamo mai separati! … Oh Oscar … Oscar … vorrei tanto dirti che ti amo … ti amo più della mia stessa vita ...
 
Torno da Andrè, appoggio sulla scrivania tutto ciò che ho preso, ma non riesco a sollevare lo sguardo. Mi sento imbarazzata, eppure l'ho medicato infinite volte. Faccio un respiro, mi faccio coraggio e intingo un fazzoletto nell'acqua, poi mi avvicino, mi infilo tra le sue gambe, ed inizio a pulirgli il labbro, rotto da un pugno. Lo tampono piano, per togliere il sangue rappreso. E mi perdo …. che bello che è diventato con gli anni. O forse bello lo è sempre stato.
Piano sfioro le sue gambe con le mie, sento il suo calore, il suo profumo. Respiro appieno, il profumo di Andrè. Mi confonde, mi cattura. Ma cosa mi sta succednedo?
 
Mi perdo nei suoi occhi, mi faccio coraggio e dico: "Oscar … stamattina mia nonna mi ha detto che tuo padre desidera che ti sposi …"
"Oh … Andrè …. non credo proprio che accadrà. Sai … io …. non intendo sposarmi ….. con qualcuno che non …  ehm …. io …." alzo lo sguardo e vedo gli occhi dolci di Andrè, il suo sorriso, seppure tirato. Oscar, falla finita, tu sei un soldato, hai deciso di vivere come un uomo … ed ora ….  su su …. non ce la posso fare.
"Cosa c'è Oscar? … Non desideri sposarti perché il tuo cuore appartiene ad un altro uomo, non è vero? … Oscar, io … lo so che non ho alcun diritto di parlarti in questo modo, soprattutto dopo quella notte … però .. io … io preferirei morire piuttosto vederti andare in sposa …"
Sento la voce dolce di Andrè, con un tono tranquillo, quasi rassegnato.
"Andrè …. tu … dopo quella sera …. dopo tutto quello che ci siamo gettati addosso … tu ancora ….. come puoi …  tu … stare ancora al mio fianco, seguirmi ovunque … e preoccuparti per me?!" dico imbarazzata, quasi in un sussurro.
"Oscar, io sarò sempre al tuo fianco … se tu lo vorrai! Ma come avrei potuto lasciarti sola in questa caserma? No … non avrei mai potuto! .. Io ti proteggerò sempre … sempre …" dico guardandola con tutto l'amore che sento nel mio cuore.
 
Sento lo sguardo di Andrè addosso, sembra volermi accarezzare, abbracciare e stringere a sé. Mi avvicino un poco, come attratta da lui. Mi sento arrossire, le sue parole mi commuovono.

"Andrè...." non riesco a dire altro, con voce tremante.
 
Vedo una strana luce negli occhi del mio amore … il suo azzurro possiede una luce meravigliosa, continuo a guardala, sussurro: "Mi dispiace Comandante ma non posso fare almeno di guardarvi …"
"Andrè …." mi piego piano, fino ad avere il viso all'altezza del suo, lo guardo dritto negli occhi, mi sento le guance calde … di sicuro sarò tutta rossa, che imbarazzo. Però non riesco a fare a meno di guardarlo, è davvero bello.
"Oscar … sei bella … lo sei sempre stata! Oscar … non voglio che ti sposi, ti prego, almeno questa volta disubbidisci agli ordini di tuo padre…"
"Andrè … possibile che tu ….  tu possa ancora amarmi?!" dico in un soffio, incapace di credere che ho davvero osato fare una simile domanda.
"Oscar, io ti ho sempre amata e ti amerò fino a che vivrò. Però … tu .. tu sei … ecco … Lo so, io non ho alcun diritto di parlarti in questo modo!" dico sconsolato, io non sono nobile, io sono solo il suo amico, o meglio lo ero. Amico, attendente ed ora soldato. Nulla di più, purtroppo.
Mi avvicino ancora ad Andrè, fino a sfiorare le sue labbra. Non riesco a parlare, a dirgli ciò che provo. Però sono felice, felice di sentire che lui mi ama ancora. Perché lo so, adesso lo so, anche io lo amo. Piano sfioro le sue labbra con le mie. Sono morbide le labbra di Andrè, anche se ferite. Sono dolci, sono la mia casa.
Non ci posso credere! … Oscar mi guarda come si guarda un uomo, mi accarezza appena, mi fiora le labbra con le sue. Sento il suo profumo … mi sento impazzire, il mio cuore sta scoppiando d'amore per lei, sussurro appena: "Ti prego … non ti sposare …"
"No Andrè …. non potrei mai sposare un uomo che non amo …" dico sfiorando le sue labbra, sanno di buono, sanno di casa.
"Oscar … ti prego, dimmi … dimmi cosa provi per me …"
"Andrè …. io …." respiro, mi faccio coraggio, non posso tacere oltre "Andrè …. ti amo …" dico piano, con voce appena udibile.
"Oscar … mi sembra di impazzire! Oh Oscar, come sono felice!" sussurro con un fil di voce. Oso sfiorare le sue labbra mentre le mie mani toccano con timore i suoi fianchi.
 
Poso le mie mani sulle sue spalle, poi piano risalgo fino alla nuca, sfioro i suoi capelli, morbidi e setosi. Andrè è la mia casa, la mia famiglia. Dove c'è lui … c'è il mio rifugio. Si, ora lo so. Lo amo.
 
"Ora niente e nessuno potrà separarci!"
"Nessuno Andrè … te lo prometto. nessuno"