" alzati." 

" Come scusa? " 

"Ho detto alzati . Stai occupando il mio posto." 

Le sopracciglia di Shiho si solcarono nel più brutto bagliore di disapprovazione che riuscisse a fare. Incrociando le braccia al petto, la ramata sollevò il mento in segno di sfida. 

" Che maleducato. Anche questo è il mio posto . E nel caso in cui non l'avessi notato, ho occupato questo posto prima di te." 

" Oi, non fare così! " Shinichi sbuffò, sembrando un po 'impotente. Lanciò uno sguardo significativo al sedile posteriore della macchina e si accigliò. 

 " Di occupare uno dei sedile della parte posteriore dell’auto non se ne parla proprio...guarda, è piena di involucri di fast food quindi dovremo condividere il posto." Le disse offrendo  un timido sorriso alla scienziata altezzosa . " proprio come ai vecchi tempi....." 

"  come ai vecchi tempi eh?  beh Kudo mi dispiace informarti che questo è un posto per una persona sola - e ci sono già seduta io. Inoltre, sai benissimo che non si può....e non credo che un detective come te abbia voglia di infrangere la legge no?, quindi puoi decidere se sederti in mezzo alla spazzatura o decidere di  tornare a casa piedi, signor Detective. " 

La faccia di Shinichi si trasformò in un'espressione confusa. " Stai scherzando vero? " 

"Al cento per cento, no." 

Si fissarono per i tre secondi più lunghi della loro vita dove nessuno dei due era disposto a cedere ma non passò molto tempo prima che il giovane detective sospirò in segno di rassegnazione. 

" Bene . Va bene." 

" Ehi, cosa ma sei ...!?" 

Stringendosi nello spazio ristretto del sedile del passeggero, Shinichi spinge ulteriormente la sua partner spaventata da quel suo gesto all'interno del veicolo sbattendo il fianco sinistro contro il suo. Prese il suo posto con successo e chiuse la porta ignorando i suoi piagnucoloni di proteste. Shiho perse l'equilibrio prima che la sua mano sinistra trovasse sostegno nel posto di guida vuoto, e inclinò il suo corpo il meglio possibile per evitare di cadere sul cambio manuale. 

" Vedi? Non è stato poi così difficile." Le disse Shinichi, mentre i loro corpi erano premuti a disagio l'uno contro l'altro in quel dannato sedile. 

Shiho sembrava terribilmente disinvolta dalla situazione, come se condividere uno spazio personale zero tra loro fosse una sorta di congruenza non espressa. Ricordò a se stessa che per molto tempo era stato così invece. Ma Edogawa Conan e Haibara Ai fanno parte del passato - capì che Shinichi non sembrava essere in grado di lasciarsi andare, e così ha ricordato ancora una volta che le vecchie abitudini sono dure a morire, per quanto scomode o inappropriate possano essere. 

E questo suo gesto ne era la prova.... 

" D-Dannazione a te, Kudo-kun! Sto cadendo! Ti ho detto che non possiamo adattarci entrambi qui ..." 

" Sì che possiamo." Insistette lui in maniera concreta. " Siediti sulle mie ginocchia!" 

Lo avrebbe schiaffeggiato seriamente se avesse potuto. 

" Non c'è modo! "  sbuffò lei mentre sentiva il suo viso avvampare.  

Era una situazione molto ridicola: era incredibilmente vicino e tuttavia inspiegabilmente, esasperatamente calmo 

. " Indosso una gonna, pervertito! Secondo te mi metto sulle tue ginocchia? " 

" Ah,è questo il problema?"  chiese Shinichi sorridendo alla sua sconcertata partner. 

  " Ti ho visto con molto meno di una gonna addosso...." 

Shiho gli lanciò uno sguardo assassino. Se gli sguardi potessero uccidere, lei sarebbe stata classificata come un assassino di massa ma decise di accontentarlo anche perché in fondo...non aveva molta scelta. Sedersi “comodamente” per tutto il tragitto o decidere di essere schiacciata....la prima opzione era più che preferibile così  si accomodò lentamente in modo che le sue mani trovassero l'acquisto sulla sua faccia compiaciuta. 

" Questa volta passa...ma sappi che non accadrà una seconda volta intesi? ." Chiede la ramata con voce bassa e minacciosa. 

Shinichi gridò di dolore quando gli pizzicò le guance. Mentre cercava di allontanarsi dalla sua presa mortale, in qualche modo finirono impigliati nello spazio angusto tra il sedile del passeggero e il vano portaoggetti.  

Lei pensò che qualcosa sia andato terribilmente storto con lui quando il suo stomaco entrò in contatto con il suo ginocchio che incontrò a sua volta il lato della sua vita, ma non ebbe il tempo di approfondire. Le sue mani erano sul suo viso e non avevano intenzione di perdonarlo. 

" Ahhhghh! Basta! ... 'Basta! " le disse Shinichi cercando di far cessare quella tortura 

"Non ti sento." 

Le sue dita si allentarono e lui si coprì immediatamente il viso nel modo più infantile possibile. 

"  Ahia! Mi hai fatto male, cavolo! " 

" Che ti sia servito da lezione, pervertito! " 

"  Oi, ma quella volta è stato un incidente!" 

" Allora come si chiama questo invece ? " 

Si misero in una posizione piuttosto compromettente: lei è seduta sopra di lui, con suo grande imbarazzo, e c’era lo spazio di manovra da permettere a malapena qualsiasi movimento senza sfiorarsi i corpi gli uni con gli altri o gomitarsi a vicenda in faccia. È imbarazzante e scomodo e troppo ingombrante per loro due. 

A Shinichi piacerebbe non essere d'accordo, ovviamente, ma per una volta sapeva che non aveva ragione ,per non parlare del fatto che doveva ammettere a se stesso che non è troppo infastidito da questo accordo. Dopo tutto, era piuttosto abituato al profumo floreale dei suoi capelli, al peso della sua testa appoggiato sulla sua spalla durante i viaggi di ritorno a casa e alla calda sensazione del suo piccolo corpo premuto  contro il suo petto. 

In tutta onestà, si stava davvero godendo la loro situazione attuale. 

Che la modestia sia dannata. 

Si schiarì la gola. 

"  beh..io la definirei Convenienza ." 

" Il trasporto pubblico esiste, lo sai." 

" Non essere crudele." Si accigliò con tono supplichevole " sai benissimo che il prossimo autobus è tra sei ore." 

" Beh,non me ne importa. Presumo che questo viaggio di ritorno a casa non sarà così vantaggioso per entrambi come ti ostini a pensare te. Le tue gambe diventeranno insensibili in pochissimo tempo." 

" Sopravviverò."  le disse in modo sprezzante. " Se smettessi di agitarti ." 

" Non lo sono ! " 

" Certo. Va bene. " 

" Stai zitto, Kudo-kun." 

. 

Agasa arrivò con in mano uno zaino e quando entrambi gli lanciano uno sguardo significativo che chiaramente afferma di non chiedere , il vecchio prese il suo posto con grazia sul volante e iniziaò a guidare senza un singolo commento. 

 Ogni tanto Shiho sorprendeva il vecchio  lanciare loro uno sguardo furtivo e non riusciva a controllare la contrazione compulsiva di un sorrisetto consapevole, e lei si sentiva onestamente morire dall’ imbarazzo. 

Trovò difficoltà a contenersi quando Shinichi si sporge in avanti per sussurrare con voce sensuale all’orecchio  potrei abituarmi a questo . 

In tutta risposta gli diede una gomitata al petto  

" Ahi!"