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Autore: cescapadfoot    06/06/2020    2 recensioni
E' il quinto anno e l'ultima luna piena è stata piuttosto pesante.
Una rivelazione piuttosto pesante, invece d distruggere un'amicizia, la fortifica ancora di più.
|Remus Lupin|
|Lily Evans|
|Malandrini|
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Remus Lupin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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FRIENDS WILL BE FRIENDS
 
 


 
La cosa brutta dell’essere al quinto anno era la mole di compiti e studio che ogni giorno portava gli studenti quasi alla pazzia.
La sola cosa positiva del dover fare ricerche di coppia era il condividere assieme quel peso di nervi, stanchezza e tensione per i G.U.F.O. imminenti; e la cosa diventava ancora più positiva quando si trattava di condividerla con persone che si trovavano simpatiche o che si apprezzavano.
Questo era il caso di Lily Evans, che in questo momento ringraziava tutti i fondatori – Serpeverde escluso – per essere finita in coppia con Remus Lupin per la ricerca sulla Soluzione Corroborante di Fuchs richiesta da Lumacorno.
Di tutti i Malandrini, lui era il solo che le piaceva: nonostante pianificasse anche lui degli scherzi, era un ragazzo intelligente, gentile e studioso; non era rimasta sorpresa quando aveva scoperto che era stato nominato Prefetto insieme a lei, perché la sua nomina era stata semplicemente un’ovvietà.
“Credo che mi salverai la vita quando sarà il momento di passare alla fase pratica, Lily” ridacchiò Remus, passandosi una mano sul volto pallido.
“Non dire così, Remus!” esclamò lei, ridacchiando. “Te la cavi anche tu a Pozioni”.
“Sì, ma io sono solo un Pozionista mediocre anche quando seguo tutti i procedimenti alla lettera” replicò lui. “Tu, invece, hai inventiva, sai come deviare dalle indicazioni quando serve e riesci a raggiungere un risultato eccellente; e non lo dico per invidia, ma semplicemente perché sei portata per Pozioni, è un dato di fatto”.
“Grazie…” mormorò Lily, sorridendo imbarazzata. “Ma adesso piantala con i complimenti, ne riesco a reggere uno a settimana”.
Remus ridacchiò appena; sapeva che Lily odiava i complimenti, nonostante l’avesse detto a James in diverse occasioni. Peccato che il suo amico fosse una testa di rapa che, al posto del classico criceto, doveva avere una baby Mandragola che gli urlava di strafare invece di comportarsi bene con Lily.
“Beh, visto che abbiamo finito, che ne dici di fare una passeggiata fuori?” propose Lily. “Un po’ di relax ce lo meritiamo, soprattutto in vista dei G.U.F.O.”
“Decisamente!” acconsentì Remus, mettendo via le sue cose.
In poco tempo i due furono fuori nel parco, nonostante le temperature tiepide tipiche del mese di marzo in Scozia. Appena videro un albero con la fronda piuttosto grande dove sedersi, Lily fece comparire una coperta e si sistemarono lì sotto a godersi la vista del lago.
“Ah, un po’ di sole ci voleva…” sospirò Remus, chiudendo gli occhi e godendosi sul volto pallido i tiepidi raggi del sole che filtravano tra le foglie.
Lily sorrise, un sorriso che però non si estese agli occhi verdi, che rimasero preoccupati mentre lo osservava di sottecchi.
“Nel tuo caso, direi di sì” sorrise Lily. “Sei stato parecchio giù in questo periodo”.
Remus sorrise cautamente e le disse per minimizzare:
“Sono sempre stato un po’ malaticcio, lo sai già…”
Lily annuì; poi, con una certa esitazione, disse:
“Sai…credo che ci sia una cosa che tu non voglia dire a nessuno”.
La ragazza non aggiunse altro, aspettando cosa avrebbe detto lui e studiando la sua reazione. Non voleva fare la figura dell’impicciona, ma era semplicemente preoccupata; preoccupata e attanagliata da dubbi che non voleva confessare nemmeno a Severus.
Ormai stava diventando difficile aprirsi e condividere confidenze con quello che sembrava non essere più il suo migliore amico e aveva come l’impressione che Remus stesse lentamente prendendo il suo posto. Quei dubbi, poi, glieli aveva messi proprio Severus e avrebbe voluto prenderlo a calci per il modo sprezzante in cui aveva parlato del giovane Lupin; e tutto per quello scherzo – qualsiasi esso fosse – che Black gli aveva fatto e di cui Severus non solo non voleva parlarne più per la rabbia e la paura di aver rischiato a suo dire la vita, ma di cui imputava responsabile tutti i Malandrini, Remus compreso e pure Potter, nonostante lo avesse salvato da quella brutta situazione.
Lily poteva capire tutto quell’astio nei confronti di Black e Potter, sapeva fin troppo bene quanto quei due potessero essere fastidiosi e inopportuni; ma Remus era diverso da loro, quell’astio che Severus provava nei suoi confronti proprio non lo sopportava.
Remus nel frattempo si morse il labbro, poi produsse una risata forzata perfino alle sue orecchie e le chiese:
“Cosa intendi dire? Che in realtà mi allontano da Hogwarts perché ho una relazione sadomaso con una strega più grande di me che mi sfianca con lunghe sedute di sesso?”
“Hai letto l’estratto in anteprima di Cinquanta Magiche Sfumature sul Profeta, vero?” rise Lily.
“Per puro caso, te lo giuro!” esclamò Remus, lieto di aver sviato il discorso.
Purtroppo fu solo un’impressione, perché Lily ritornò subito seria e gli chiese dolcemente:
“Rem…cosa c’è che non va?”
Tutto, avrebbe voluto gridare Remus.
Sapeva che l’ultima luna piena era stata dura perché i suoi amici erano arrivati in ritardo alla Stamberga Strillante a causa delle ronde più intense che avevano trovato per i corridoi, lui si era innervosito parecchio dopo essersi trasformato e loro tre ci avevano messo un po’ a calmarlo, ma non credeva che gli effetti di quel nervosismo fossero così visibili anche a pochi giorni di distanza dalla luna piena.
“Se non vuoi dirmelo, non importa, Rem” lo rassicurò Lily con la stessa dolcezza di prima. “Ma sappi che, se volessi dirmi cosa c’è e fosse una cosa parecchio dura sul tuo stato di salute, io non cambierò affatto idea su di te; per me rimarrai sempre un ragazzo gentile ed eccezionale”.
Remus rimase un lungo momento in silenzio, ponderando la cosa; poi, lo sguardo rivolto a terra, mormorò:
“Credo che non rimarrai dello stesso avviso, quando te lo dirò…”
“Mettimi alla prova, se vuoi” lo incoraggiò Lily.
Un altro lungo momento di silenzio, necessario per raccogliere il coraggio; poi Remus le disse:
“Ti prego, non interrompermi in alcun modo; è una storia piuttosto…dolorosa”.
Il ragazzo si guardò intorno, per rassicurarsi che nessuno origliasse; poi, con lo sguardo rivolto al Lago, le disse:
“Sono…sono un Lupo Mannaro, Lily. Sono stato morso quando ero un bambino”.
Lily rimase in silenzio e lo lasciò raccontare, limitandosi a mordere il labbro inferiore e a stringere forte le mani in grembo. Quel che aveva sospettato, infine, si stava rivelando per ciò che era davvero: una terribile conferma dei sospetti che Severus le aveva inculcato in testa contro la sua volontà.
“Mio padre lavora per una Commissione nel Ministero che si occupa di creature magiche pericolose” continuò Remus, sempre guardando il Lago con decisione. “Un giorno gli Auror avevano trovato un uomo che era stato accusato di essere un Lupo Mannaro e di aver massacrato due persone; aveva l’aria di essere un vagabondo e si difese dicendo di essere un senzatetto Babbano e di non sapere cosa stava succedendo. Ci fu un processo, mio padre continuò a sostenere che si trattava di un Lupo Mannaro e parlò di quelle creature con toni estremamente duri, ma nonostante questo la commissione assolse quell’uomo e gli chiesero scusa per quelle accuse. Appena fu accompagnato fuori dall’Aula per l’Incantesimo di Memoria, lui uccise i due addetti, scoprì dove abitavamo e…e colpì me al momento opportuno. Voleva vendicarsi per quello che mio padre aveva detto in Aula sui Lupi Mannari”.
Remus deglutì, scuotendo la testa per togliersi invano dalla mente le immagini e le emozioni dolorose di quel fatto: la finestra della sua cameretta che si apriva all’improvviso e con violenza, il morso sul collo, la puzza del Lupo, le sue grida e i suoi singhiozzi mischiati al ringhio e alla risata crudele dell’aggressore, le urla di suo padre e il pianto straziante di sua madre…
“Ci siamo trasferiti spesso, quando ero piccolo, per evitare che i vicini facessero domande ai primi sospetti” continuò Remus in tono amaro. “I miei si erano rassegnati al fatto che dovessi studiare a casa, quando…quando venne Silente in persona a portarmi la lettera per Hogwarts. I miei non volevano nemmeno farlo entrare, ma lui ci riuscì. Giocò con me a Gobbiglie e Sparaschiocco, condivise con me una tavoletta di cioccolato e nel frattempo spiegava ai miei come farmi frequentare la scuola senza destare sospetti”.
“Ovvero?” chiese Lily, osando interromperlo per la prima volta.
“Il Platano Picchiatore” rispose Remus. “Lì sotto c’è un passaggio, porta a Hogsmeade; da lì si arriva direttamente alla Stamberga Strillante. Io mi trasformo lì e ci passo tutta la notte della Luna Piena”.
Remus tacque e di quel silenzio Lily gliene fu grata; erano informazioni troppo grandi e terribili che andavano assimilate.
Prendendo quel silenzio per disprezzo, Remus finalmente si voltò verso di lei e le disse:
“Lily, senti…lo so che è una cosa davvero difficile da assimilare, però sapppi che…che se non vuoi più avere nulla a che fare con me, io lo capisco e…”
“Niente a che fare con te?” lo interruppe Lily bruscamente. “Remus, ma ci sei con il cervello?”
Remus la guardò, confuso.
“Cosa…cosa intendi dire?”
“Intendo dire esattamente questo” rispose Lily, risoluta. “Non è colpa tua o di tuo padre, se sei un Lupo Mannaro; è successo e basta e tu…tu non sei un mostro, Remus. Sei una persona meravigliosa a cui purtroppo è successa una cosa terribile, ma questo non…non ti qualifica come un mostro. Tu non sei un mostro e non voglio che pensi questo di te”.
Remus era sorpreso: Lily lo stava guardando negli occhi e nel suo sguardo c’era molta tristezza…ma c’erano ancora lo stesso affetto e calore che riservava alle persone a cui teneva e che gli aveva riservato sempre; e sapere che lei, nonostante tutto, teneva ancora a lui gli scaldava il cuore.
“Grazie…” mormorò Remus, sorridendo tristemente.
Lily ricambiò il sorriso e si slanciò per abbracciarlo stretto a sé; la condizione di Remus era un’ingiustizia, ma lui doveva capire che per lei non era cambiato nulla, lo riteneva ancora un buon amico.
L’avrebbe sempre ritenuto un buon amico e una brava persona.
Appena si separarono, Lily disse in tono più dolce:
“Immagino che Silente non sia il solo a saperlo”.
“No, infatti” ammise Remus, sorridendo con aria un po’ colpevole. “Ovviamente Madama Chips ne è stata informata; e sotto sotto è contenta di avere un motivo per distribuire del cioccolato in giro quando ci sono io in infermeria. E ovviamente lo sanno anche i ragazzi”.
“Tutti e quattro?” domandò Lily.
“Sì” confermò lui, stringendosi nelle spalle. “Il vecchio Frank fa da palo per coprirci perché quegli altri tre scalmanati…diciamo che hanno trovato un modo per starmi accanto senza rischiare la vita”.
Davanti allo sguardo confuso di lei, Remus aggiunse:
“Purtroppo non posso dirti altro, non spetta a me dirti cosa fanno; però ti assicuro che non mi hanno mai abbandonato e di questo gliene sono grato”.
“Quindi quei tre teppisti fanno qualcosa di meritevole, ogni tanto” ridacchiò Lily, diventando però di nuovo seria.
C’era anche un’altra domanda che voleva porre, ma Remus la interruppe dicendole con un sorrisetto furbo:
“Dimmi la verità, Lily: avevi capito buona parte della situazione”.
“No, però…beh, diciamo che avevo qualche dubbio e poi…poi c’è stato Severus, che…”
Lily s’interruppe; aveva ritenuto i sospetti di Severus di qualche settimana prima solo delle fandonie denigratorie che l’avevano infastidita, perché Remus era un bravo ragazzo nonostante gli occasionali scherzi che organizzava e quelle accuse l’avevano infastidita. Peccato, poi, che le avessero instillato dei dubbi che aveva voluto sciogliere e aveva fatto le sue ricerche; ma finché non avesse avuto delle conferme, sarebbero sempre stati dei sospetti, lo sapeva.
“Ha sempre avuto dei sospetti e dopo avermi detto dello scherzo di Black ho inziato ad avere dubbi e a fare ricerche per conto mio” ammise Lily. “Ma li ho sempre ritenuti dubbi fino a che non avessi avuto la conferma; però Severus ha sempre sospettato della tua condizione e dopo quello scherzo…”
“Immaginavo, ha sempre voluto sapere perché manco così spesso…” sospirò Remus, dicendosi che era meglio spiegare tutto. “È stata colpa di Sirius, voleva spaventarlo, credo; così gli disse come raggiungermi in fondo al tunnel sotto il Platano e…e stava per finire male; se non fosse stato per James…” il ragazzo scosse la testa, cercando di non immaginare cosa sarebbe successo se fosse successo l’esatto contrario. “È stato il primo a rimproverare Sirius per ciò che aveva fatto; non gli ha rivolto la parola per una settimana”.
Lily lo guardò stupita, ricordandosi poi di come tempo prima, effettivamente, James Potter diventasse immusonito davanti a Black, come lo ignorasse e come questi sembrasse diviso tra l’orgoglio di non chiedere scusa e la mancanza che sentiva per quello che era il suo migliore amico.
“L’abbiamo perdonato, alla fine” disse Remus, come a volerla tranquillizzare. “E prima Sirius, ovviamente, si è scusato per aver rischiato di mettermi nei guai”.
Lily annuì, sentendosi stranamente stupita: sapere che dietro alla facciata da teppista c’era un James Potter che teneva ai suoi amici e alla loro incolumità era una cosa strana da comprendere; l’avrebbe probabilmente compresa e accettata meglio se non fosse stata per quella facciata idiota che Potter tendeva a mostrare a tutti quanti. Tuttavia apprezzava il fatto che Potter, Black e Minus tenessero così tanto a Remus da non abbandonarlo nemmeno durante la luna piena, qualsiasi fosse il modo che avessero trovato per farlo in piena (sperava) sicurezza.
“E ho scoperto…ho scoperto chi mi ha morso” disse Remus con un leggero tremolio nella voce, dicendosi che Lily meritava di sapere anche il resto. “Per anni non ho conosciuto l’identità di quel Lupo, ma l’ho scoperto di recente; ho messo sotto torchio mio padre per saperlo. Si tratta di…”
Remus prese un respiro mentre Lily dentro di sé pregava che non si trattasse di quel nome che le era balzato subito in mente appena aveva avvertito quel tremolio nella voce dell’amico, il nome di quel Lupo che da un po’ di anni appariva sempre sui giornali per le sue stragi crudeli.
“...si tratta di Greyback” riuscì a dire Remus, confermando ancora una volta le paure di lei.
Lily gli strinse forte la mano e gli disse con voce decisa:
“Vedrai che pagherà per tutto ciò che ha fatto; e spero che quel giorno arrivi presto”.
Remus ricambiò la stretta, sorridendo tristemente.
“Grazie ancora, Lily…” mormorò lui, impacciato.
Lily ricambiò il sorriso, abbracciandolo di nuovo con dolcezza.
 
 
It’s so easy now,
‘cause you’ve got friends you can trust
Friends will be friends
When you’re in need of love
They give you care and attention…
 
 
*.*
 
La luna era appena uscita da dietro le nuvole quando sentì quei dolori scuotergli il corpo.
Gridò forte, mentre le unghie davanti a lui si allungavano e la pelle delle sue braccia venivano coperte da una pelliccia irta e stopposa.
Faceva male, ma il dolore cessò subito, lasciando posto a un ululato spaventoso e a un forte istinto selvaggio di distruggere tutto.
Aprì la porta della camera da letto con una zampata violenta e si bloccò appena guardò in basso: c’erano un cane enorme dal pelo nero e ispido, un cervo che scuoteva la testa, indicando la porta, e un topolino che era sul pomello della ringhiera.
Il topolino prese coraggio dopo un momento di esitazione e si arrampicò sul suo muso; il Lupo lo annusò quando quell’esserino fu sul suo naso e fece un verso basso e vacuo, come se lo avesse riconosciuto. Appena il Lupo scese goffamente, il topo ora annidato sulla sua testa, il cane e il cervo lo annusarono a loro volta, come se volessero farsi riconoscere.
Erano loro.
Quell’istinto selvaggio di distruggere si tramutò in qualcosa che sapeva di felicità.
 
Aprire gli occhi era sempre la parte più difficile; le palpebre erano pesanti e la testa molte volte pulsava tremendamente.
Quando riuscì ad aprirli vide James, Sirius e Peter che lo guardavano sorridenti, nonostante le tremende occhiaie sotto gli occhi e i lividi che a quanto pare erano riusciti a nascondere.
“Non dire che non ti pensiamo pure noi, Lunastorta” ghignò Sirius, indicandogli i dolcetti sul comodino accanto al letto dell’infermeria.
“Non c’è niente di pericoloso dentro, vero?” volle indagare Remus con voce affaticata, alzando un sopracciglio.
“I Cioccalderoni potrebbero essere ripieni di Whisky” disse James, ghignando pure lui.
“Ah, davvero? Perché non ne sono sorpreso” commentò lui, ormai rassegnato.
“Ma potrebbero” aggiunse Peter con la sua voce acuta. “Sai…c’è il condizionale”.
“Sì, il condizionale delle regali balle di Sirius” replicò Remus, rispondendo al ghigno.
“Remus, suvvia, sei un Prefetto!” esclamò Sirius, fingendosi oltraggiato. “Non dovresti dare il buon esempio a noi teppisti scalmanati che odiano l’autorità?”
“Infatti!” gli diede manforte James, ridendo spudoratamente. “Questo linguaggio così scurrile non ti si addice proprio”.
“Questo è quello che succede, quando passi il tuo tempo con certi cazzari” rise Remus, incurante del dolore alla cassa toracica.
Quella bolla di felicità che aveva avvertito quella notte c’era ancora.
Era fortunato, lo sapeva.
 
 
Friends will be friends
When you’re through with life
And all hope is lost
Hold out your hand
‘cause friends will be friends
Right ‘till the end!











NOTE: Salve a tutti!
Visto che i tempi attuali stanno diventando appena più positivi, ho pensato di scrivere qualcosa di appena più positivo, nonostante il tema non sia propriamente dei più allegri.
Remus è il Malandrino con cui ho sempre avuto più difficoltà nella caratterizzazione, quindi spero di avergli reso giustizia; soprattutto al rapporto che Remus, stando anche al terzo film, sembra aver avuto con Lily. Per quanto mi riguarda, vedo in lui il migliore amico che Lily merita di avere al posto di Piton, visto soprattutto che hanno un carattere a mio avviso più affine. Ho volutamente dato più spazio alla parte con Lily semplicemente perché del rapporto tra Remus e i Malandrini ne ho parlato piuttosto ampiamente in altre mie FF e anche perché è il rapporto che nei libri è stato doverosamente presentato in maniera molto più approfondita.
Giusto per dare un minimo di precisazioni sul periodo, nel caso non si fosse capito, è una scena che ho voluto ambientare dopo lo scherzo di Sirius ai danni di Piton e dopo quella prima litigata in cui Lily gli rimprovera le sue amicizie con i futuri Mangiamorte.
Detto questo, grazie per aver letto e spero che vi sia piaciuta, buona giornata a tutti/e!
  
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