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Autore: It_was_like    13/06/2020    0 recensioni
-Dove diavolo eravate finite? Entrate subito in casa, sono arrivati Walburga e Orion con il loro primogenito!-
Bellatrix pensò che tutto ciò fosse ridicolo, tante premure e tanti complimenti solo perché quello era un figlio maschio.
Per questo aveva deciso che lo avrebbe odiato, quel nascituro, perché lui sarebbe stato quello che le era negato. Ma tutti quegli aspri sentimenti le si cancellarono dal volto quando vide per la prima volta Sirius. Solo in quello momento seppe che non era sola al mondo, esisteva qualcuno che poteva eguagliarla.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Marlene McKinnon, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Quando Bellatrix aveva sette anni pensava che la vita non avesse assolutamente senso.
Tutto per lei era infinitamente noioso e insignificante.
La casa in cui viveva era enorme, talmente grande che avrebbe potuto perdercisi dentro e nessuno se ne sarebbe accorto.
Sicuramente non suo padre, il quale guardava sempre lei e le sue sorelle con quella solita aria amareggiata di chi avrebbe voluto eredi maschi e invece si è trovato solo figlie femmine.
Ma a Bellatrix questo non interessava, lei, nonostante la giovane età, era consapevole di non essere come le altre, ma soprattutto sapeva che nessuno era un suo pari, soprattutto in quella famiglia.
-Bella, vieni a giocare con noi!- mormorò Narcissa con aria imbronciata.
Bellatrix si voltò di scatto e sbuffando raggiunse le due sorelle.
Si trovavano nel bellissimo giardino della loro casa e solitamente solo dopo le sue lunghe passeggiate riusciva a calmare quel perpetuo senso di inquietudine.
-Cosa state leggendo?- chiese la mora strappando il libro dalle mani di Andromeda.
Quest’ultima si imbronciò per la maleducazione della sorella ma cercò comunque di non iniziare una nuova litigata.
-È la mia favola preferita! Alla fine la principessa viene salvata dal mago azzurro, non ti sembra infinitamente romantico?- rispose Cissy con aria sognante.
-Perché dovrei aspettare un mago per salvarmi? Non posso riuscirsi benissimo da sola?-.
-Sei sempre la solita guastafeste, Bella! È solo una favola!- si lamentò Andromeda.
Ma le tre sorelle furono subito interrotte dalla comparsa della loro madre, Druella Black.
-Dove diavolo eravate finite? Entrate subito in casa, sono arrivati Walburga e Orion con il loro primogenito!-
Bellatrix pensò che tutto ciò fosse ridicolo, tante premure e tanti complimenti solo perché quello era un figlio maschio. Per questo aveva deciso che lo avrebbe odiato, quel nascituro, perché lui sarebbe stato quello che le era negato. Ma tutti quegli aspri sentimenti le si cancellarono dal volto quando vide per la prima volta Sirius, solo in quello momento seppe che non era sola al mondo, esisteva qualcuno che poteva eguagliarla.


Bellatrix aveva ventuno anni ed era consapevole di non essere normale.
Era consapevole che i sentimenti che covava erano malati ma non se ne curava più di tanto.
D’altronde da un po’ di tempo non le importava quasi di niente e di nessuno, dopo che sua sorella Andromeda aveva deciso di abbandonare la sua famiglia per sposarsi con uno sporco sanguemarcio per lei la vita aveva ancora meno senso e provava solo un mite dispiacere che le oscurava tutto, tranne quello che provava per Sirius.
Fin da quand’era piccola, l’aveva sempre saputo che erano due facce della stessa medaglia, ma non poteva averlo, perché erano cugini e lei era già promessa a Rodolphus Lestrange. Inoltre, avrebbe dovuto odiarlo come sua sorella Andromeda, perché anche lui era un traditore del suo sangue e soprattutto era un Grifondoro.
E vi disprezzava, vi odiava tutti, e quel suo sentimento era dipinto costantemente su suo bellissimo volto.
Perché si, era di una bellezza così rara e elegante che quasi faceva male, e Bellatrix non poteva far a meno di notarlo. Nonostante Sirius non aveva ancora compiuto sedici anni lei lo considera già molto più uomo di tutti i ragazzi con cui era stata a letto.
Tra tutti i suoi ricordi, Bellatrix non potrai mai dimenticarsene uno in particolare.

L’estate era appena iniziata e tutta la famiglia Black era riunita a casa di Walburga e Orion Black per festeggiare l’imminente fidanzamento di Narcissa e Lucius Malfoy. Tutti avevano tirato dei sospiri di sollievo sentendo quella notizie, speranzosi che l’errore di Andromeda non si ripetesse mai più.
Ma nonostante la sala da pranzo fosse piena, gli occhi indagatori di Bellatrix scorsero un posto vuoto e quando capì che era Sirius quello che mancava il suo cuore perse qualche battito.
Era furiosa, odiava provare quei sentimenti, la sua lealtà sarebbe dovuta essere solo del Signore Oscuro, il quale giurava di amare più della sua stessa vita, ma non ne poteva farne a meno, continuava a ritenere Sirius il suo unico simile, l’unico in grado di capirla perfettamente.
Walbulga era palesemente agitata e cercò di inventare qualsiasi scusa pur di mascherare l’assenza del figlio.
Quando la cena finì decise che non sarebbe tornata a casa senza averlo visto almeno una volta e bussò ripetutamente alla porta della sua camera.
Dopo diversi tentativi Sirius aprì la porta con un'aria enormemente scocciata.
La sua camera era la rappresentazione del disordine e da essa giungeva un fitto odore di tabacco.
-E tu cosa diavolo vuoi? Non hai i tuoi compiti da Mangiamorte a cui adempiere?-
Bellatrix sorrise appena, sapeva fin troppo bene come provocare il cugino.
-Stai parlando degli stessi dovere che Regulus dovrà avere tra poco?-
Sirius estrasse immediatamente la bacchetta e gliela puntò contro.
Dopo aver visto quel gesto Bellatrix rise rumorosamente.
-Cosa credi di fare cugino? Non sei ancora maggiorenne, se utilizzi la magia fuori da quello schifo di Hogwarts passerai guai molto seri, non lo sai?-
-Credi che me ne freghi qualcosa di rompere le regole? Meglio finire ad Azkaban che stare rinchiusi qui dentro- rispose Sirius con un mezzo ghigno.
-Ti credi tanto migliore di noi, non è vero? Ma non ti rendi conto che sei uguale alla tua famiglia, che sei uguale a me, con la tua arroganza e la tua ostinata superiorità-
Gli occhi di Sirius lampeggiarono di rabbia, ma anzi che attaccarla sembrò quasi rassegnato, perché in fondo Bellatrix era convinta che anche lui fosse consapevole di essere inevitabilmente simile alle persone che più odiava al mondo, anche se i suoi amici cercavano in tutti i modo di convincerlo del contrario.
-Le tue perle di saggezza sono sempre un bene prezioso, Bella. Posso tornare a farmi i fatti miei o sua maestà ha bisogno di altro?- mormorò Sirius aspramente.
Bellatrix non si sarebbe mai definita una persona istintiva, né tantomento stupida, ma senza pensarci due volte annullò lo distanza tra loro due e lo baciò.
Dopo attimi interminabili Sirius si scostò come risvegliatosi da un brutto sogno.
Per una volta anche lui era senza parole e prima che potesse replicare qualcosa di sarcastico, la mora si voltò e se ne andrò.

Bellatrix aveva ventitre anni quando vide di nuovo Sirius.
Si trovava ad Hogsmeade ed era ormai sposata con Rodolphus anche se di lui non amava proprio niente, ma almeno non si impicciava troppo nella sua vita.
Era riuscita in parte a sostituire i sentimenti che provava per Sirius con quelli che crescevano in lei per il Signore Oscuro.
Stava per andarsene quando li vide.
Sirius, bellissimo come sempre, era mano nella mano con una ragazza bionda.
Bellatrix la riconobbe come Marlene Mckinnon, un’altra schifosissima traditrice del suo sangue.
La fama di puttaniere di Sirius era giunta fino alle sue orecchie e Bellatrix se ne era quasi compiuta perché credeva che come lei, neanche suo cugino fosse riuscito a trovare una persona che lo eguagliasse e che prima o poi si sarebbe accorto che solo sua cugina avrebbe potuto soddisfarlo.
Ma evidentemente si sbagliava, perché Sirius accanto a Marlene sembrava felice come non l’aveva mai visto.
Bellatrix osservo per un po’ Sirius riempire di baci il viso della sua ragazza e sussurrarle  all’orecchio parole maliziose.
Per lei la vita continuava a non avere senso ma in quel momento ebbe una certezza, giurò che li avrebbe uccisi entrambi.
   
 
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