Angolino dell'autrice
Ri-eccomi qui! ^-^Mi soffermo solo per dire che questo capitolo partecipa alla Challenge delle Parole Quasi Intraducibili, indetta da Soly Dea sul forum di EFP. La parola scelta è quella che dà il titolo al capitolo, e il suo significato è scritto nelle note della scaletta.
Come promesso non vi tedio oltre, ma vi raccomando di leggere bene la scaletta introduttiva per tutte le informazioni basilari.
Promemoria: Questa raccolta è inserita all’interno dell’universo canonico di Star Wars ma con l’inserimento di un soulmate!AU in cui le persone vedono in bianco e nero fino al riconoscimento dell’anima gemella (che avviene dopo aver consumato con essa un rapporto sessuale completo) e tornano a vedere in bianco e nero quando essa muore.
Inoltre, dato che è perfettamente normale vedere in bianco e nero, sarà questa una condizione che in molte storie non verrà neppure sottolineata, mentre verrà messa in risalto in caso di riflessioni e/o eventi particolari.
Disclaimer: i personaggi e la storia di Star Wars non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su; la citazione iniziale non è mia ma di un autore anonimo.
[Progetto “Un anno di Obikin”, settimana 1/52]
Buona lettura a tutti! ^_^
Agape
L’amore puro, perfetto e incondizionato
Meeting you was fate,
becoming your friend was choice,
but falling in love with you
was beyond of my control.
Titolo sezione: Agape
Titolo capitolo: Estrenar
Fandom: Star Wars
Personaggi/pairing: Anakin Skywalker, Obi-Wan Kenobi
POV: Anakin
Rating: verde
Generi: sentimentale, introspettivo
Avvertimenti: //
Localizzazione: fine di Episodio I, dopo che Obi-Wan ha preso ufficialmente Anakin come suo Padawan.
Note: Estrenar: indossare o usare qualcosa per la prima volta.
Conteggio parole (word): 272
Capitolo 1
Estrenar
Nello specchiarsi con indosso la sua nuova divisa da Padawan, dopo un bagno così lungo che sembrava non finisse più, lo stomaco di Anakin fa una buffa capriola. Perché è bella, è pulita, ed è più morbida di qualunque cosa abbia indossato chiunque abbia mai conosciuto su Tatooine.
Però…
«Non ti piace?»
Anakin alza gli occhi verso quella voce: il suo maestro – gli sembra ancora così strano chiamarlo in quel modo – lo guarda curioso, e anche se Anakin è ancora piccolo conosce abbastanza da sapere che quando qualcuno ti fa un regalo bisogna sempre ringraziare. Come diceva la mamma.
«Sì, è molto bella» risponde tutto compito. «Grazie, maestro.»
Obi-Wan resta in silenzio a lungo, e Anakin si accorge troppo tardi di essersi fissato a guardare, ammucchiati sulla sedia lì vicino, i suoi vecchi, logori e sporchi abiti.
Quelli che sua madre gli ha cucito personalmente, e che ormai sono l’unica cosa che gli resta di lei.
Abbassa lo sguardo e stringe il labbro inferiore tra i denti, temendo di essere rimproverato; invece sente solo un lieve spostamento d’aria, e il viso sorridente del suo maestro adesso è all’altezza del suo.
«Non getteremo i tuoi vecchi vestiti» lo rassicura. «Non mi permetterei mai.»
I suoi occhi sono buoni e sinceri, e finalmente Anakin sente quel peso andare via dal suo stomaco e lasciarlo libero di respirare. Torna a guardarsi allo specchio con rinnovato entusiasmo e sorride al suo riflesso.
«Sembro proprio un vero Padawan, adesso» commenta tutto contento.
Le dita del suo maestro passano tra i suoi capelli in una carezza gentile, scompigliandoli appena.
«Lo sei, Ani. E presto diventerai un vero Jedi.»