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Autore: _Affamatadivita_    14/06/2020    3 recensioni
Hermione è appena stata torturata da Bellatrix a villa Malfoy.
Grazie al sacrificio di Dobby, i nostri protagonisti sono tornati sani e salvi a Villa Conchiglia.
Ecco un dolce momento tra i nostri Ron ed Hermione in cui leggiamo tutto il lato protettivo di Ron nei suoi confronti, tutto il loro amore che non riescono più a nascondere molto bene e anche i loro soliti battibecchi divertenti. Sarebbe stato molto bello mostrare una scena post tortura di Hermione e la reazione di Ron da parte della nostra amata Rowling. Non ce l'abbiamo purtroppo e allora io ho voluto immaginarla così. :)
Buona lettura, lasciatemi un commento se vi va ;)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Non ricordava quasi nulla da quando aveva perso i sensi sotto le torture di Bellatrix. Quando Belllatrix la lasciò stare per interrogare Griphook ,lei cedette. Aveva bisogno di riposare, aveva bisogno di lasciarsi andare. Tutto ciò che accadde dopo fu come ovattato, cercava di riaprire gli occhi e reagire ma non ce la faceva. I suoi sensi divennero più reali quando sentì un forte rumore di vetri infranti e come un enorme masso caderle addosso. Un dolore fisico la pervase ancora una volta ma era nulla in confronto alla tortura che bellatrix le aveva inflitto poco prima. Quanto tempo era passato? Era ancora viva? Harry stava bene? Ron…il suo Ron? Quel ragazzone alto col sorriso genuino, i morbidi capelli rossi come il fuoco, le mille lentiggini sul viso , la sua lealtà, il suo coraggio, il suo senso dell’umorismo, la sua voce. Quella voce che la chiamava, pensò che quello era un ottimo modo di lasciarsi andare. Se fosse riuscita a muovere un solo muscolo avrebbe sorriso. All’improvviso il peso che sentiva addosso si dissolse e due braccia forti la strinsero e la sollevarono.
Un ricordo le occupò la mente. Aroma di erba tagliata, pergamena nuova, il profumo dei capelli di “Ron” il suo nome uscì flebile dalle labbra di Hermione  .
La stretta si fece più forte e quel profumo inconfondibile insieme a un forte odore di salsedine le inondò le narici e poi la sua voce nel suo orecchio:  “Sono qui Herm!”
Poi sentì altre voci… “Cos’è successo? Lascia che ti aiuti ,la porto io dentro!”
“No!” disse Ron possessivo
Era la voce di Bill? Doveva essere davvero un sogno. Si lasciò andare completamente tra le sue braccia. In fondo era un bel sogno.

Ancora quell’odore di salsedine e ancora quel profumo, per lei irresistibile. Lentamente aprì gli occhi ,si trovava in una stanza color blu cobalto. La stanza era semioscura, guardò le finestre con bianche tende leggere, una lieve luce stava rischiarando la stanza, doveva essere mattina. Poi la sua attenzione cadde sul suo corpo avvolto in un soffice piumone. Si sentiva tutta dolorante come se un camion le fosse salito sopra più e più volte.  La sua mano era calda, alzò gli occhi e lo vide. Ron era seduto su una sedia accanto al suo letto, col busto appoggiato sul piumone, il viso rivolto verso di lei. Dormiva beato e una delle sue mani stringeva quella di Hermione. Hermione sorrise dolcemente rapita da quella scena e si permise di fissarlo con lentezza ammirando ogni suo dettaglio che la faceva impazzire. Poi guardò le loro mani intrecciate, quelle mani che amava tanto, grandi e forte nelle sue piccole e fragili. Tornò a guardarlo e mentre si beava a fissarlo come mai aveva fatto prima cominciò a vagare coi pensieri. Dov’era’? cos’era successo? Come si erano salvati? La spada? Harry dov’era? Mille domande la tormentavano…
“Hermione! Hermione!”
Era tanto presa dai suoi pensieri che non si era resa conto che Ron aveva aperto gli occhi, la stava chiamando e la stava guardando. Lei senza accorgersene gli stava accarezzando i capelli e quando incontrò i suoi occhi blu e si rese conto di quel gesto, ritrasse la mano.
“Scusa” disse hermione imbarazzata.
Ron sorrise:  “Mi piaceva sai!”
Ron, senza lasciare la sua mano, la guardò con aria seria : “Come stai? “
Hermione: “Sto bene, grazie.” Nel dirlo però si sistemò meglio sul letto e non riuscì a reprimere un gemito di dolore.
Ron allarmato si alzò : “Che c’è? Qualcosa non va? Dove ti fa male?”
Hermione:  “Ron ,calmati! E’ tutto ok. Mi fanno male un po’ le costole…”
“Sì, Fleur ha detto che non eri messa molto bene infatti ma ti ha medicata e dice che ti riprenderai presto.”
“Fleur?” disse sorpresa
“Sì, siamo a casa di Bill e Fleur, a villa conchiglia.”
Hermione:  “Ah ecco , infatti ho un vago ricordo di un profumo di salsedine e di te … “ disse spalancando gli occhi e maledicendosi. Ma oltre a torturarla Bellatrix le aveva forse fatto inghiottire del veritaserum?!?
“Di me?” Le chiese Ron guardandola
Hermione senza guardarlo gli rispose: “Sì, mi ricordo di aver sentito come un grosso macigno su di me, poi le tue braccia, il tuo profumo e la voce di Bill ma pensavo fosse un sogno.”
Ron le strinse la mano  e disse arrabbiato: “Un incubo, vorrai dire”
Hermione lo guardò e notò la sua rabbia mentre dentro di sé pensava che lì tra le sue braccia aveva dimenticato il dolore, poi parlò: “Ron raccontami! Cos’è successo? Harry?”
“Harry sta bene.” Le raccontò dell’arrivo di Dobby e di come fossero usciti dai sotterranei, di come Bellatrix le aveva puntato la bacchetta alla gola e di come Dobby l’avesse salvata facendo crollare il lampadario, di come l’aveva liberata da lì sotto e di come si erano smaterializzati.
“Wow. Dov’è Dobby? Voglio ringraziarlo!”
Ron la guardò e Hermione colse un brutto presentimento nei suoi occhi: “Dobby è morto, trafitto dal pugnale di Bellatrix mentre ci smaterializzavamo.” Disse triste.
Hermione rimase scioccata. Dobby non c’era più! Quella creatura così gentile e generosa. Una lacrima le rigò il volto che Ron raccolse con un gesto rapido. Rimasero in silenzio per un po’ mentre Ron accarezzava dolcemente il dorso della mano di Hermione col pollice lasciandole il tempo di metabolizzare la perdita.
Quel gesto la aiutò.Ron era come una medicina per lei. Ron interruppe il silenzio: “ Io non voglio che ti succeda più nulla di simile. Vorrei che tu pensassi al fatto di rimanere qui con Bill e Fleur, loro si prenderebbero cura di te. “
Hermione lo guardò  a bocca aperta : “Ma che stai dicendo?!”
“Hermione io non potrei sopportare di nuovo che ti succeda qualcosa, non posso permetterlo. E’ stato davvero straziante.”
“Ron come puoi immaginare che io lasci Harry e te? Sei impazzito?”
“Hermione ragiona , sei quella più in pericolo tra noi tre e …”
Hermione strinse forte la sua mano: “Ron, stammi a sentire. Io non vi lascio, non mi importa se verrò torturata di nuovo, catturata o non lo so. Io non potrei sopportare l’idea di stare al sicuro mentre voi  siete lì fuori in pericolo a rischiare la vostra vita. Io ho già sperimentato l tua lontananza, il non sapere dove fossi, se stessi bene e non voglio riprovare quelle sensazioni. Ho fatto una promessa ad Harry, io lo aiuterò fosse l’ultima cosa che faccio! Voi siete la mia famiglia ora… Io,io “ Hermione cominciò a singhiozzare e poi continuò : “Io preferirei essere torturata di nuovo che separarmi da voi… da te!”
Ron la abbracciò istintivamente. “ Scusami ,Herm! Hai ragione. Neanche io sopporterei di saperti lontana, non sapere come stai, non vedere quel naso immerso dietro un libro, non sentire il profumo alla vaniglia dei tuoi capelli.”  Inspirò forte nella sua chioma. Hermione tremò per quel gesto e per le sue parole. Poi Ron si scostò lievemente da lei:  “E poi devo essere sincero con me stesso, non dureremmo una settimana senza di te!”  sorridendo, toccandole la punta del naso con un dito. Hermione rise grata e gli sfiorò una guancia, contatto che lo fece rabbrividire.
“E pensare che mi stavi antipatica al primo anno. Che scemo” sorridendo.
Hermione rise: “Beh a dirla tutta, anche io sono dovuta ricredermi su di te.”
“Cioè?”
“ Voglio dire che mai  mi sarei aspettata che quel ragazzino buffo tutto lentiggini diventasse così importante.”
Ron sorrise : “ Figurati,io! Quella piccola spocchiosa so tutto io!!”
“Ehi!” Hermione gli diede uno schiaffo su un braccio, Ron rise di gusto e lei ricambiò senza remore.
“Che bello sentirti ridere, l’ultimo ricordo che ho nella testa sono le tue urla e non penso di riuscire a scordarle presto!” Disse Ron guardando fuori dalla finestra , tornando serio.
Hermione lo guardò con amore, quelle lentiggini gliele avrebbe baciate una a una.
 “Ron vieni qui.” disse hermione battendo la mano libera sul materasso, accanto a lei. Ron la guardò confuso così lei aggiunse : “ti va di venire qui vicino a me?”
“vuoi che ve-venga lì?” le disse ron arrossendo.
“ Solo se ti va.” e anche le sue guance si colorarono vivacemente.
Ron la guardò e si alzò , sistemandosi accanto a lei, con la schiena poggiata sulla spalliera del letto. Ron era molto impacciato per quella vicinanza improvvisa, erano rarissime le situazioni in cui avevano potuto vivere momenti simili. Hermione con uno slancio di coraggio gli si avvicinò e si accoccolò sul suo petto. Ron rimase totalmente spiazzato dal suo gesto ma , anche se lentamente, la circondò con un braccio posandole una mano sulla schiena. Hermione sentiva il cuore di Ron battere forte sotto il suo orecchio. Quel suono la rilassava ed emozionava allo stesso tempo. Ron, dal canto suo, era inebriato dal profumo di Hermione e dal sentirla così vicina a lui, e avrebbe voluto fermare il tempo.
Hermione ruppe il silenzio : “ Ron?”
Ron: “Sì?”
Hermione: “ Io ti ho sentito, ho sentito che mi chiamavi. Ho sentito la tua angoscia, il tuo volerti sostituire a me se solo avessi potuto.” Continuò aiutata dal fatto che non poteva guardarlo negli occhi . “Anche se pensi di non aver fatto abbastanza, tu mi hai salvata. Stavo soffrendo ma finchè ho potuto ho mantenuto la lucidità perchè non ero sola. La tua voce mi riportava sempre in superficie quando pensavo di annegare nel dolore. Quindi grazie, anche se fossi stata uccisa..”
Ron si irrigidì e la mano sulla sua schiena la strinse a lui come a voler essere certo che lei fosse reale: “Non dirlo , ti prego.”
“Ok, Ciò che voglio dire è che mi sono  sentita protetta e amata nonostante tutto. Mi hai dato un motivo per lottare, dovevo e volevo tornare da te!”
Ron sentiva il suo cuore scoppiare dalla gioia e sperò che Hermione non se ne accorgesse. Non sapeva cosa dirle anzi aveva troppo da dirle e non sapeva dove iniziare allora fece ciò che solo quelle parole gli diedero il coraggio di fare. Prese la mano che Hermione  aveva poggiato sul suo petto e le baciò il palmo. Le lasciò diversi baci anche sul polso fino a baciarle l’avambraccio dove in rilievo e ancora arrossata si leggeva chiaramente la cicatrice “Mudblood”. Ogni bacio di Ron sulla sua pelle bruciava dolcemente.
Ron finalmente parlò: “Avevo promesso a me stesso di non lasciarti mai più dopo essermene andato. E poi questo, sentirti urlare in quel modo, pensare di essere così vicino e non riuscire ad evitare che tu soffrissi. Stavo andando fuori di testa, chiedi pure ad Harry. Non mi sono mai sentito più arrabbiato e spaventato. Ho avuto paura di perderti. E io non posso perderti, sei una delle cose più belle della mia vita, Herm!” Disse tutto di un fiato.
Hermione pensò fosse un sogno, ma non volle perdere l’occasione di ricambiare la dolcezza di Ron e di sentirlo ancora di più, così alzò la testa e sospirò nell’incavo del suo collo lasciandogli un bacio suscitando un fremito ben visibile nel ragazzo. E nel frattempo con la mano, che lui dopo aver baciato lentamente accarezzava, salì fino ad arrivare tra i suoi capelli. Poi finalmente parlò : “Neanche io voglio perderti. Ti ho perso una volta e non voglio più stare così male.”
“Sono qui! Ci sarò finche vorrai.”
Hermione sorrise sul suo collo: “Non penso di cambiare idea per i prossimi mille anni”
Ron rise : “Bene è proprio quello che desideravo sentire.”
“La guerra tra le tue braccia mi sembra così lontana!” Sospirò hermione ad occhi chiusi sul suo collo.
Ron la strinse ancora di più e affermò: “Spero di viverne infiniti di momenti così. Porteremo la pace in questo mondo, lo so.” Hermione si scostò dal suo collo per guardarlo negli occhi: “Come sei sicuro di te , Ronald Bilius Weasley!” sorridendo.
Ron la guardò serio : “Ho qualcosa di grande per cui lottare”
Si persero entrambi  negli occhi dell’altro, poi all’improvviso qualcuno aprì la porta facendoli sobbalzare e perdere quel magico contatto.
“Oh .. scusate! Ho interrotto qualcosa”
Hermione e Ron risposero con un no secco mentre si sedevano meglio sul letto, allontanandosi.
Harry li guardò divertiti sapendo chiaramente di aver interrotto qualcosa: “Herm , come stai?”
“Sto meglio, grazie Harry!”
“Menomale. C i hai fatto prendere un bello spavento, soprattutto a Ron! “ disse Harry beccandosi un’ occhiataccia dal suo migliore amico mentre Hermione sorrideva. Poi continuò: “E comunque sei stata fantastica come sempre. La storia della spada che fosse una copia, geniale.”
Hermione arrossì: “Grazie, bravi voi per essere riusciti a scappare e mettere tutti in salvo.”
Harry si rattristò: “Non è stato grazie a noi ,tutto merito di Dobby!”
Hermione strinse forte la mano di Harry, che ormai sedeva sul letto accanto alle gambe di Hermione.
“Mi dispiace tanto, Harry!” Disse sincera; Harry le sorrise: “Io e Ron lo abbiamo seppellito qui fuori, un posto così bello è adatto a un grande amico come lui.”
“Sono sicura che ne è felicissimo. A proposito mi portate a vedere questo splendido posto?>”disse togliendosi  le coperte di dosso e mettendo i piedi a terra si accorse di avere indosso un vestitino lilla a maniche lunghe che le scendeva morbido e le arrivava a metà coscia.
“E questo?”Chiese Hermione.
“E’ di Fleur, ti ha lavata, medicata e ti ha cambiata visto come eri ridotta tra sporco e sangue. “
“Capisco, gentile da parte sua. Poi molto carino questo vestito.” disse cercando di nascondere l’imbarazzo al pensiero  di Fleur e al suo corpo nudo sotto le sue cure.
“Sì, ti dona molto in effetti.” Commentò Ron guardandola , Hermione sorrise imbarazzata, poi si alzò di scatto e portò una mano sulle costole gemendo. Ron le fu subito accanto: “Che c’è? Ce la fai?”
“Tranquillo Ron, ce la faccio.” gli sorrise
“Hermione non fare la dura, sei appena stata torturata da una psicopatica…”
“So bene ciò che mi è successo Ron, grazie per avermelo ricordato.” gli rispose infastidita.
“Bene se lo sai allora non fare la super donna e non sforzarti…” le disse Ron contrariato
Hermione lo guardò male e cominciò a camminare verso la porta : “Non voglio fare la super donna, voglio solo prendere una boccata d’aria, Ronald! “ Ma  proprio arrivata sull’uscio della porta sentì un forte capogiro e si appoggiò allo stipite della porta all’improvviso per non cadere a terra. Ron ed Harry le furono subito accanto per sorreggerla.
“Hermione fatti aiutare. Sei debole e lo sarebbero tutti  dopo quello che hai passato.” Le disse Harry dolcemente
“Harry è stato solo un capogiro..” Ma Ron non le fece finire la frase che la prese in braccio e cominciò a scendere le scale.
“Ron, fammi scendere!!” protestò Hermione presa alla sprovvista.
“No!”
Hermione si aggrappò con le braccia al suo collo per reggersi meglio e aggiunse stizzita : “ prepotente!”
“Testarda “ le rispose Ron .
Harry rise divertito dietro di loro, mentre li seguiva, pensando tra sé e sé che quei due erano fatti l’una per l’altra e non sarebbero mai cambiati.
“Hai intenzione di portarmi in braccio per sempre da oggi in poi?” le chiese Hermione
“Sì, se necessario!” le rispose Ron autoritario.
“E chi lo decide se è necessario?”
“Sempre io!”  le disse Ron tranquillo.
Hermione lo guardò sorridendo, appoggiò la testa sulla sua spalla, gli piaceva quel lato di Ron dolce e protettivo e anche il loro stuzzicarsi a vicenda, poi si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò:  “Questo lo vedremo, Ronald Weasley.”
Ron arrossì e sorrise compiaciuto.
I tre uscirono e si sedettero uno accanto all’altra sulla riva del mare godendosi quella brezza marina e quel raro momento di pace lasciando andare i loro pensieri mentre fissavano le onde infrangersi sugli scogli. C’era chi pensava a Ginny, chi a Dobby,chi  ad Hogwarts,chi  alla Tana, chi all’australia e anche chi si pensava a vicenda. Ciò che passò nella mente di tutti fu il chiedersi quale sarebbe stata la prossima mossa, la prossima sfida da affrontare per trovare gli Horcrux e distruggere finalmente Voldemort. Tutto era incerto e confuso, tranne una cosa: qualunque cosa li aspettasse lo avrebbero affrontato  insieme.
 
   
 
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