Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: LilyProngs    13/08/2009    6 recensioni
CONCLUSIONE DI "TEST,VERIFICHE,ESAMI...MA PERCHE' ESISTONO?!". Per tutti coloro che sono curiosi di sapere com'è andato il fantomatico appuntamento tra Rin - solare ragazza con la fobia degli esami e appassionata d'arte- , con il misterioso e affascinante professore neo-laureato Sesshomaru Taisho che ha interrogato Rin al suo esame e che lei ha invitato ad uscire in un attimo di follia post-esame. Il motivo per cui Rin ha finalmente compreso che anche negli esami universitari c'è un lato positivo. Spero che vi piaccia!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco il mio perché! Ciao a tutti!
Sono in attesa dell'arrivo del nuovo capitolo betato della mia long fic e per ammazzare il tempo mi dedico ad una nuova shot!E' il continuo di "
Test,verifiche,esami...Ma perché esistono?!" per coloro che magari sono curiosi di sapere com'è andato l' appuntamento!E' venuta fuori una shot lunghetta, spero non vi dispiaccia!^^
Per chi non l'ha letta, non so, c'è un lontano filo logico tra le due shot, ma è completa scelta del lettore leggere solo questa o anche quella prima...Decidete voi!^^
 Buona lettura!


Ecco il mio perché...


Tic-tic-tic.
No, questa volta non era il rumore di una penna che si infrange ripetutamente sull'angolo di un libro ma era il ticchettio dei suoi tacchi mentre camminava avanti e indietro per la stanza cercando di non prendere una storta.
"Che ti è venuto in mente, Kaggy?!Io 'sti trampoli non li metto!" esclamò la ragazza sfiladosi le decoltè nere per poi sedersi sul pouf arancione della sua stanza con tanta foga che si rovesciò all'indietro.
Sango e Kagome scoppiarono a ridere mentre l'aiutavano ad alzarsi.
"Calmati Rin!" esclamò Sango con dolcezza. L'interpellata si sedette per bene e sbuffò guardando un punto indefinito sul pavimento.
"Cosa diavolo mi è venuto in mente?" si chiese affranta.
"Hai avuto la sfacciata fortuna di incontrare di nuovo il ragazzo del pub che ha accettato di venire con te al circolo artistico...Hai un appuntamento con uno schianto!E' la decisione più sensata della tua vita!" esclamò Kagome tutta allegra. Rin alzò lo sguardo verso di lei accigliata.
"Perché solitamente prendo brutte decisioni?" chiese indagatrice. Kagome arrossì: "Ma no sciocchina, dicevo per dire!" balbettò. Rin sospirò nuovamente.
"E' che è da tanto che non esco con un ragazzo..." riprese, imporporandosi.
"E' una buona occasione per tornare in allenamento!" cinguettò Sango.
"E sono indecisa su cosa mettermi..." aggiunse, assorta.
"Troveremo qualcosa" disse Kagome conciliante.
"Ed ho paura di...Non essere all'altezza!" concluse Rin tristemente.
Lei e l'amore non erano mai andati d'accordo. Aveva sempre fatto le scelte sbagliate ergo sceglieva sempre qualcuno che non la ricambiava. E si innamorava davvero lei, quei classici amori utopici che duravano anni ma con nessun fondamento e si perdevano nel vento rifugiandosi in un angolo ombroso del suo cuore costellato di spiacevoli ricordi e di baci anelati nei sogni ma mai avuti.
L'unico ragazzo con cui era stata a quindici anni, Kohaku, era l'unico ragazzo che non aveva mai amato davvero e che infatti aveva lasciato dopo mesi rendendosi conto che non era mai stato ciò che voleva ma che aveva scioccamente accettato perché era solo una ragazzina. Una ragazzina che aveva sempre, sempre odiato la solitudine. Ma questo si sapeva. Rin non era mai stata felice davvero a parte con i suoi amici. Nessun amore e nessuna famiglia.
La paura di cadere nuovamente in un buco nero ed essere risucchiata da esso era una prospettiva davvero poco allettante. Spaventosa.
"So a cosa stai pensando...Ed hai detto una sciocchezza!Tu sei all'altezza di tutti!Sei bella,dolce, solare...Hai un carattere Rin che...trasmette calore!Sei come il sole di primavera...Una persona può essere solo fortunata ad averti al suo fianco!" disse Kagome mentre le accarezzò dolcemente una guancia rosea e lievemente bagnata da una sottile stilla salata. L'asciugò via con un tocco.
"Devi smetterla di farti tanti problemi!Non hai niente di cui temere o preoccuparti!" esclamò Sango.
"A parte forse che manca mezz'ora all'appuntamento e tu sei ancora in mutande!" aggiunse Kagome annuendo alla sua affermazione. Rin strillò:"Che cosa?!".
"Forza, forza!Dobbiamo farti essere una dea nel giro di trenta minuti: diamoci da fare!".

"Mmh...Siamo mitiche non c'è che dire!" constatò Sango girando intorno all'amica che continuava a battere un piede per terra.
"Dite sul serio?" chiese agitata e frettolosa dandosi una fugace occhiata allo specchio.
Il lunghi capelli color ebano ricadevano dolcemente sulle sue piccole spalle creando delle piccole e leggiadre onde sulle punte.
Era lievemente truccata, giusto un po' di mascara per spalancare quegli splendidi occhi nocciola ed un rossetto roseo per delineare quelle tenere labbra piene.
Un vestitino nero semplice e vagamente dark e degli anfibi bassi. Era semplicemente Rin.
Alternativa, dolce...Artista.
"Ora vai hai dieci minuti!" disse Kagome lanciandole le chiavi della macchina.
"Corro!" esclamò Rin di fretta catapultandosi di fuori.
"Ma non troppo, sono gli uomini che devono aspettare!" le ricordò Sango urlandole dal vialetto.
Rin gesticolò: "Certo, certo!" rispose precipitosamente per poi fermarsi all'improvviso.
"Oh, cavolo!"
"Che c'è?" chiesero Kagome e Sango all'unisono.
Rin si girò lentamente verso di loro: "Non so...Non so a quale circolo artistico andare..." pigolò.
Silenzio. Due sguardi attoniti.
"Rin...L'unico...l'unico circolo della città!" esclamò Kagome con esasperata ovvietà.
"Ma...Ma non è dove voglio portarlo io!" precisò la ragazza agitata.
Due sguardi comprensivi.
"A...Quel tuo covo artistico, vuoi proprio farlo scappare?" chiese Sango, Kagome le diede una gomitata mentre Rin spalancava gli occhi inorridita.
"Dici...Dici che..." farfugliò in preda al panico.
"Rin vai al circolo artistico, lui sicuramente sarà lì e poi...Deciderai tu che fare!Ma prima raggiungilo!" esclamò Kagome. Rin la guardò e annuì ripetutamente.
"Giusto!Giusto...Be' io allora vado..." disse finalmente entrando nella macchina per poi sgommare via.
Kagome lanciò un'occhiata in tralice a Sango.
"Molto incorraggiante..." convenne ironicamente. L'amica arrossì per poi rientrare con Kagome che la seguiva sorridendo esasperata.


Rin viaggiava per le vie della città ancora ben illuminate per via della bella stagione.
Tamburellava le dita sottili sul volante e canticchiava un motivetto dei Ramones per ammazzare l'agitazione. Non con molto successo: la sua voce era decisamente più acuta del solito.
Finalmente arrivata a destinazione parcheggiò nei pressi del circolo.
Quando scese dalla macchina vide in lontananza il Signor Taisho che l'attendeva e si stupì a vederlo nella stessa posizione in cui l'aveva visto la prima volta che l'aveva incontrato.
Distrattamente ed elegantemente poggiato ad una colonna.
Gli si avvicinò mentre le prime farfalle iniziarono a volteggiare come ballerine nel suo stomaco, facendole tremare le gambe.
"Emh...Signor Taisho?" pigolò timidamente quando fu vicina, visto che lui sembrava non averla notata. Continuava a guardare di fronte a sè come se non l'avesse sentita e il che, per un demone completo come lui, era alquanto improbabile.
Si girò lentamente verso di lei finalmente degnandola di uno sguardo.
Perbacco, che occhi!si ritrovò a pensare Rin scioccamente.
"Signorina Komori" rispose lui atono. Aveva una voce morbida e profonda. A Rin vennero i brividi.
Datti una calmata!si disse. Abbassò lo sguardo.
"I-io credo...Emh..." balbetto. Perché, perché devo sempre balbettare di fronte a lui!
Il Signor Taisho la guardò freddamente e Rin provò a tirar fuori una frase di senso compiuto, possibilmente decente.
"Direi...Direi che è meglio presentarsi per bene: sono Rin" disse prendendo un po' di sicurezza e porgendogli la mano.
Lui la guardò per un fugace attimo, quasi diffidente, per poi stringergliela.
"Sesshomaru" rispose secco. Rin gli fece un grande sorriso. Quelli suoi, inconfondibili che avrebbero sciolto l'Artico e l'Antartico in un secondo.
Ma il Signor Sesshomaru Taisho non sembrava un tipo facile e, stranamente dato la scarsa fiducia che Rin aveva in se stessa, la cosa l'affascinava al posto di spaventarla. Così prese finalmente un po' di coraggio e padronanza del suo carattere solare e coinvolgente che la rendeva semplicemente ed adorabilmente: Rin.
Sesshomaru fece per entrare ma Rin lo bloccò.
"Io...Io non intendevo venire qui, quando l'ho invitata intendo...Quando ti ho invitato...Posso darti del tu?" sparò a raffica velocemente. Sesshomaru annuì e Rin ripetè: "Bene, comunque non era qui che ti volevo portare".
Sesshomaru indietreggiò e Rin vide per la prima volta una vaga espressione, quasi intrigata, su quel volto irremovibile.
"Dove andiamo, allora?" chiese con sufficenza ma l'animo di Rin non venne scalfito.
"In un posto speciale, in un posto assolutamente non stereotipato" disse con quel suo magico sorriso.
E Sesshomaru, silenziosamente, la seguì e non disse niente. Non fece domande, seguiva soltanto i suoi passi.
"Non è molto lontano, in effetti..." assicurò Rin, pimpante.
Sperò soltanto di riuscire a legare con quel ragazzo che, per quanto sembrava così freddo e diverso da lei, l'attraeva e affascinava come non mai.
Percorsero a lungo le vie delle strade che si insidiavano sempre più e percorsero vicoli diversi e stretti fin quando, per un attimo, Sesshomaru si chiese se fossero finiti in un vicolo cieco ma il suo udito fine sembrava captare voci e musica come in lontananza. Sembrava venire dal grande muro di mattoni che si parava di fronte ai due il che era improbabile. Apparentemente.
Rin si girò verso di lui e gli sorrise con l'aria di chi la sapeva lunga, quasi come se avesse percepito i suoi pensieri, per poi fronteggiare nuovamente il muro di fronte a loro.
Prese a picchiettare sul muro ma a Sesshomaru non sembrò il semplice rumore casuale che si provocava tamburellando distrattamente, era un ritmo vero che gli ricordava quasi una canzone. Rin si fermò e per un attimo fu silenzio. Ad un tratto, però, si sentì nuovamente un picchiettare dall'altra parte del muro. Sesshomaru aggrottò la fronte in una lontana espressione di consapevolezza. Rin si girò verso di lui, radiosa, quasi percependo il fatto di averlo stupito.
Stava iniziando ad adorare l'osservare Sesshomaru. E no, non solo perché era straordinariamente bello ma perché era come se si dovesse interpretare ogni suo lontano gesto. Ogni sua accennata espressione. Era come un quadro particolarmente bello quanto complesso che al primo sguardo poteva non provocare nessuna emozione o significato ma che se si osservava attentamente e con dedizione poteva nascondere una miriade di affascinanti segreti e profondi messaggi.
Sorrise tra se a quel pensiero. Ogni cosa che riguardava Sesshomaru le ricordava l'arte. Non era la prima volta. E questo non faceva altro che farla avvicinare ancora di più a lui.
Uno scricchiolio interruppe i pensieri di Rin e lo sguardo che a lungo i due si erano lanciati già da un po' senza rendersene neanche conto. Si riscossero mentre una porta si apriva delineata dai mattoni e Rin si girò per poi trovarsi davanti ad una bellissima mezzo-demone dai lunghi capelli argentei e magnetici occhi lilla.
"Oh eccoti,Rin!" trillò la ragazza facendoli entrare.
"Ciao Shiori!Duran-Duran questa volta..." disse Rin con un sorriso a cui Shiori rispose.
"Sì questa volta era compito mio scegliere la password...O la pass-sound in questo caso..." aggiunse soprapensiero per poi scuotere la testa e continuare: "Quindi niente motivetti stile Manowar,Ramones o Queen nello stile di Yumi" concluse.
"Ehy, non insultare il mio metal, hard rock e soft rock, cocca!" esclamò una voce alle loro spalle. Una ragazza vestita dark-punk dai lunghi capelli castani e grandi occhi azzurri comparve all'improvviso.
"Ehy Yumi!" salutò Rin, le due si abbracciarono.
"Ciao Rin-Rin!" esclamò Yumi per poi voltare l'attenzione alle spalle dell'amica. Rin capì.
"Emh, già...Lui è Sesshomaru, il ragazzo di cui vi ho parlato..." presento per poi arrossire incontrando lo sguardo incuriosito di Sesshomaru. "C- cioè quando vi ho detto che avrei portato una nuova persona...Oggi..." balbetto. Le sue amiche risero piano.
"Non andare in iperventilazione ora, Rin-Rin!" scherzò Yumi per poi dedicarsi a Sesshomaru.
"Piacere di conoscerti, comunque!Devi essere proprio un esperto se ha voluto portarti fin qui!" esclamò Yumi cordialmente. Sesshomaru fece soltanto un cenno col capo in segno di saluto e non aggiunse altro.
"Be' ora che abbiamo fatto le presentazioni gli faccio fare un giro!" trillò Rin ancora rossa per la precedente affermazione dell'amica.
"Certo, e fagli vedere la tua stanza!" aggiunse Shiori. Rin annuì arrossendo nuovamente mentre si girava per guidare Sessomaru.
Erano in una stanza piuttosto buia senza finestre e illuminata da delle luci soffuse e molte candele. Tutto il posto aveva un'atmosfera molto calda anche per il colore rossiccio del muri. C'erano alcune persone sedute su divani e pouf e più in là c'era un piccolo palco. Erano avvolti da una musica blues dai toni molto morbidi e qualcuno si girò per salutare Rin.
Sesshomaru intanto si guardava intorno affascinato, rendendosi conto che non aveva mai visto nulla di simile in tutta la sua vita. E lui aveva girato parecchi circoli artistici. Ma niente di quel genere.Mai.
"E' solo l'inizio..." sussurrò Rin con voce ridente. Sesshomaru la guardò, forse realmente, dalla prima volta che l'aveva incontrata.
Si ritrovò di fronte ad una ragazza con un sorriso caldo e dolce. Un viso genuino e bello. Una ragazza assolutamente...Non sapeva come definirla. Ma era nuovamente, stranamente, sorpreso. Perché se era certo di non avere mai visto un posto come quello in tutta la sua vita era altrettanto sicuro di non aver mai incontrato una ragazza come Rin. Ed in quel momento si chiese cosa dovesse pensare al riguardo per poi rendersi conto che, incredibilmente, non aveva niente di speciale nella testa.
Solo quella musica, i contorni di quella luce soffusa ed il viso sorridente della ragazza di fronte a sè.
Rin riprese a camminare e lui la seguì, avventurandosi in quei corridoi stretti e si dovette abbassare per percorrerli data la sua notevole statura.
Scesero per dei piccoli gradini.
"Un labirinto..." buttò lì Sesshomaru, distrattamente. Rin ridacchiò, la sua risata sembravano tanti campanellini che si rincorrevano scivolando e tintinnando su un pavimento di marmo bianco.
"Sì, una specie...Ma siamo arrivati..." aggiunse aprendo una piccola porticina per poi entrarci dentro.
Si ritrovarono in una stanza leggermente più piccola di quella di entrata ma le pareti e le luci erano le stesse. Il sound blues si sentiva vagamente, come l'echeggiare del canto di una sirena nel mezzo dell'oceano. Era una melodia lontana ma il fatto che si insidiasse tra le mura rendeva l'atmosfera ancora più magica e surreale. Rin ormai era abituata, ma sempre estasiata, dalle sensazioni che le trasmetteva quel posto. Ma per Sesshomaru era la prima volta e si sentiva letteralmente catapultato in un mondo sconosciuto e diverso ma al contempo affascinante ed artistico. Sopratutto artistico.
"Emh...Questa è quella che Shiori ha definito 'la mia stanza'" disse Rin mimando le virgolette con le dita.
Sesshomaru si guardò intorno.C'era un divanetto e alcuni tavolini con sedie. Ma si rese conto un po' dopo che la stanza nel fondo era tappezzata di quadri. Ovviamente, la sua anima da storico dell'arte fu immediatamente attratta da quell'angolo e si diresse da quella parte. Ormai assorto non si rendeva conto che Rin l'ossevava minuziosamente, devotamente intenta ad interpretare ogni sua espressione e gesto. Ah, e anche per ammirare la sua più che attraente figura, ovviamente.
Sesshomaru si avvicinò ai quadri soppesandoli uno ad uno con lo sguardo.
C'erano alcuni paesaggi. Come un albero quasi secolare che aveva un'impronta celtica sullo stile dei contorni ed era colorato a tempera con colori caldi e vivaci. La chioma dell'albero era di un verde brillante e con la maestria del chiaro-scuro poteva sembrare quasi smeraldino. Sullo sfondo sembrava esserci un lago.
In un altro era disegnata una giovane vestita di nero in mezzo ad un bosco. Era in primo piano ed i suoi occhi, di un blu particolare, come color petrolio, erano nascosti da un ramo che si parava proprio sul viso fine del soggetto nascondendo il volto per metà.
Sesshomaru continuò ad osservare e ad ammirare ogni opera con silenziosa devozione.
"Sono davvero...Superbi" considerò infine girandosi verso la ragazza che aveva continuato ad osservarlo con la stessa espressione rapita con cui lui aveva guardato ogni quadro fino a un attimo prima. La ragazza sorrise.
"Lo pensi davvero?" chiese, la sua voce sembrava cercare di contenere una gioia strabordante.
Sesshomaru annuì cautamente. "Chi gli ha fatti?" chiese poi. Rin lo guardò.
"Io" rispose. All'apparenza l'espressione di Sesshomaru rimase immutata ma Rin scorse sorspresa nel fondo di quegli occhi d'ambra gelidi.
Sesshomaru rimase in silenzio per un attimo per poi girarsi nuovamente verso i dipinti.
"Sono...Hai un ottimo uso del colore ed i soggetti vengono ideati con una tale accuratezza...Sono in movimento, non hai uno stile statico" disse con un tono di voce ed una valutazione didattici.
Rin gli si avvicinò, alle sue spalle.
"Ti ringrazio...Ma se per un attimo dovessi mettere da parte la tua natura da professore di Storia dell'Arte che diresti?" si azzardò a chiedere Rin.
Sesshomaru si girò verso di lei che stupita non si era mossa e si trovarono così vicini che ognuno poteva percepire i respiri di uno solleticare sul viso dell'altra.
Si guardarono e Rin per un attimo credette che le sue gambe non avrebbero potuto reggere quell'improvviso ed intrigante  contatto.
"I tuoi colori sembrano prendere vita e le tue figure paiono muoversi e l'intensità di tutto l'insieme..." iniziò per poi interrompersi, indietreggiando e spezzando il contatto del loro sguardo.
"Sei davvero molto brava" concluse, quasi lapidario. Rin ci rimase male per un attimo ma poi annuì facendo l'ennesimo sorriso, meno luminoso e coinvolgente degli altri però.
"Ti ringrazio, mi fa molto piacere...Ci tenevo al tuo parere!" esclamò allegra, riprendendosi.
"Questa è davvero come se fosse la mia stanza, ci sono i miei quadri e passo molto tempo qui dentro...Su siediti, ti va un tè?" chiese lui annuì accomodandosi sul divano.
"Arrivo subito..." disse allontanandosi momentaneamente.
Tornò con un vassoietto con su due tazzone lunghe una verde ed una arancione e lo posò su un tavolino prendendo la sua tazza e porgendo l'altra a Sesshomaru.
Rimasero a lungo in silenzio. Era un silenzio confortante però, morbido anche se per Rin dopo un po' si fece imbarazzante.
"Allora...Cosa ne pensi?E' completamente diverso dagli altri circoli, vero?" chiese arzilla e Sesshomaru annuì.
"Non sei di molte parole, eh?" chiese nuovamente Rin, presa da un moto di confidenza. Sesshomaru la guardò accigliato mentre la ragazza arrossiva.
Si accomodò meglio sul morbidi divano e posò lo sguardo sul liquido ambrato che teneva tra le mani.
"Non ho mai visto un posto simile, e di circoli artistici ne vedo da una vita. Ma dovevo aspettarmi una cosa del genere dato che sono entrato da una porta murata e in un posto che per entrare devi bussare a ritmo di 'Wild boys'" rispose improvvisamente tanto che Rin inizialmente sussultò per poi guardarlo e sorridendogli nuovamente. Gioiosa.
"Allora parli!" esclamò trionfante, lui la guardò nuovamente accigliato e lei continuò: "Nel senso frasi lunghe e non monosillabi e gesti" aggiunse, imbarazzata dalla sua confessione.
"Solo quando ne vale sul serio la pena..." buttò lì il ragazzo sorseggiando il suo tè.
Rin abbassò lo sguardo e si mordicchiò il labbro: "Ed oggi...questa giornata ne vale la pena?" pigolò timidamente. Lui la guardò a lungo per poi rispondere: "Sì".
Rin alzò lo sguardò e rise allegramente. Questa volta il suo diretto e breve monosillabo era stato più che gradito.
"Molto bene, devo approfittarne allora!" esclamò.
"Non abusarne..." aggiunse Sesshomaru ma a Rin sembrò quasi divertito ed annuì allegra.
"Ovviamente, non vorrei mai..." disse con tono scherzoso. Se lei sorrideva circa dieci volte in un minuto si poteva dire lo stesso di Sesshomaru e delle sue lontane e discrete espressioni accigliate.
"Cosa fate qui dentro?" chiese il ragazzo dopo un po'. Rin sembrò entusiasta della domanda.
"Be' prima di tutto è un punto di ritrovo per molti artisti della città ma è anche un circolo di amici oltre che aristico. Qui veniamo per sfogare la nostra arte e frustrazione a volte, per alleviare il dolore parlando con un amico o per chiedere consiglio su una nuova tela o scultura. Qui c'è tutto il necessario per lavorare. Ci sono tele, cornici, cavalletti, tempere di ogni tipo, pastelli, aquerelli, matite e tutto il resto. Scalpelli e tutto il necessario per gli scultori. Ci sono un sacco di stanze per poter creare in santa pace e per chi ormai qui è fisso ci sono camere che quasi diventano di proprietà..." spiegò dando uno sguardo eloquente a quella stessa stanza nell'ultima frase.
"Io amo questo posto, è un luogo sicuro ed isolato, non per niente siamo nei sotterranei della città" concluse orgogliosamente per poi aggiungere: "Molto diverso ai circoli shic a cui sarai abituato".
Sesshomaru la guardò e poi annuì: "Completamente diverso" convenne.
"Puoi venire ogni volta che vuoi, basta che mi chiedi e ti dico il motivetto con cui entrare..." disse con un sorriso furbo, lui la guardò.
"Preferisco venire con te..." disse e Rin arrossì fino alla punta delle orecchie. "Così non sarò costretto a tamburellare in quel modo imbarazzante" aggiunse e tutto il colore e l'emozione che aveva scaturito la precedente frase si volatilizzò in un lampo.
"Eh, già...Faremo così allora" borbottò Rin e Sesshomaru la guardò curiosamente, per un attimo sembrò voler dire qualcosa ma si trattenne.
"Emh e tu...Disegni o robe simili?" chiese Rin per smorzare il silenzio. Sesshomaru dissentì: "L'arte la studio soltanto" rispose.
"Niente matita, pennello, scalpello?" chiese e lui dissentì nuovamente."Be' allora sei un'esperto nel leggere le tele e ciò che celano" aggiunse sorridendo.
"Ci provo..." rispose e la guardo. In quel momento per Rin quelle iridi ambrate che per tutta la giornata aveva visto fredde ed impenetrabili, le trasmisero un'intensità...Una sensazione mentre il suo sguardo affondava nei suoi occhi...Le vennero mille brividi su per la schiena e fu una sensazione talmente forte che per quanto non volesse si ritrovò a deviare lo sguardo.
"Be' stiamo parlando solo d'arte!Raccontami un po' di te!" esclamò, era sempre lei a rompere il silenzio.
"C'è poco da dire..." disse Sesshomaru con una scrollata di spalle.
"Io non credo...Tu...Sei un labirinto,Sesshomaru...All'apparenza impenetrabile ma sei talmente pieno di sfaccettature e sfumature che credo ci voglia una vita intera per comprenderti..." si ritrovò a sputar fuori senza neanche rendersene conto. Rin si ritrovò ad arrossire per l'ennesima volta della giornata.
Sesshomaru alzò il viso, nuovamente quello sguardo disarmante quanto incantevole, ma quella volta Rin non volle sottrarsi e senza rendersene conto si sentì avvicinarsi a lui da una sforza sconosciuta quanto magica.
"Rin..." iniziò Sesshomaru, la sua voce alle orecchie di Rin sembrò lontana ma anche roca e profonda.
"Rin senti...Oh!".
Improvvisamente vennero interrotti e si distanziarono l'uno dall'altra come presi da una scarica elettrica.
Shiori e Yumi li guardavano imbarazzate e stupite.
"Sì?" le ridestò Rin domandando con voce malferma.
"Emh...Ha inizio lo spettacolo d'arte moderna, sai...Con quegli attori e artisti che fanno le opere sul momento" spiegò Shiori timidamente.
"Oh..." disse Rin per poi guardare l'ora: "Sono le sette...Forse dobbiamo andare?" chiese guardando Sesshomaru.
"Sì, direi di sì..." rispose il ragazzo, le due annuirono.
"Va bene,noi ti aspettiamo su Rin" disse Yumi e le due si dileguarono.
Quando salirono Rin salutò le amiche ed uscì con Sesshomaru, vennero investiti dalla tenue luce della sera.
"Sembra il passaggio per un universo parallelo..." si ritrovò a considerare Sesshomaru distrattamente.
Rin lo guardò e fece un gran sorriso.
"E' quello che penso sempre anche io quando entro qui dentro...E' come se lasciassi la quotidianità, i problemi alle spalle. E' un piccolo mondo fatto d'arte, passione e calore!" esclamò Rin estasiata guardando un punto lontano, sognante e momentaneamente distratta da quel momento le parve soltanto di sentire la voce di Sesshomaru ripetere: "Calore", ma non ne fu sicura.
Percorsero le strade della città in silenzio smorzato talvolta su alcune considerazioni della giornata.
Poi Sesshomaru accompagnò Rin alla sua macchina e la ragazza seppe che era arrivato il momento di salutarsi e venne nuovamente presa dall'agitazione.
In quel pomeriggio passando del tempo con Sesshomaru si era resa conto di quanto più aveva avuto modo di conoscerlo più le piaceva. Non era solo un bellissimo demone che aveva incrociato una sera in un pub sembrandole la copia ancora più perfetta del 'David' di Michelangelo, non era solo l'assistente con cui aveva sostenuto il suo ultimo esame estivo e che aveva invitato ad uscire in un raptus di follia.
Sesshomaru era di più, molto di più.
Aveva quei grandi e sottili occhi ambra che sembravano celare i misteri del mondo. Erano il mistero stesso. L'ombra dei sentimenti e dell'emozioni che lui sembrava così restio a dimostrare apertamente con le semplici e banali parole.
Le piaceva il modo in cui parlava, con quella sua voce calda e profonda così in contrapposizione con la freddezza del suoi gesti e del suo essere. Quelle sue frasi brevi, essenziali ma secche, lapidarie ma direttamente sincere e piacevolmente disarmanti.
Sesshomaru era un mondo da scoprire. Era molto, molto più di quanto non si potesse vedere.
Ma questo non bastava ad avere la possibilità di passare altro tempo con lui.
Lui l'aveva affascinata, colpita ma questo poteva non essere lo stesso per Sesshomaru. E se la situazione era quella c'era ben poco oltre su cui discutere.
Prese le chiavi dalla borsa e si girò verso di lui.
"Be'...Ti ringrazio per aver accettato il mio invito..." iniziò con voce malferma.
Sesshomaru non rispose.
"E' stata davvero una bellissima giornata!Spero davvero che ti sia piaciuto il circolo, quando vuoi e se vuoi davvero dimmelo e ti riporto!" esclamò velocemente.
Silenzio.
"Sono contenta e...Grazie, non credo ci rivedremo ancora ma per quello che vale io questo pomeriggio non lo scorderò mai!" continuò. Rin era una gran chiacchierona, aveva la facoltà di poter parlare ore ed ore senza interrompersi ma in quel momento lo fece perché si sentì incredibilmente stupida, imbarazzata e vagamente umiliata.
Perché lui stava ancora maledettamente in silenzio!
Rin si girò e fece per aprire la macchina ma una mano la fermò e si sentì sussurrare: "Arrivederci,Rin" il soffio soffice del suo respiro le solleticò sul collo.
Quando si girò Sesshomaru era già girato e si stava allontanando.
Lo guardò confusa a lungo e quando fece per entrare lo vide fermarsi all'improvviso e tornare indietro. Senza rendersene conto gli andò incontro e si ritrovarono uno di fronte all'altra.
"Non ti ho detto che...Il tuo stile di pittura è unico, non ho mai visto niente di simile..." iniziò Sesshomaru, la sua voce era poco più di un soffio e Rin si ritrovò ad avvicinarsi di più per sentirlo meglio, almeno questa era la sua personale scusa per poter stargli accanto ancora più a lungo.
Lui rimase in silenzio ancora un po' per poi aggiungere: "I tuoi quadri, nell'insieme hanno un'intensità...Nel loro tacito messaggio trasmettono tutto ciò che sei. Le tue opere sono intriganti e belle. In esse ci sei tu in ogni sfacettatura" concluse per poi fare una specie di faccia contrariata, forse aveva parlato troppo.
Rin lo guardò mentre il suo cuore aveva preso a battere forte quasi a volerle uscire dal petto e mettersi a ballare sulla piazza. Brividi d'argento percorrevano la sua schiena e sentiva il volto talmente il fiamme che si sentiva quasi ardere. Presa da tutte quelle sensazioni così forti ed inebrianti quando lo guardò tutto ciò che aveva provato prese il comando su di sè e sopraffatta da tutte quelle sensazioni, senza un briciolo di irrazzionalità e con il sorriso più bello e luminoso dell'intera giornata gli saltò al collo e lo baciò.
Sesshomaru rimase spiazzato da quel gesto così...Irrazionale ed improvviso. Ma quando sentì le labbra morbide della ragazza posarsi sulle sue decise che per una volta poteva anche mettere la razionalità altrove.
Circodò la vita della ragazza attirandola a sè e rispose al bacio.
Rin non potè fare a meno di sorridere,ancora, sulle labbra di lui mentre una sensazione calda ed avvolgente circondava entrambi. E mentre sentiva le mano leggere di lui su di sè Rin sentì la solitudine, la tristezza, l'agitazione, l'insicurezza...Tutto ciò di triste e spiacevole che aveva occupato la sua vita in quegli anni scivolare via, dolcemente, suademente una carezza di un angelo dannato,lui, Sesshomaru: il suo perché.
L'unico motivo per cui valeva la pena ricominciare a vivere.



Eccomi!
Allora emh, Shiori e Yumi sono i personaggi che uso nella mia long-fic, ho voluto riusarle anche in questa piccola shot.
Alcuni mi avevano chiesto di fare un continuo della precedente shot e così ho scritto una conclusione, o una specie non volevo inoltrarmi in qualcosa di troppo lungo!^^
L'ho scritta dalle 11 alle 2 di notte quindi, non so, spero che il risultato non sia quello di una pazza con ispirazioni notturne ma qualcosa di almeno decente!^^ Rigrazio per "Test,verifiche,esami...Ma perché esistono?!": -Mikamey:Ovviamente, era dedicata a te!XDCara sono davvero contenta che ti sia piaciuta, ci tenevo davvero a farti questa piccola sorpresa!Per ringraziarti delle tue parole, il tuo appoggio...Per tutto!Ti voglio bene! -Vale728: Mia fedele seguace!XDGrazie mille, sì perché solitamente nella vita reale piacevoli coincidenze non se ne trovano, è bello fantasticare un po'!XD -Mew_paddy: Ciao!Grazie moltissimo per i complimenti, sei stata molto carina,grazie davvero!Be' sei stata accontentata, non ho voluto fare una long-fic perché ne sto già scrivendo una ed ho la prossima già in cantiere ma una shot finale era dovuta,spero davvero che ti piaccia! -Monyprincesslovett: Ciao!E' sempre un piacere leggere una tua recensione e ti ringrazio davvero per le tue bellissime parole, spero solo di esserne realmente all'altezza!Ti ringrazio, è che adoro scrivere su Rin e Sesshomaru, e sono completamente d'accordo: Sesshomaru è decisamente meglio del 'David'!;)Sei stata accontentata, spero sia all'altezza delle tue aspettative!^^ E ringrazio per averla messa nei preferiti: Mikamey- Monyprincesslovett- Lady_Ginny


Un saluto,
by LilyProngs
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: LilyProngs