Fanfiction partecipante alla challenge "Aoyama no tea time", indetto dalla pagina Facebook "Detective Conan Fanfiction (Italian Fan)"

Prompt: Annegare, Cecità.

Visione celestiale
(333 parole)

Pensò: quella era una visione celestiale.

Consapevole di essere arrossito in modo esagerato, ma d'altronde come biasimarlo, sprofondò il viso in acqua.

Teneva a mente i secondi, contandoli con estrema precisione.
Dovevano essere passati già quattordici secondi da quando il suo viso scomparve in acqua, e fu al quindicesimo secondo che sentì la sua visione celestiale immergersi.

Da quel momento in poi non riuscì più a contarli, era andato completamente nel pallone.
Cosa avrebbe fatto?
Ma non poteva di certo restare per sempre con la testa sott'acqua, altrimenti sarebbe annegato e non avrebbe più potuto godere di un’altra visione celestiale.
Perché sperava che ce ne fossero altre, di volte come questa.

Riemergendo non sarebbe annegato, ma sicuramente aprendo gli occhi sarebbe annegato totalmente nel suo immenso imbarazzo.
Tenere gli occhi chiusi poteva sembrare una valida soluzione, finché non si sarebbe ripresentata la curiosità e la sua sete di rivederla, di osservare anche il più piccolo dettaglio di lei.

Dunque riemerse e aprì gli occhi.
Lei l’aveva ormai raggiunto, con quel suo sguardo pronto a chiedergli cosa stesse combinando, solamente per metterlo nuovamente in imbarazzo, solamente per vederlo arrossire a causa sua.
Per quella sera sarebbe stato solamente suo, immersi in una tranquilla località termale.

Ma si stupì, per qualche eterno secondo non riuscì a mettere a fuoco la sua visione celestiale.
Era tutto così sfocato, forse era rimasto troppo a lungo immerso in acqua, compromettendogli la vista.
Stava gettando via secondi preziosi dopo tutta la fatica fatta per ottenere un viaggio alle terme con lei.
Ripensò a quel bacio. In quel momento era sembrato tutto un sogno.
Ma essere immersi nella stessa vasca termale era la conferma che non lo era stato, un sogno.

Finalmente riuscì a posare il suo sguardo su di lei, avvolta nell'asciugamano immersa in acqua.
Poteva notare certi dettagli che non aveva mai avuto il privilegio di vedere fino a quel momento.

Realizzò: la sua visione celestiale era lì con lui. E l’avrebbe osservata altre milioni di volte.