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Autore: Asami_Ryuzaki    22/06/2020    6 recensioni
STORIA INTERATTIVA – ISCRIZIONI SEMPRE APERTE
Il calcio femminile non era molto popolare tra i giovani giapponesi. Non che fosse odiato, ma, per un motivo o per un altro, una studentessa andante dichiarando la sua passione per il calcio pareva meritare occhiate perplesse e frasi come: “Non è molto femminile, lo sai, vero? Fai quel che vuoi, ma non so se ti convenga”. Minami Shizuka, laureata in psicologia e in scienze motorie, appena tornata in Giappone dopo quasi quindici anni vissuti a Los Angeles, era stata una delle giovani ad aver subito quella stessa situazione sulla propria pelle. Sfruttando la propria popolarità di allenatrice, scelse di fondare per la prima volta un club di calcio tutto al femminile all’istituto superiore Raimon.
Riusciranno le nostre ragazze a trasformare lo scetticismo della gente in determinazione? Lo scopriremo a tempo debito, ma una cosa è certa: nessuna di loro è disposta ad abbandonare lo sport che ama per degli sciocchi pregiudizi.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 01 ~ Prologo

«Minami-san» iniziò Fuyukai Suguru, «per quale motivo un’allenatrice del suo calibro dovrebbe farci questo tipo di richiesta?»
«Non è mia abitudine ripetermi» rispose Minami Shizuka, sistemandosi i capelli viola dietro l’orecchio. «In ogni caso attendo solo una risposta dal preside Hirai, non è la sua approvazione che cerco, Fuyukai-san».
«Ha promesso di finanziare l’iniziativa, di occuparsi personalmente del reclutamento delle studentesse e di applicarsi per l’organizzazione delle partite e della partecipazioni ai tornei, per cui» intervenne Hirai Shinzou, quasi sorridendo a causa dell’ovvietà della sua affermazione, «non trovo il senso di Negare a Minami-san questa possibilità». Voltò il capo verso l’uomo seduto al fianco di Shizuka e aggiunse: «Lei che ne pensa, Kudou-kun?»
Kudou Michiya, che fino a quel momento non aveva aperto bocca, alzò la testa e guardò negli occhi la donna. «Trovo che sia una buona idea, ma spero che Minami-san sia a conoscenza delle complicazioni nell’allenare una squadra delle scuole superiori».
«Temo che lei mi stia sottovalutando, Kudou-san» rispose tranquillamente Shizuka. «Ho lavorato con giocatori più e meno giovani ed esperti in America, e credo di aver guadagnato abbastanza esperienza per definirmi un’esperta del settore. Nonostante ciò» aggiunse, dopo pochi secondi, «riconosco i suoi successi come più che meritevoli di nota. Ho molto da imparare da qualcuno come lei e spero che questa sarà anche un’occasione per ampliare la nostra stessa visione del calcio».
«Condivido pienamente, Minami-san» disse solo Kudou, per poi voltarsi verso il preside, come se si aspettasse una qualche risposta da parte sua.
«Lo faremo sapere all’allenatore Endou non appena avremo discusso i dettagli, ma credo che per l’inizio dell’anno scolastico» disse il preside Hirai, le folte sopracciglia bianche si sollevarono e un sorriso gli di dipinse sul volto, «riuscirà a mettere in piedi questa sua iniziativa senza problemi».
«Spero tu sappia quello che fai» le disse Kudou, quando si furono congedati al preside, a differenza di Fuyukai, che era rimasto nell’ufficio.
«Cosa le fa credere che non sia così?» gli domandò Shizuka.
«Nulla in particolare, ma hai solo ventotto anni» rispose Michiya.
«Ho speso ben un quarto della mia vita ad insegnare» ribatté Minami. «Per due volte la squadra giovanile americana ha vinto il campionato mondiale sotto la mia guida, per non parlare della competizione nazionale. Non riesco a capire perché dopo sette anni lei non mi ritenga responsabile abbastanza per un compito di questo genere».
«Da giovane ti ho allenata io stesso, ricordi?» le rammentò Kudou. Senza attendere una risposta chiaramente positiva aggiunse: «Conosco le tue debolezze. Sei sempre stata empatica e generosa, ma le ragazze che sceglieranno di prendere parte al tuo progetto sono troppo giovane perché qualcuno sensibile come te riesca a gestirle al meglio».
«Non pensa che potrei essere cresciuta nel corso del tempo?» disse Shizuka, con un tono offeso che in parte avvalorava le accuse dell’uomo.
«Non lo nego assolutamente» rispose tranquillo lui.
«E allora dove vuole andare a parare?» domandò Minami, gli occhi color orchidea che scrutavano Kudou infastiditi.
«Vorrei affiancarti un collaboratore» disse. «Qualcuno di cui mi fido. Sempre che ti stia bene».
«Non si fida proprio, eh?» borbottò la donna.
«Se non mi fidassi semplicemente impedirei questo tuo progetto».
«Accetto, ma solo a patto che a me rimangano le decisioni più importanti» concluse lei, troppo stanca per discuterne ulteriormente, ma abbastanza testarda da imporre quella semplice condizione.
«Molto bene». Ormai erano giunti all’esterno dell’edificio e Minami cominciava a sentire davvero il peso di quella giornata.
La donna si fermò e si congedò a Kudou con un leggero inchino e un: «A presto, Kudou-san». Gli aveva già voltato la schiena, quando sentì una mano dell’uomo posarsi sulla sua spalla.
«Buona fortuna, Shizuka-san» le disse, per poi allontanarsi.
Salita in macchina, Minami mise in moto ripensando a come Kudou le aveva parlato. Durante le elementari aveva insegnato alla sua squadra, poi lui aveva cominciato ad allenare alle scuole medie. Ricordava che lui le avesse detto che non avrebbe potuto ignorare un potenziale come il suo, per quello aveva continuato ad aiutarla a migliorare fino al suo primo anno si scuole medie, anno in cui Shizuka aveva seguito i suoi genitori in America.
Aprì il finestrino, ammirando i ciliegi in fiore, mentre ricordava il giardino della villa della sua famiglia. Era stato il suo piccolo mondo per così tanto, che nemmeno le era importato condividerlo con qualcuno, almeno non fino a che aveva cominciato a giocare con la squadra della sua scuola.
Aveva ignorato bellamente tutte le proteste dei suoi genitori, perché per loro una figlia calciatrice non sarebbe stata femminile abbastanza e non l'avrebbe portata a nulla continuare a inseguire un pallone. Sospirò infastidita al pensiero di quelle persone che l'avevano costretta a laurearsi in psicologia e che le avevano impedito in tutti i modi di giocare allo sport che più amava.
Quando rischiò di dimenticarsi di cambiare corsia per curvare al semaforo, capì che perdersi nei pensieri in quel momento non fosse proprio la scelta migliore.
L’importante era l’essere riuscita ad ottenere ciò che voleva. Ce l’aveva fatta, e senza complicazioni! Perfino Kudou l’aveva sostenuta, per così dire…
Avrebbe finalmente fondato una squadra di calcio femminile per la Raimon! Entrò in casa sentendosi una ragazzina sovreccitata.
Le sarebbe bastato reclutare 11 giocatrici per partecipare al Football Frontier. Fece un mezzo sorriso, immaginando un gruppo di ragazze prive di volto che indossavano la divisa della Raimon. Non aspettava altro che vederle davvero.
 
 
Scheda dell’autrice che chiede umilmente perdono per non saper concludere nemmeno uno starnuto prima di iniziarne un altro
Ciao belli~

Sì, lo so. Sono una persona orribile: non finisco una storia nemmeno a pagarla e ne inizio ventisette. Qualcuno dovrebbe legarmi a una sedia e farmi scrivere con la forza.
Ma per ora questa storia è una delle cose più interessanti a cui sono riuscita a pensare. Non so se qualcuno ha già fatto una cosa del genere, ma mi gira il cactus che il calcio femminile sia tanto sottovalutato. Quindi ora abbiamo una squadra tutta nostra, e fanculo!
Sì, è una cosa che mi preme.
COOOOMUNQUE!
Si tratta di una storia ad Oc, perché il mio zampino è più che chiaro in tutti i miei Oc, e comunque più divertente se appartengono a persone diverse.
Ma ecco alcune mie richieste e precisazioni che vi chiedo cortesemente di leggere con attenzione in caso vogliate partecipare:
  • La storia è ambientata alla Raimon High School, frequentata dai ragazzi e dalle ragazze delle serie Go/Galaxy (preferirei evitare personaggi propri di Chrono Stones, in quanto sarebbe complicato e strano trovarsi spiegare come o perché abbiano riviaggiato nel tempo fino al presente).
  • Per quanto riguarda le ragazze che hanno giocato nella Earth Eleven, Morimura Konoha è manager al club di calcio e nel tempo libero fa volontariato in un rifugio per animali di Inazuma Town, mentre Nozaki Sakura è entrata nel club di ginnastica ritmica e ogni tanto dà una mano al club di calcio dei ragazzi.
  • Evitate le Mary Sue. Seriamente, non è possibile trovarsi con solo ragazze bellissime, modeste, intelligenti, che amano gli animali o suonano il flauto o la chitarra.
  • Accetto tutti i tipi di orientamento sessuale. Finora ho sempre scritto storie etero, quindi non so se riuscirò a cavarmela con qualcosa di gay, ma ci proverò, giuro.
  • Vi supplico, scrivete come il cielo comanda. Le virgole aiutano a comprendere il senso ultimo della frase (rapido esempio: “Mangiamo, bambini” VS “Mangiamo bambini”) e le “h” sono importanti, come gli accenti. Grazie allo stesso cielo che comanda l’ortografia, la gente qui sa scrivere.
  • Accetto massimo 2 Oc a testa.
  • Vi chiedo di mandarmi minimo 10 Oc, in modo da completare la squadra, in caso non ne arrivino abbastanza aumenterò il numero di Oc a persona, in caso non bastino ancora o ne creerò io, o aggiungerò Morimura e Nozaki alla squadra, o cancellerò la storia (perché mi basta poco per arrendermi, vi prego di capirmi).
  • E come ultime cose e PIÙ IMPORTANTI: vi chiedo di mandarmi le schede compilate nei messaggi privati, dopo aver ricevuto il mio (praticamente sempre garantito) okay, in più le iscrizioni rimarranno sempre aperte, in modo da permettere a chiunque di partecipare nonostante il tempo.
Non esitate a farmi domande nel caso non sia stata chiara, perché sicuramente mi sarò scordata qualcosa.
Ed ora – se siete arrivati qui, mi piacete! – ecco a voi la scheda.
Il simbolo * indica che non è un punto obbligatorio, ma potrebbe essermi utile in certe situazioni
Nome: (inerente alla nazionalità)
Cognome: (inerente alla nazionalità)
Soprannome: *
Nazionalità: (la storia si svolgerà in Giappone, quindi in caso sia straniera è de motivare il motivo per cui si trova lì)
Sesso: (solo i personaggi di genere femminile o che si identificano come tali potranno giocare nella squadra creata da Minami, per quanto riguarda ragazzi, potrebbero essere manager della squadra o cose così) (non ho mai scritto di personaggi transgender, quindi potrei avere qualche problema in caso😅)
Compleanno:
Anno: (si intende anno scolastico: primo, secondo o terzo)
Aspetto: (abbastanza dettagliato)
Pestavolto: * (copia/incollate un link con un’immagine da Google)
Personalità: (cercate di essere esaustivi)
Orientamento Sessuale: (sono tutti accettati)
Interesse romantico: * (non è necessario, ma se volete dovreste specificare eventuali triangoli amorosi o seconde opzioni nel caso la prima sia occupata)
Famiglia e status sociale: (basta una descrizione molto semplice del carattere dei familiari più vicini)
Relazioni: (con i personaggi già presenti in inazuma eleven go/galaxy)
Modo di Relazionarsi con gli altri: (parla molto, è in imbarazzo o cose così)
Passato: (scrivete poco se non c'è molto da dire)
Perché gioca a calcio: (come è nata in lei questa passione? Vuole diventare un giocatore professionista o è solo un hobby? Ha iniziato a giocare grazie a un altro personaggio?)
Numero di maglia:
Ruolo: (aggiungete in che ruoli ha giocato fino ad ora e se è stata o meno capitano o regista di una squadra, da specificare anche se è stata solo manager)
Supertecniche: (massimo 1 per le medie, e che quindi già possiede; massimo 3 e minimo 1 per le superiori - tra le tre è compresa quella dello Spirito Guerriero, in assenza di quello il massimo è 2)
Spirito Guerriero: * (in caso siate creativi e aggiungete una supertecnica)
Punti di forza: (Salto, velocità, o cose del genere)
Punti di debolezza: (mancanza di stamina o incapacità di comunicare, cose così)
Ama:
Odia:
Hobby: (qui sono da includere anche i club scolastici che frequentava o che avrebbe voluto frequentare prima di entrare nel club di calcio. Può anche essere che continui a frequentare il vecchio club, ma probabilmente per un motivo o per un altro lo lascerà)
Aspirazione: (cosa vuole fare nella vita? Continuerà a giocare a calcio o si laureerà in chimica, per esempio? Scriverà un libro o diventerà un’attrice?)
Stranezze: * (da che parte del letto dorme, se ammazza o no gli insetti, le manche di vestiti che preferisce o cose del genere)

Consiglio per altro rapporti abbastanza stretti con personaggi già esistenti, ad esempio amici d'infanzia o fratelli, così sarà più semplice motivare diversi punti della scheda.
Allora, mi dispiace tantissimo per aver creato una scheda tanto lunga, ma era davvero tanto che lavoravo su questa storia e volevo un metodo preciso per identificare ogni singolo personaggio.
Ora vi lascio in pace una volta e per tutte.
Arrivederci.
 
~Alix
   
 
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