Le gambe dondolano nel vuoto, sospinte dalla brezza. Le iridi sono fisse su ricordi lontani, cieche al rosa striato di azzurro del cielo.
L'orizzonte non è mai sembrato così dolceamaro. Le sfumature di luce richiamano frammenti di memorie che credeva dimenticate.
La pennellata all'angolo del quadro era dello stesso colore. Quel dipinto l'aveva fatto sentire sommerso da una marea di emozioni confuse, mentre indietreggiava e i tentacoli di pittura si imprimevano feroci nelle sue iridi.
"Tutto bene?" era passato tanto tempo. Era rimasto immobile a fissarlo, grovigli di emozioni confuse nel petto.
Era una lacrima che aveva asciugato? Per questo aveva sentito le sue dita sulla pelle?
"N-non..."
"Hyung, non parlare se non te la senti."
Si era aggrappato alle sue braccia. Lo sentiva, si era messo in punta di piedi per appoggiare il mento sulla sua spalla.
"Lo dici sempre anche tu. Se non trovi le parole giuste non usarne di sbagliate."
Aveva sorriso. Il groppo in gola si era allentato. Il battito del suo cuore era tornato normale. Sentiva il calore del suo corpo sulla schiena. Le sue braccia ancora lo circondavano, l'ancora che gli impediva di farsi travolgere dalla tempesta.
"È molto bello" la sua voce era tenera. Sapeva che stava cercando di capire perché fosse così scosso. Ma non lo sapeva nemmeno lui mentre i colori si fondevano nel suo sguardo. Aveva allentato la presa sui suoi polsi, alla fine. Tae aveva lasciato che le altre lacrime scorressero, invece.
"Dimmi cosa vedi. Dimmi cosa provi."
Tae aveva sbuffato. L'aria calda gli aveva solleticato il collo. Per un attimo aveva perso l'equilibrio e il suo peso gli era gravato addosso, ma non si era mosso. Nemmeno di un passo.
"Vedo il rosso del tuo cuore. Vedo il nero della tua paura nella notte e il bianco delle stelle. Vedo il colore della luna, anche. La luna che splende su di te. Che ti riconosce come una stella che illumina quel nero con le sue note e il suo conforto. Anche il blu. Tu sei blu. Sei calmo e forte e profondo. Nascondi tutto sotto a un sorriso. Come l'abisso sotto all'acqua azzurra. E sei sempre lì, sei la colonna che sorregge ogni cosa sulle sue spalle, che porta il peso del mondo. Che non fa crollare. Che non si permette di crollare. Perché altrimenti tutto andrà in frantumi. Sei quella linea lì, al centro di tutto. Ma tu lo sai, hyung. Lo sai che ora puoi crollare. Perché grazie a te ora anche noi siamo diventati forti. E tutto pesa un po' di meno, se lo si sopporta assieme."
Namjoon sorride.
Ora è buio.
Ma non ai suoi occhi.








Angolino dell'autrice:
Un breve momento ispirato che mi ha portato ad esplorare delle sensazioni confuse, dei sentimenti che l'arte porta a galla ma che non rende facilmente riconoscibili. Ho aggiunto anche un po' di fluff perché sì, ce lo vedo molto Tae a consolare con la sua dolce voce il suo hyung (:
Grazie se avete letto, spero vi sia piaciuto (:
Anna