«Avanti, Kendrick, deciditi a salire sulla moto, pensa che sei la prima che ci salirà insieme a me, non l’ho chiesto ancora nemmeno a James!»
«Allora sì, devo considerarlo proprio un onore!»
«Lo è, brutta scema».
La ragazza dagli occhi di ametista stava osservando la moto appena acquistata che il giovane davanti a lei le mostrava con orgoglio; l’aveva desiderata da tempo, ma aveva dovuto attendere la maggiore età babbana per poterla acquistare e soprattutto guidare. Non che Lele non volesse effettivamente fare un giro su quella moto (non lo avrebbe mai detto ma sperava proprio che Sirius glielo chiedesse), ma non voleva di certo darla vinta così facilmente al Malandrino dagli occhi grigi.
«Allora, hai deciso? Ti sei pure comprata quegli stivali neri che sembrano fatti a posta per salire in moto… e devo dire che ti donano non poco» ammise Sirius, osservando prima gli stivali e poi il corpo della sua ragazza, che di rimando gli lanciò un’occhiataccia. Era vero, aveva comprato quegli stivali il giorno prima, le erano subito piaciuti, erano comodi e le davano dieci centimetri in più di altezza, cosa non da poco, ma mai avrebbe pensato che Sirius li avrebbe associati alla moto!
«Black, sei un idiota senza speranze» commentò Laelia, voltandosi per dargli le spalle, le mani tenute nelle tasche del giubbino corto.
«Peccato, non pensavo che una Grifondoro come te fosse così fifona» la provocò Sirius, che ormai aveva capito a che gioco stesse giocando la mora.
Colpita e affondata. Lele si voltò di nuovo di scatto e afferrò di malo modo il casco che l’altro le stava porgendo già da prima, gli occhi viola luccicanti di un bagliore non proprio rassicurante.
«L’ultima parola spetta a me e io salirò su quella dannata moto perché non sono una fifona e voglio fidarmi, ma ti conviene che non ci succeda niente… ricordati che mio padre ha una sola figlia» e nel dirlo gli diede un piccolo colpo all’addome col casco. Il colpo non era forte, ma Sirius fece finta di piegarsi per il dolore, negli occhi la gioia e il divertimento di averla conquistata per l’ennesima volta, tra le labbra un “Carogna” sussurrato per aver fatto riferimento al padre.
Lele riemerse dal sonno. Era strano ma quello che aveva appena visto non era un sogno, ma un lontano ricordo che nemmeno pensava di avere ancora, da qualche parte, nella propria mente. Il cuore del suo compagno batteva tranquillo vicino al suo orecchio, il respiro regolare le faceva capire come lui stesse ancora dormendo e di certo non lo avrebbe svegliato solo per raccontargli cosa si era appena ricordata con quel sogno.
Si appuntò mentalmente, però, di chiedere che fine avesse fatto quella moto. Se fosse stata ancora integra magari avrebbero potuto recuperarla, e chissà, magari avrebbe potuto dare ancora una volta la sua fiducia al Malandrino dagli occhi grigi che dormiva abbracciato a lei.
Note dell'autrice: Oggi esagero e dopo aver postato il nuovo capitolo della long vi lascio anche questascemenza assurda... voglio dire, questa flashfic (478 parole, stavo per sforare malamente!) nata dall'essermi fissata su un'immagine che ho utilizzato per un aesthetic e che mi ha fatto pensare a loro più del dovuto.
Scherzi a parte nasce davvero come qualcosa di poco, quindi prendetela per quello che è, qualcosa senza tante pretese, ma che sentivo di voler srivere e che alla fine ho scritto.
Detto ciò vi saluto, questa volta sul serio, e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento della long.
Alla prossima!
Lina Lee
Ps: questa è la foto incriminata, se ci fosse qualche persona interessata: https://funkyimg.com/i/3687p.jpg
«Allora sì, devo considerarlo proprio un onore!»
«Lo è, brutta scema».
La ragazza dagli occhi di ametista stava osservando la moto appena acquistata che il giovane davanti a lei le mostrava con orgoglio; l’aveva desiderata da tempo, ma aveva dovuto attendere la maggiore età babbana per poterla acquistare e soprattutto guidare. Non che Lele non volesse effettivamente fare un giro su quella moto (non lo avrebbe mai detto ma sperava proprio che Sirius glielo chiedesse), ma non voleva di certo darla vinta così facilmente al Malandrino dagli occhi grigi.
«Allora, hai deciso? Ti sei pure comprata quegli stivali neri che sembrano fatti a posta per salire in moto… e devo dire che ti donano non poco» ammise Sirius, osservando prima gli stivali e poi il corpo della sua ragazza, che di rimando gli lanciò un’occhiataccia. Era vero, aveva comprato quegli stivali il giorno prima, le erano subito piaciuti, erano comodi e le davano dieci centimetri in più di altezza, cosa non da poco, ma mai avrebbe pensato che Sirius li avrebbe associati alla moto!
«Black, sei un idiota senza speranze» commentò Laelia, voltandosi per dargli le spalle, le mani tenute nelle tasche del giubbino corto.
«Peccato, non pensavo che una Grifondoro come te fosse così fifona» la provocò Sirius, che ormai aveva capito a che gioco stesse giocando la mora.
Colpita e affondata. Lele si voltò di nuovo di scatto e afferrò di malo modo il casco che l’altro le stava porgendo già da prima, gli occhi viola luccicanti di un bagliore non proprio rassicurante.
«L’ultima parola spetta a me e io salirò su quella dannata moto perché non sono una fifona e voglio fidarmi, ma ti conviene che non ci succeda niente… ricordati che mio padre ha una sola figlia» e nel dirlo gli diede un piccolo colpo all’addome col casco. Il colpo non era forte, ma Sirius fece finta di piegarsi per il dolore, negli occhi la gioia e il divertimento di averla conquistata per l’ennesima volta, tra le labbra un “Carogna” sussurrato per aver fatto riferimento al padre.
Lele riemerse dal sonno. Era strano ma quello che aveva appena visto non era un sogno, ma un lontano ricordo che nemmeno pensava di avere ancora, da qualche parte, nella propria mente. Il cuore del suo compagno batteva tranquillo vicino al suo orecchio, il respiro regolare le faceva capire come lui stesse ancora dormendo e di certo non lo avrebbe svegliato solo per raccontargli cosa si era appena ricordata con quel sogno.
Si appuntò mentalmente, però, di chiedere che fine avesse fatto quella moto. Se fosse stata ancora integra magari avrebbero potuto recuperarla, e chissà, magari avrebbe potuto dare ancora una volta la sua fiducia al Malandrino dagli occhi grigi che dormiva abbracciato a lei.
Note dell'autrice: Oggi esagero e dopo aver postato il nuovo capitolo della long vi lascio anche questa
Scherzi a parte nasce davvero come qualcosa di poco, quindi prendetela per quello che è, qualcosa senza tante pretese, ma che sentivo di voler srivere e che alla fine ho scritto.
Detto ciò vi saluto, questa volta sul serio, e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento della long.
Alla prossima!
Lina Lee
Ps: questa è la foto incriminata, se ci fosse qualche persona interessata: https://funkyimg.com/i/3687p.jpg