Serie TV > O.C.
Ricorda la storia  |      
Autore: MauraLCohen    08/07/2020    2 recensioni
La famiglia Cohen si prepara ad andare in vacanza per l'estate e Sophie Rose deve fare compere. Visto, però, che Kirsten è impegnata a lavoro, tocca a Sandy accompagnare la piccola per negozi.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sandy Cohen, Sophie Rosie Cohen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Flashfic scritta per la #MakeyoursummerDE del gruppo We are out for prompt. 

***
Il prompt è di Frida Rush

***
Testo del prompt: canottiera e pantaloncini.


Una giornata di shopping 
 
 
« Sophie scegline un paio e andiamo via » sbuffò Sandy, restando in piedi dietro la figlia che osservava, indecisa, i diversi colori dei pantaloncini accuratamente disposti sulla mensola del negozio.

« Non ho ancora deciso, papà! Non mettermi fretta » protestò la piccola, girandosi di scatto verso l’uomo e cruciando il viso in un’espressione di dissenso.

Era l’inizio delle vacanze estive, questo significava che finalmente Sandy Cohen aveva potuto persuadere moglie e figlia a passare qualche giorno di totale relax al mare. Per quell’anno, lui e Kirsten avevano deciso di portare Sophie Rose in barca a vela per un’intera settimana e far venire con loro anche Julie e la sua famiglia.
Sandy non poteva dirsi esattamente entusiasta di passare sette giorni su una barca insieme a Bullit, ma se Kirsten poteva sopportare di essere circondata dall’oceano per farlo contento, come poteva lui negarle la compagnia della migliore amica? In più ci sarebbe stato Logan, l’ultimo genito di Julie, che aveva pressappoco l’età di Sophie e con cui la piccola sembrava andare molto d’accordo.
Sarebbe stato divertente, tutto sommato. – pensava l’uomo. – Scuramente più di accompagnare una bambina di otto anni a fare compere.

Giravano per i negozi, ormai, da due ore, in cerca di qualche maglietta e un paio di shorts per Sophie Rose. Di solito era Kirsten ad occuparsi di quelle cose, ma proprio quel sabato era stata trattenuta a lavoro per via di una mostra privata, così toccò al papà portare la piccola principessa a fare spese.

« Tesoro, sono tutti uguali. Sarai bellissima comunque » tentò Sandy, vedendo che Sophie continuava a puntellarsi il mento con l’indice, cercando di scegliere tra un paio di pantaloncini di due tonalità di rosa che per il pover’uomo erano identiche.
Sentendo le parole del padre, la bimba ruotò su se stessa tenendo le mani sui fianchi.

Sembra la madre  – pensò Sandy, ridacchiando tra sé e sé

« Non sono uguali, papà. Questo è più rosa, non lo vedi? » replicò lei, sventolando un paio di short a mo’ di bandiera sotto il naso del padre.
Sandy sbuffò.
Sì, era proprio come sua madre.
Andare a fare shopping con Kirsten era un’impresa suicida: le ci volevano ore per capire quale colore fosse più adatto per lei, quale modello di abito le stesse meglio, ma lui non capiva proprio perché si preoccupava tanto per qualcosa di così futile. Sarebbe stata bene anche con una busta addosso, perché stressarsi tanto?

Ora Sophie Rose stava facendo lo stesso: continuava a passare in rassegna gli abitini che le piacevano, continuando a poggiarseli sul corpo per osservare il riflesso allo specchio. Sarebbe potuta andare avanti in quel modo per almeno altre due ore, così, preso dal desiderio di scappare via da quel centro commerciale per non tornarci più, Sandy prese il paio di pantaloncini che la figlia aveva in mano e fece lo stesso con l’altro che creava in lei tanti dubbi da renderle impossibile la scelta.

« Prendiamoli entrambi » suggerì, rivolto a Sophie.

La piccola fece spallucce, incerta. « Mamma ha detto che posso prenderne solo un paio. »

Sandy scosse il capo con fare allusivo. « Beh, mamma non è qui 
» osservò, retorico. Sapeva che più tardi avrebbe pagato caro quella frase, ma preferiva di gran lunga fronteggiare una Kirsten arrabbiata al passare solo un altro minuto circondato da magliette e pantaloncini.
Sophie Rose parve convinta dalla proposta del padre e, saltellando felice, si diresse alla cassa tenendolo per mano, mentre lui reggeva, nell’altro braccio, tutte le buste ricolme di vestitini e magliette che la piccola aveva già acquistato.

« Posso avere anche un paio di scarpe nuove? » chiese Sophie, una volta fuori dal negozio, mentre giocava innocentemente ad attorcigliarsi un boccolo tra le dita e guardava il padre con i suoi occhioni blu.

In un altro momento, l’espressione supplicante e l’aria innocente della figlia avrebbero funzionato, ma per quel giorno Sandy aveva chiuso con il centro commerciale. Passò una mano tra i capelli della bambina, scompigliandoglieli un po’.

« Dovrai chiedere a tua madre » le disse, con un sorriso colpevole dipinto sul viso, guardando il suo musetto contorcersi in una smorfia offesa. « Ma che ne dici se ti compro un gelato? »

« Con stracciatella e cioccolato? » suggerì  Sophie Rose, alzando gli occhietti teneri verso il padre.

« Con tutti i gusti che vuoi » confermò lui, prendendola in braccio e baciandole una guancia.
 

 
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > O.C. / Vai alla pagina dell'autore: MauraLCohen