Non come le altre
Chiuse gli occhi, il suo viso ben impresso nella mente: un tenue rossore sulle guance, la fronte aggrottata per un passaggio più complesso.
Fastidiose risatine lo costrinsero a riaprire gli occhi – le solite ragazzine sciocche.
Strinse le labbra – aveva indugiato troppo. Potter non c’era.
Le si avvicinò e indicò la sedia. «Posso federe qui?».
Lo stupore balenò sul suo viso – era veramente diversa dalle altre. L’odore di pergamena divenne più forte, così come una lieve fragranza di menta.
Lei riprese a studiare, ma distrattamente.
Era la sua occasione. «Vuoi fenire al ballo con me?».
Stupore e confusione. Se solo avesse potuto abbracciarla!
«Sì».
Se solo il suo profumo lo avvolgesse.