È ormai mattina inoltrata quando arrivo da Starbucks, questa mattina ho avuto dei fastidiosi imprevisti e non sono ancora riuscita a fare colazione. Mi dirigo verso il bancone e ordino il mio solito Frappuccino alla fragola, mentre aspetto di ritirare il mio ordine mi siedo all'unico tavolo libero vicino a tre ragazzi che a occhio avranno all'incirca la mia età, non li calcolo molti fino a quando non iniziano a parlare in modo più basso, pensando che in questo modo le persone che hanno accanto non li sentano. Ragazzo 1: " quindi cosa hai intenzione di fare? L'eclissi lunare sarà la prossima settimana" Ragazzo 2: "lo so, ma non sarà un problema, durerà solo dieci minuti, dobbiamo solo assicurarci che il branco sia al sicuro anche se saremo senza poteri" Ragazza: "esatto dobbiamo proteggerci, non richiederci come cani rabbiosi, cosa pensi di fare?" Barista: "DIANA?!" Ero talmente concentrata ad ascoltare il loro discorso che non mi ero nemmeno accorta che la ragazza dietro al bancone mi stava chiamando, prendo il mio Frappuccino e torno verso il mio tavolo con l'intento di andare a parlare con i tre ragazzi, ma appena mi giro noto che i tre non sono più seduti al tavolo. Mi guardo in torno cercando di rintracciarli ma è difficile riconoscere il loro odore, ci sono troppe persone qui dentro. Esco dal bar nella speranza di vederli, infatti vedo la ragazza dai capelli color rame che sale su un auto con i due ragazzi, cerco di raggiungerli senza dare nell'occhio ma prima che io arrivi da loro partono. Dannazione c'ero così vicina! Rientro a casa e inizio a fare ricerche sull'auto, inserisco la targa nel database e trovo l'intestatario dell'auto, Alessandro Blake, lo riconosco subito, è il ragazzo che parlava dell'eclissi, dal modo in cui parlavano lui deve essere il beta insieme alla ragazza, mentre il terzo deve essere l'alpha. Mi appunto l'indirizzo del ragazzo ed esco di corsa, appena arrivo davanti alla casa noto che l'auto è parcheggiata nel vialetto, sfrutto il mio udito sviluppato e sento che è in casa ma è solo, peccato speravo di trovare l'alpha con lui. Busso alla porta e aspetto che arrivi ad aprirmi.= Alessandro: "ehi, posso aiutarti?" Diana:"Si, effettivamente si, possiamo parlare?" Alessandro:" dipende... Chi sei? E di cosa vuoi parlare?" Diana: "Mi chiamo Diana, ho bisogno di parlarti in privato, lontano da ascoltatori indiscreti, si tratta della sicurezza del tuo branco, anzi già che ci sei perché non chiami il tuo Alpha?" Alessandro: " senti non so chi tu sia ma è evidente che tu sei a conoscenza di informazioni che non dovresti sapere, voglio delle spiegazioni, ora. " Diana:" magari non qui nel vialetto, hai intenzione di farmi entrare o no? “ Vedo che è molto diffidente nei miei confronti e lo capisco, non mi aspettavo certo che si fidassero subito di me, soprattutto senza delle spiegazioni, ma non ho intenzione di parlare finché non saremo in casa, non posso rischiare che qualcuno ci senta. Alessandro:" d'accordo entra, ma sta attenta a ciò che fai, posso sempre squarciarti la gola a morsi" Diana:" certo, chiama l'Alpha" Mi fa entrare e mi accompagna in salotto, mi siedo sul divano e si allontana al telefono. CHIAMATA: A: Derek, abbiamo un problema, devi venire a casa mia. D: Ale, che succede? A: non lo so, c'è una ragazza nel mio salotto, dice di volerci parlare, per la sicurezza del branco... D: è una di noi? A: non lo so, non ha l'odore di un lupo, ma non è nemmeno umana, non so cosa sia, mi ha detto solo di chiamarsi Diana D: d'accordo dammi due minuti e sono lì, stai attento e non perderla di vista, non sappiamo ancora se possiamo fidarci FINE CHIAMATA Ovviamente ho sentito tutto, ma quando Alessandro si avvicina faccio finta di niente, non ho ancora intenzione di rivelargli tutta la verità. POV ALESSANDRO Finita la telefonata torno in salotto, vedo che la ragazza è ancora seduta sul divano mentre legge qualcosa sul cellulare, è molto carina e sembra così indifesa, mi chiedo come sia coinvolta in tutto questo, posso fidarmi di lei? Improvvisamente alza lo sguardo, come se si fosse accorta che la stavo fissando A: "Derek sta arrivando" Di: "d'accordo" Improvvisamente abbassa lo sguardo, noto che è arrossita. Sento la porta che si apre e Derek arriva in salotto. È nervoso posso percepirlo, è teso e ha uno sguardo tagliente, guarda la ragazza seduta di fronte a me con freddezza ma lei non si scompone, sostiene lo sguardo, ma non sembra voglia sfidarlo, anche se non vuole sottomettersi a lui. D: " chi sei?"