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Autore: Kyochan    15/08/2009    4 recensioni
Piccola fic che avevo scritto la notte di San Lorenzo, mentre guardavo il cielo e ispirata a quella sera. naturalmente Zonami
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora che dire, l’ho scritta la notte di san Lorenzo, ma ho potuto pubblicarla solo ora che sono tornata dalle vacanze senza internet! Spero non vi disgusti, ma notando la quantità di SaNami e Yaoi che sta popolando questo sito al momento, do il mio contributo. XD

Grazie anche a tutti quelli che hanno commentato la mia precedente fanfic e mi hanno fatto i complimenti.

Volevo dedicare questa piccola fic senza pretese a Rolo che continua a lottare per lo Zonamismo e che mi rallegra le giornate con le sue fic!

 

 

 

 

SAN LORENZO

Si rigirò più volte nel letto non riuscendo a dormire, sbatacchiò su e giù il cuscino cercando il lato fresco, iniziò a contare le pecore. 1....2.…3.…4.…altro ribaltone sul materasso per trovare un po’ di refrigerio senza riuscirci. Impaziente e stanca di provare ad addormentarsi si alzò dal letto stiracchiandosi silenziosamente per non svegliare Robin. Scalza e con la un pigiamino striminzito che, se visto da Sanji, le sarebbe saltato addosso, Nami camminò lentamente sulle assi di legno fredde, rinfrescando i palmi dei piedi. Era diretta all’esterno a prua.

Appena uscì e sentì un venticello fresco che le accarezzava il viso. sorrise fra se e se. C’era da aspettarselo. Era da lui allenarsi in piena notte.

Zoro seduto a gambe incrociate sollevava senza fatica dei pesi guardando verso il cielo.

“Disturbo?” Il ragazzo senza voltarsi e parlare, fece cenno di no con il capo. La navigatrice allora con poca grazia si sedette alla sua destra e osservò l’orizzonte.

“Dovresti ammirare il cielo non il mare…” mormorò lo spadaccino continuando a mandare su e giù quei blocchi d’acciaio solo con una mano mentre con l’altra indicò un punto nel firmamento

Nami seguì il braccio del giovane fino al punto indicato, non tardò ad arrivare quello segnato dallo spadaccino. Una stella cadente apparve e scomparve rapidamente come era venuta.

“Stelle cadenti… oggi è San Lorenzo…vero…” bisbigliò lei ancora sorpresa. Un brillio si accese nei suoi occhi e badando bene a non farsi male si distese sul ponte della nave con le braccia intrecciate sulla pancia.

Zoro la osservò e senza far rumore appoggiò i pesi sul legno e si distese sul ponte e portò le braccia a sostegno della testa.

Rimasero così, in silenzio, per un tempo indefinito ad ammirare il cielo, perdendosi nell’infinità di stelle sopra di loro.

Le stelle cadenti si intervallavano nell’oscurità veloci come gocce di pioggia, mentre i corpi dei due ragazzi si avvicinavano fino a sfiorarsi.

Senza parlare, non ce n’era bisogno. Nami appoggiò il capo sul torace del compagno e intrecciò le sue mani con quelle di quest’ultimo.

“Zoro…cosa hai desiderato?” Lo spadaccino rimase zitto per un momento.

“Non te lo posso dire, altrimenti…non si realizza..”

Fece un momento di pausa.

“ma…forse il mio desiderio è simile al tuo …”

Nami non rispose, si lasciò cullare dal calore del compagno. Non faceva più così caldo fuori.

“Zoro…”

Lo spadaccino mugugnò per spingere la rossa a continuare.

“Se è lo stesso perché aspettare?”

Lui alzò il capo ad osservarla.

“E gli altri?”

Anche lei lo guardò incastonando i propri occhi con quelli del compagno.

“Saranno contenti…”

Si fissarono ancora per un momento e poi Zoro prese la coperta che era si era portato e avvolse entrambi.

“Nami.. chiudi gli occhi”

La navigatrice per la prima volta non protestò e fece come gli era stato ordinato.

Si sentì sul collo il fiato dello giovane. Percepì le sue labbra che le sfioravano il viso fino a trovare la sua guancia. Le lasciò un leggero bacio per poi andare alla ricerca di qualcos’altro. Trovò quello che cercava, e con una dolcezza e non si addiceva a un rude spadaccino come lui, le diede un candido bacio sulle labbra leggermente dischiuse.

La ragazza riaprì gli occhi, erano entrambi un po’ arrossiti.

“Zoro…realizza il mio desiderio”

E lui non si fece pregare un’altra volta.

  
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