Le mani sono dei simboli e talvolta delle rivelazioni.
(Eve Belisle)
Ogni tanto, inconsapevolmente, ci scopriamo ad osservare le mani della gente.
Ci affascina come esse si muovano in libertà
facendo discorsi che a volte nemmeno le parole sanno pronunciare.
Le vediamo aprirsi e chiudersi,
trattenere qualcosa come se fosse un prezioso tesoro,
o lasciar libero l’uccellino che tra quelle mani è stretto come a volerlo proteggere.
Ogni volta pare che, tra quelle stesse mani,
vi sia una presenza tangibile di qualcosa o di qualcuno
o anche di un segreto celato agli occhi degli altri.
Alle volte vorremmo essere quella mano
che dona sollievo a occhi che hanno pianto tanto
cancellando con il suo gesto le lacrime versate.
Oppure vorremmo essere la mano
che sorregge e aiuta nel momento in cui ci si sente soli e indifesi.
O forse vorremmo solo essere una mano amica
che infonde calore con l’intrecciarsi delle dita per annullare il distacco.
Le mani ci parlano con i loro gesti.
Possiamo vedere quanto ci siano di conforto
quando si stringono in un abbraccio che dissolve il freddo che avevamo nel cuore,
o quando unite formano esse stesse una preghiera
per portare ristoro a cuore e mente offuscati dal peso della quotidianità,
o anche quando,
accarezzando una guancia, portano via il dolore di cui si è rimasti vittime,
o, infine quando, rintracciato il filo dei ricordi di ieri,
lo riannodano con pazienza intessendo un nuovo domani.
Le mani sono anche il mezzo con il quale si comunica amore,
quando tremando lasciano una carezza sul corpo dell’amato
o manifestano la loro emozione lasciandosi stringere.
Le mani,
le abbiamo sempre dinnanzi al nostro sguardo,
ma se le osserviamo meglio,
esse riescono a parlarci,
dovremmo solo porci in ascolto
e potremmo sentire
tutta la magia e il mistero che possono raccontarci.