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Autore: frency70    16/08/2009    4 recensioni
Ginny non era stata del tutto sincera con Hermione...d'altronde come avrebbe potuto spiegarle che voleva essere, per una notte ancora, il gatto di Draco Malfoy? chiedo scusa per aver fatto della confusione! avevo pubblicato questa storia pochi giorni fa, ma il testo era illeggibile! spero di riuscirci e che possiate apprezzare, se non il racconto, almeno il mio impegno! buona lettura! Frency
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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c'era una volta una gatta

* * *

I  personaggi di questa f.f. non sono una mia invenzione, se lo fossero io vivrei in un castello in Inghilterra e non in un appartamento in Italia!

 

* * *

 

La storia inizia l’estate prima del settimo anno x il trio & co. Naturalmente non tiene conto degli eventi del 6 e 7 libro, anche se qualche riferimento rimane.

Le frasi in corsivo sono “pensieri”, il resto…bhè…spero lo capiate da voi!

 

 

C’ERA UNA VOLTA UNA GATTA…

 

Cap. 1

 

Ginny era al limite della sopportazione!

Era l’estate più brutta della sua vita!

Suo fratello Ron, Harry ed Hermione confabulavano continuamente tra loro e lei veniva tenuta all’oscuro di tutto, come se non fosse abbastanza fidata o capace per essere coinvolta.

Aveva portato pazienza, ma quel giorno avevano toccato il fondo!

Era andata a ripulire il giardino dagli gnomi quando, passando davanti alla finestra della cucina, sentì il magico trio e sua madre che chiacchieravano allegramente.

 

-          avete già deciso cosa fare dopo la scuola? – chiese la signora Weasly

-          Io vorrei continuare a studiare e diventare medimago – rispose prontamente Hermione.

-          Io ancora non lo so. Forse potrei diventare il portiere della nazionale di quiddich! – disse Ron

-          Non ti montare la testa! Non sei poi così bravo! – rispose prontamente Harry, che proseguì – io vorrei diventare Auror!

-          Bhè, poco importa cosa farò io. Tanto sposerò ‘Mione e visto che lei diventerà un medimago di bravura mondiale, basterà il suo stipendio! – disse Ron.

-          Ron! Ma cosa stai dicendo? – rispose Hermione, visibilmente arrossita e lusingata dalle affermazioni del suo ragazzo.

 

Le faceva ancora effetto definire Ron il “suo ragazzo”, ma ormai era palese agli occhi di tutti che i due giovani avevano un legame speciale. Un po’ come Harry e Ginny, anche se ultimamente questi erano meno affettuosi del solito.

Tornò a seguire il discorso.

 

-          Ron! Sei fortunato ad avere accanto una ragazza speciale come Hermione, ma devi pur avere una qualche ambizione, no? – apostrofò Harry

-          Naaaa… - rispose il rosso.

-          E Ginny? che progetti ha la nostra piccola Ginny? – chiese Molly

-          Che progetti vuoi che abbia? Sposerà Harry e sfornerà una mezza dozzina di marmocchi! – rispose prontamente Ron, liquidando così l’argomento.

 

Harry fece un sorriso di circostanza, che ad Hermione non sfuggì.

 

Bene. Benissimo! Pensò Ginny.

Non solo mi credono una specie di incapace, ma hanno anche già deciso chi sposerò!

E se io avessi altri progetti? Se io non volessi sposare Harry? È venuto in mente a nessuno di chiedere a me cosa voglio? No! Ovviamente no! E perché? Perché sono una cretina! Ecco perché!

E continuando coi suoi cupi pensieri prese una scopa e …volò via!

 

Non era una vera fuga, voleva solo starsene in pace, in un luogo dove poteva urlare come una pazza fino a restare senza voce e dove poteva esercitarsi nella sua vera passione…

 

* * *

Nello stesso tempo, ma in un altro luogo, un giovane dai capelli tanto biondi quanto fini, se ne stava sdraiato sul suo comodo letto e pensava…

 

Merlino! Ancora un anno di scuola e poi dovrò entrare nell’esercito di quello psicopatico di Lord Vattelapesca! Non gli basta mio padre, no, lui vuole anche me…dovrei esserne lusingato ed invece mi viene solo da vomitare! Se solo Potter ci liberasse da lui…

No! Non posso averlo pensato davvero! Oddio! Come sono caduto in basso se anch’io comincio a tifare per lo sfregiato! Eppure…

 

 

Cap. 2

 

Settembre. L’espresso per Hogwarts sbuffava senza sosta. Stava portando i suoi studenti a quella che sarebbe stata la loro casa per i prossimi 9 mesi.

Harry, Ginny, Ron ed Hermione, occupavano uno scompartimento insieme. Ron parlava e mangiava cioccorane contemporaneamente, Hermione leggeva mentre Ginny ed Harry restavano in silenzio, imbarazzati, finchè la rossa, dopo aver emesso un sonoro sospiro, disse:

 

-          Harry, posso parlarti un momento…da sola?

-          Ehm…sì, certo.

-          Vieni, andiamo in corridoio.

-          Ti seguo…

 

Una volta che furono fuori dalla portata di orecchie indiscrete, si guardarono per un istante, per poi distogliere subito lo sguardo.

 

-          ecco, Harry…è da un po’ che volevo parlarti…

-           ti ascolto.

-          Non so da dove cominciare…ma il punto è che io…io…ho dei dubbi su di noi…

-          …già…anch’io!

-          Come?

-          Me ne sono accorto, sai? Mi eviti e le poche volte che restiamo da soli parli di quiddich, di scuola, del tempo…non mi parli più di te.

-          E non ti sei chiesto il perché?

-          Non ce n’era bisogno. il perché è chiaro. Mi vuoi bene, ma non sei più innamorata di me.

-          E tu?

-          Quest’estate ho riflettuto a lungo. Pensavo fosse solo una mia impressione. Ultimamente ho la testa altrove, ti ho trascurata e non sono stato molto loquace con te. Ma nel momento esatto in cui mi hai chiesto di parlare…bhè…ho capito che eravamo al capolinea.

-          Sei arrabbiato? Deluso?

-          Dispiaciuto. Mi sarebbe davvero piaciuto avere te come moglie e Ron ed Herm come cognati. Ma coi sentimenti non si può scherzare. Starò bene e sono certo che anche tu starai meglio.

-          Quindi siamo ancora amici?

-          Certamente! Non credere di poterti liberare di me!

 

Ginny gli buttò le braccia al collo, con il cuore leggero e finalmente libero di volare!

Harry le accarezzò dolcemente la testa e disse:

 

-          Sei così bella! Quest’anno ci sarà la fila fuori dalla tua porta ed io sarò terribilmente geloso!

-          Oh, non ti preoccupare, di questo. Quest’anno voglio dedicarmi ad un progetto tutto mio! Non ho tempo per i ragazzi!

-          Di che progetto stai parlando?

-          È un segreto!

 

E con questa frase sibillina rientrò nello scompartimento, giusto in tempo per prendere l’ultima cioccorana di Ron!

 

Cap.3

 

Ginny era assorta nei suoi pensieri.

Eccoci qui. è già una settimana che siamo a scuola ed io non ho ancora fatto una prova. Stasera è la sera giusta. Il cielo è coperto, meglio…così potrò nascondermi. Dovrò solo aspettare che le ragazze s’addormentino e poi potrò sgattaiolare fuori!

 

* * *

 

Draco guardava Tiger e Goyle che si abbuffavano.

Ma come diavolo fanno a non vomitare tutta quella roba? Mi sento male io per loro. Una boccata d’aria! Ecco cosa mi serve. Una sana e fresca boccata d’aria!

E così dicendo si avvolse nel suo elegante mantello color della notte e uscì dalla scuola.

 

Passeggiava senza meta, badando solo distrattamente a dove andava, tanto che si ritrovò dall’altra parte del lago nero. Stava per tornare sui suoi passi quando un lampo squarciò il cielo e le prime gocce di pioggia cominciarono a scendere sempre più copiose.

Non sarebbe arrivato in tempo sotto l’ala protettrice del castello senza bagnarsi fino al midollo, per cui decise di ripararsi nel tronco cavo di un grosso albero che distava pochi metri da lui.

Evidentemente non era l’unico ad aver avuto quell’idea, perché pochi istanti dopo un gattino tutto arruffato si precipitò nello stesso riparo.

 

-          ehi! Ma che diavolo! Mi hai fatto venire un colpo!

 

Il gattino lo guardò con occhi impauriti.

Contemporaneamente Draco si mise a ridere.

 

-          Come sono messo? – disse a fior di labbra – adesso comincio a parlare pure con i gatti randagi!

 

Il gattino soffiò stizzito 

 

-          ti sei offeso? Hai del coraggio, considerando che sei piccolo come un soldo di cacio!

 

Il gattino sbuffò

 

-          sai che ti dico? Che stasera sono proprio rincoglionito, se me ne sto qui a parlare con te! Per cui penso proprio che me ne tornerò al castello! Stammi bene nanerottolo!

 

E con ancora un accenno di sorriso sul viso, si calò il mantello sul capo e si allontanò.

Fece giusto in tempo a fare qualche passo quando vide una volpe aggirarsi nei dintorni.

Non seppe mai cosa lo spinse, ma fece dietro-front e tornò verso l’albero. Si chinò lentamente verso il gattino e disse:

 

-          senti piccolo, stasera non è la sera giusta per aggirarsi da queste parti. Vieni qui che ti porto dentro la scuola. Di sicuro in cucina troveremo una tazza di latte!

 

Come se lo avesse davvero capito, il gattino si avvicinò e, anche se tremante, si lasciò prendere da quel bel giovanotto dal volto pallido.

 

Una volta rientrato a castello, Draco si diresse verso le cucine.

Trovò un elfo domestico, al quale chiese di prendersi cura del micio.

 

-          io dare tutto il latte che vuole, signorino Malfoy, ma io non potere tenere suo gatto in cucina! Non essere previsto dal regolamento!

-          Non è il mio gatto! L’ho solo portato qui perché là fuori non sarebbe arrivato vivo a domattina! Non posso tenerlo in camera mia!

-          Forse lei potere dare a professor Hagrid?!

-          Sì…il guardiacaccia lo prenderà di certo. Va bene. Stanotte starà con me e domani lo porterò da quel gigante.

 

Fu così che Draco portò nel suo dormitorio un piccolo gatto dal pelo fulvo…

 

Cap.4

 

-          e questo cosa sarebbe? – chiese Pansy arricciando il naso

-          Un gatto? – rispose Draco, senza battere ciglio

-          Ma io sono allergica ai gatti!

-          E allora stai lontana da me!

-          Ma Draco! Io sono la tua ragazza!

-          E da quando, se posso saperlo?

-          Ma l’anno scorso…

-          L’anno scorso, come hai giustamente detto tu, era l’anno scorso. Quest’anno voglio restare per i fatti miei, per cui stammi su da dosso!

 

E vanificando l’effetto calmante della passeggiata, andò in camera sua sbattendo la porta.

Mio Dio! Perché tutti pretendevano che lui fosse quello che volevano loro? Non poteva decidere per conto suo della sua vita?

Lasciò andare il gatto, che si nascose impaurito sotto il comodino, ed andò a farsi una doccia.

Quando uscì si sentiva decisamente meglio. L’acqua aveva lavato via l’irritazione ed ora aveva di nuovo ripreso il controllo (ricordati Draco! i Malfoy non perdono mai il controllo!).

Aveva solo un asciugamano avvolto in vita, i capelli bagnati lasciati asciugare all’aria e gli occhi chiusi, per respirare l’odore di pioggia che ancora aleggiava nell’aria, quando un rumore attirò la sua attenzione.

Il gatto era davanti alla porta e stava …cercando di uscire?

Era un gatto davvero poco ortodosso! Con le zampe raschiava il legno, come se volesse scalare quella parete verticale, ed ogni tanto guardava Draco come se temesse d’essere catturato.

 

-          ehi! Ma che ti prende? Mi stai graffiando tutta la porta!

 

Il gatto rimase immobile, pronto a rifugiarsi sotto il comò

 

-          ma guarda che hai combinato! Ascoltami bene: è inutile che tenti di scappare! Là fuori c’è una pazza scatenata che non vede l’ora di mettermi il cappio al collo, per cui non ho la minima intenzione di aprire questa porta. Mettiti il cuore in pace e cerca un posto per dormire. Domani mattina ti porterò dal nostro guardiacaccia e a quel punto sarai libero di andare dove ti pare! Capito?

 

Il micio lo fissò intensamente, poi, come se avesse capito davvero, balzò sul  letto.

 

-          ehi! Non ho detto che potevi dormire sul mio letto! Scendi immediatamente!

 

Contemporaneamente qualcuno bussò alla porta.

 

-          chi è?

-          Sono io, cuginastro! Posso entrare o sei in compagnia?

-          Tecnicamente sono in compagnia…ma non credo di scandalizzare nessuno, se ti faccio vedere di chi, per cui accomodati pure!

 

Zabini entrò con aria circospetta.

 

-          dov’è lei?

-          Chi ha detto che c’è una lei?

-          Ti ho sentito parlare con qualcuno e ti conosco abbastanza bene da sapere che non è un lui! O vuoi farmi credere d’aver esaurito tutte le ragazze di Hogwarts ed essere passato ai ragazzi?!

-          Idiota! Certo che piuttosto che farmi certe ragazze, tipo Millicent, preferirei farmi un ragazzo!

-          Anche San Potter?

-          Non esageriamo! San Potter no! Piuttosto mi faccio questo gatto!

 

Nell’udire quella conversazione, a dir poco assurda, il micio drizzò il pelo.

 

-          non mi pare che gradisca le tue attenzioni! Ah, Malfoy, stai perdendo il tocco magico!

-          Ma che dici? Se ho dovuto chiudermi a chiave per impedire a Pansy di entrare!

-          Pansy ormai lo fa più per orgoglio che per amore!

-          Sarà pure, ma io ne farei volentieri a meno!

-          Parlare di Pansy mi annoia. Cambiamo discorso…da quando hai un gatto?

-          Non è mio. L’ho trovato vicino al lago e siccome mi sembrava nei guai, l’ho portato qui.

-          Cosa? ma questa è una notizia da pubblicare a caratteri cubitali in prima pagina sulla gazzetta del profeta: Draco Malfoy ha un cuore!

-          Se lo dici a qualcuno ti schianto!…e comunque nessuno ti crederebbe…

-          Ehi! Come siamo malinconici stasera…che ti piglia, amico?

-          Le solite cose…le sai già…

 

La conversazione stava per prendere una piega troppo seria e nessuno dei due aveva intenzione di addentrarsi in quella direzione. Restarono in silenzio per un po’, distogliendo lo sguardo, per non dover esprimere a parole il peso del segreto che entrambi portavano.

Giusto per spezzare l’aria cupa che s’era formata, Balise chiese:

 

-          bhè, come si chiama?

-          Ti ho già detto che non è mio. E non mi sembra che abbia una medaglietta. Presumo sia un randagio.

-          Per essere un randagio è ben curato. Dai, dagli un nome!

-          A dire il vero non so nemmeno se è maschio o femmina...

-          Questo è facile da appurare!

 

E così dicendo Zabini si avvicinò al gatto per risolvere il mistero, ma questo prontamente si intrufolò sotto il comodino!

 

-          ehi! Non volevo mica mangiarti! Come possiamo darti un nome se non sappiamo da che parte stai!?

 

Draco aveva seguito la scenetta con un sorriso sulle labbra e, alzando un sopracciglio nel suo tipico modo strafottente, disse:

 

-          credo che per stanotte non lo stanerai da là sotto! Ti conviene andare a dormire.

-          Hai ragione. Buona notte Draco…e buona notte anche a te,…STUPIDO GATTO!

 

Gridò il moro in direzione del comodino! Ed uscì ridendo, lasciando solo il biondo serpeverde.

 

-          micio! Ora puoi venire fuori da là sotto! Giuro che non ti…molesterò!

 

E sorpreso da come si intendeva con quel batuffolo di pelo, lo vide uscire per tornare sul suo letto.

Draco gli si sedette accanto e cominciò ad accarezzargli la testa e le orecchie. Il micio sembrava gradire.

 

-          sai, da piccolo mia madre mi aveva regalato un gatto. Era color miele ed io l’avevo chiamato Honey. Tu tendi più al rossiccio…credo che ti chiamerò…mmm…Wiskhy?!

 

il gatto fece un miagolio di disapprovazione

 

-          non ti piace? Preferisci Scotch?

 

E di nuovo gli parve di capire un diniego

 

-          che ne dici di Gin?

 

E questa volte il micio allungò il muso verso la mano del ragazzo per fargli le fusa.

 

-          a quanto pare questo ti piace! E così sia! Tu per me sei Gin! Ed ora che ne dici di dormire?

 

Senza aspettare una risposta vera e propria si sfilò l’asciugamano per indossare i boxer aderenti che usava al posto del pigiama. Il gatto fece un balzo improvviso e si raggomitolò su se stesso.

Era proprio una strana bestiola, pensò Draco.

Quindi si infilò sotto il lenzuolo leggero, pronto a farsi prendere dal sonno. Pochi istanti dopo Gin si posizionò accanto a lui, in modo da ricevere qualche coccola extra.

Draco rimase interdetto. Non aveva mai concesso nemmeno a una delle sue numerose ragazze di restare a dormire con lui, figuriamoci un gatto!

Ma chissà perché quel musetto così buffo lo conquistò e gli permise di dividere con lui il suo morbido cuscino. 

 

Cap. 5

 

La mattina seguente, prima di recarsi a fare colazione, Draco prese in braccio Gin e si recò verso il capanno di Hagrid.

Intravide il mezzo-gigante nell’orto (era abbastanza difficile non vederlo, a dire il vero) e stava per richiamare la sua attenzione quando il micio fece un balzo improvviso e scappò.

 

-          ehi! Ma guarda questa palla di pelo!

-          Signorino Malfoy, c’è qualche problema?

-          No, professor Hagrid. Avevo trovato un gatto e pensavo potesse prendersene cura lei, ma a quanto pare non ha apprezzato il mio sforzo per tenerlo in vita!

-          Forse ha sentito l’odore di Thor! Il mio cucciolone in effetti può spaventare, anche se in realtà non farebbe male neanche a una mosca, lui!

-          Thor…che idiota! Come ho fatto a scordarmi di quel cane ipervitaminizzato?!

-          Non si preoccupi, se lo trovo ce lo vengo a dire io!

-          Ehm…sì certo. Grazie, professore.

 

 

Il linguaggio di Hagrid era sempre piuttosto sgradevole da ascoltare, ma era un uomo dal cuore grande quanto tutto il resto.

Draco tornò verso il castello e decise che aveva perso fin troppo del suo prezioso tempo dietro a quell’ingrata bestiola. 

Con incedere sicuro entrò nella scuola e si ritrovò di fronte la sorellina Weasly e la mezzo sangue zannuta che discutevano animatamente.

 

-          ma si può sapere che cosa ti è successo? Dove hai passato la notte?

-          È una storia lunga, che ti spiegherò con calma più tardi! Ora devo correre a cambiarmi prima che Ron mi becchi in questo stato!

-          Ti ho coperta io con tuo fratello e con Harry, ma non pensare di cavartela così!

-          Herm! Ti devo un favore enorme!

-          No tu non mi devi solo un favore, tu mi devi una spiegazione e che sia convincente! Sennò sarò costretta a dirlo alla Mc Grannit!

-          No! Ti prego! Non farlo!

-          Sono un prefetto! Io dovrei denunciare chi sta fuori oltre il coprifuoco! È un mio preciso dovere! E tu sei stata fuori tutta la notte!

-          Ma non lo farai, vero? Ti prego! Ti prego! Ti prego!

-          No, non lo farò…per questa volta. Ma tu non lo rifarai più!

-          Ma Hermione! Sai anche tu che è l’unico momento che ho per

 

Poi le ragazze si girarono e videro Malfoy, a braccia conserte, che le osservava, senza nemmeno preoccuparsi di fingere di non sentirle.

 

-          oh, vi prego, signore, non interrompete la vostra interessante conversazione solo per causa mia! Sono terribilmente affascinato dai vostri discorsi!

-          Si dà il caso che sia una conversazione privata, Malfoy, per cui sparisci!

 

Lo apostrofò Hermione. Ginny invece rimase  a guardarlo come se lo vedesse per la prima volta.

Era bello. Il sole del mattino entrava da una delle finestre laterali e gli illuminava i capelli, come se fossero stati fatti di fili d’oro. L’impeccabile completo nero slanciava la sua figura solo apparentemente magra, in realtà lui era muscoloso e ben fatto…lei lo sapeva, perché lei …lo aveva visto!

Senza riuscire a bloccare quell’onda di pensieri, Ginny rimase muta e divenne completamente rossa, come solo un Weasly può riuscirci!

 

-          ehi, piccola fan di San Potter, che ti succede? Ti hanno fatto un incantesimo per stordirti? Ma che dico? Voi Weasly siete storditi di natura!

 

E senza aspettare alcuna risposta entrò nella sala da pranzo per andare a fare colazione, mentre i suoi pensieri viaggiavano già oltre ogni immaginazione.

Chissà dov’è stata la piccola Ginny, stanotte! Credevo fosse la ragazza di Potter, ma se la Grenger ha dovuto coprirla anche con lui, vuol dire che non erano insieme…mmm…la cosa si fa interessante. E poi ha detto che la notte è l’unico momento che ha per fare qualcosa…mi chiedo che cosa stia combinando…Devo tenerla d’occhio…oltretutto s’è fatta proprio una bella ragazza…ma che sto dicendo?!? Ehi Malfoy! Stai parlando di una Weasly!…però è inutile negarlo…è splendida!

 

Cap. 6

 

-          Ginny, non puoi rifarlo! Ieri ti è andata bene solo per pura fortuna!

-          Ma ‘Mione, se non mi alleno regolarmente, va a finire che non riuscirò a superare l’esame, e in questo momento non c’è nulla che mi interessi di più! Tu stessa dici che bisogna dare il massimo per ottenere dei risultati!

-          Ma è diverso! Io intendo lavorare sodo rispettando le regole! Se ne parli alla Mc Grannit, sono certa che ti darà il permesso di usare la stanza delle necessità per allenarti…

-          Ma non è la stessa cosa! Herm, tu lo sai. Mi sono confidata con te perché sei l’unica che mi possa capire: la Mc Grannit è sempre più spesso impegnata a sostituire Silente come preside ed io voglio diventare insegnante di trasfigurazione. Ormai padroneggio bene l’incantesimo e so trasfigurarmi in un gatto senza dimenticarmi della coda o dei baffi…ma non basta questo. Devo anche imparare a comportarmi da gatto…e non posso farlo in un luogo che non sia reale! E poi correre per il giardino della scuola, andare sui tetti è…esaltante!

-          Sì, certo! Finchè una volpe non decide di fare di te un sol boccone! Se quella sera non ci fosse stato Malfoy saresti finita male!

-          Se lui non fosse stato lì avrei ripreso le mie sembianze e sarei corsa a castello! Vedi? Non corro alcun pericolo! Davvero!

-          Prometti di stare attenta? Per favore…

-          lo prometto!

 

Ginny era felice d’essere riuscita a convincere Hermione a lasciarla fare di testa sua, ma non era stata completamente sincera con l’amica. Come poteva confessarle che voleva essere, almeno per un’altra notte soltanto, il gatto di Malfoy?!

La notte passata nel dormitorio dei serpeverde era stata davvero interessante (spogliarello incluso, dovette ammettere, arrossendo per l’ennesima volta al pensiero di Draco nudo).

Malfoy era diverso, preso da solo, senza i suoi tirapiedi. Aveva parlato con Zabini in modo diretto e sincero e aveva anche sorriso quando il gatto Gin (!) s’era rifiutato di farsi ispezionare le parti intime dal moro serpeverde! (che imbarazzo!), per non parlare delle carezze che le aveva fatto.

Dovette ammettere che, una delle ragioni per cui voleva tornare da Draco, era scoprire qualcosa di più su di lui…e se poi avesse fatto venire un po’ d’orticaria a quella vipera di “Pansy-carlino-Parkinson- sono allergica ai gatti”, bhè…sarebbe stato il massimo!

 

* * *

 

Draco era seduto sulla poltrona più comoda della sala comune dei serpeverde e fissava il fuoco. Le fiamme gli ricordavano i capelli di Ginny. Era strano come i capelli rossi, marchio inconfondibile dei fratelli Weasly, li facessero sembrare tutti degli spaventapasseri mentre su di lei erano come fuoco vivo e pulsante. Avrebbe voluto poter passare le sue dita tra quei fili color tiziano, sentirne la setosità, respirarne il profumo. Chissà perché ma già immaginava che fosse inebriante come il miglior filtro d’amore…

Poi la mano di Blaise lo scosse dai suoi pensieri

.

-          ehi? Mi senti? Si può sapere dove sei in questo momento?

-          Cosa?

-          C’è un gufo per te!

 

Draco prese la missiva senza troppo entusiasmo. Aveva riconosciuto il sigillo con lo stemma dei Malfoy…dell’anello di suo padre…C’erano solo due possibilità: o erano brutte notizie o erano pessime!

Malvolentieri si recò nella sua stanza per leggere la lettera in santa pace.

Chiuse accuratamente la porta (non voleva essere disturbato da nessuno) e poi, sospirando, si decise a rompere il sigillo e a scoprire cosa voleva il grande Lucius Malfoy.

 

Draco,

il Signore Oscuro è in attesa che tu compia il tuo dovere.

Hai avuto, (e sprecato, aggiungo io), già diverse occasioni, eppure il caro Silente mi pare sia ancora vivo e vegeto e che goda di ottima salute….

Cosa stai aspettando? Che gli caschi una gargoille in testa?

Datti da fare e non deludermi.

   Tuo padre

                                   Lucius Malfoy

 

Pessime notizie. Aveva indovinato anche questa volta.

Lasciò cadere la lettera per terra e la guardò disgustato, come se questo potesse bastare ad allontanare da lui quel compito vile.

Una lacrima gli bagnò il viso e lui la cancellò con stizza. Ma a quella ne seguirono altre e lui si arrese. Le lasciò scorrere, sedendosi per terra e prendendosi la testa fra le mani. Come poteva rifiutarsi di compiere quell’omicidio? Se non avesse ucciso Silente sarebbe morto lui stesso…e lui non voleva morire…

 

Un’ombra balzò giù dalla finestra. Il gattino fulvo si avvicinò al ragazzo biondo.

Draco lo fissò per un istante poi, quasi senza volerlo, sorrise.

 

-          ehi! Sei sopravissuto! Mi spiace, ma non ho nulla da mangiare e ora come ora non ho intenzione di andare in cucina a cercarti qualcosa.

 

Ma il gatto sembrava più interessato a scrutare il suo volto.

Si avvicinò lentamente, fino a salirgli in grembo, appoggiò le zampette anteriori sul petto del giovane e cominciò a leccare le lacrime che ancora brillavano sulle sue guance, per poi spostarsi sul suo naso, sulle sue labbra, come fossero tanti piccoli e teneri baci.

Draco rimase interdetto, ma non fece nulla per allontanarlo.

Quel buffo esserino stava cercando di consolarlo e lui lo lasciò fare.

Cominciò a coccolarlo e a parlargli, come avrebbe fatto con un amico, se ne avesse avuto uno.

Sì, certo, c’era Blaise. Ma il cugino aveva abbastanza grattacapi senza che lui gli riversasse i suoi addosso.

Gin era un amico perfetto. Sapeva ascoltare e non giudicava.

Fu così che cominciò a confidarsi con il suo gatto.

 

-          Sei proprio uno strano e insolito gattino! Vieni a cercare me per avere un po’ di coccole e non sai invece che io sono il peggiore elemento di tutta la scuola. Io sono Draco Malfoy, il figlio del solo ed unico Lucius Malfoy. Destinato a diventare …carne da macello! Guarda!

 

E così facendo arrotolò la camicia e mostrò il marchio nero al gatto, che fece un salto all’indietro.

 

-          fa paura, eh? Ma non è detto che debba per forza finire così. Se uccido il preside divento una specie di eroe…Il favorito di un pazzo furioso che vuole conquistare il mondo magico. Certo posso sempre rifiutarmi…in quel caso verrò polverizzato in un lampo di luce verde. Se sono fortunato lo farà lo psicopatico, altrimenti l’onore andrà a mio padre il quale, se lo conosco bene, non perderà l’occasione per torturami un po’…Sto dimenticando qualcosa? Ah, sì. La mia volontà non interessa a nessuno. Io sono solo una marionetta ed i miei fili sono tirati da due uomini senz’anima… 

 

Sorrise amaramente di se stesso e chiuse gli occhi. Sembrava che tutto il peso del mondo fosse sulle sue spalle.

Ginny era senza parole. Le rivelazioni di quella sera l’avevano colpita come una palla di cannone in pieno petto. Come aveva fatto a non vedere il marchio nero l’altra sera? Certo il suo sguardo era caduto su qualcos’altro…

Doveva fare qualcosa.

Nessuno meritava un destino così crudele…nemmeno Draco Malfoy.

Stava pensando di trasfigurarsi davanti a lui, per parlargli, per dirgli di lottare contro quel destino, quando qualcuno bussò alla porta.

 

-          chiunque tu sia, vattene!

-          Draco?! Dai! Aprimi! Sono io, Blaise.

 

Sbuffando appena, lasciò andare il gatto e si alzò per aprire la porta. Era così frastornato che non pensò nemmeno ad usare la bacchetta.

 

-          Ehi...

-          Ehi…

-          Stai bene?

-          Tu che dici?

-          Fai schifo. Sembri uno straccio.

-          Sono ancora vivo. Io dico che è un successo!

-          Il tuo vecchio ti ha scritto ancora?

-          Già…

-          E tu cosa pensi di fare?

-          Non lo so, davvero non lo so…

-          Sai…l’altro giorno ci stavo pensando…Perché non ne parli con Silente?

-          Con Silente? Stai scherzando? E che cosa dovrei dirgli? “mi scusi professore, le dispiace se l’avadakedaverizzo? Solo un pochino, per carità! Giusto quel tanto che basta per ammazzarla e togliermi di mezzo due mangiamorte al prezzo di uno”?!

-          Non intendevo questo, ma magari lui conosce un modo per …non so…magari togliersi di torno per un po’ e far credere a tutti d’essere morto. Intanto Potter ammazza il Signore Oscuro e noi ci salviamo il culo!

-          Magari fosse così facile! Ma quel demonio, che ci piaccia o no, è un mago terribilmente in gamba. Dubito che due pivelli come noi possano infinocchiarlo!

-          Noi due no, ma forse Silente…

-          Basta…non voglio più parlarne!

-          Ok…scusa, non volevo…

-          No, scusami tu. Volevi solo aiutarmi…

-          Fa niente. A volte proprio non riesco a tenere a freno la lingua!

-          A volte, dici?

-          Ehi, dai! Ogni tanto so stare anche zitto!

-          Sì, certo! L’unico momento in cui non parli a vanvera è quando sei intento a baciare la tua ragazza! A proposito, questa settimana chi è la fortunata?

-          Una del quinto…di grifondoro!

-          Cosa? una grifoncina? Sei messo male ragazzo! Molto male!

-          Non fingere di non apprezzare le grifone! Alcune sono veramente notevoli! Avanti, chi è la tua preferita?

 

Draco stava per dire un nome, poi decise di bluffare un po’

 

-          in questo momento la mia preferita è Gin!

-          La Weasly?!?

 

A Ginny mancò un battito

 

-          Ho detto Gin, idiota, non Ginny!

-          E chi diavolo è Gin?

-          La mia gatta!

 

Ed indicò la micia che, in quel momento, sembrava pietrificata, da tanto era immobile ed attenta.

 

-          giusto prima che tu ci interrompessi, mi stava riempiendo di baci!

-          Ma che schifo!

-          Non era male…anzi bacia molto meglio di un sacco di ragazze che conosco!

-          E quindi è appurato che è una lei?

-          Veramente non ci ho guardato, ma ho deciso di rivolgermi a lei come se fosse una femmina. Così non perdo il vizio! Ultimamente faccio vita da monastero!

-          In effetti non ti si vede molto in giro. Devi cercare di tirarti fuori, Draco.

-          Vedrò cosa posso fare. Per stasera mi sono pianto addosso fin troppo. Credo che andrò a fare un giro di ronda per i corridoi e se incontro un grifone come minimo gli tolgo 50 punti solo per essersi permesso di intralciare il mio cammino!

 

I due ragazzi presero l’uscio, poi Draco si fermò e disse, rivolgendosi al gatto

 

-          e tu che fai? Non vieni con noi?

 

E Gin trotterellò dietro alle due serpi.

 

Camminarono in silenzio per alcune decine di metri, poi Blaise disse

 

-          senti, non fare il giro delle aule nell’ala est

-          perché?

-          Stavo pensando di portarci una grifoncina di mio interesse…

-          Ok, ma mi devi un favore!

-          Grazie amico!

-          Ehi, io sarò qui in giro. Fammi un fischio…nel caso ti servisse una mano con la ragazza!

-          Malfoy, sei un idiota!

-          Questa l’ho già sentita!

 

Zabini corse lungo il corridoio, mentre Draco proseguì con la sua ispezione.

 

Cap. 7

 

-          Hermione ti devo parlare!

-          Cos’è successo?

-          Ieri sera ero da…bhè…da Draco…

-          L’hai rifatto!?

-          Sì, ma ascolta! L’ho sentito parlare con Blaise.

-          Scusami, ma da quando Malfoy e Zabini sono diventati Draco e Blaise?

 

La rossa raccontò tutto quello che aveva sentito la sera prima ed insieme decisero di parlarne con Silente.

 

-          Hermione, c’è una cosa però che devo fare, prima d’andare dal preside.

-          Cosa?

-          Devo dire a Draco che so tutto.

-          Credi che lo apprezzerà? Io ne dubito…

-          Sono quasi certa che mi schianterà…ma non posso tradirlo. Lui in me ha cercato la confidenza di un amico e gli amici veri non tradiscono.

-          Hai ragione…ma sta attenta! Stiamo comunque parlando di Malfoy!

-          Lo farò.

 

* * *

 

l’ora di pozioni era terminata, ed i ragazzi del settimo anno uscirono d’umor nero e col capo chino dall’aula di Piton. Solo Draco sembrava tranquillo.

Fu per questo che solo lui notò la rossa Weasly appoggiata alla parete del corridoio di fronte.

 

-          che ci fai qui, pezzente? Guarda che le cucine sono al piano inferiore!

-          Ti stavo aspettando.

-          Tu aspettavi me? Questa sì che è bella! Come ti permetti di rivolgere la parola ad un nobile come

-          Uffa Malfoy, ma quanto sei noioso! O ti decidi ad aggiornare il repertorio o la smetti con ‘sta storia che la terra su cui cammini tu sia fatta d’oro. In realtà siamo tutti nella merda fino al collo, per cui taci e seguimi!

 

E senza avere la possibilità di replicare alcunché, si ritrovò a seguire la ragazza che da qualche tempo popolava i suoi sogni più segreti.

Il tempo di raggiungere una quercia dal tronco cavo, aldilà del lago nero, e Draco aveva già ripreso il controllo di sé.

 

-          senti, Weasly, io avrei un mucchio di cose da fare. Che ne dici di arrivare al dunque?

-          Draco, io…io conosco il tuo segreto.

-          Non so di cosa tu stia parlando. Cosa ti sei bevuta stamattina?

-          Smettila, ti prego! Non fingere più. Non con me…

-          Chi ti dice che io stia fingendo e poi tu chi ti credi di essere per venire a dirmi queste cose?

 

Ginny non rispose. Si limitò a guardare l’albero vicino a loro e poi disse

 

-          è qui che mi hai trovata…

-          Weasly, che stai dicendo?

-          Era buio ed io ero spaventata…ma tu mi hai portata al caldo, ti sei preso cura di me. Permettimi di fare altrettanto!

-          Senti Weasly, ora mi stai davvero spaventando. Stai male? Devo portarti in infermeria?

 

Eppure un senso di inquietudine cominciò a stuzzicare la sua anima… 

Draco aspettava una risposta, ma la ragazza si limitò ad avvicinarsi a lui. Gli mise le mani sulle spalle e gli diede una tenera leccatina sul naso…

Il biondo rimase un attimo interdetto, poi cominciò a tirare le somme di quel rompicapo.

Quel luogo. Il gattino che aveva trovato. Il suo sguardo intelligente. Come sembrava capire tutto quello che diceva. Il micio che lui aveva chiamato Gin perché aveva il pelo fulvo…

Un moto rabbioso si impossessò di lui. Tirò fuori la bacchetta e la puntò sulla ragazza indifesa.

 

-          come ti sei permessa di spiarmi? Cosa credevi di fare? Dovrei schiantarti all’istante!

-          Draco, no! Non capisci? Sono qui! sono qui per parlare con te!

-          Ma io non voglio parlare con te! Sei l’ultima persona al mondo che voglio fra i piedi! Chi ti credi di essere per venire qui e sbattermi in faccia i miei segreti? Vuoi ricattarmi? Vuoi denunciarmi? Fa pure! Negherò tutto! Non ti crederà nessuno…

-          Non è come pensi!

-          Non starò qui un minuto di più. Ma d’ora in poi, se fossi in te, mi guarderei le spalle!

 

E con quella minaccia che aleggiava ancora nell’aria, se ne andò a grandi falcate.

 

* * *

 

-          com’è andata?

-          Peggio del previsto. Non mi ha lasciata spiegare. Ha pensato che io volessi sbandierare i suoi segreti a tutta la scuola…

-          Certo dal suo punto di vista, tu sei l’ultima persona che sceglierebbe come confidente…

-          L’ha detto anche lui!

-          …forse non proprio l’ultima. Credo che dopo di te ci sia Ron. Ma Harry viene prima, sicuramente!

-          ‘Mione, cosa stai blaterando?

 

* * *

 

la sera stessa Ginny decise di giocare la sua ultima carta. Draco era troppo importante per lei, non poteva lasciare che le cose andassero come aveva descritto lui, non se poteva ancora fare qualcosa. Non  lo avrebbe permesso.

Sollevò un angolo del suo materasso e tirò fuori un diario dalla copertina logora. Erano almeno cinque anni che scriveva lì i suoi pensieri.

Non lo faceva tutti i giorni, solo quando aveva qualcosa di veramente importante da dire o che non voleva scordare. Un po’ come il pensatoio di Silente…

 

Scrisse un ultimo pensiero, poi lo impacchettò e lo spedì a mezzo gufo a Draco.

 

* * *

 

Draco era furioso. Gin era Ginny. Il suo gatto era la sua acerrima nemica. Ed ora lei sapeva tutto. Avrebbe detto tutto a San Potter. Forse proprio in quel momento stavano ridendo di lui e delle sue lacrime. Che idiota! Come aveva fatto a non capirlo subito?

Si sentiva in trappola.

Ne avrebbe parlato con Piton…ora erano tutti a mensa per la cena, per cui non poteva far nulla. Più tardi. Doveva solo pazientare qualche ora.

 

Poi sentì bussare alla sua porta. Chi poteva essere? Erano tutti giù per la cena. Non fece in tempo a domandare che un elfo disse

 

-          un pacco urgente per il signorino Malfoy

 

Draco socchiuse appena la porta e vide un pacchetto appoggiato per terra. Lo raccolse e si richiuse l’uscio alle spalle.

Che l’oscuro signore fosse già al corrente di come erano precipitate le cose?

Titubante scartò quel regalo insolito. Vide la copertina logora, le pagine scarabocchiate e le iniziali G.W  in bella calligrafia. Gli mancò il respiro.

Si sedette sul letto e cominciò a sfogliare il diario segreto di Ginevra Weasly.

 

…Harry oggi è più carino del solito, ma come sempre parla solo di quiddich con Ron! A volte vorrei essere un boccino d’oro, chissà forse mi noterebbe…

 

…odio il professor Piton! Anche questa settimana è riuscito a darmi una T nel compito di pozioni, eppure sono sicura che mi sarei meritata di più!…

 

…non posso credere d’esserci cascata! Sono una stupida! Stupida! Stupida! Tom, il mio “amico” Tom era Vold “ Tu Sai Chi”. Mi ha usata per aprire la camera dei segreti, per liberare un mostro che avrebbe potuto ucciderci tutti. Ero il suo burattino ma non potevo farci niente… io volevo solo un amico…

 

…Cedric è morto. Vol Tu Sai C Voldemort è tornato. Non riesco ancora a crederci. Siamo tutti sconvolti. Anche i serpeverde, Malfoy per primo, sono stati più tranquilli del solito. Davanti alla morte siamo tutti uguali…

 

…la Umbridge è una vera arpia! Ha messo regole ovunque. Ormai non possiamo più fare niente. Per fortuna Neville ha scoperto la stanza delle necessità, così possiamo allenarci con i nostri patronus…

 

…Cho ha baciato Harry…sono triste!…

 

…abbiamo vinto la coppa delle case, i serpeverde sono furiosi! a Malfoy fumavano le orecchie dalla rabbia e, o mio Dio, Harry mi ha baciata! Eravamo lì, davanti a tutti e lui mi ha baciata! Ron quasi si strozzava con il succo di zucca, ma alla fine ha accettato la cosa ed ora siamo ufficialmente “insieme”! non è fantastico?…

 

… non li sopporto più! “la piccola Ginny qui” “la piccola Ginny là”…ma cosa credono? Non sono una stupida ragazzina! Anche Harry, anzi Harry più di tutti mi tratta come una poppante, eppure lui mi conosce, sa che non lo sopporto! Sono così stanca…

 

…ce l’ho fatta! Mi sono trasfigurata! Sono diventata un bel gattino dal pelo rosso. Ok la coda era quasi inesistente, ma mi sono ricordata dei baffi! Devo solo esercitarmi di più, poi potrò affrontare l’esame ed avere l’abilitazione per insegnare trasfigurazione!…

 

…l’ho fatto. Ho parlato con Harry. È stato carino e comprensivo. Ha detto che anche lui s’era accorto che le cose non andavano tra noi. Siamo rimasti amici…

 

Malfoy quest’anno è un vero schianto! Il quiddich ha fatto miracoli sul suo

 

…Hermione ha ragione devo stare più attenta…il gatto di gazza stava per, sì insomma…per fortuna sono riuscita a trasfigurarmi prima che passasse all’azione!…

 

…non credo a quello che è successo oggi! Ero in giro per i fatti miei, quando ho sentito odore di temporale e mi sono rifugiata dentro ad un tronco cavo…e chi c’è lì? Malfoy! Stavo per scappare, poi ho pensato << mica può riconoscermi >> e sono rimasta lì in disparte. Poi lui ha fatto per andarsene, ma poco dopo è tornato e mi ha portato dentro la scuola! Temeva che mi potesse capitare qualcosa! Da non credere!…

 

…volevo trasformarmi per fargli capire che ero io, ma hanno bussato. Era suo cugino, Zabini. Presi da soli non sono poi così antipatici! …ma che sto scrivendo? Sono fuori?…

 

…s’è tolto l’asciugamano! Non me l’aspettavo e non ho fatto in tempo a voltarmi! Giuro che non volevo guardare però…WOW! Sembra  un Dio greco!…

…certo a quel punto mica potevo trasfigurarmi e dire << ehi Malfoy! Che si dice di bello da queste parti? Passavo di qua >>…

 

…mi ha grattato la testa per quasi tutta la notte. È stato tenero. Dra Malfoy è diverso da come lo credevo io…

 

…non so più cosa fare. Vederlo così è stato un colpo al cuore. Vorrei poter fare qualcosa per lui. Vorrei dirgli che lo capisco. Anch’io sono stata un burattino nelle mani di Voldemort…

 

…l’ho baciato! Ok, tecnicamente l’ho leccato…ma nel linguaggio felino corrisponde al nostro bacio. Ho cercato di fargli capire che non è solo, che gli sono vicina, ma non credo che abbia capito…come avrebbe potuto, d’altronde…

 

…ha un buon odore. Non so se anche col naso umano sentirei la stessa fragranza…oggi potrei far finta di inciampare davanti a lui per poi aggrapparmi alle sue spalle…troppo complicato! Probabilmente mi lascerebbe cadere per terra! Forse sarei più fortunata se mi parassi davanti a lui e dicessi << ehi, Dra (uffa, sbaglio sempre!) Ehi, Malfoy! Posso annusarti un minuto? >>…

 

…gli ho detto la verità e  lui s’è arrabbiato! Crede che io voglia sputtanarlo…non ha capito. Io voglio essere sua amica. Voglio rivedere quel sorriso che mostra solo a pochi fortunati. Voglio essere sicura che stia bene e che non diventerà “carne da macello” come ha detto lui. Non voglio che muoia. Non lui…

 

 

Ciao Draco,(hai notato che questa volta non l’ho cambiato in Malfoy?),

se sei arrivato a leggere fin qui, sai tutto.

Hai letto i miei pensieri più intimi, hai letto delle mie paure, dei miei sogni, delle mie sconfitte e delle mie piccole conquiste. Sai d’essere diventato importante ai miei occhi. Sai che, anche se in un modo del tutto inaspettato, ti capisco e ti sono vicina.

Ok, sai anche che ti ho visto nudo…(ma davvero non pensavo che ti saresti tolto l’asciugamano!

Ero così imbarazzata)!

Se la tua paura è che io possa spifferare i tuoi segreti, ora puoi stare tranquillo. Ti ho appena dato i miei in cambio. Siamo ad armi pari.

Solo che io non voglio combatterti, vorrei solo…Non so nemmeno io cosa voglio.

Forse solo esserti amica. Vorrei coccolarti e stringerti forte come hai fatto tu con me!

Non so cos’altro aggiungere per farti capire che non ho la minima intenzione di tradirti.

Spero che tu mi possa dare una seconda possibilità ed essere di nuovo la tua confidente…magari questa volta senza baffi e coda!

Un abbraccio

La tua Gin

 

 

Draco continuava a leggere e rileggere quell’ultima pagina, scritta direttamente per lui.

Come poteva fidarsi? E cos’era quella sensazione che sentiva in fondo allo stomaco?

 

 

Cap. 8

 

La mattina dopo Draco entrò nella sala da pranzo e si diresse, col suo solito incedere, verso la tavolata dei serpeverde, senza degnare di uno sguardo quella dei grifondoro. Ginny lanciò uno sguardo e quando vide la copertina nera del suo diario, le si rivoltò lo stomaco!

 

Oddio! Non avrà intenzione di leggerne dei pezzi ai suoi amici, vero? Giuro che se lo fa lo incenerisco!

 

Ma Draco non lesse mai nemmeno un rigo agli altri. Si limitava a portare sempre con se quel quaderno stropicciato e a chi gli chiedeva che cosa fosse si limitava a dire che non erano affari suoi.

 

Poi, quando ormai aveva perso le speranze di poter riallacciare un minimo di dialogo, Ginny ricevette un gufo

 

Devo parlarti.

Vediamoci nella torre di astronomia questa sera alle dieci.

Vedi di non arrivare in ritardo, odio aspettare!

 

D.M.

 

Certo poteva usare un tono meno antipatico, ma era già un passo avanti!

Quella sera avrebbero messo in chiaro le cose.

Non senza un certo timore, alle dieci meno dieci, si recò verso la torre più alta della scuola.

 

-          Draco, sei qui?

-          Vedo che sei puntuale, Weasly.

-          Ciao…

-         

-          volevi parlarmi?

-          Lettura interessante, questo diario…mi è piaciuta molto la parte in cui parli di Tom, la storia con Harry l’ho trovata patetica, invece.

-          Smettila, ti prego…

-          Dà fastidio, vero? Sapere che la tua anima è stata violata… è brutto, eh? Come credi che mi sia sentito io? Mi ero sfogato in un momento di rabbia e tu…

-          Non volevo ascoltare, non…non sapevo cosa fare!

 

I suoi occhi lampeggiavano furiosi, e lei era ormai prossima alle lacrime…non stava andando come sperava.

Poi  lui si voltò verso la finestra. Salì sul davanzale e guardò giù, nel vuoto.

 

-          credo che ormai le carte siano tutte in tavola. Riprenditi il tuo diario, così puoi aggiungere l’epilogo alla mia storia.

-          Cosa stai dicendo? Draco…non starai pensando di …

-          Quello che penso ormai non ha più importanza.

-          Draco ti prego, scendi da lì…

-          Cosa cambierebbe? Ho vissuto la vita seguendo le scelte fatte per me da altri. Almeno sulla mia morte voglio poter decidere io!

-          Non farlo, ti prego!

-          Perché Ginny? dammi una buona ragione per non farlo…

-          Perché non è giusto!

-          E da quando la vita è giusta?

-          Ma noi possiamo cambiare le cose!

-          Noi? Noi chi? Io e te? No Gin, noi siamo solo due pedine sacrificabili…

 

Ginny non sapeva cosa fare o dire. Doveva assolutamente trovare un modo per cambiare il destino di Draco. Fece qualche passo verso l’altra finestra e salì sul cornicione, imitando il gesto del biondo serpeverde.

 

-          cosa fai?

-          Non lo so…

-          Scendi immediatamente da lì!

-          Perché? L’hai detto tu che io e te non valiamo nulla…

-          Ma tu non hai una condanna a morte scritta col sangue. Tu non hai il marchio nero sul braccio!

-          È vero. Ma se tu muori la mia vita non avrà più senso…

-          Perché?

-          Sono la tua Gin! Tu sei il mio padrone, ricordi? E dove vai tu, verrò anch’io!

-          Non fare la stupida e scendi da quella dannata finestra!

-          Ma io sono una stupida…non hai letto il diario? Tu sei stato costretto da tuo padre a diventare mangiamorte, io invece ho fatto tutto da sola, mi sono fatta abbindolare come una bamboccia…

-          Eri una bambina di 11 anni non potevi conoscere queste cose! Ti prego Ginny…

-          Salti tu, salto io! È una frase che ho sentito in un film babbano…anche i due protagonisti erano divisi da tutto e da tutti, ma loro hanno preferito lottare fino alla fine…

 

Ginny guardava il prato sotto di lei e non si accorse che Draco, silenziosamente, era sceso dalla finestra per avvicinarsi a lei.

Le mancò il fiato quando si sentì afferrare per la vita e posare per terra da due braccia forti!

 

-          ed alla fine cosa fanno i due protagonisti? Si buttano?

-          No…alla fine restano insieme.

 

Draco abbracciò Ginny. La tenne stretta a sé respirando il profumo dei suoi capelli e sentendo il respiro di lei sul suo collo. E sorrise…

 

-          e allora com’è?

-          Com’è cosa?

-          Il mio odore! Meglio o peggio?

-          Meglio! Molto meglio!

-          Ancora non riesco a crederci che fossi tu la mia gatta! E t’ho pure fatta dormire sul mio cuscino!

-          Grazie!

-          Per cosa?

-          Per tutto! Per il cuscino, per avermi tirata giù da lì, per il tuo abbraccio di adesso!

-          Guarda che sei ancora in debito con me!

-          In debito di cosa?

-          I miei segreti per i tuoi segreti, la mia amicizia per la tua amicizia…tu mi hai visto nudo, io ancora no! Per cui preparati a pareggiare il conto!

 

E piano piano cominciò a sollevare la gonna della ragazza che, imbarazzata, cercava di divincolarsi.

 

-          Draco! Ti ho già detto che è stato un incidente! non vorrai davvero…

-          Tu che dici?

-          Non puoi pretendere questo!

-          Lo esigo!

-          Ma io credevo…insomma…io…

 

Poi il ragazzo scoppiò a ridere e lasciò in pace la giovane, visibilmente arrossata

 

-          ah ah ah! Ci sei cascata! Mio Dio Ginny! dovresti vederti! Sei rossa come un peperone!

-           Malfoy sei un cretino!

-          Siamo tornati al “Malfoy”, Weasly?

 

Ginny restò incerta sul da farsi, era imbarazzata, ma vedere Draco che rideva rilassato era uno spettacolo impagabile ed alla fine cedette all’ilarità.

 

-          brava Gin! Sai credo che per ora ti lascerò in pace…ma prima o poi pareggeremo i conti! te lo giuro com’è vero che mi chiamo Malfoy!

-          Non ti devo un bel niente, io!

-          Anzi, sai cosa ti dico? Tu finirai a letto con me!

-          Nei tuoi sogni!

 

Ma in cuor suo Ginny non potè frenare l’immagine di Draco sdraiato sul letto che le accarezzava la schiena, solo che questa volte lei non era un gatto…  

 

Poco dopo, tenendosi ancora per mano, scesero le scale, diretti ai loro dormitori. Arrivati al piano di Ginny si fermarono.

 

-          dormi da me, stanotte?

-          Non credo che sia il caso…

-          Perché? L’hai già fatto altre volte!

-          Sì, ma ero un gatto!

-          E allora? ti aspetto, Gin…

 

E senza indugiare ulteriormente lasciò la mano di lei e proseguì verso i sotterranei di serpeverde.

 

* * *

 

Oddio, e adesso cosa faccio? Se vado crederà che io voglia andare a letto con lui, ma se non vado penserà che non mi stia a cuore la sua amicizia. Magari scherzava quando parlava di pareggiare i conti…no, non scherzava affatto…Perché riesco a cacciarmi in così tanti casini in così poco tempo?!? Uffa! Certo lui è bello da paura…e la sua pelle ha un profumo così, così…Ma cosa vado a pensare? Devo ragionare…

 

I pensieri di Ginny erano più molesti del solito.

Andò nella sua stanza, dove trovò Hermione alzata, con un libro in mano.

 

-          com’è andata?

-          Abbiamo chiarito tutto. Ora credo di poter dire che siamo amici!

-          Incredibile!…e adesso che farai? Andrete da Silente?

-          Non ne abbiamo parlato…

-          Ma allora cos’avete fatto fin’ora?

-          Bhè…all’inizio non era molto convinto della mia sincerità, ma poi le cose sono andate per il meglio…

-          Ginny…mi stai nascondendo qualcosa, vero?

-         

-          Ginny?

-          Mi ha chiesto di andare da lui, stanotte…

-          COSA? fino a stamattina ti odiava e adesso ti vuole…

-          Non so cosa vuole…

-          Non crederai che voglia parlare di artimanzia, vero?

-          No, però magari…

-          Non gli avrai mica detto di sì!?

-          No! Certo che no!

-          Bene!

-          …Ma non gli ho detto neanche detto di no…  

-          ma …Ginny!

 

nel frattempo la rossa aveva preso la sua decisione

 

-          credo che andrò solo a fargli un saluto e poi tornerò subito qua!

 

E corse via prima che Hermione potesse dirle che stava giocando col fuoco! Lo sapeva già da sé, ma non poteva resistere! Doveva rivederlo!

 

Cap. 9

 

Draco entrò di corsa nel dormitorio ed ignorò volutamente gli sguardi di curiosità che gli furono rivolti dai suoi compagni.

Aveva già la mano sulla maniglia della porta, quando Pansy lo toccò sul braccio. Fu una sensazione fredda e spiacevole, specie se paragonata al calore che gli aveva trasmesso Ginny.

Stava per dirle qualcosa, ma evidentemente il suo sguardo fu più che eloquente, visto che la mora serpeverde tolse immediatamente la mano e tornò sui suoi passi, senza proferir parola.

 

Fece in tempo a darsi una sistemata, prima di posizionarsi sul letto in attesa di lei. Subito aveva pensato di farsi trovare in asciugamano…in fondo lei aveva apertamente detto di trovarlo attraente…come un Dio Greco! (WOW!) Poi però aveva optato per una tenuta più dignitosa. Non voleva spaventarla o farle credere che lui pensasse solo a quello

Ti prego, Ginny, non deludermi! Vieni da me! Ho bisogno di sentirti vicino…ho bisogno di te!

 

Dopo circa venti minuti, un leggero tonfo gli disse che Gin era nella stanza…

 

-          dove sei?

 

Si alzò dal suo comodo giaciglio ed un attimo dopo una bella ragazza dai capelli fulvi era di fronte a lui.

 

-          Ciao.

-          Ciao.

-          Temevo non venissi…

-          Stavo per non venire…

-          E cosa ti ha fatto cambiare idea?

-          Sapere che mi stavi aspettando.

-          Ce ne hai messo di tempo! …È tutta la vita che ti aspetto.

 

E senza averlo programmato prima, senza averlo deciso, seguendo solo il suo istinto, si avvicinò a lei e depose un bacio sulle sue labbra dischiuse. Sentì le mani di Ginny posarsi sul suo petto e la strinse forte fra le braccia. Poi la sollevò senza fatica e si sedette sul letto, tenendola in braccio.

Che sensazione meravigliosa! Il sapore della sua bocca era inebriante e stava per approfondire il bacio, quando un lieve bussare alla porta lo infastidì.

 

-          chiunque tu sia, vattene!

-          Draco, sono io…

-          Pansy, ora non ho tempo!

-          Draco, devo parlarti, è importante!

-          Pansy, credimi sulla parola se ti dico che è meglio rimandare questa conversazione!

-          Alohomora

 

Nell’attimo in cui la porta di aprì, Ginny si trasfigurò in Gin.

 

-          come ti permetti di entrare senza  il mio permesso?

-          Scusa Draco, ma è davvero importante.

-          Non mi interessa. Qualunque cosa sia può aspettare domani mattina! Ed ora fuori da camera mia!

-          Mi ha scritto mio padre.

-          Vattene!

-          Vuole sapere quando fisseremo la data del fidanzamento…

-          Mai! È abbastanza chiaro?

-          So che sei molto stressato e non voglio metterti ancora più ansia ma

-          Sei sorda? Come devo dirtelo che io non ho intenzione di sposarti, che non ho intenzione di stare con te e che te ne devi andare dalla mia camera?!

-          ultimamente te ne stai sempre da solo...

-          Non preoccuparti, non sono solo!

-          Che intendi?

-          Non vedi? Sono in compagnia del mio gatto!

-          E tu preferisci la compagnia di un gatto rispetto a quella di una ragazza?

-          Sì! si chiama “pet-terapy” e ti assicuro che funziona meravigliosamente! Dovresti farlo anche tu…perché non ti compri un bel carlino?

 

E prima che la mora potesse aggiungere qualcosa, il biondo si alzò e la spinse fuori dalla porta, per poi chiuderla con un incantesimo. Quindi scoppiò a ridere!

Gin stava letteralmente rotolandosi nel letto in preda alle risate e quando Draco si sdraiò, lasciò che lui la prendesse dolcemente e la mettesse sul suo petto.

 

-          vedi? Alla fine ho vinto io! Siamo a letto insieme!

-          Miao…

-          Che ne dici di tornare ad assumere un aspetto più umano?

-          Miao…

-          Guarda che se non ti trasfiguri subito…

 

Ma Gin s’era “arrampicata” sul giovane, fino ad arrivare ad altezza del suo viso e cominciò leccarlo su tutta la faccia!

Draco rideva e contemporaneamente cercava di usare un tono seccato

 

-          ma che schifo! Mi stai sbavando dappertutto!

 

Ed improvvisamente il peso leggero del micio divenne più consistente e Draco si ritrovò Ginny china su di lui.

 

-          non mi pare che ti facesse poi così schifo, l’altra sera…

-          ti preferisco adesso…

 

La rossa stava per rispondere, ma la bocca di Draco glielo impedì.

Persero la cognizione del tempo, e quando Ginny sentì rintoccare l’una, si alzò di scatto!

 

-          per Merlino! Ad Hermione verrà un colpo!

-          Cosa succede?

-          È tardissimo! Le avevo promesso che sarei tornata presto.

-          Di cosa ti preoccupi? In fondo sei in compagnia di un prefetto!

-          Davvero Draco, non è il caso che io resti qui…

-          Vuoi andartene?

-          Non ho detto che voglio…dico solo che

-          Resta con me…

-          Draco…

-          Non te ne andare. Prometto di coccolarti per tutta la notte.

-          E non pretenderai altro? Nessun “debito” da saldare?

-          Non mi devi nulla, piccola…

 

Ginny rimase a dormire con Draco.

Restarono abbracciati, chiacchierando teneramente di tutto e di nulla, godendosi quel nuovo sentimento che stava nascendo.

L’alba li sorprese ancora insieme, con le gambe intrecciate ed il respiro vicino.

 

-          buon giorno, piccola.

-          buon giorno a te.

-          Dormito bene?

-          Splendidamente! Sei molto più comodo tu del mio materasso! E tu?

-          Mai stato meglio!

-          Dovrei proprio andare, ora.

-          Già… (intanto Draco depose un bacio sulle sue labbra)

-          Fra poco tutto il dormitorio si sveglierà...

-          Mmm…(altro bacio)

-          Credi che…

-          Credo che non ti lascerò andare!

 

E la strinse forte a se, dischiudendo la bocca della ragazza con la sua.

Ginny, presa un po’ alla sprovvista, non fece in tempo a ragionare su quello che stava accadendo, d’altronde il suo corpo stava già rispondendo a quello di Draco!

Si ritrovarono avvinghiati, scalciarono le lenzuola, i vestiti furono tolti e fecero l’amore con passione e sentimento.

Inutile dire che, nonostante si fossero svegliati presto, riuscirono entrambi a fare tardi alla prima ora di lezione…

Draco aveva “cura delle creature magiche” e nessuno s’accorse del suo ritardo, visto che erano tutti intenti ad osservare cosa stava facendo il cucciolo con cui Hagrid stava lottando.

Ginny fu meno fortunata, visto che il professor Piton non mancò di metterla in punizione.

La sera si ritrovò pulire i calderoni rigorosamente senza l’uso della magia.

 

-          ecco dov’eri finita! Pensavo mi stessi già evitando!

-          Macchè…è solo che Piton ha ben pensato di darmi del lavoro extra…uffa!

-          Perché non usi la bacchetta?

-          Perché me l’ha vietato,  ovvio!

-          Ma non l’ha vietato a me!

 

E con un semplice tocco di “gratta e netta”, i calderoni furono puliti e lucenti in un istante.

 

-          che ne dici di sfruttare questo tempo extra per qualcosa di più…mmm…interessante?

-          Che cosa avevi in mente di preciso?

-          Tu che dici?

 

Draco si avvicinò alla ragazza, la prese fra le braccia e la fece volteggiare un paio di volte su se stessa, poi la posò delicatamente e le diede un lunghissimo bacio.

 

 

 

 

Cap. 10

 

Continuarono a frequentarsi in segreto (solo Hermione ne era al corrente), per evitare malelingue e commenti inutili.

A Natale si accordarono per restare entrambi a scuola. Il fatto che la maggior parte degli studenti andasse via, avrebbe reso più facile per loro potersi vedere anche al di fuori della camera di Draco.

Ginny regalò a Draco una sciarpa verde e oro fatta da lei. Draco, invece, le regalò un braccialetto d’oro con una medaglietta su cui aveva fatto incidere “GIN”.

La mattina di Natale indugiarono a letto più a lungo del solito, chiacchierando e scherzando, quando qualcuno bussò alla porta.

 

-          Draco, ci sei?

-          Blaise! Un secondo!  

 

Ginny si fiondò in bagno, mentre Draco tentò inutilmente di recuperare un paio di boxer. Alla fine optò per le lenzuola. Se le annodò in un qualche modo in cintura ed aprì al cugino.

 

-          ehi! Buon Natale!

-          Buon Natale a te!

-          Draco, tutto bene?

-          Sì, perché?

-          Da qualche tempo ti rinchiudi sempre in camera…

-          È che ho tanti compiti.

-          …e non fai che parlare col tuo gatto!

-          Cosa c’entra il mio gatto, ora?

-          Senti Draco, sono solo preoccupato. Stai diventando…strano

-          Strano? In che senso “strano”?

-          Dai! Guardati! Non ti si vede più con una ragazza, dormi nudo e parli col gatto…questo è strano!

-          Senti, so che visto da fuori può sembrare strano e c’è una spiegazione più che logica, ma proprio non saprei come dirtelo.

-          Senti amico, se hai una crisi d’identità, possiamo parlarne…potrei accompagnarti al San Mungo…

-          Al San Mungo? Blaise, davvero, non ce n’è bisogno!

 

Draco tratteneva a stento le risate. La faccia di Balise continuava a cambiare d’espressione: confuso, arrabbiato, preoccupato, seccato, e poi di nuovo confuso, finchè, all’improvviso, una voce, che proveniva dal bagno, lo bloccò su un’espressione che diceva “questa proprio non me l’aspettavo”.

Ginny spuntò da dietro le spalle di Draco, avvolta da un asciugamano bianco.

 

-          ciao, Blaise…

-          …ciao…Ginny…Weasly?!?

-          già…

 

Draco intanto s’era messo accanto alla ragazza e l’aveva abbracciata in vita.

 

-          ora sei più tranquillo? Come vedi non sono diventato matto e non parlo da solo!

-          Bhè…in effetti…lo vedo bene…

-          Qualcosa da aggiungere?

-          Solo una cosa…Beato te!

-          Idiota! Ora te ne vuoi andare?

-          Ok, me ne vado…posso solo sapere da quanto tempo va avanti questa storia?

-          Non sono affari tuoi!

-          Ma è una storia seria o solo un regalo di Natale? No, perché, altrimenti, mi candido come prossimo ragazzo di Ginevra Weasly!

-          Scordatelo! Ginny è mia!

 

E chiuse la porta della sua stanza.

 

-          è un problema per te, se Blaise mi ha visto?

-          Certo che no! Blaise è l’unico di cui posso fidarmi.

-          Era così preoccupato che tu fossi diventato matto, che non ho potuto resistere!

-          Sei entrata con un tempismo perfetto! E poi quell’asciugamano ti dona da morire!

-          Smettila!

-          Se io sono un Dio Greco, tu sei la mia Afrodite!

-          Draco…dicevi davvero quando hai detto che sono tua?

-          Mai stato più serio in vita mia! Vieni qui, amore!

 

E ricominciarono da dove erano stati interrotti.

 

* * *

 

Passate le feste, i giovani ripresero a frequentarsi in segreto, ma era difficile per loro ignorarsi durante il giorno. Blaise divenne il loro complice più fidato durante le gite ad Hogsmenade, mentre Hermione si impegnava con ogni possibile scusa per non far insospettire Ron ed Harry.

 

Uno dei posti in cui amavano incontrarsi era la torre di astronomia. Guardavano le stelle e facevano progetti sul loro futuro.

Una sera, mentre tornavano verso i loro dormitori, Draco ebbe la netta impressione che qualcuno li stesse osservando, poi Ginny gli diede un bacio e la sua mente venne rapita in un vortice di emozioni.

 

* * *

 

alcuni giorni dopo, durante la colazione, Draco ricevette una strillettera.

Rimase interdetto, mai in vita sua si sarebbe aspettato una missiva del genere, evidentemente era successo qualcosa che aveva fatto uscire da ogni grazia di Dio suo padre.

L’aprì con non poco timore e subito questa prese vita.

 

COSA STAI COMBINANDO?

COME TI PERMETTI DI IGNORARE I MIEI ORDINI? PANSY MI HA SCRITTO CHE NON SOLO NON VUOI SPOSARLA MA CHE STAI FREQUENTANDO DI NASCOSTO LA FIGLIA DI ARTUR WEASLY!

HO PORTATO FIN TROPPA PAZIENZA CON TE. SE NON TI HO ANCORA DISEREDATO E’ SOLO PERCHE’ SEI L’UNICO EREDE CHE HO!

NON MI INTERESSA CHI TI PORTI A LETTO. SE VUOI SCOPARTELA FA’ PURE, MA TU SPOSERAI CHI DICO IO!

QUELLA MOCCIOSETTA SAREBBE DOVUTA MORIRE ANNI FA ED IO FARO’

 

 

Nessuno seppe mai cosa avrebbe voluto fare Lucius Malfoy a Ginevra Weasly. Draco era in piedi, una mano chiusa convulsamente a pugno, nell’altra invece stringeva la bacchetta.

Aveva dato fuoco a quella maledetta lettera ed ora guardava la cenere che si era depositata sulla sua colazione.

Ginny si copriva il viso con mani tremanti.

Nella sala calò un silenzio quasi irreale. Nessuno osava fiatare, nemmeno i professori.

Poi il principe delle serpi, lasciò il suo posto. Con passo regolare e sicuro si diresse verso il tavolo dei grifondoro, fino a posizionarsi alle spalle di Ginny.

Le scostò i capelli, in modo da liberare il collo, e depose un bacio su quella pelle candida che tanto amava.

 

-          hai finito, amore?

 

Ginny si sorprese nel rendersi conto che non tremava più. Quel bacio aveva cancellato ogni timore.

Guardò il viso stravolto di suo fratello, seduto di fronte a lei, e disse:

 

-          sì, ho finito. Vengo con te!

 

E si alzò per mettersi accanto a Draco. Quest’ultimo l’abbracciò, facendo in modo che la testa di lei si posasse sulla sua spalla. Con fare protettivo accarezzò i suoi fili ramati, poi disse, guardando la platea ammutolita

 

-          Ginny è la mia ragazza. L’amo più della mia vita e chiunque cercherà di farle del male, dovrà passare sul mio cadavere.

 

Poi si girò verso il tavolo dei serpeverde, dove una Pansy Parkinson, visibilmente imbarazzata, guardava verso il piatto.

 

-          se qualcuno ha qualcosa da dire, lo faccia adesso. Altrimenti che s’impicci degli affari suoi, d’ora in poi.

 

Ginny e Draco stavano per lasciare la mensa, quando Harry si alzò e prese la parola.

 

-          io ho qualcosa da dire!

 

Un breve brusio di fondo accompagnò il suo gesto, per poi zittirsi in attesa di sapere cosa voleva dire il prescelto

 

-          in sette anni non ho mai avuto in simpatia Malfoy e credo che questo non sia un segreto per nessuno. Ma Ginny è una mia amica. Le voglio bene e non permetterò che le accada nulla di male. Se qualcuno la minaccia, dovrà vedersela con Draco…ed anche con me.

 

Ginny, commossa, guardò Harry e mimò con le labbra << Grazie >>.

 

Poi fu Hermione a prendere la parola.

 

-          conosco i motivi che hanno portato Ginny a frequentare Draco. So che il loro amore è sincero e lotterò al loro fianco con tutte le mie forze.

 

Quindi, a sorpresa, fu il turno di un serpeverde.

 

-          si dice che noi serpi abbiamo la lingua biforcuta…ma conosco Draco da quando sono nato. Se ho un amico sincero al mondo è proprio lui. Non lascerò che combatta questa guerra da solo. Cugino, sono con te!

 

Piano piano, molti altri ragazzi si alzarono per dimostrare solidarietà ai due giovani amanti. La maggior parte erano di Grifondoro e di Corvonero, ma c’erano anche diversi compagni di Tassorosso e qualche Serpeverde.

 

Solo Ron rimaneva seduto. Fissava il piatto e restava zitto.

Ginny lo fissò qualche istante poi abbassò lo sguardo.

Proprio in quel momento il rosso alzò gli occhi e prese la parola.

 

-          perché non mi hai detto niente?

-          Perché non avresti creduto alla sincerità di Draco.

-          Ginny, questo non è vero!

-          Ne sei sicuro, Ron? Stiamo parlando di Malfoy…

-          Ok, lo ammetto, avrei dubitato… e probabilmente avrei cercato di impedirti di frequentare un tipo come lui…

-          mi avresti rinchiusa in un baule!

-          Forse ho dei dubbi su di lui, ma credo fermamente in te!…certo che anche tu potevi sceglierti qualcun altro, no?

 

Nel frattempo Ron s’era alzato ed era andato verso la sorella. Si guardarono per un brevissimo istante, poi si abbracciarono, certi di poter contare sempre sulla presenza dell’altro.

 

-          e per quanto riguarda te, Malfoy, trattala male e sarò io il primo a voler passare sul tuo cadavere!

-          Devi prima riuscire a farmi fuori, cognato!

-          Cognato?

 

Ron sbiancò di colpo all’idea d’avere Malfoy come cognato. In un istante s’immaginò un ipotetico Natale, con tutti Weasly al completo e Malfoy in mezzo a loro che augurava Buon Natale. Un incubo! Com’era possibile?

 

Poi scoppiarono a ridere e finalmente la tensione si spezzò.

Le tavolate ripresero vita e le voci di tutti cominciarono a confondersi in un brusio di fondo.

 

Draco guardò ancora quei volti, pronti a combattere per difendere il suo amore, e per la prima sentì nascere la speranza nel cuore.

Diede un bacio a Ginny a beneficio delle ragazze che sognavano il lieto fine e, con un pizzico di malizia, a beneficio anche di Ron, per vederlo diventare più rosso dei suoi stessi capelli!

Poi uscì dalla sala da pranzo, portando con sé la sua dolce ragione di vita.

 

* * *

 

Nel pomeriggio lui e Ginny, insieme ai componenti dell’Ordine della Fenice, furono convocati dalla Mc Grannit, per chiarire quanto era successo. Le minacce di Lucius Malfoy non potevano essere ignorate.

Draco entrò a pieno titolo a far parte dell’Ordine e mise al corrente Silente di quanto gli era stato ordinato di fare.

Il vecchio preside non si scompose più di tanto (come se lo avesse sempre saputo), poi si prepararono ad organizzare dei turni di sorveglianza: Draco e Ginny avevano un enorme bersaglio dipinto sulle loro teste!

 

Contemporaneamente, una carrozza stava lasciando la scuola, per riportare a casa una sconsolata e mesta ragazza di serpeverde.

 

Cap. 11

 

Tutti erano d’accordo nel fatto di cercare di comportarsi nel modo più normale possibile. Per cui gli studenti frequentavano regolarmente le lezioni, andavano agli allenamenti di quiddich e partecipavano alla vita della scuola. Solo chi stava un po’ più attento si accorgeva che Draco e Ginny non venivano mai lasciati soli.

Solo il professor Malocchio Moody (è proprio il caso di dirlo) chiudeva un occhio! E a volte concedeva loro un po’ di privacy.

 

Un pomeriggio, mentre si recava ad erbologia, Draco si accorse d’aver scordato un libro e tornò indietro. Entrò in camera sua, rovistò nella scrivania e subito dopo sentì un profumo inconfondibile: il dopobarba di suo padre.

 

-          ecco qui il mio figliolo…

-          come sei entrato?

-          Un mangiamorte trova sempre il modo per entrare.

-          Sei venuto per uccidermi?

-          Non sei così fortunato!

 

E detto questo lo colpì così forte da farlo cadere disteso per terra.

Draco cercò di recuperare la sua bacchetta, ma Lucius mormorò, quasi sussurrandola dolcemente, una delle maledizioni senza perdono.

 

-          crucio!

 

Il biondo cominciò a contorcersi dal dolore, ma non un gemito, non un fiato uscì dalle sue labbra. Non gli avrebbe dato questa soddisfazione!

 

-          ti stai divertendo?

-          Sei un bastardo!

-          Ne vale la pena?

-          Più di quanto tu possa immaginare!

-          Torna dalla parte giusta e tutto questo finirà!

-          Preferisco morire piuttosto che diventare un mangiamorte!

 

Lucius rimase interdetto da quell’ultima frase e Draco ne approfittò per riprendere abbastanza fiato, alzarsi e buttarsi su di lui con tutto il corpo. Lucius non se l’aspettava e si ritrovò contro la parete opposta, con le mani di Draco strette intorno al suo collo.

 

-          a adesso come la mettiamo? Non sei più tanto loquace…

 

i rumori della  lotta avevano attirato Blaise, che aveva dato l’allarme. Nel giro di pochi minuti tutti i professori e molti ragazzi erano davanti alla porta di Draco, pronti a difenderlo. Lucius, davanti a quella folla, preferì battere in ritirata, e sparì in un istante.

Poi Draco si guardò intorno.

 

-          dov’è Ginny?

-          in biblioteca.

-          Chi c’è con lei adesso?

-          Bhè…veramente, quando abbiamo saputo che tuo padre era qui, noi siamo corsi…

-          Ma non capite? Forse era un diversivo!

-          Intendi dire che Ginny

 

Ma Draco stava già correndo lungo il corridoio. Non c’era nessuno a proteggere Ginny.

Dio ti prego, fa che stia bene, fa che non le sia successo nulla!

Stava per impazzire dall’angoscia, quando vide una figura correre verso di lui. L’avrebbe riconosciuta fra mille. Ginny. La sua Ginny, stava bene.

L’abbracciò di slancio, cercando di imprimere il corpo della ragazza sul suo. La baciò con amore, con disperazione, vergognandosi delle lacrime che gli stavano bagnando il viso.

 

-          credevo ti avessero presa!

-          Io sto bene. Tu piuttosto! Hai il viso pieno di  lividi…

-          Non è niente. Davvero…

-          Devi farti vedere da Madama Chips.

-          Prima devo smettere di piangere! Che idiota, che sono!

-          Non è da idioti. Eri spaventato …per me…

-          Spaventato è un eufemismo! Dio…se penso a quello che poteva succedere…

-          Ma non è successo. Draco, ti prego, calmati! Ora, possiamo pensare a te?

-          Ok…ora sono calmo.

-          Bene! Andiamo in infermeria…

-          Ginny?

-          Sì?

-          Ti amo!

 

Era la prima volta che Draco le diceva apertamente che l’amava e Ginny sapeva che per lui non era stato facile ammetterlo.

 

-          ti amo tanto anch’io!

 

 

Cap. 12

 

Come sempre il tempo a volte sembra non scorrere mai, altre volte sembra un treno in corsa. Prima che l’Ordine della Fenice potesse organizzarsi al meglio, la guerra entrò tra le mura di Hogwarts.

I mangiamorte erano riusciti ad aprirsi un varco e l’Oscuro Signore stava facendo tremare le fondamenta di tutto l’edificio.

Paura, terrore, morte, distruzione.

Ognuno cercava di difendere i propri ideali e, contemporaneamente, di non lasciarci la pelle.

Draco e Ginny restarono sempre insieme, coprendosi le spalle a vicenda. Ormai per loro era scontato. Dov’era uno avresti trovato l’altra.

E questo lo sapevano anche i mangiamorte.

 

Fu facile per Bellatrix trovare la giovane coppia ed isolarla dal resto del gruppo.

Sembrava una pazza visionaria e gli occhi brillavano di follia pura.

 

-          ecco il nostro Draco! Colui che avrebbe dovuto ammazzare Silente! E invece ti sei nascosto sotto la gonna di questa stracciona!

-          Non ti avvicinare…

-          Uuuuuhhh, che pauuuuura! Ah ah ah! credi davvero di potermi spaventare? Sei solo un moccioso! Non hai avuto il fegato di far fuori il vecchio, non riuscirai di certo a far fuori me!

-          Uccidere Silente era da vili, far fuori te sarà divertente!

-          Come osi, tu, lurido traditore?

 

A quel punto le chiacchiere vennero sostituite dai fatti e incantesimi d’attacco e di difesa cominciarono a volare da tutte le parti.

I due giovani per un po’ riuscirono a tenere testa alla zia di Draco, ma questa era troppo forte, troppo cattiva, troppo motivata…ed alla fine riuscì a disarmare entrambi i ragazzi.

 

-          ora non ridete più, vero? Ora sentite l’odore della morte e della putrefazione, vero? Non preoccupatevi, se non lo sentite, vi aiuterò io ad andare oltre al velo!

 

 

Draco, istintivamente, abbracciò Ginny, con fare protettivo.  Chiusero gli occhi ed attesero di sentire la formula che li avrebbe uccisi.

 

 

-          AVADA KEDAVRA!

 

Nessun dolore, nessun movimento, niente.

Solo un lampo verde. Era questa la morte?

Eppure sentivano ancora il battito frenetico dei loro cuori…

Poi un tonfo sordo li riportò alla realtà.

 

-          Nessuno può puntare la bacchetta contro mio figlio…o mia nuora…e passarla liscia!

 

La voce di Lucius Malfoy echeggiò nella stanza, perentoria ed autoritaria.

 

-          papà?

-          Stai bene, figliolo?

-          Sì…almeno credo…

-          E la tua ragazza?

-          Sto bene, signor Malfoy…

-          Là fuori è un inferno, fossi in voi resterei qui, al sicuro.

-          Papà, ma tu…

-          Io devo andare a cercare tua madre. Signorina Weasly confido in lei!

 

E senza indugiare ulteriormente, lasciò la stanza.

Draco era scosso. Credeva che suo padre avesse ucciso zia Bella solo per poter avere lui stesso l’onore di far fuori suo figlio…invece l’aveva salvato….e aveva salvato anche Ginny.

Guardò la sua ragazza, altrettanto sconvolta, e solo in quel momento si rese conto che erano vivi.

Si abbracciarono con forza e dolcezza, e dopo un bacio appassionato si unirono agli altri componenti dell’Ordine.

 

Come tutte le guerre anche questa ebbe il suo epilogo. E come tutte le guerre anche chi aveva vinto aveva ugualmente perso.

Tanti corpi esanimi furono portati sul prato della scuola.

Adulti e ragazzi, parenti ed amici. Tutti con lo stesso sguardo, tutti coperti dal sudario della morte.

 

C’è un tempo per ogni cosa: un tempo per sognare, un tempo per combattere, un tempo per danzare, un tempo per piangere, un tempo per vivere ed un tempo per morire. Ora era tempo, per i superstiti, di ricominciare a vivere.

 

 

Draco e Ginny passeggiavano lungo il lago nero, tenendosi per mano, godendo semplicemente della compagnia dell’altro, e solo ogni tanto si scambiavano qualche parola.

Ad un certo punto il biondo si mise a ridere, e Ginny, spinta dalla curiosità, gliene chiese la ragione.

 

-          stavo pensando alla faccia di tuo padre quando ha dovuto ringraziare il mio per averti salvato la vita. Da una parte lo avrebbe abbracciato, dall’altra, se avesse potuto, lo avrebbe ucciso!

-          È vero! …E la faccia di tuo padre quando ha visto tutti i Weasly in una volta? Mio Dio, era sconvolto da tutto quel rosso! Impagabile!

-          Già…sai a cosa pensavo, anche?

-          Che cosa?

-          Che d’ora in poi io e te, anche volendo, non possiamo più lasciarci!

-          In che senso?

-          Se io mollo te, tu padre come minimo mi ammazza, se tu molli me sarà mio padre a voler ammazzare te!

-          Mmm…hai ragione…condannati a stare insieme per sempre!

-          Praticamente un ergastolo!

-          Vuoi patteggiare la pena?

-          Al contrario! Non vedo l’ora d’essere tuo prigioniero!

-          In che senso, scusa?

-          Ginny, …vuoi sposarmi?

 

 

In una bella giornata estiva Draco e Ginny festeggiarono il loro matrimonio.

A settembre Draco avrebbe cominciato ad insegnare pozioni, al posto del compianto professor Piton, mentre Ginny, vista la sua padronanza dell’incantesimo di trasfigurazione, avrebbe preso il posto della Mc Grannit, nuovo preside al posto del defunto Albus Silente.

 

Una nuova avventura li attendeva, oltre le mura della scuola di magia più famosa d’Inghilterra, un’avventura di cui loro stessi erano protagonisti e che  li avrebbe visti insieme, per sempre.

 

 

 

 

   
 
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