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Autore: lapacechenonho    05/08/2020    1 recensioni
Si avvicinò a Lily, prendendole dolcemente la mano e avvicinandosela alla bocca, baciandola lentamente. «Mi concedi questo ballo, Evans?» chiese guardandola negli occhi. Lily ricambiò lo sguardo divertita e annuì. James allora la guidò al centro della sala, nel punto in cui i tavoli erano un po’ più distanziati tra di loro e potevano muoversi liberamente.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nota iniziale: la musica a cui si fa riferimento nella storia è questa .

 
Lily guardava il ristorante ormai rimasto quasi vuoto, c’erano solo loro e i camerieri stavano iniziando a sparecchiare e a sistemare per i clienti che sarebbero venuti il giorno dopo. James accanto a lei, stringeva la sua mano. Era stata lei ad insistere per organizzare una cena insieme a Petunia e Vernon e se era andata in modo disastroso era tutta colpa sua, anche se James sosteneva che era colpa di sua sorella e della sua evidente pazzia e di quella di Vernon. In un angolo semibuio del locale c’era un pianoforte bianco chiuso, Lily non sapeva per quale ragione, ma James si avvicinò e lo aprì.
«Sai suonare?» chiese stupita vedendo che il suo ragazzo si accomodava davanti ai tasti bianchi e neri.
«Me la cavo» rispose con un’alzata di spalle. «Mi è sempre piaciuta la musica così ho cercato di imparare qualcosa».
Appoggiò le dita sul pianoforte e iniziò a suonare una melodia che Lily non aveva mai sentito. Appoggiò i gomiti al piano reggendo il mento col palmo della mano, perdendosi ad ammirare i capelli corvini e sbarazzini di James, la sua figura così concentrata mentre la successione delle note da lui suonate aveva un effetto calmante su di lei. Gli occhi scuri vagavano da un tasto all’altro del pianoforte e quando li alzò per guardarla solo per pochi secondi, Lily si immerse in quelle iridi profonde che l’avevano fatta innamorare. Quelle iridi che erano passate da essere perennemente divertite alla ricerca della leggerezza ad essere serie, talvolta preoccupate e premurose ma che non perdevano il luccichio della giovinezza.
«Dovremmo chiudere» disse un cameriere che dall’aspetto doveva essere poco più grande di loro.
«Sa suonare?» chiese James al ragazzo ignorando quello che gli era stato detto un attimo prima.
«Cosa?» domandò quello basito.
«Vorrei fare un ballo con la mia ragazza, giuro che le pago un extra, ho molti soldi. Lei sa suonare?» insistette.
«James» mormorò Lily coprendosi la faccia con una mano ma sorridendo.
«E va bene» si arrese il ragazzo con la divisa bianca.
James sorrise soddisfatto mentre lasciava spazio al cameriere. Si avvicinò a Lily, prendendole dolcemente la mano e avvicinandosela alla bocca, baciandola lentamente. «Mi concedi questo ballo, Evans?» chiese guardandola negli occhi. Lily ricambiò lo sguardo divertita e annuì. James allora la guidò al centro della sala, nel punto in cui i tavoli erano un po’ più distanziati tra di loro e potevano muoversi liberamente.
Lily allacciò le mani dietro al collo di James che poggiò le sue sui fianchi di Lily. Il cameriere, intanto, aveva ricominciato a suonare la stessa canzone che aveva intonato James poco prima. «È molto bravo» notò Lily senza staccare gli occhi dal suo ragazzo.
«Mai quanto me» rispose James gonfiando il petto e facendo ridere Lily.
«Sempre il solito modesto, Potter» rise lei.
«Me lo dicono in molti» ammise arricciando il naso.
«Non sapevo sapessi suonare il pianoforte, è uno strumento Babbano» disse Lily mentre continuavano a volteggiare seguendo la musica.
«Evans, quante volte te lo devo dire? Sono un uomo dalle mille risorse» Lily sbuffò divertita e poi si appoggiò alla sua spalla.
Poté sentire il suo profumo, i suoi muscoli da giocatore di Quidditch sotto la giacca elegante, la cadenza del respiro e perfino il suono dell’aria che entrava e usciva dai polmoni. Non sapeva che quel processo naturale che era la respirazione sarebbe diventato la sua musica preferita, addirittura più bella di quella che aveva improvvisato James poco prima.
«M dispiace per quello che è successo con Petunia e Vernon. Non dovevo insistere per questa cena».
«Lily, ti ho già detto che non è colpa tua. Non sei tu quella sbagliata, è lei quella che ha l’invidia nelle ossa e vorrebbe essere come te» le disse per l’ennesima volta in quella serata. «E poi» aggiunse. «Se tu non avessi insistito per organizzare questa cena non staremmo ballando in un ristorante vuoto con un cameriere che suona per noi» scherzò facendo sorridere Lily.
«Che ne sarà di noi?» chiese rimanendo appoggiata alla sua spalla mentre pensava a Voldemort che lentamente, quasi senza che la gente se ne accorgesse, stava acquisendo sempre più potere.
«Non lo so» ammise. «Però potresti diventare la signora Potter, se lo vuoi». Lily alzò di scatto la testa guardando James dritto negli occhi, vi leggeva un misto di speranza e un pizzico di paura. Forse era la prima volta che vedeva un sentimento simile in lui.
Non si erano fermati, continuavano a muoversi piano mentre il cameriere continuava a suonare quella musica forse esageratamente romantica. Anche lui sembrava assorto in un mondo tutto suo, quasi non badava più ai due clienti strambi che gli avevano offerto una mancia extra per suonare al pianoforte. «James Potter, mi stai chiedendo di sposarti?» domandò tra il serio e il divertito. Sicuramente la storia raccontata al resto dei Malandrini sarebbe stata molto diversa, James avrebbe aggiunto dei particolari eroici inesistenti in quel momento.
«Per quello dovrei avere un anello che non ho» rispose calmo lui.
«Non è necessario avere un anello. Basta che ci siamo noi» rispose. Le labbra di James si distesero in un timido sorriso. «Mi piacerebbe tanto diventare la signora Potter» aggiunse sorridente.
«Quindi è un sì?» Lily annuì e James si avvicinò alle sue labbra baciandole.
E come se fosse la prima volta, Lily sentì il cuore fare le capriole per quanto era colmo di gioia. Ricambiò il bacio sentendo la canzone volgere al termine. «Ci sposiamo?» chiese conferma ancora una volta James staccandosi e appoggiando la fronte a quella di Lily.
«Ci sposiamo» confermò Lily tornando a baciarlo.
Non sapevano niente di come sarebbero andate le loro vite, se avrebbero vissuto abbastanza per avere dei figli o per vederli crescere, non sapevano quanto avevano da vivere, considerando la guerra sempre più vicina. Ma erano l’uno nelle braccia dell’altra, a ciondolare nonostante la musica fosse finita, con la consapevolezza che presto sarebbero diventati marito e moglie e ad entrambi questa piccola certezza sembrava bastare per dimenticare la paura del futuro.
 
Angolo autrice:
È la prima volta che scrivo di James e Lily, ammetto di avere un po’ di ansietta ahahah.
È una storia nata totalmente a caso stanotte, mentre ascoltavo una playlist su Spotify con musica per dormire ma che, di fatto, ha prodotto l’effetto opposto. All’inizio volevo scriverla sui miei amati Harry e Ginny ma non mi convinceva, quindi mi sono cimentata in una nuova coppia. È stato un po’ faticoso scriverla ma spero vi piaccia.
A presto,
Chiara.      
   
 
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