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Autore: Stella_B    16/08/2009    0 recensioni
Perchè i genitori sono geneticamente programmati per incasinare la vita dei figli? Si domanda Irene. Una nuova casa, una nuova scuola, segreti, gossip veri o presunti e personaggi decisamente particolari sconvolgono la sua vita già scombinata.
"Non mi avevano detto che il principe azzurro era così stronzo!"
MODIFICATO CAPITOLO 1
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino dopo, mi sveglio con il calore del sole sulla guancia. Infastidita dal chiarore della luce, mi giro cercando di riaddormentarmi.
-Ahia!- Esclamo. Sento il pavimento freddo sotto di me: sono caduta dal letto.
Che dolore... penso tra me e me, massaggiandomi il fianco. Il pigiama ha una strana consistenza... ?!
Un pensiero mi fulmina, e aprendo gli occhi ne ho conferma. Ho dormito con il vestito della festa, che ora è tutto stropicciato. Ma sopra ho.. una felpa? Di chi sarà? Non è mia, è enorme!
Finalmente vedo chiaramente intorno a me e... Cosa?!
Questa non è la MIA camera!
Mi guardo intorno, sono sul pavimento di una stanza grande, dalle pareti scure. A parte il raggio di sole che mi ha svegliata, la stanza è immersa nella penombra.
Alzandomi, mi rendo conto che mi fa male la testa.
Ma dove sono? Cos'è successo? Perchè ho dormito qui? Di chi è questa stanza?
Mille domande mi affollano la testa, che gira senza sosta.
Mi alzo, e un po' barcollante, mi avvio alla porta. In effetti mi fa male anche il ginocchio, noto che ho un brutto livido. Chissà come me lo sono procurato? La mia solita grazia.
La casa è immersa nel silenzio.
Il corridoio e il resto della casa sono completamente bui, ma distinguo un leggero fascio di luce provenire da una stanza in fondo al corridoio. Mi dirigo lì meccanicamente.
-Buongiorno!- Un ragazzo mai visto prima mi saluta, e finalmente distinguo la cucina di casa Romeo. Sono ancora qui?
Il ragazzo è rilassato, come se fosse la cosa più naturale del mondo incontrare di primo mattino degli emeriti sconosciuti travestiti da Halloween.
-Come stai, Irene?- Mi domanda. Sa il mio nome? Ok, non sono un'emerita sconosciuta. Almeno, io per lui.
-Mi conosci?- Sono le prime parole che riesco a formulare, con la voce ancora un po' impastata dal sonno.
-Certo! Irene della 3F. Coniglietta mannara. E io sono Luca...- Mi fissa per qualche secondo, lasciandomi il tempo per pensare. -Non ti ricordi?- La sua voce sembra delusa.
Luca... Luca... continuo a ripetermi, a caccia di un ricordo, ma niente. Lo osservo, e contemporaneamente cerco di ripensare a cosa è successo al party, ieri notte.
Ha degli occhi scuri molto luminosi, un accenno di barbetta e i capelli castano scuro, con un ciuffo in su. I suoi lineamenti sono marcati ma armoniosi fra loro. Un ragazzo decisamente troppo carino per essersi interessato a me. Ma chi è?
- Mi dispiace... non mi ricordo chi sei.- Dico, arrossendo dispiaciuta. -In realtà non ricordo quasi niente di ieri sera, a un certo punto i miei ricordi si interrompono. Non ho la più pallida idea di co-osa sia su-successo, di perchè i-io sia qui-i...-
La mia confusione è evidente, inizio a balbettare.. -Calma!- Mi sorride. -Tieni, bevi un po' di questo.- Mi porge una tazza, in cui versa del caffé caldo.
Adoro il caffé, e nonostante il senso di vuoto allo stomaco, ne bevo una buona sorsata.
-Grazie mille.- Lo guardo con riconoscenza.
-Allora...- La mia voce è esitante, ma non balbetto più. -Chi sei..?- Domando, sperando che Luca non offenda. -Come ci siamo conosciuti?-
Lui annuisce, pensieroso. Evidentemente si aspettava che gli rivolgessi questa domanda.
-Chi sono? E' difficile dirlo! Certi giorni non so neanche io chi sono, poi apro il libretto scolastico e i miei voti mi ricordano che sono uno a cui non piace studiare!- Ride, e viene da ridere anche a me.
-Scherzi a parte,- riprende Luca, dopo le risate - Ci siamo conosciuti ieri sera, alla festa.- Sembra un tipo espansivo e divertente, probabilmente era al centro dell'attenzione alla festa.
Mi osserva per un attimo, in silenzio.
-I nostri sguardi si sono incontrati- abbassa la voce, e diventa più serio. -E mi hai colpito dal primo istante. Poi, mentre ballavi con le tue amiche, mi sono avvicinato e ho chiesto a Laretta di presentarmi a te.. Abbiamo parlato e ballato tutta la sera e...
si interrompe, sondando la mia espressione. -Non ricordi proprio niente? Neanche di quando siamo saliti in camera insieme?
COSA?
Sento le mie sopracciglia raggiungere l'attaccatura dei capelli per la sorpresa e il sangue gelarsi nelle vene.
Cosa diavolo ho combinato ieri notte?!
Io non posso aver... no. Ci dev'essere una spiegazione razionale. Dove sono finite le mie amiche?
-Ahahahaha!- Le risate di Luca interrompono il mio panico.
-Perchè.. ridi?- Chiedo ancora traumatizzata. -Perchè questo è il mio scherzo più riuscito!- Mi sorride, senza smettere di ridere.
Era solo uno scherzo. Uno stupidissimo SCHERZO!
Mi affloscio su una sedia, sollevata. Fatto sta che non ricordo ancora cosa è successo e questo tizio non mi aiuta.
-Delusa?- Mi fa un occhiolino complice. -In realtà, mi hai pestato un piede per errore e hai insistito per assicurarti che fossi ancora capace di camminare.-
La mia solita eleganza.
-Anche se, a dire il vero, sembravi tu quella che aveva bisogno di un po' di aiuto.- Esordisce Luca.
-Io? Perchè?-
-Eri un po'... anzi, eri decisamente brilla!
Ride per qualcosa che non so, o che probabilmente non ricordo.
Ecco perchè non ricordo quasi niente dopo un certo punto, il mal di testa... Ma io non ho bevuto alcolici! Non bevo mai. Non ho mai bevuto.
Ripenso alla serata.
*Ragazze, vado a caccia di qualcosa da bere. Volete venire?* *Oh, quel succo arancione sembra buono.* *Sì! Molto saporito, un po' pungente!*
Cavolo. Mi sono davvero ubriacata.
Traggo un profondo respiro, e mi appoggio allo schienale della sedia.
-Inizi a ricordare qualcosa?- Chiede lui, azzeccando in pieno.
-Sì,- ammetto con un mezzo sorriso disperato. -E se questo è quello che ricordo ora, non oso immaginare quello che non ricordo. Ah.. è tua questa felpa?- Chiedo, indicandomi.
-No, non l'ho mai vista prima. Tranquilla, sopravviverai.- Mi poggia amichevolmente una mano sul braccio, è calda, piacevole. -O forse è meglio così, chi lo sa.- Sorride, beffardo, alzandosi e prendendo un altro po' di caffé per sé.
Torna a sedersi e per qualche secondo rimaniamo in silenzio.
Anche i suoi occhi scuri sembrano caldi, profondi, come cioccolata calda nei pomeriggi d'inverno. Mi guarda anche lui, e sembra sul punto di dire qualcosa...
-Ciao Amore!- Alessia Romeo irrompe nella cucina, indossa una vestaglia rosa e delle pantofole piumate. Sembra una diva di Hollywood. Si precipita da "Amore" ovvero...Luca? Sì proprio da lui, e gli dà un leggero bacio del buongiorno.
Poi si accorge della mia presenza. -Sei ancora qui...?- ci pensa su -Irma.- Il suo tono è ostile e non capisco perchè.
-Irene...- La correggo. -Scusami...- Le dico, confusa. -Non so come ma.. ho passato la notte qui. Non ricordo perchè..- E' difficile da spiegare ma lei mi interrompe bruscamente.
-Succede sempre alle mie feste che qualcuno si fermi a dormire qua. Mami & Papi torneranno solo domani, le domestiche hanno tutto il tempo per ripulire.- Mi guarda con una faccia disgustata quando pronuncia "ripulire". Eppure la sera prima mi aveva sorriso.
-Comunque, la festa è stata molto bella. Per quel che ricordo. Tu ricordi qualcosa di significativo?- Le domando, imbarazzata.
-No, figurati. Non sapevo neanche che ci fossi. Ti avrà voluta invitare Jessica, a lei piacciono i casi disperati.- Dice, squadrandomi con aria snob.
-Ah... no, non so chi sia Jessica.- Che presuntuosa!
Mi alzo per andarmene quando improvvisamente un pensiero mi coglie alla sprovvista: Mia madre non sa che sono qui!
Sarà impazzita ad aspettarmi.
Oddio, mi ucciderà.
-Sarà meglio che vada, mi staranno aspettando a casa. Ciao e.. grazie per la festa.- Dico, andandomene in fretta. -Ne dubito...- Dice, a voce un po' più bassa Alessia, mentre esco, ma in tono troppo alto per non essere sentito.
-Dai, Ale, perchè te la sei presa così con lei?- E' la voce di Luca, mi fermo un attimo.
-Che vuoi tu? Che stavi qui a chiacchierare con lei, per non parlare di ieri sera...- La sua voce è decisamente alterata. -E' colpa tua.-
-Ale, ma dai. Lo sai che sei solo tu la mia piccola, ti pare che potrebbe piacermi una che non sa neanche camminare sui tacchi?-
Stavolta le parole fanno male anche da parte di Luca. Mi ha solo presa in giro, e ora sparla di me con lei. Stronzo anche lui.

Lascio casa Romeo in fretta e furia, e mentre sono sull'autobus chiamo Izel, voglio sapere cosa è successo a quel maledetto party.
I miei ricordi sono tutti positivi, c'era stato lo shock nello scoprire che Metal è il fratello gemello di Miracolo e che sono i magnifici due. C'era stata una lunga chiacchierata tutti insieme : Io, Lara, Michela, Izel, Metal e Miracolo sul divano. A bere.
Maledetto alcol, non berrò mai più.
Izel, da perfetta dormigliona ha ancora il telefono spento, così provo a chiamare Lara. Anche il suo telefono è staccato. Compongo il numero di Michela, pensando che è la mia unica speranza.
Drin...Drin...Drin...Pronto? Risponde la voce un po' insonnolita di Michela. Del resto sono solo le 7 e mezza di domenica mattina.
-Miki? Ciao, scusa se ti sveglio..- Sentire la sua voce argentina mi rilassa sempre. No, tranquilla, Ire. Ero già sveglia, anche se da poco. Come stai? Ti sei ripresa? -Allora sai che mi sono ubriacata!- Salto per l'emozione, e noto che la vecchina seduta di fronte a me mi guarda male. Abbasso il tono di voce. -Cos'è successo ieri sera?-
Ti sei ubriacata? Quando me ne sono andata ti lamentavi perchè ti facevano male le scarpe.. Perchè mi chiedi cos'è successo? Io me ne sono andata per prima, molto prima di tutte voi. Sai, mio padre è il solito apprensivo...
Uff. Ancora una ricerca a vuoto. Neanche Miki sa niente.
-E' complicato.. - La vecchina continua a fissarmi, distogliendo lo sguardo quando la guardo. Non mi va di raccontare davanti a tutti il mio disastroso esordio in società.
-Ti spiegherò meglio, comunque è un disastro! Ho dormito a casa Romeo...- Confido nella genialità di Michela nel fare 2+2. Hai dormito lì? Dopo esserti ubriacata? Cavoli...Ti sarai presa una bella sbronza. Stai bene ora? Dice con voce preoccupata. -Sì sì, il problema è che sto tornando a casa solo ora...- Non ho il coraggio di pensare alla mamma.
Ah non ti preoccupare per questo! E' già successo ad altre feste, due o tre volte ci siamo fermate se una non stava troppo bene o se volevamo restare fino a tardi. Una di noi chiama la madre delle altre e le copre, dicendo che dormono da lei, e con lei si fa lo stesso dicendo che dorme a casa di qualcuna di noi. Sono sicura che le altre ci avranno pensato.
Fiuu. -Speriamo davvero che sia così!- Dico rianimandomi un po'. -Ingegnoso. Va bene, adesso sono arrivata a casa. Ci sentiamo più tardi, soprattutto quando quelle due dormiglione si sveglieranno dovrò chiedere anche a loro cosa è successo.-
Tranquilla, Ire. Sei una ragazza calma, secondo me non hai combinato niente. A dopo! Ciao. Mi rassicura.
-Ciao!- Chiudo la telefonata molto più tranquilla.

Entro in casa, chiudendo la porta il più piano possibile. Inutile dire che appena mi volto la mamma mi ha già sentito.
-Ciao, tesoro.- Arriva subito in soggiorno, con in mano la tazzina di caffé che stava bevendo. Sembra tranquilla. -Già tornata?- Guarda l'orologio. -Sono solo le 8!- -Ciao mamma. Sì.. preferivo tornare a casa presto, per fare una bella doccia.- Mi lascio affondare nel divano comodo, mentre la mamma si siede con me.
-Allora, com'è andata?- Chiede, curiosa, sorseggiando il caffé.
-Tutto bene. E' stata una festa.. interessante.- Mi sento stanca, un po' indolenzita e confusa per tutto quello che è successo. -Scusa, ti dispiace se vado a fare una doccia calda? Dopo ti racconto tutto.-
-Certo, bambina mia.- Mi alzo, e pochi minuti dopo sono sotto la doccia, a cercare di mettere in ordine tutto quello che è successo.
Quando esco, trovo un biglietto della mamma: "Ciao amore! Sono andata a correre al parco con la Vilma, dato che è uscito un sole bellissimo. Scusa se sono scappata via! Tornerò al massimo per le 10! Fai colazione, ci sono i tuoi cereali preferiti. Un bacio".
Tipico della mamma fare le cose senza preavviso. Bene, almeno avrò un po' di tempo per rilassarmi.
Sto versando i cereali nella tazza del latte quando suona il telefono.
-Pronto?- Chi può chiamare così presto?
-Buongiorno!- La voce di Izel è calda e allegra anche di primo mattino.
-Izel!- Esclamo, sollevata.
- Ho trovato la tua chiamata, pensavo fosse urgente.
-Certo, lo è! Non ricordo un accidenti di niente di ieri sera! Michela non ha saputo dirmi quasi niente, e poi quel Luca che mi ha solo presa in giro, e Alessia, che si è rivelata proprio odiosa..-
-Ehi, aspetta!- Mi interrompe Izel. -Non ricordi cosa è successo? Ah certo. Eri ubriaca fradicia!- Ridacchia.
-Finalmente qualcuno che sa qualcosa. Ti prego, mi devi raccontare tutto.-
-Ahah! Davvero non ricordi?- E' stato così esilarante?
-Cos'è successo? Ho fatto qualcosa che non dovevo?
-Bè.. escludendo il litigio con la presidentessa delle ragazze Cosmo, il resto è quasi un niente!-
I cereali strabordano dalla tazza invadendo il tavolo, e Freddie, dalla sua gabbietta in corridoio, mi guarda preoccupato.
Sì, fai bene Freddie. La tua padrona è un'idiota.
-Ma...ma come è..è successo..?- Domando con un filo di voce.
-E' successo che avete fatto una gara di bevute... Fede ti ha sfidato, dicendo che tu eri una santarellina senza coraggio. Tu invece sei stata grande! Lo hai battuto, però... ti sei un po' ubriacata...-
-Oddio. Tutta colpa di Metal! Stupido metal! Dovevo capirlo subito! Ma... è successo qualcos'altro? Tipo con Alessia Romeo? Stamattina mi ha trattata malissimo.-
-Ecco, sì. Diciamo che non ha gradito il fatto che tu sia capitata a giocare con Luca a "Sette Minuti in Paradiso".- A Sette CHE?
-"Sette Minuti in Paradiso"! Ma allora non ricordi proprio niente... E' un gioco in cui delle coppie formate dal caso vengono chiuse in uno stanzino per sette minuti, e quel che succede succede! Quindi non ci dirai cos'è successo lì dentro?-
Sono allibita. Io che participo a una tale idiozia?
-Ma... non ricordo niente. Come mi avete convinta a fare una cosa simile? Non è da me..-
-Non ti ha convinta nessuno. Glu glu glu.. ricordi? Eri ubriaca persa.-
-Già..- Mi copro gli occhi con una mano. -Che bel debutto. Una sbronza colossale e una bella dose di ira della presidentessa delle ragazze Cosmo. Fantastico.-
-Eppure Luca non mi ha detto niente- continuo -dei Sette Minuti in Paradiso. Stamattina mi ha detto solo che gli avevo pestato un piede.- Non ci capisco nulla.
-E' un ragazzo imprevedibile.- commenta Izel.
-Già, se ripenso alla conversazione avuta oggi...- E poi mi viene in mente di Alessia, che rabbia. E ora capisco. Ma che colpa ho io? Il suo ragazzo poteva rifiutarsi di giocare. Chissà cos'è successo.
-Ah poi, mi sono svegliata con una felpa maschile addosso, o almeno penso, è grande. Sai di chi è?- Domando, ma stavolta Izel non sa rispondermi.
-Non ne ho idea.- Dice, pensierosa. -Mi dispiace. Forse Lara lo sa.-
Rimango silenziosa per qualche istante.
-Andrò a dormire un po', Izzy, penso di averne proprio bisogno.- Riagganciamo, e mentre tocco il cuscino con la guancia, ricevo un sms.
Con un lamento, mi alzo e raggiungo il cellulare.
Apro la bustina lampeggiante e rimango impietrita, in mezzo alla stanza. Un numero sconosciuto mi scrive "Irene, spero che tu stia meglio. La felpa puoi tenerla... Grazie per la chiacchierata e per il bacio della buonanotte. ;) ".




Ciao a tutti!
Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo di "Chi sei?" :)
Le cose si stanno decisamente movimentando per Irene, che ancora non ha capito bene in cosa si è cacciata.
Chi le ha mandato il messaggio? Se volete saperlo, continuate a seguirmi! Aspetto consigli, critiche e commenti ^^
Un enorme grazie a tutti. Spero di poter pubblicare tra pochi giorni il prossimo capitolo. Mi sento molto ispirata ultimamente n_n A presto!
  
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