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Autore: violetmoon888    15/08/2020    0 recensioni
Non riuscivo a capire, non riuscivo proprio a capire come fosse possibile. La mia vita era cambiata in quelle poche settimane. Lo shock, era chiaro che lo stato di adrenalina e confusione impediva agli altri di parlare. Sentivo il respiro di Jasper accelerare. Mi stringeva ancora la mano. Immobile io fissavo il cielo, quel bagliore bluastro che quell’angelo aveva lasciato. Restammo tutti pietrificati come statue per qualche minuto. Poi fui io a sbloccarmi. Guardai Jasper, lo sentivo, provava una sensazione nuova, era spiazzato e mi fissava trasognato. Lo scossi leggermente e mi lasciò la mano si voltò verso gli altri, mi girai anch’io. Carlisle, il più lontano da noi fece qualche passo e sillabò un i-n-c-r-e-d-i-b-i-l-e.
ATTENZIONE: Questa storia è da definirsi un sequel, è necessario leggere la precedente, "NON SO PIU' CHi SONO" sulla mia pagina.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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1 GIORNO ALL’APERTURA DEI CANCELLI


“Michele! Non tergiversare… avevi accettato” Phoebe era irrequieta, come poteva non esserlo, odiava quel posto, odiava respirare quell’aria fuligginosa e rovente a contatto con la sua pelle. Lasciando da parte la propria repulsione era riuscita a fare quelle lunghe ispezioni con Alice anni prima, solo per lei.  Era tornata  seguendo l’idea di Sean per salvare suo figlio. Perché sapeva che fosse giusto aiutarla e perché era sua amica. Quella mattina si trovava a dover fare lo stesso. Michele aveva acconsentito a seguirla ma estremamente riottoso. Non voleva coinvolgere altri demoni o peggio altri angeli, e più concretamente detestava il solo pensiero di violare la legge. ED ogni volta che lo aveva fatto per Alice aveva provato un turbamento così grande anche se non lo dava a vedere. Phoebe lo sapeva. Conosceva sin troppo bene il suo mentore. E poi la caduta…era a pezzi…L’arcangelo era a pezzi.
“Si, e non ti nascondo il mio malumore….” Michele guardò la piccola Phoebe con preoccupazione. Qualche anno prima non avrebbe mai immaginato cosa la Custode sarebbe arrivata a fare e ora invece lui si trovava a fare le medesime cose. Michele sorrise.
“Non mi sembri di cattivo umore” disse Phoebe canzonandolo ma allo stesso tempo gli rivolse un ‘occhiata comprensiva. Erano giunti a ovest, vicino ai monti di fuoco, il fiume lete frusciava dietro di loro. L’umidità  in quella zona era insopportabile.
“Strano, decisamente strano che non ci siano guardie di pattuglia” disse lei guardandosi attorno circospetta.
“Sono tutti impegnati, Lucifero avrà messo il Palazzo D’ebano in subbuglio e starà convocando i demoni e le guardie per i preparativi… che senso avrebbe far controllare le uscite, Alice non fuggirebbe mai e di certo nessuno potrebbe venire a prenderla..” Phoebe fermò il passo,
“Noi potremmo però” disse nervosa,
“Non ci seguirebbe piccola mia” Michele continuò a camminare.
“ Invece si, la trascinerò a forza se necessario… “ Phoebe sospirò,
“Già come se mi fosse possibile…so che non mi farebbe mai del male ma… non possiamo constringerla hai ragione…” disse e prese Michele sottobraccio. Avevano le ali chiuse, erano piccoli in quelle dune rosse, quasi invisibili.
“Ascolta…shh” Michele si fermò, i monti di fuoco roboanti e fumosi stavano ricacciando un po’ di lava.
“Fa più caldo, decisamente più caldo dell’ultima volta che sono stato qui” disse, Phoebe annuì,
“Gli Inferi sentono cosa sta per accadere…” Michele deglutii, non aveva detto ai vampiri né a Phoebe che poteva esserci la possibilità che Alice rimanesse bloccata negli Inferi, per il vincolo… era un possibilità ma se lei lo avesse saputo certo non avrebbe aperto i cancelli rischiando di abbandonare per sempre suo figlio e Jasper e tutti loro….e se… o forse sapeva…
“Michele giù” sussurrò Phoebe e lo tirò per la tunica, si abbassarono dietro un rovere. Una guardia armata di falcetto e mazza stava passando lungo il perimetro dei monti. Una fortuna per loro. Michele ringraziò il cielo che non fossero stati costretti a puntare all’alveare per catturarne uno, Lucifero in quel caso li avrebbe di sicuro scoperti.
“Bene, perfetto. Al mio tre lo atterriamo e ci smaterializzi…” solo un anziano poteva accedere agli inferi e uscire anche senza il permesso di Lucifero, Phoebe da sola non avrebbe potuto, quando lo aveva fatto con Alice  e Sean Lucifero non aveva ancora bloccato l’accesso agli angeli. Ma da quanto Alice era arrivata a casa sua non sembrava intenzionato a ricevere altri ospiti. Aveva ottenuto ciò che voleva in fondo.
“ Michele ascolta, so che volevi portare qui i vampiri durante la cerimonia per convincerla a desistere ma dobbiamo saperene di più, sapere come e con chi Lucifero presidierà il Palazzo, sicuro si aspetta che qualcuno di noi faccia una mossa, e sapere come si svolgerà e cosa ha intenzione di fare dopo con Alice….dobbiamo sapere…” Michele ne era conscio, fece  un cenno di approvazione.
“Bene….” Phoebe contò con le dita…
“Adesso!”
 
 
Jasper ed Edward attendevano da qualche ora nel cortile della casa, fece tintinnare tra le mani ancora una volta la pesante catena di adamas.
“Rapire un demone…non me lo sarei mai aspettato dall’arcangelo… anche il solo guardarlo mi fa sentire come se avessi la coscienza più lurida di una fogna…è così…”
“Perfetto” disse Jasper,
“Stava per dire noioso” disse Bella arrivando da dietro e abbracciando suo marito.
“No per nulla, lo trovo tutto tranne che noioso….e poi sta infrangendo tutte le regole possibili… un chiaro segno che tutti e tutto può cambiare prospettiva” Edward sorrise a Jasper, ma lui non era altrettanto sereno.
“Domani è il giorno della cerimonia, spero che questo demone ci dica qualcosa di utile” strinse i denti. Bella gli passò una mano sulla spalla.
“Lo spero anche io” si era incupita adesso, si voltò e rientrò in casa.
“Non badare a Bella, lei …”
“ non si fida di Alice “ disse Jasper brusco. Suo fratello lo ammonì con lo sguardo. Scusami , sono troppo nervoso, non intendevo…
“Jasper nessuno ha fiducia in lei come ce l hai tu…ma anche noi sappiamo che Alice avrà un piano Bella è tremendamente preoccupata e le emozioni offuscano il suo giudizio” Jasper stava per ribattere quando un odore di bruciato e un suono di strappo li fece alzare.
“Presto le catene!” urlò Phoebe, Jasper le lanciò a Michele e aiutò a legare per bene il prigioniero. Lo condussero in garage e lo sbatterono con poca grazia su una sedia di legno. Il demone privato delle braccia e con le ali richiuse tentò di scalciare ma poi fu bloccato anche li e allora cercò di mordere. Jasper lo colpì sulla mascella. Michele lo tirò indietro,  prese della polvere da un sacchetto nella tasca della tunica e la cosparse sulla testa calva del demone.
“Polvere di Ghis, indebolisce all’istante qualsiasi creatura” gli spiegò Phoebe.
“Walter Tixo sei nostro ostaggio adesso…” disse con voce tonante. Il demone smise di dimenarsi e lo fissò sconcertato.
“Dannato Lucifero, tu sei un anziano e questa qui è un altro anziano? No, stronzate è un debole angelo … che c’è vuoi darmele eh?” Pheobe strinse i denti.
“ Che diamine volete da me ?” Jasper stava per parlare ma Edward lo tirò ancora più indietro.
“Fratello lascia che sia Michele a interrogarlo” disse,
“Sei mai stato a palazzo ?” chiese Michele,
“Forse si forse no” sputò il demone, era calvo e aveva una giubbotto di pelle sgualcita, un dente davanti marcio e un orecchino sul sopracciglio, era giovane e puzzava. Puzzava di bruciato e dio sa solo cosa.
“ Niente giochetti, ti ordino di dirmelo sono pur sempre un tuo superiore” Il demone rise,
“AHHAAHAHAHAH sentitelo, o cielo scommetto che non hai mai torturato nessuno,non è così che si ottengono confessioni mio caro anziano, e me ne sbatto di quante aureole indossi” sputò un’altra volta.
“Michele, credo dovremmo passare alle maniere forti “disse Jasper spazientito. Lui lo fulminò con lo sguardo.
“Ero già contrario a rapire un demone, ma io non posso fare del male, andrebbe contro ogni mio voto” disse
“CI penseremo noi” incalzò Jasper,
“No” alzò una mano e si trovarono ad indietreggiare di più.
“ Hai servito a palazzo, e sai cosa accadrà domani, ora dimmi quando Alice avrà liberato il signore oscuro cosa accadrà” il demone rise.
“Basta adesso…” Jasper si fece avanti, Edward lo segui
“Michele mi spiace ma l’unico modo per farlo parlare è usare la violenza… con quelli come loro come potremmo fare altrimenti, lascia che …” Michele uscii dalla stanza con phoebe,
“Non lo uccideranno…ma è necessario” Michele era estremamente disgustato.
“ non siamo in Paradiso, qui sulla terra le cose sono diverse e lui è un demone tra i più infimi, non ci si può parlare e basta.... Michele ti prego!” Michele si riscosse dalla sua presa e andò fuori colmo di frustrazione. Era caduto….e ora era caduto ancora più in basso.


 
Il demone aveva perso conoscenza da qualche minuto, Edward gli buttò dell’acqua fredda in faccia, anche Carlisle era voluto rimanere, più per evitare che esagerassero.
“Svegliati!” disse Jasper e il demone si ridestò confuso, un secondo e realizzò dove si trovava e cosa stesse accadendo.
“Davvero mi aspettavo di meglio, qualche livido e graffio non mi farà nessun effetto. Carlisle si avvicinò a Jasper sospirando.
“Siamo qui da ore, non ci dirà nulla” disse sconfortato,
“A me no che non tema per la sua vita” sussurrò Jasper ma Carlisle gli rivolse un occhiataccia. Edward aprii il cassetto destro della cassettiera degli attrezzi ed estrasse un pugnale di adamas, lo puntò alla gola del demone.
“Non lo farai” disse lui sicuro,
“Non ci dirai nulla, quindi tanto vale ucciderti” Edward ringhiò, Carlisle gli afferrò il polso contrariato,
“Edward, l’abbiamo promesso a Michele” Edward lo strattonò via facendolo cadere. Jasper scattò verso il demone e cominciò a percepire della paura, della vera e propria paura. Paura per la propria misera vita.
“Non lo farete” disse ma gli tremò il labbro,
“Michele non potrà farci nulla” disse severo Jasper in direzione di Carlise, lui e il fratello si scambiarono uno sguardo. Edward premette la lama sulla gola madida di sudore del demone e uscii una goccia di sangue.
“Dannazione, fermati idiota, vi dirò quello che volete….maledetti, tanto non cambierà nulla!” Edward si scostò e Jasper lo sollevò per la camicia ringhiando.
“Quando gli Inferi saranno aperti il Signore oscuro arriverà sulla terra, e sua figlia verrà incoronata regina degli inferi…. È quanto circola nel palazzo, stanno preparando i riti” Jasper si pietrificò e il demone ricadde sulla sedia con le catene che tintinnarono.
“Ora lasciatemi libero…” si scosse selvaggiamente.
“Non può essere…” Jasper uscii dal garage,
“TU resti almeno fino a domani” senti dire da Edward mentre Carlisle lo seguiva di fuori, Jasper era irretito e avanzò in giardino fino alla sagoma di Michele che sedeva pensieroso con Phoebe sulle scale di legno del soppalco.
“TU lo sapevi” sussurrò ferito in direzione dell’anziano,
“Cos’ha detto? Ha parlato?” Phoebe si alzò agitata, Jasper aveva gli occhi puntati sulle iridi verdi opache dell’arcangelo.
“Alice verrà incoronata sovrana degli Inferi in vece di Lucifero quando lui sarà fuori dai cancelli” disse Carlisle rispondendole.
“Io…” Michele fece qualche passo indietro visibilmente provato, era come se stare sulla Terra lo stesse privando di quella primigenea potenza e possenza. Sembrava un vecchio saggio, un vecchio e basta.
“Non credevo arrivasse a tanto, mio fratello allora aveva davvero quest unica possibilità” tutti avevano gli occhi incollati su di lui.
“Vedete, il Consiglio ha vagliato anche questa possibilità, che Lucifero designasse un erede e che fosse obbligato nello scegliere un suo discendente…” Phoebe scosse il capo,
“No, non può costringerla, Alice non vuole diventare regina di quel posto” Michele le prese n braccio,
“La profezia le avrà rivelato che questo è il suo destino, non ha scelta a quanto pare e lo sta facendo volontariamente” disse lui,
“Noi anziani non sapevamo con certezza che il vincolo di Lucifero dovesse trasmettersi ad un altro, ad un individuo col suo stesso sangue, non ci sono altri eredi, ma in verità pensavo che lasciasse gli Inferi allo sbaraglio, senza un padrone…invece in fondo non vuole destabilizzare l’equilibrio dei mondi” era irretito, ma anche sorpreso,
“Non me ne importa nulla dell’equilibrio dei mondi, Alice non deve diventare regina…stiamo scherzando…dobbiamo fermarla!” Jasper gli afferrò la tunica ma bastò un occhiata di Michele e un sensazione di puro disagio a calmarlo. Nessuno poteva toccare un angelo senza il suo consenso.
“Capisco la tua frustrazione, ma c’è qualcos’altro che devi sapere… qualcosa di peggiore che accadrà se non impediamo l’incoronazione” Jasper smise di respirare,
“Se Alice sarà regina non potrà più lasciare gli inferi, avrà il medesimo vincolo appartenuto a Lucifero e se dovesse provare a uscire…morirà…” Phoebe non potè trattenere un gemito, Edward e Carlisle rabbrividirono. Jasper indietreggiò portandosi una mano nei capelli. Questo era mille volte peggio, non avrebbero potuto più vedersi, non sarebbe più tornata… no…
“Non capisco, perché Alice ha accettato una cosa del genere…” Jasper fulminò PHeobe,
“ Non capisci Phoebe… Michele ha detto che solo un individuo col suo stesso sangue può prendere il suo posto come padrone degli Inferi, se Alice si fosse rifiutata e sarebbe tornata…Lucifero avrebbe preso…”
“Aiden” disse Michele con voce greve,
“Il principe degli Inferi…” sospirò,
“Non l’avrebbe mai permesso, si sta sacrificando per lui… per la nostra sicurezza… io devo fermarla, deve esserci un modo per ostacolare Lucifero” Jasper stava provando un dolore atroce e allo stesso tempo una fortissima ammirazione per la donna che amava.
“Si Jasper ….noi l’aiuteremo… fermeremo i riti” Michele assentii,
“Se la fermiamo prima che il cancello sia aperto potrò portarla qui,  vi proteggerò anche per 1000 anni se Lucifero oserà mandare i suoi demoni a prenderla o a prendere Aiden, io e  Alice possiamo fermarli e tenerli lontano, possiamo combatterli, lei è la più potente tra tutte le creature celesti e io posso aiutarla…” Jasper gli strinse la mano.
“Mi dispiace essere arrivati a questo, Jasper, se Alice avesse  saputo di avere un anziano dalla sua parte, probabilmente non avrebbe perso la speranza di un futuro migliore…è colpa mia…il mio temporeggiare…” Michele si voltò, aveva gli occhi lucidi.
“Non è importante il passato in questo momento Michele, è il futuro….e sono grato del tuo aiuto, hai sacrificato molte cose per lei adesso, io lo so” Michele sorrise e aprii il palco di ali.
“Bene ora farò io qualche domanda al demone, dobbiamo conoscere i dettagli dei riti…”
  
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