Shittykawa,

come vanno le cose in Argentina? Qui è sempre la solita storia, l'università mi sta togliendo talmente tanto tempo che rimanere in contatto con te sta diventando ancora più difficile di far combaciare i fusi orari. L'altro giorno ho incontrato Hanamaki e Mattsun, stanno bene, la loro relazione va a gonfie vele, mentre ieri sera ho risentito Kindaichi, non ci crederai, ma lui e Kunimi hanno ufficializzato che stanno insieme (finalmente, è da quando si sono iscritti al club che tu lo avevi capito. Devi ancora spiegarmi come). I ragazzi della squadra stanno bene, Yahaba mi ha chiesto di mandarti i suoi saluti. Adesso non so davvero cosa scrivere, se non: vorrei fossi qui. Posso essere rude, posso essere ''forte'' ma con te non è affatto così. E qui, da solo, ricordo tutte le cazzate che hai detto, che hai lasciato scorrere nel mio cervello e tu sei sempre là e sei ovunque io giri lo sguardo ma in questo preciso momento vorrei che fossi qui. Tutte le cazzate che abbiamo fatto, le ricordo ancora come se le stessimo facendo ora, non le abbiamo mai pensate in anticipo sono semplicemente venute da sé. Dannazione! Non sai cosa darei per averti qui. Voglio solo che tu sappia che quando (mi rifiuto di scrivere ''se'') ci rivedremo non ti lascerò più andare via, perché mi manchi, Tooru.

Ti amo.
Sempre tuo,

Iwaizumi

P.S. Se fai leggere a qualcuno questa lettera giuro che ti sfondo, e non nel senso che speri tu. 

Rimase lì a leggere e rileggere quella lettera datata ad un mese prima, maledette poste, macchiandola con lacrime salate, sfortunatamente però le lacrime di Oikawa non erano di gioia o di felicità, erano di tristezza. Il suo Iwa-chan era morto durante la notte successiva alla stesura della missiva, era uscito con i suoi ex compagni di squadra per non pensare alla mancanza del suo amato, tornando all'appartamento era stato investito, il trauma troppo grave aveva segnato la fine dell'ex asso dell'Aoba Johsai, neo studente di scienze motorie, ragazzo così forte da essere ammirato da tutti quelli che lo conoscevano. ''Ed ora che non ci sei più, cosa devo fare io Iwa-chan? Ora che non ci sei più, come posso andare avanti? Perché non mi hai parlato di come stavi, Iwa-chan? Sapevi che non dovevi essere quello 'forte' tra noi due, potevi parlarmi.. Perché non l'hai fatto, Iwa-chan?''' questo pensava Oikawa, mentre le lacrime smettevano di scorrere sul suo viso e i singhiozzi lasciavano posto ai tremori di un pianto asciutto, la lettera ancora stretta tra le dita mentre il suo corpo era ancora accasciato a terra dove era caduto quando aveva iniziato a leggere quella maledetta lettera, una delle ultime cose che gli aveva scritto: l'altra fu un messaggio in cui gli ricordava di non mollare, di tenere a mente i suoi obbiettivi e un ''Ti amo'' da parte del castano rimasto senza risposta. A dare la terribile notizia a Tooru fu Hanamaki, lo chiamò mentre da loro era notte fonda per informarlo della morte di Hajime, quello stesso giorno Oikawa tornò in Giappone e fu presente a lfunerale del suo amato, se non crollò in quei giorni fu grazie soltanto a Makki e Mattsun che gli tennero compagnia durante la settimana che restò a casa, e a Takeru che gli faceva visita occasionalmente, i genitori di Hajime li vide soltanto il giorno del funerale ed entrambi lo ignorarono addossandogli la colpa della morte del figlio, questo ferì Tooru che già si sentiva colpevole da quando Takahiro lo chiamò quella notte maledetta.
 ''Ora, non mi rimane nulla, Iwa-chan. Ora, non vedo più perché dovrei continuare a giocare a pallavolo, perché dovrei voler battere Ushijima e Kageyama, perché dovrei sorridere o perché dovrei alzarmi la mattina per vivere un altro giorno con la tua assenza. Perché, Iwa-chan? Perché..?''' questo pensava mentre si alzava, non sapendo dove avesse trovato la forza per fare quel gesto. Quello pensava ancora mentre dopo essere entrato in bagno cominciava a cercare. Quello pensava continuamente mentre finalmente trovò quel che cercava. Sempre quello pensava mentre apriva il barattolo che lo avrebbe reso felice. Ancora quello pensava, vedendo davanti a sé la figura di Iwaizumi, mentre assumeva in dosi esagerate quei sonniferi che lo avrebbero portato dal suo amore. Quello pensava, infine, mentre i suoi occhi si facevano pesanti e si chiudevano su quel mondo ormai grigio senza il suo Iwa-chan. 

Note dell'autrice:
Okaaay, posso giurare che sto bene. Okay, no. È la seconda Oneshot, su questo fandom, depressa. Scusatemi per questa schifezza🏼. Fatemi sapere cosa ne pensate