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Autore: ballerinaclassica    17/08/2009    7 recensioni
Terza classificata al Contest "Il misterioso Viaggiatore" indetto da DarkRose86 e vincitrice del Premio per lo stile.
Una ragazza - sì, due braccia, un corpo, capelli lunghi e sagoma statuaria: doveva essere una ragazza - aveva appena sbattuto, affondato le mani nel cofano anteriore della sua auto. E la scena gli era immediatamente parsa bizzarra: quella biondina non sembrava che una Wonder Woman in calze a rete che aveva appena fermato la sua folle corsa.
La fanciulla si affrettò a girare attorno alla macchina, andando immediatamente a posizionarsi accanto al finestrino.
- Ehi. - le rispose Shikamaru, intimorito.
Ora che la guardava bene, no, non prometteva nulla di buono quella faccenda.
Cosa ci faceva lui, accostato sul ciglio della strada, mentre parlava con una... Prostituta?
- Me lo dai un passaggio? -
{ Shikamaru ~ Ino ~ Kiba }
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka, Shikamaru Nara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ShikaIno [Il misterioso viaggiatore]


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Che dire. Terzo posto e premio per lo stile, in un Contest che trovavo seriamente difficile. Woah.
Ovviamente, i miei più sinceri complimenti vanno alle due prime in classifica - nonché alla giudicessa, per la sua somma pazienza.
E... Bon, non so che dire. Non me l'aspettavo, davvero!


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 Strani triangoli e aberranti coincidenze » Autostop!








Quanto avrebbe preferito, piuttosto che stare dietro ad un volante a sbadigliare, con aria più che assonnata, essere avvolto dal tepore delle coperte di un morbido letto. Quanto avrebbe preferito a quel viaggio verso casa, proposto dai suoi genitori solo un paio di giorni prima - sua madre sapeva davvero essere una seccatura, a volte -, affondare la testa nel cuscino, chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dai suoi sogni.
Ed ora che non vedeva che i fari delle auto che procedevano nella direzione opposta alla sua o la segnaletica cui aveva smesso di far caso circa nove sbadigli prima, desiderava fermarsi ed appisolarsi sul sedile posteriore, a tempo indeterminato.
Forse era il filo dei suoi pensieri a costringere le sue palpebre ad abbassarsi, quasi dopo ogni curva, ad apparirgli più pesanti di quanto solitamente non fossero.
Fatto stava che, più o meno dieci metri dopo, si era irrimediabilmente reso conto di aver sbattuto con violenza la fronte al volante - e il tutto sembrava essere successo così in fretta, tanto che lui non aveva nemmeno avuto il tempo di capacitarsene.
E se al - quasi - scampato incidente, ci si aggiungeva... Cosa?!
Shikamaru frenò di colpo, lasciando che gli pneumatici sporcassero l'asfalto. E non lo fece per il possente Suv che aveva rischiato di tamponare.
- Ehi! -
Una ragazza - sì, due braccia, un corpo, capelli lunghi e sagoma statuaria: doveva essere una ragazza - aveva appena sbattuto, affondato le mani nel cofano anteriore della sua auto. E la scena gli era immediatamente parsa bizzarra: quella biondina non sembrava che una Wonder Woman in calze a rete che aveva appena fermato la sua folle corsa.
La fanciulla si affrettò a girare attorno alla macchina, andando immediatamente a posizionarsi accanto al finestrino.
- Ehi. - le rispose Shikamaru, intimorito.
Ora che la guardava bene, no, non prometteva nulla di buono quella faccenda.
Cosa ci faceva lui, accostato sul ciglio della strada, mentre parlava con una... Prostituta?
- Me lo dai un passaggio? -
Una prostituta che, oltre tutto, gli stava ammiccando!
- Io... Non mi serve niente, grazie. Sto tornando da lavoro e sono molto stanco, sarà per un'altra volta, magari. -
Una prostituta arrabbiata, molto arrabbiata.
- Eh? Ma per chi mi hai preso?! Io ti sto solo chiedendo un passaggio! -
Bene.
Probabilmente, se solo non fosse stato in compagnia, avrebbe - e con l'appoggio della giovinetta - preso a testate il volante fino a non ricavarne altro che una commozione cerebrale. E starsene un bel po' di giorni nel letto di un ospedale, no, non era per niente male come idea. Anzi, ne aveva strettamente bisogno, probabilmente.
Di un morbido cuscino, di un comodo materasso - a dir la verità, si sarebbe accontentato anche di un sacco a pelo o addirittura di un mucchietto di paglia gettato in un angolo -, ma ne necessitava subito, immediatamente.
- Tu. - la squadrò ancora - ... Ragazza, credo, non puoi fare l'autostop... Così! -
E di fronte a lei, non c'era che una confusissima autostoppista che aveva preso a fissarsi insistentemente.
- Ho qualcosa tra i denti? Ho i capelli fuori posto? -
Il volante della sua auto, in quel momento, sembrava decisamente più invitante di un cuscino. Ah, quante volte avrebbe desiderato sbatterci la testa, per poi rendersi conto che non si trattava d'altro che di un brutto, orribile incubo!
- No, dico semplicemente che non è normale che una ragazza si aggiri da sola sul ciglio della strada. Anzi, tu addirittura non ti sei fatta scrupoli a far fermare le auto irrompendo sulla carreggiata. E' pericoloso. -
Ma quella strega in tacchi a spillo non sembrava minimamente interessata al suo dialogo - o monologo, si poteva dire. Proprio per questo Shikamaru scelse diplomaticamente di mettere in moto, per poi lasciare lì quella che altro non si era rivelata che una seccatura.
- Ehi! Che diamine stai facendo?! -
- Me ne vado, non vedi? -
E in un momento come quello, in cui sembrava essere in contemplazione di uno spettacolo insolito, con quella bocca semi-aperta e l'espressione sconvolta in viso, la ragazza no, non sembrava avere un'aria neanche lontanamente furba.
- Non puoi lasciarmi qui. Lo sai, vero? -
- Non ti accadrà nulla. Solo un appunto: per fare l'autostop basta un pollice. Non cercare mai più di diventare un Idol coi super-poteri o ti farai male. -
Probabilmente, la giovane non riuscì a cogliere il sarcasmo nella sua voce, limitandosi semplicemente ad aggirare l'auto - che ancora, per chissà quali cause, restava ferma - ed aprire lo sportello.
- Che stai facendo? - le chiese Shikamaru, piuttosto stizzito.
- Piacere Ino. Portami a Torrance. -
- Mi hai preso per un tassista?! -
E se c'era qualcosa che Ino detestava, erano le frasi biascicante con quella cadenza insopportabilmente vibrante.
- Portamici e basta! E' nella tua direzione, no?! -
Accanto a lei, il ragazzo si limitò ad inserire la retromarcia - anche se si rendeva conto che non aveva mai parcheggiato quell'auto, si era semplicemente piantato in mezzo alla strada che, per loro fortuna, a quell'ora tarda non era granché trafficata.
- E... Aspetta. -
- Cosa c'è adesso? -
- Uhm, hai presente quando hai detto che è pericoloso per una ragazza aggirarsi da sola sul ciglio della strada? -
- Sì. -
- Ecco, io non sono da sola. -
E in quel momento, il mondo di Shikamaru sembrò crollargli addosso come un fragile castello di carte. Solo che non sentiva gravare sulle spalle il leggero peso di sottilissimi oggetti, ma un aggravio che poteva avere calibro di tonnellate di massiccia roccia.
Non avrebbe dovuto sopportare una sola e micidiale arpia fasciata da abiti succinti, bensì due atroci donne.
Con un fluido movimento, Ino si sporse dal finestrino, cominciando subito dopo a lanciare attente occhiate alla vegetazione a qualche metro da loro. Ma questo Shikamaru non poteva vederlo.
Difatti, il suo sguardo sembrava essersi posato altrove. Per la precisione, vagava in basso, molto in basso - probabilmente troppo. E quella gonnellina aderente e luccicante sembrava calamitare a sé, in modo ancora più pressante, i suoi stanchi occhi.
- Inuzuka, sei il ragazzo più idiota che conosca. Vieni qui, immediatamente! -
Ed ora, si sbagliava o lo strazio seduto al suo fianco aveva appena urlato " ragazzo "?
- Ragazzo? -
Ino si voltò a guardarlo stupita.
- Sì, il mio ragazzo. Qualche problema? -
Figurati, sto solo facendo almeno quaranta chilometri di strada assieme ad un'irritante ragazza e al suo fidanzato quasi sicuramente stupido e palestrato.
- No, nessun problema. - rispose semplicemente, spalmandosi poi una mano in fronte, con aria esausta.
In un attimo, una saetta era entrata in auto. Difatti, Shikamaru non aveva avuto né il tempo, né il modo di rendersi conto della sagoma che, in pochi istanti, era balzata fuori dai cespugli e aveva corso fino alla sua auto, trovandovi poi rifugio.
- Piacere, Kiba! -
Si era solo accorto della mano che era sbucata tra le loro teste, quella sua e di Ino, e che ora aspettava tesa di essere stretta, per una informale presentazione - e del tutto inutile, per giunta.
E no, non era palestrato.
- Shikamaru. - rispose svogliatamente, senza, ovviamente, degnare di un'altra occhiata la mano di quel Kiba.
E ne era sicuro...
- Ino, ma perché non vieni dietro? -
Non si sarebbe minimamente divertito...
- Oh, certamente. - rispose la graziosa, con un risolino.
Anzi, sarebbe stato il viaggio più lungo della sua vita.














   
 
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