Anime & Manga > Ayashi no Ceres
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Autore: kaos3003    17/08/2009    4 recensioni
C'è un non so che di triste nel dover sempre indossare pigiami dai colori pastello.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chidori Kuruma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: E quel pigiama rosa

Fandom: Ayashi no Ceres

Personaggi: Chidori Kuruma

Genere: Introspettivo, malinconico, flash fiction

Rating: verde

Avvertimenti: nessuno

Disclaimere: i personaggi appartengono a Yuu Watase e a coloro che ne detengono i diritti legali. Quanto a me, non c'è nessuno scopo di lucro su questa storia.

Note dell'autore: questa fan fiction partecipa al "Pigiama Party" di Fanworld



Da che aveva memoria, Chidori era sempre stata costretta a fare spese nel reparto bambini. Fino a che aveva frequentato le medie il problema era stato abbastanza lieve, molte ragazze sono ancora piccole a quell'età, ma con il liceo la cosa si era fatta abbastanza seria, tanto seria e imbarazzante che l'indumento migliore in suo possesso era la divisa scolastica, fatta su misura e non senza difficoltà.
“Mi spiace, ma forse se si rivolgesse ad una sarta” oppure “Perché non prova nel reparto bambini? Hanno dei capi deliziosi” erano solo alcune delle frasi che le rivolgevano le commesse imbarazzate quando chiedeva se avevano qualcosa delle sua taglia. No, decisamente non era una delle sue passioni fare compere e se poteva evitava di entrare in un negozio di abbigliamento oppure si faceva incartare il capo, fingendo fosse per una qualche cuginetta o sorellina.
Sì, solitamente aveva trovato come risolvere il suo problema, ma alcune volte, quando le sue compagne la costringevano ad accompagnarle e compravano un completo particolare, si era scoperta ad osservarle con un misto di invidia e ammirazione. E così a lei non rimaneva che ammirare gli abiti che sfoggiavano, abiti che mai avrebbe trovato della sua misura, e che, in ogni caso, non sarebbero stati adatti per una come lei, una che sembrava ancora un'alunna delle elementari.
In fondo, pensò, era sempre stato così: i suoi cassetti erano ancora colmi di camicette, gonne a pieghe e pantaloncini appena sopra il ginocchio, quando tutte le sue amiche avevano cominciato ad accorciare la gonna; erano loro ad uscire con i ragazzi mentre lei rimaneva a casa perché nessuno l'avrebbe mai potuta considerare una vera liceale.
Ma se quello era umiliante, tutto questo è peggio, si disse.
Poteva sopportare Sakura, le sue lunghe gambe e la sua mania nel mettersi accanto a lei nelle foto e poteva perfino tollerare i maglioni che sua zia amava confezionarle nelle occasioni speciali, perché non c'era nulla di più umiliante del dover stare nella stessa stanza con lui, indossando uno stupido pigiama da undicenni, quando, appena oltre la parete, dormiva una ragazza che veramente dimostrava sedici anni, una ragazza che lui guardava come fosse l'unica al mondo.
“Mi spiace, ma ho trovato solo questo vecchio futon.” disse Yuuhi, destandola dai suoi pensieri. “Domani chiederò a Kyu di comprarne uno.”
Chidori annuì stancamente mentre guardava il ragazzo uscire dalla stanza. Quando la porta si chiuse e il rumore dei passi fu ben lontano, Chidori si gettò sul materasso. Quella sera indossava un pigiama rosa con delle grosse stelle gialle stampate sulla maglia, l'ennesimo pigiama da bambina. Non c'era da meravigliarsi se Yuuhi non la guardava come guardava Aya.

   
 
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