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Autore: anastasia in love    27/08/2020    2 recensioni
( Edoardo ed Eleonora)
"Poi accade il miracolo, il disastro, l’impensabile. Edoardo alza lo sguardo nella sua direzione e per un attimo- un lungo, interminabile, magico momento- i loro occhi si incontrano. Eleonora non è sicura di niente- le ha sorriso o lo ha soltanto immaginato?- perché all’istante abbassa lo sguardo e si volta, dandogli nuovamente le spalle."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mercoledì. Ore 11.00. Aula magna.

-“Chicco Rodi è un coglione, non capisco come abbiano fatto a votarlo!”- sentenzia Eva a voce fin troppo alta, controllando per l’ennesima volta gli ultimi post di Giovanni su Instagram. Sana e Fede si girano verso di lei e ridacchiano appena, consapevoli del fatto che per la loro amica è una pessima giornata. Giò e l’argentina sono fuori città da tre giorni, e Eva è intrattabile da allora.

L’aula magna si riempie a ondate degli ultimi studenti chiamati ad assistere all’autocelebrazione del Rodi e dei suoi pessimi compagni. Le votazioni per l’elezione del rappresentante di istituto si erano concluse da pochi giorni e avevano portato ad una insolita e ahimè schiacciante vittoria: Chicco Rodi era diventato il loro leader, il loro portavoce, il portabandiera di quella scuola di imbecilli, ed Ele non può che metter su un broncio di indignazione davanti alla sua camicia colorata e ai suoi modi da buffone di corte mentre si prende gli applausi della folla adorante e promette super party a base di alcool e gite a Barcellona.

Lui è lì, accanto alla finestra. Puoi dare un’occhiata, Ele, non è peccato mortale!

-“E’ un idiota patentato! Avrebbe dovuto vincere la Capaldo!”- dichiara con aria scocciata, fissando Annalisa Capaldo, IV C, lunghe trecce nere e sguardo sconfitto che se ne sta seduta tristemente in un angolo a fissare il vuoto. -“Ragazze, è assurdo! Si parla tanto di parità dei sessi, di quote rosa e pari opportunità, ma alla fine le cose non cambiano mai, vince sempre il solito cretino circondato dalla sua cricca di amici sballati!”   
Eva e Fede alzano gli occhi al cielo, ironiche, mentre Sana sembra quasi rimproverarla per la sua ingenuità. -“Che ti aspettavi, scusa? Rodi è un genio del male mentre la Capaldo ha proposto dei corsi pomeridiani di inglese e un progetto per piantare alberi in cortile!”
A quel punto scoppiano tutte a ridere, persino Silvia che fino a quel momento aveva avuto occhi solo per lui.                                                                                                                                                     
-“Ma infatti”- aggiunge Fede -“ti pare che mi metto a piantare alberi nel tempo libero? Mi ci vedi?”                    
Le risate delle ragazze quasi riescono a smorzare la folla adorante che sta acclamando Rodi come una star del cinema, in bilico su un palchetto improvvisato che sorride e agita il microfono come un presentatore della tv.                                                                                                                                                                                  
 -“Io l’ho votato!”- dice ad un tratto Silvia, continuando a fissarlo.                                                                                                        
-“Cosa? Perché?”- le chiede Ele, sinceramente infastidita. Quella persona è lì, impossibile non notarla.              
-“E’ uno dei migliori amici di Edo. Dovevo farlo!”- risponde lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Silvia è infastidita, agitata, si tortura le mani e si morde il labbro inferiore, il viso paonazzo e gli occhi tristi e lucidi che Ele conosce fin troppo bene. Sta guardando quella scena con il cuore a pezzi, ma non riesce a smettere, ad abbassare lo sguardo. Ed Ele lo sa, perché si sente allo stesso modo. Ma Ele non può guardarlo, non può voltare lo sguardo verso di lui fingendo che non ci sia nulla per cui sentirsi arrabbiata, delusa, gelosa.
Come una calamita, il suo corpo è irrimediabilmente attratto da lui, dalla sua camicia azzurra senza pieghe, dai suoi riccioli scuri, da quel sorriso strafottente che le fa tremare le ginocchia come una ragazzina, ma i suoi occhi non possono guardare quella scena, non se vuole conservare quel briciolo di autocontrollo a cui si sta aggrappando dal momento esatto in cui lui è si è seduto su un banchetto accanto alla finestra, circondato dai suoi amici e da lei.
Quando alle undici in punto aveva varcato la soglia dell’aula magna, sicuro di sé, sorridente, Eleonora aveva sentito un nodo allo stomaco e un’infinita voglia di piangere.

Voltati Ele, soltanto un secondo. Voltati!           

Ele stringe le labbra, decisa, e cambia posizione sulla sedia in modo dargli completamente le spalle. Ora che lui è uscito dal suo campo visivo, è più facile fingere che quello che sta accadendo accanto alla finestra non la faccia soffrire nel profondo.

Sei uno stronzo, ti odio.

Facile pensare che sia per Silvia, perché odia vederla soffrire. Facile pensare che sia per il suo femminismo, per la sua voglia viscerale di indipendenza, di quiete, di giustizia. Ele è nervosa, si muove a scatti, gesticola, tenta di sorridere ma ha il cuore a pezzi, e Chicco Rodi e la sua performance idiota non c’entrano un cazzo. E’ per colpa sua, del suo modo di fare, della gente di cui si circonda, del fatto che non sta guardando lei ma un’altra ragazza.

-“Raga, Ilaria Tarquinio è troppo una figa!”- dice Silvia, sospirando. E’ vicina alle lacrime, ed Ele la seguirebbe a ruota se non fosse così arrabbiata con lui.
Le ragazze si girano tutte nella sua direzione, lo sguardo scettico e curioso di chi si aspetta che Edoardo Incanti ne combini un’altra delle sue. Ma Ele resiste nella sua posizione, continua a dargli le spalle, imperterrita, rigida e scomoda nella sua blusa blu notte. Vorrebbe voltarsi anche lei, ma è orgogliosa, arrabbiata, ferita, e sente due grossi lacrimoni fare a botte con la sua volontà, pronti a scendere come un fiume in piena sulle sue guance poco truccate.                                                                                                        

Voltati e guardalo. Cazzo Ele, girati.

E allora Ele non resiste. Per un attimo se ne frega di tutto, manda a fanculo il suo orgoglio e segue lo sguardo di Silvia fino all’altro lato dell’aula, accanto alla finestra, dove lui, bello come un dio greco - piantala Ele, sembri una svitata – se ne sta comodamente seduto su un banchetto sgangherato circondato dagli amici e da lei, e sembra non accorgersi del chiasso che lo circonda. Lei gli sfiora un braccio, lui ride e la guarda negli occhi, tranquillo. Uno dei suoi amici gli dice qualcosa, ma lui continua a guardare lei, un metro e sessantacinque di capelli biondi, piercing sulla lingua e pessimi voti in letteratura. Ele si sente morire dentro un po’ di più.                                                                                                                                                            

 Poi accade il miracolo, il disastro, l’impensabile. Edoardo alza lo sguardo nella sua direzione e per un attimo- un lungo, interminabile, magico momento- i loro occhi si incontrano. Eleonora non è sicura di niente- le ha sorriso o lo ha soltanto immaginato?- perché all’istante abbassa lo sguardo e si volta, dandogli nuovamente le spalle.
-“Sil, Edo è un coglione!”- borbotta Eva, guardando nella sua direzione.                                                                         
-“Ilaria Tarquinio cerca di farsi Edoardo Incanti dalla terza media, ma neanche stavolta ce la farà. Lui non sembra molto interessato.”- sghignazza Fede guardando distrattamente verso la finestra. -“Anzi, mi sembra che lui stia guardando da questa parte.” 
Ele si blocca, trattiene il respiro, spera di non essere arrossita, fissa il volto di Fede cercando di capire se stia dicendo la verità. Il suo cuore perde un battito e il nodo che ha in gola dall’inizio dell’ora si fa più stretto e soffocante.

Eleonora Francesca Sava, non fare la codarda e girati subito verso la finestra!

-“Oddio Sil, sta proprio guardando da questa parte..”- mormora Eva, divertita. Eleonora irrigidisce i muscoli della schiena, conscia dello sguardo di Edoardo lungo tutto il suo corpo. Continua a fissare il volto delle sue amiche, nervosa ma improvvisamente felice.

Sta. Fissando. Te.

Silvia si impettisce orgogliosa sulla sedia, si finge indifferente ma comincia a giocare con una ciocca di capelli, ride come se una di loro avesse appena detto la cosa più divertente del mondo.

Sta. Fissando. Te.

Eleonora guarda Silvia. Sa che dovrebbe essere dispiaciuta per lei, sa che dovrebbe provare pena per la sua bella amica bionda, così dolce e svampita, ma quello che sente adesso è solo il sapore inconfondibile della vittoria misto a un brivido di piacere che sembra scaturire dallo sguardo di Edoardo che continua a trafiggerle la schiena.

Sta. Fissando. Te.

E’ solo il suono della campanella che spezza quella sua bolla felice e colorata. Chicco Rodi ringrazia la sua folla di elettori e fa cadere rumorosamente il microfono ai suoi piedi, Edoardo abbassa lo sguardo su Ilaria Tarquinio che continua imperterrita a mostrargli il piercing in un vano tentativo di seduzione, e le ragazze si alzano di malavoglia, pronte ad affrontare un’ultima ora di lezione. Solo Eleonora sorride, e non sa nemmeno il perché.
La folla di studenti si è accalcata all’ingresso e le ragazze sono in fila per uscire dall’aula magna. Chiacchierano, ridono, si divertono. Solo Eleonora è distratta, sta leggendo un messaggio che le è appena arrivato sul cellulare.

“Giusto per la cronaca, Ilaria Tarquinio non mi piace. Ah, un’ultima cosa…. sei bellissima, cazzo!”
  
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