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Autore: alexanakahara_    27/08/2020    0 recensioni
C'è qualcosa di più bello al mondo che svegliarsi con Chuuya al proprio fianco? Non per Dazai.
E se la realtà non glielo permette, troverà un alternativa.
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Bagliori di luce soffiano sulle palpebre di Dazai, le ciglia oscillano in un ritmo lento. Ancora letargico arriccia gli angoli degli occhi e accarezza la guancia sul cuscino rinfrescante dove il profumo di Chuuya e la lavanda delle lenzuola serpeggiano in un'armonia di fragranze. Capelli ruggine irradiano il pallido della federa, sbocciano come spirali brillanti, le ciocche cadono con grazia lungo il suo viso e nascondono tratti eterei come se fossero invidiosi della sua bellezza.

Chuuya è luce; il suo corpo nudo è scolpito da raggi dorati, quasi imbarazzati nel raggiungere la purezza delle sue forme, e la sua mente è ancora agganciata alle braccia di Morfeo, vagando in una terra di sogni - Oh, perché Dazai dovrebbe intromettersi tra lui e la sua dimensione onirica?

Dazai è oscurità; è ombra sotto le sue bende increspate, è ombra dentro il suo cuore, fame e controllo, eppure riesce a cavalcare la luce ogni volta che Chuuya è con lui.

Ogni volta che la sagoma del suo ex partner bussava alla sua porta, ogni volta che uno strato si srotolava dalla sua armatura protettiva e permetteva a Dazai di strisciarvi all'interno, e lui, si tuffava con buone intenzioni - non lo farò più, non soffrirai più -, affogando nelle solite promesse spezzate.

Dazai è oscurità perché l'oscurità appartiene a lui. Ma forse non è abbastanza per convincerlo a ritirarsi dalla sua influenza.

Il petto di Chuuya si gonfia e si restringe a un ritmo lento, le sue labbra si curvano e un soffio d'aria dipinge l'ambiente; un flusso di bava cola pacificamente lungo il suo mento.

Quante volte aveva osservato Chuuya dormire. Quante volte aveva aspettato che si svegliasse dalla loro tana amorevole dopo una notte di passione e desideri svelati.

Erano onesti solo mentre facevano l'amore. Erano onesti solo quando la loro mente non si ribellava alla verità delle loro emozioni.

Dazai appoggia le dita sulla pelle del compagno, traccia il suo corpo come se volesse marcarlo nei suoi pensieri e farlo riaffiorare ogni volta che Chuuya non è con lui, ogni volta che la sua assenza è soffocante.

Disegna una linea sulla sua clavicola, il suo pomo d'Adamo, la sua guancia, mentre le labbra scivolano sulle sue, premiandole con un bacio che sa di adorazione, le sue dita si nascondono tra i suoi capelli creando giochi di luce nel loro volteggiare.

"Svegliati, bella addormentata." Dazai sospira calore contro le labbra di Chuuya.

Basta poco perché due gioielli blu si riflettano nel suo sguardo, basta poco perché la sua bocca risponda con un tono sfuggente: "Sei tu che devi svegliarti, Dazai ..."

Un cipiglio e la fronte di Dazai si increspa in un mare di domande. Balbetta il nome del suo amante prima di deglutire irrequietezza.

Perché il suo cuore trema? Perché i nervi vacillano? Perché l'alba è improvvisamente il crepuscolo ed i margini della stanza sembrano vorticare intorno a loro?

 

 

Un suono fastidioso e frammentario rimbalza nelle sue orecchie. Potenzia e martella il cervello in una sinfonia stridente.

Gli occhi di Dazai si spalancano di nuovo.

Il telefono trema sul comodino e lo schermo brilla ancora per un paio di secondi. Una chiamata. Quindi l'immobilità cattura di nuovo le pareti.

Sposta l'angolo degli occhi sull'unica fonte luminosa nella stanza: questa volta il sole è già all'epilogo del suo percorso, questa volta l'aria è gelida, il letto ha un odore diverso e anche Chuuya è svanito.

Eppure fino a poco tempo fa era tutto così vivido, quasi come se fosse ...

 

Vero?

 

Dazai arriccia le dita nelle pieghe delle lenzuola e il tessuto si stira attorno alla sua mano.

Si pizzica il braccio con il pollice e l'indice, sentendo un cenno di dolore sul lembo cutaneo colpito.

Adesso è la realtà, ne è sicuro.

Non solo per il pizzico, ovviamente, ma perché la sua anima è un palazzo desolato le cui fortificazioni tremano e si sgretolano in un labirinto di fratture. Denti stretti e mascella serrata; i muscoli del viso come fasci di dolore.

Il sogno si è sciolto e ciò che resta è il silenzio e l'aria frizzante della sera.

Ma almeno in quel luogo chimerico Chuuya è suo, almeno durante il sonno Chuuya lo visita e non è più solo, è felice. Può ancora essere felice.

   
 
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