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Autore: betty58    28/08/2020    0 recensioni
Elizabeth Gray è una studentessa della Beacon Hills High School e a tutti è nota la sua mente brillante. La sua vita cambia drasticamente quando, una notte, si avventura con i suoi due migliori amici, Scott e Stiles, nel bosco. Qui tante cose succederanno, come per esempio vedere la persona più importante per lei venire morsa da un lupo mannaro diventandolo a sua volta. Da questo momento, Beth verrà catapultata in un nuovo mondo sconosciuto e surreale, che solo nei libri aveva mai letto. I suoi sentimenti, il suo amore, la sua devozione la porteranno a compiere particolari e pericolose azioni pur di salvare chi ama, anche allearsi con un misterioso e spaventoso licantropo, Derek Hale.
*Personaggi e battute completamente prese da Teen Wolf. Ho semplicemente aggiunto un personaggio, ma la storia seguirà perfettamente la serie, o quasi. Buona lettura! :)*
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Personaggi e battute completamente prese da Teen Wolf. Ho semplicemente aggiunto un personaggio, ma la storia seguirà perfettamente la serie, o quasi. Buona lettura! :)*
 

Quanto sono belle quelle sere in cui non fa né troppo caldo né troppo freddo, tu stai tranquilla e serena stesa sul letto, con la finestra aperta e il venticello che ti sfiora appena? Quanto sono belle quelle sere in cui il silenzio regna sulla città, nessun rumore a disturbarti e tu, nella tua quiete, ti rilassi? Quanto sono belle quelle sere in cui i pensieri viaggiano leggiadri, come se quasi non volessero tartassarti in quei pochi minuti di pace? Quelle sere in cui chiudi semplicemente gli occhi e, magari con loro, spegni un po' anche il resto del mondo che ti circonda? Quanto possono essere belle?
Purtroppo, però, queste 'belle sere' non esistono più già da un po' di tempo a Beacon Hills. Proprio in questo momento si possono benissimo sentire le sirene della polizia, occupate in chissà quale caso questa volta.
A peggiorare notevolmente quella che credevo potesse essere una 'bella serata', è questo tic fastidioso e un irritante pss che riconosco, a malincuore, molto bene.

23:49

"Hai idea di che ore sono? Cosa diavolo vuoi a quest'ora Stiles??" magari potrebbe aver preso un po' troppo duramente le mie parole, ma odio essere disturbata, specialmente a quest'ora e specialmente quando domani c'è scuola. Io poi che ci metto sempre un sacco di tempo per addormentarmi e non riesco a dormire molto a causa della mia insonnia e questo lui lo sa, essendo uno dei miei due migliori amici, ma ovviamente deve sempre infiltrarsi in qualche avventura notturna.
"Ciao anche a te Beth, indovina? Notizia bomba: mio padre è alla ricerca di un cadavere nel bosco" la cosa che più mi inquieta non è di cosa stesse facendo lo Sceriffo Stilinski, in quanto conosco bene il suo lavoro e il suo impegno, ma il sorriso e l'eccitazione che aveva mostrato il moro quasi pelato sotto la mia finestra nel dirmi ciò.
"Ehi, indovina? Notizia bomba: è il suo lavoro"
"No... cioè lo so. Ma non è questo il punto: è alla ricerca di una metà del corpo" ed è da quel suo movimento con le sopracciglia che ho capito quanto per lui fosse normale e divertente andare alla ricerca di un mezzo cadavere e che non se ne sarebbe andato finché almeno non ci avessimo provato. Ma per quanto riguarda queste cose, Stiles è sempre stato molto convincente, e se devo essere completamente sincera, anche se può sembrare un'idea così strana e malsana, questa notizia mi ha causato una specie di scarica di adrenalina.
"Metà corpo? Arrivo" è uno dei pochi casi in cui mi coinvolge che mi interessa davvero. Infilo velocemente le scarpe e prendo una felpa, giusto per sicurezza. Non mi preoccupo minimamente del fatto che sono in pigiama, più che altro per il fatto che i miei già dormono, e hanno già acceso l'antifurto. Ma con tutte le volte che mi è venuto a chiamare, so perfettamente che nel bagno non funziona, e cercando di non fare rumore, scendo dalla finestra, che fortunatamente non è per niente alta. Saliamo subito sulla sua amata Jeep e ci dirigiamo verso una casa che conosco meglio delle mie tasche.

****************************

Non ho ancora capito come ha fatto a convincermi a salire dal tetto, anziché entrare dalla porta come due persone normali. Rischiare di cadere e rompersi chissà quali e quante ossa, solo perché 'così è ancora più in stile investigativo' ma dove? Ma quando? Ma che problemi hai? Ma perché mi faccio sempre coinvolgere così tanto?! Ci stavamo dirigendo verso la finestra, quando il fenomeno ha deciso di mettersi in piedi, non calcolando la sua instabilità e scivolando su un mattone.
"Stiles, attento!" un grazie speciale ai miei riflessi che mi hanno permesso di salvare il furbo da una brutta caduta.
"Stiles che cavolo fai qui?" percepisco la paura appena presa e il nervosismo, probabilmente come è successo a me, per aver interrotto una cosa importante, del mio migliore amico.
"Tu non rispondevi al telefono...che ci fai con quella?" non riesco a vedere cosa intendesse con 'quella', ma sto sentendo parecchio la pesantezza dal ragazzo ancora a testa in giù.
"Credevo che fossi un ladro" supposizione davvero perspicace e ottima, ma qui sto davvero perdendo le forze.

 


 

"Un ladro? Ma che? Okay ora devi starmi bene a sentire: mio padre se n'è andato venti minuti fa, stanno richiamando tutti gli agenti federali del distretto di Beacon Hills e anche la polizia" mi sorge un sorriso spontaneo sentendo ancora una volta l'eccitazione che si percepisce nelle sue parole.
"Perché?"
"Hanno trovato un corpo nel bosco..." mi dispiace interromperlo, ma davvero sento che le forze mi stanno abbandonando.
"Per l'amore del cielo Stiles, pesi. Scendi immediatamente o cadremo entrambi" sento il peso scivolarmi e uno Stiles, stranamente, atletico atterra perfettamente sul portico della casa. Vedo Scott sotto di me che allunga le mani verso l'alto e, ringraziandolo con un piccolo sorriso, mi butto letteralmente tra le sue braccia.
"Cioè un morto?" per quanto è dannatamente bello e per quanto io gli possa volere bene, a volte è davvero stupido ed ingenuo.
"No, un corpo di un vivo. Ma che domande fai?" vedendo ancora la sua faccia assonnata e persa, continuo "Sì stupido un cadavere."
"Un'omicidio?" grande Scott, davvero perspicace.
"Non si sa ancora. So che era una ragazza di circa vent'anni."
"Ma se hanno trovato il corpo, allora che stanno cercando?" neanche a finire la domanda che io e il quasi pelato ci guardiamo sorridendo e con una faccia compiaciuta risponde
"Qui viene il bello: ne hanno trovato solo metà" subito partono sguardi intensivi, come per capire se tutti e tre pensassimo la medesima cosa. Su tutti i nostri visi si può leggere la curiosità e il forte senso di sentirci grandi e adulti, non perdiamo tempo che già ci stiamo dirigendo verso la macchina.
"Andiamo".

 

Riserva di Beacon Hills:
non entrare
dopo il tramonto

 

"Dobbiamo farlo per forza?" sospettavo che qualcuno si sarebbe tirato indietro, Stiles sicuramente non l'avrebbe mai fatto, Scott credevo resistesse e che la curiosità avrebbe vinto su tutte le altre emozioni, e facendo due calcoli, pensavo che quel 'qualcuno' sarei stata io. Invece sono proprio io che sto cercando di incoraggiare il secondo.
"Dici sempre che in questa città non succede mai niente"
"Volevo riposare per l'allenamento di domani"
"Giusto, perché stare seduto in panchina è davvero faticoso" la non grazia di Stiles e la sua non delicatezza nel dire la propria opinione a volte mi lascia davvero senza parole.
"No invece, quest'anno giocherò, anzi sarò tra i titolari" noto un leggero sorriso sul suo volto che mi riempie di gioia. Per questo nuovo anno si è già prefissato degli obbiettivi e mi piace che sia così determinato nel realizzarli.
"Questo è lo spirito giusto, devi avere un sogno anche se non si realizzerà mai" ed ecco che la negatività in persona attacca ancora.
"Stiles sei una persona spregevole, potresti incoraggiarlo un po'. Comunque sappi che io farò sempre il tifo per te e so che puoi farcela" l'ultima parte la dico guardando Scott, il quale mi sorride e mi mette un braccio attorno alle spalle vedendo il freddo che piano piano mi sta coprendo il corpo di pelle d'oca.
"Questo non è essere incoraggianti, ma dare false speranze" rinunciando completamente a sostenere un discorso di questo genere con lui, mi lascio scappare una piccola risata.
"Solo per curiosità quale parte del cadavere stiamo cercando?" giusta osservazione, siamo così impegnati a trovare questo maledetto corpo che infatti non sappiamo nemmeno cosa cercare nello specifico.
"Ah.... non ci avevo pensato" ovviamente.
"E se... l'assassino fosse ancora da queste parti?" ti prego rispondi che hai qualche piano, uno qualsiasi.
"Non ho pensato neanche a questo" mi fermo di botto non volendo credere a ciò che avevo appena sentito e Scott, fermandosi con me, mi sorride alzando le spalle avendo già intuito la non organizzazione del nostro amico.
Ci arrampichiamo su un breve tratto in pendenza, aiutandoci anche con gli alberi.
"Confortante che, come al solito, hai pensato a tutto"
"Già" facendo quella faccia tra il dispiaciuto e il 'dovevate aspettarvelo' che mi fa sempre tanto ridere.
"Magari dovrebbe essere quello che soffre l'asma a tenere la torcia eh" lo vedo appoggiarsi un attimo all'albero a prendere grandi boccate d'aria, mentre Sherlock Holmes continua la ricerca nei paraggi.
"Tutto okay?" gli poggio una mano sulla spalla come ad incoraggiarlo e lui si rimette in piedi subito guardandomi in modo un po' strano, riprendendo il cammino.
"Tutto a posto, tranquilla" ci sorridiamo e seguiamo Stiles.
Ad un tratto vediamo il primo buttarsi a terra cercando di spegnere la torcia, mentre l'abbaiare dei cani si faceva sempre più vicino. Ci mettiamo a fianco a lui provando a pensare a un piano per non farci vedere, ma ovviamente il genio della serata decide da solo di alzarsi e correre verso di loro.
"Andiamo" Grande Stiles! Cosa fare quando sei alla ricerca di un corpo e non vuoi essere scoperto dalla polizia o dagli agenti federali? Senza alcun dubbio gli vai in contro, mi sembra scontato!
"Stiles..." ci guardiamo un secondo e, dopo che Scott ha respirato con l'inalatore, lo seguiamo cercando di fermarlo.
"Aspetta... Stiles" proprio quando ci stavano per scoprire, Scott mi prende per un braccio, tirandomi a sé, e ci nascondiamo dietro un albero.
Nonostante tutti gli anni che abbiamo passato insieme, ancora provo quella sensazione di agitazione di quando devi farti un nuovo amico. Quella sensazione di pelle d'oca che prende il possesso del tuo corpo quando questa persona ti sfiora. Quella sensazione di benessere e sicurezza che hai quando questa persona ti abbraccia. Quella sensazione di gioia e di voglia che quel momento non finisca mai, e la nostalgia di quando termina. Quella sensazione di menefreghismo nei confronti del resto del mondo, perché in quel momento pensi solo a ciò che state vivendo. Ho sempre pensato che Scott fosse un bel ragazzo e una persona molto dolce ed educata, ma da quando il nostro rapporto si è rafforzato così tanto, sento che è cambiato quasi tutto in me.
"Aspetta... questo piccolo delinquente appartiene a me" ad interrompere i miei pensieri è lo Sceriffo Stilinski che a quanto pare ha trovato un corpo, ma quello di suo figlio.
"Papà che si dice?"
"Allora tu ascolti tutte le mie telefonate" io e Scott ci stavamo guardando, ascoltando attentamente la conversazione.
"Noo... non quelle noiose" sorridiamo dell'ingenuità del nostro migliore amico e nell'immaginarci il povero Sceriffo alzare gli occhi al cielo e sbuffare leggermente.
"Dove sono andati a finire i tuoi complici?" per quanto a volte Stiles sottovaluti suo padre, Noah non è per niente stupido, e dopo così tanti anni passati insieme, c'era da aspettarselo che avrebbe fatto una domanda del genere.
"Chi Scott e Beth? Scott è a casa, ha detto che si voleva riposare per il primo giorno di scuola. Beth idem, sai che lei ci tiene molto. Sono solo io, nel bosco... da solo" credo che il nostro cuore non abbia mai battuto così forte a causa dell'agitazione e dalla paura di essere scoperti. Neanche quando stai copiando durante una verifica e il professore ti becca in fragrante. Vediamo la luce della sua torcia verso l'albero dietro cui siamo nascosti e Scott mi stringe ancora di più a sé.
"Dove siete? SCOTT... ELIZABETH" sono talmente in ansia che non mi sono nemmeno accorta di stare trattenendo il respiro "beh giovanotto, ti riaccompagno alla macchina poi tu ed io faremo una bella chiacchierata riguardo una cosa chiamata 'violazione della privacy'"
"Accidenti" vedo Scott staccarsi leggermente dall'albero e, dopo aver controllato che non ci fosse più nessuno, iniziamo a camminare verso la strada da cui siamo venuti.
Stiamo girando da circa una ventina di minuti e il sonno si sta facendo sentire.
"Scott, hai almeno un'idea di dove stiamo andando?" guardandomi attorno vedo sempre gli stessi alberi, mi sembra come di girare intorno. Lui si osserva attentamente attorno, cercando la strada giusta, anche se credo che quella l'abbiamo persa già da un po'. Ad un certo punto sentiamo un rumore tra i cespugli dietro di noi; neanche il tempo di girarmi che mi ritrovo per terra, ancora tra le braccia del mio migliore amico, con una mandria di cervi che passa di fianco e sopra di noi. Quando questi furono passati tutti, ci alziamo in piedi riprendendoci ancora da quello che è appena successo.
"Stai bene?" ed è proprio quando mi tocca la spalla che riesco a riemergere ed a realizzare quanto accaduto.
"Si, grazie a te. Tu stai bene?" lo vedo piuttosto scosso, ma riesce comunque a donarmi uno dei suoi bellissimi sorrisi.
"Tutto a posto, ma ho bisogno dell'inalatore. Mi è caduto quando sono passati i cervi." ci mettiamo a cercarlo, facendoci luce con quella poca che il telefono ci dà. Non sto prestando molta attenzione a quello che sto guardando, sono ancora troppo confusa e sconvolta.
Mi volto sentendo Scott urlare e lo vedo mentre cade, può sembrare una scena davvero tanto comica e lo è, finché non si nota l'altra metà del corpo.
"Oh mio dio!" indietreggio leggermente coprendomi la bocca con una mano, mentre con l'altra continuo a far luce sul corpo.

Quello che successe dopo non mi fu molto chiaro. Vidi solamente Scott dimenarsi contro qualcosa; un qualcosa di grosso e ricoperto di peli. Non sapevo cosa fare. Poi il mio corpo è come se si fosse mosso da solo, dopo aver impugnato un bastone, corsi in aiuto del mio amico. Dopo di che ricordo che ci siamo messi a correre. Non ho la minima idea di come siamo riusciti ad arrivare a casa sua, ma una volta varcata la porta l'ho portato subito in bagno a medicarlo. Poi ci siamo messi a letto e siamo crollati.
Questa notte senza incubi.

************************************

Ed ecco il trio riunito davanti all'entrata, pronti a riiniziare un nuovo anno scolastico. Sempre molto gentilmente Scott mi aveva accompagnato a casa e, dopo essermi cambiata, mio padre ci aveva dato un passaggio fino a scuola. La giornata sembra sia partita molto bene, ma ricordiamoci che è pur sempre il primo giorno di scuola, tutto può ribaltarsi da un momento all'altro. E ovviamente ci pensano quei due alle 7:53 dal mattino a stressarmi, parlando di ieri sera.
"Era buio, ma sono quasi certo che fosse un lupo" solo al ricordo mi vengono i brividi
"Un lupo ti ha morso?" la faccia di Stiles in questo momento è come se volesse dire 'okay, smettetela di prendermi in giro, non sono fesso'. Credimi, vorrei scherzare.
"No, non è possibile" ribatte immediatamente.
"Ho sentito ululare" uno spezzone di ieri sera si fa spazio nella mia mente...

'...eravamo appena arrivati in strada, avevo capito dove ci trovavamo, ma è come se il mio corpo si rifiutasse di rispondere ai comandi. Fu Scott che prendendomi per mano, cercava di farmi camminare. Dopo circa una ventina di passi si ferma e, alzandosi la maglia, si controlla la ferita che l'animale gli aveva procurato sul fianco destro. Un morso. Fatto ciò, un ululato arrivò presto alle nostre orecchie...'

"Non può essere" continua ad insistere il pelato. Oh ma santa miseria, c'ero anche io. Ti assicuro che quello era un lupo.
"Come non può essere? L'ho sentito"
"In California non ci sono più i lupi okay? Da oltre sessant'anni"
"Davvero?"
"Si davvero. Non ci sono lupi in California."
"D'accordo, potrai non crederci riguardo al lupo, ma sicuramente ci crederai se ti dico che abbiamo trovato il cadavere."
"Stai scherzando?"
"No, non sta scherzando, avrò gli incubi per un mese tanto per cambiare" sbuffo leggermente, stanca dell'argomento di quella conversazione. Non ho molto partecipato alla loro conversazione, le scene raffiguranti l'accaduto di ieri notte mi stanno invadendo la testa. So cosa ho visto. So cosa ho sentito. Non erano visioni. Non era un sogno. Era reale. Quello che ha attaccato Scott era un lupo. Ne sono certa.
"Accidenti, è davvero incredibile, è la cosa più assurda che sia capitata in città dalla nascita di Lydia Martin" proprio in quel momento si stava avvicinando una ragazza dai capelli rossicci, di media altezza. La ragazza di cui Stiles è innamorato dalla terza elementare.
"Ciao Lydia, sembri una... una che mi ignora. È solo colpa tua." dice indicando il ragazzo alla mia sinistra. Guardo la scena piuttosto divertita, sono proprio curiosa per cosa lo accuserà questa volta.

 

 Guardo la scena piuttosto divertita, sono proprio curiosa per cosa lo accuserà questa volta
 

"Diventerò uno sfigato. Mi stai contagian..." si incanta fissando un punto dietro di noi, o meglio qualcuno; infatti quando mi giro mi trovo una raggiante Lydia Martin che si sta avvicinando a noi.
"Questo giacchetto è davvero... stupendo! Dove l'hai preso?" non penso che sia così tanto 'speciale', è un semplice giubbottino in pelle color rosa antico.
"In un negozio in centro."
"Fantastico! Spero tanto che si trovi ancora. Penso proprio che andremo molto d'accordo io e te" finalmente un'amica femmina. E che amica poi. Non fraintendetemi, Scott e Stiles sono migliori amici perfetti, ma quando li porto con me a fare un po' di compere è come andarci da sola. Detto questo mi sorride e prima di entrare a scuola mi porge la mano e mi dice
"Lydia Martin"
"Elizabeth Gray" rispondo a mia volta ricambiando la stretta. Quando mi rigiro trovo i due ragazzi guardarmi visibilmente stupiti, con gli occhi spalancati e la bocca leggermente socchiusa.
"Che c'è? Ho bisogno di farmi amiche femmine, diventerò una scimmia rabbiosa che gioca a Lacrosse a forza di stare con voi" non voglio essere troppo crudele, ma è la verità.
"Quella è Lydia Martin" mi dice Stiles scandendo bene ogni parola. Come se non sapessi chi sia. Chiunque conosce Lydia alla Beacon Hills High School. Proprio quando sto per rispondergli, la campanella suona e tutti gli studenti si affrettano ad entrare nelle loro aule.
Per fortuna, quest'anno scolastico lo inizio in compagnia dei miei due migliori amici e mentre aspetto che il professore di inglese inizi la lezione, ne approfitto per riposarmi due secondi sul banco.
"Hai sonno?" mi chiede il pelato girandosi verso di me, che siedo nel banco dietro di lui.
"No, cosa te lo fa pensare? Sono andata a dormire solo all'una passata. Sto una meraviglia. Sai che faccio fatica ad addormentarmi, non posso uscire la sera." per quanto sia un gesto davvero carino e amichevole coinvolgermi, non posso permettermi di uscire ancora così tardi. Sono sempre stata una ragazza 'nelle regole': buoni voti a scuola, aiutare mamma nelle faccende di casa, rispettare sempre il coprifuoco, ovviamente non quando Stiles veniva a bussare alla mia finestra.
"Oh andiamo, è stato divertente"
"Oh sì! Specialmente quando abbiamo rischiato di morire, prima schiacciati da un branco di cervi e poi sbranati da un lupo." indicando me e Scott, il quale annuisce alla mia affermazione. Non so cosa Stiles stia dicendo, essendo troppo concentrata a scoprire cosa abbia il mio amico alla mia destra.
"Scott che hai?" domanda Stiles, accorgendosi probabilmente che nessuno stava ascoltando ciò che diceva e notando, come me, Scott guardarsi attorno e poi fissare fuori dalla finestra. Seguo il suo sguardo, e noto che sta fissando una ragazza che viene raggiunta dal consulente scolastico. Dopo neanche due minuti questi ultimi entrano nella nostra classe.
"Vi presento la nostra nuova studentessa Alison Argent. Cercate di farla sentire a casa." ci avvisa il consulente uscendo in seguito. La mora invece si siede dietro Scott.

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La lezione termina velocemente e i corridoi si riempiono. Siamo tutti e tre all'armadietto di Scott cercando di organizzarci su cosa fare questo pomeriggio, ma lui non sta affatto collaborando, continuando a fissare la nuova arrivata. Ho iniziato a fissarla anche io. Devo ammettere che è una bellissima ragazza, sembra anche dolce e simpatica dall'apparenza, ma non vorrei che Scott ci perdesse troppo la testa. Non fraintendete lui si merita di essere felice, ma con le cose strane che stanno succedendo nell'ultimo periodo e con i suoi, sempre avuti, voti un po' mediocri forse è meglio se non si lasci prendere troppo. So che può sembrare un pensiero egoista, ma è così. E potrebbe essere anche che sono tanto, troppo, gelosa dei miei due migliori amici, ma questo rimane un nostro segreto.
"Qualcuno sa dirmi come mai la nuova ragazza sia qui da soltanto cinque minuti e già ha fatto amicizia con Lydia?" ad interrompere i miei pensieri è una ragazza che non credo di aver mai visto prima.
"Perché è uno schianto. Le persone belle si cercano." e quando si parla della 'sua' Lydia, Stiles non può non farle un complimento.
"Quindi stai dicendo che sono uno schianto? Ti ringrazio." faccio un sorriso profondamente sincero quando vedo il pelato imbarazzarsi. Lascio i due maschi a parlare di cose loro e nel mentre mi avvicino alle due ragazze notando che si è aggiunto anche Jackson, il capitano della squadra di Lacrosse della nostra scuola e persona più popolare insieme alla sua fidanzata Lydia.
"Ehi Beth, vuoi venire con noi?" mi chiede la rossa sorridendomi.
"Ehm... dove andate?" non ho detto proprio di 'sì', ma questo non importa di certo a Lydia visto che mi sta trascinando chissà in quale luogo.
"Elizabeth, lei è Alison. Alison, lei è Elizabeth" ci presenta la nostra nuova amica non sapendo che già ci siamo incontrate.
"Piacere" diciamo contemporaneamente per poi sorriderci.
Siamo sedute sugli spalti, proprio davanti al campo di Lacrosse dove i ragazzi fanno allenamento. Scott è posizionato davanti alla porta e sta facendo qualche esercizio di riscaldamento, mentre Stiles è ancora in panchina.
"Quello chi è?" chiede Alison indicando con lo sguardo il mio amico in porta.
"Quello? Non sono sicura di chi sia, perché?" risponde ingenuamente Lydia.
"È nel mio corso d'inglese"
"Si chiama Scott, Scott McCall" presento il ragazzo alla mia nuova amica, infrangendo il mio 'piano' di rimandare questa presentazione al più lontano possibile.
Chiudo gli occhi immaginando il male che ha provato il mio amico quando gli è arrivata la palla dritta in faccia, fortuna che ha il casco. Ma quello che mi ha stupito di più è la ripresa che ha avuto subito dopo. Sta parando letteralmente tutte le palle, compresa quella di Jackson, il quale non sembra affatto contento.

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Ed ecco che siamo ritornati nel bosco alla ricerca di quell'orrendo, puzzolente cadavere.
"Mi aiutate?" chiedo gentilmente e anche con un pizzico di vergogna. Davanti a me si trova un fiumiciattolo e diciamo che non ho tutta questa agilità.
Il pelato ritorna indietro e una volta presa la mia mano, mi tira a sé. Ci guardiamo per qualche istante, per poi raggiungere Scott.
"Non so che cosa fosse. È come se avessi avuto tutto il tempo per prendere la palla. E questa non è la sola cosa strana. Posso sentire delle cose che non dovrei sentire. Degli odori." ci confida fermandosi e guardandoci.
"Degli odori, di che tipo?" gli chiede Stiles stranito e curioso quanto me.
"Tipo le gomme alla menta che hai in tasca" risponde continuando il cammino.
"Io non ho gomme alla menta" nel mentre fruga tra le tasche e, in effetti, trova delle gomme alla menta.
"È cominciato tutto con quel morso?" chiedo leggermente spaventata da quello che è appena successo.
"Se si trattasse di un'infezione? O se fosse la scarica di adrenalina che precede uno shock?" risponde ricambiando il tono di voce.
"Credo di averne sentito parlare. È un particolare tipo di infezione." ci dice Stiles.
"Sul serio?"
"Si. Si, credo che si chiami Licantropia." spontaneamente ridacchio capendo dove vuole andare a parare il mio amico.
"Che cos'è? È grave?"
"Si gravissima, ma solo una volta al mese." rispondo stando al gioco del pelato.
"Una volta al mese?" quanto sei ingenuo mio piccolo Scott.
"Si, come per le donne solo più breve" continuo.
"In particolare la notte di luna piena" dice Stiles per poi ululare. Il moro lo spinge da una spalla e questo non fa altro che alimentare le mie risate.

 


 

"Ehi, siete voi quelli che hanno sentito ululare"
"Potrei avere qualcosa di veramente serio" è troppo dolce quando fa così. Ma poverino, lui è seriamente preoccupato, mentre noi lo prendiamo in giro. Però devo ammettere che è davvero divertente.
"Lo so, sei un lupo mannaro... okay stavo scherzando. Ma se mi vedi fondere tutto l'argento che ho è perché venerdì ci sarà la luna piena." ci scherza ancora Stiles.
"Io mi ricordo che il cadavere era qui, sono passati i cervi e dopo ho perso l'inalatore" cambia discorso Scott guardandosi attorno per poi fissare lo sguardo su di me come per cercare conferma. Sento le guance riscaldarsi e semplicemente annuisco, ricordandomi le vicende di quella notte.
"Forse hanno spostato il corpo" ipotizza Stiles cercando fra i cespugli lì vicino.
"Spero mi abbiano lasciato l'inalatore. Costa ottanta dollari" dopo questa affermazione sorrido e aiuto i ragazzi nella ricerca; ma quando mi giro, mi ritrovo davanti un ragazzo abbastanza alto e muscoloso. Ha i capelli marrone scuro e gli occhi di un verde chiarissimo, non riesco a staccare lo sguardo. Ha un'area piuttosto minacciosa e non sembra per niente felice del fatto che siamo qui. 
Quando riacquisto lucidità, tocco il braccio di non so neanche quale fra i miei due amici.
"Che ci fate qui eh? Questa è proprietà privata" ci dice con tono scocciato e alquanto irritato. Senti omone, non fare il gradasso, stiamo solo cercando una cosa.
"Ah scusa, non lo sapevamo." risponde Stiles al posto nostro.
"Stavamo solo cercando una cosa, ma... non fa niente" continua Scott abbassando lo sguardo.
Derek gli lancia l'inalatore e lui, inaspettatamente, lo prende al volo. Poi senza aggiungere altro, se ne va.
"Devo tornare al lavoro" ci comunicò Scott come se nulla fosse successo.
"Scott quello è Derek Hale, ti ricordi vero?! Ha solo qualche anno in più di noi" la sua voce è un po' tremante e molto goffa.
"E allora?" chiedo io non conoscendolo per niente e quanto pare neanche Scott dato che ha la mia stessa espressione.
"La sua famiglia, morirono tutti in un incendio una decina di anni fa" ci informa Stiles.
"Perché è tornato?" domanda questa volta Scott come se gli si fosse accesa una lampadina. Nessuno dei tre seppe dare una risposta a questa domanda. Non sapevo neanche il suo nome fino a qualche minuto fa, di certo non so perché è riapparso.
"Andiamo" detto questo ci dirigiamo verso la Jeep di Stiles. Accompagniamo Scott alla clinica visto che tra un po' avrebbe iniziato il suo turno, mentre io mi fermo ancora qualche ora a casa di Stiles ad aiutarlo a 'fare delle ricerche' come mi ha detto lui.
Appena arriviamo a casa Stilinski, vedo subito lo sceriffo impegnato a leggere delle carte seduto in cucina.
"Buonasera Noah" ci sono molto affezionata a lui. È stato veramente come un secondo padre per me, gliene abbiamo fatte tante in questi anni io, Stiles e Scott e lui è sempre stato paziente e comprensivo con noi, ridendo anche delle avventure più comiche. Ci tiene molto al suo lavoro, ha faticato tanto per arrivare dov'è ora, ma questo non fa diminuire di certo la sua voglia. Nonostante il ruolo da sceriffo lo tenga molto impegnato, è stato capace di bilanciare il lavoro con le questioni personali, ricavando sempre del tempo da spendere con suo figlio e i suoi strambi amici. Al contrario dei miei genitori.
"Ciao Lilibeth! Resti per cena?" mi chiede gentilmente sorridendomi mentre già si alza per prendere il telefono con cui avrebbe chiamato sicuramente una pizzeria. In risposta annuisco e seguo il pelato in camera sua. Lui inizia a fare chissà quali ricerche mentre io me ne resto spaparanzata sul suo comodo letto cercando di attirare la sua attenzione con qualche battuta stupida.
Siamo riuniti tutti attorno al tavolo a mangiarci la nostra buonissima pizza, il clima è abbastanza sereno e allegro mentre, ancora una volta, ricordiamo questioni imbarazzanti di quando Stiles era piccolo. Ad interrompere questa atmosfera è il telefono di Noah che, dopo averci mimato con le labbra "lavoro" esce dalla cucina. 
Continuo a mangiare la mia pizza quando vedo il pelato alzarsi e andare vicino alla porta sporgendo l'orecchio all'infuori.
"Cosa stai facendo?" gli chiedo.
"Shh... sta parlando del corpo nel bosco" mi zittisce, riappoggiando l'orecchio alla porta.
"Il discorso sulla violazione della privacy vedo che non ti ha fatto nessun effetto" dico raggiungendolo.
Quello che ascoltammo ci lasciò molto perplessi. Era solo una presa in giro, invece piano piano si sta trasformando nella realtà. Non possiamo continuare a stare qui con le mani in mano. Dobbiamo parlare con Scott.

********************************

Oggi c'è la partita di Lacrosse e, ovviamente, non siamo riusciti a trovare Scott in tempo stamattina per raccontargli quello che abbiamo saputo la sera scorsa. Lo vediamo vicino la panchina mentre sta per entrare in campo; Stiles mi prende per un polso e mi trascina verso di lui.
"Scott, Scott aspetta" lo chiama.
"Stiles, ho la prima partita, non è il momento
"Ascoltaci un secondo. Abbiamo sentito il padre di Stiles al telefono, su quel cadavere che è stato recuperato nel bosco hanno trovato dei peli di animale" inizio a raccontare.
"Ora devo andare" cerca di fermarci Scott mentre prende la sua mazza.
"No aspetta, non immagini neanche che tipo di animale fosse..." Stiles si interrompe vedendo il nostro amico ormai troppo lontano "...era un lupo".
La partita è iniziata da circa una ventina di minuti e le cose non stanno andando molto bene. Jackson, si vede benissimo, non gli è per niente andata giù la questione di Scott che gioca e, nonostante sia nella sua squadra, l'ha appena sbattuto a terra. Il moro non si scoraggia, anzi direi tutto il contrario. Ha appena preso la palla e adesso sta correndo verso la porta schivando tutti gli avversari, facendo anche un salto per sorpassare uno. Riesce ad arrivare senza troppi intoppi e fa gol. La folla scoppia in fischi e urla felici verso l'azione impossibile che ha appena svolto il mio amico. Io e Stiles ci guardiamo, quasi come se avessimo pensato la medesima cosa per poi esultare la perfetta e inaspettata mossa compiuta da Scott.
Una volta tornati a casa sua, passammo tutta la notte a cercare e stampare informazioni su informazioni. 

 


 

"Licaone", "strozzalupo", "veleno", "proiettili d'argento". 
È tutto così strano. Non può essere. 
Penso di essere crollata verso le tre e mezza di notte, dopo aver fatto il quarto bicchiere di caffè a Stiles e, probabilmente, mentre riguardavo dei fogli già stampati devo essermi addormentata.
Mi sveglio sentendo bussare alla porta e successivamente delle voci. È appena arrivato Scott.
"Dai entra, devi vedere una cosa. Abbiamo passato la notte a prendere informazioni sui libri e sui siti web." inizia il discorso Stiles senza badare a tanti saluti. Cerco di aiutarlo in qualche modo, dandogli alcuni fogli che erano rimasti sotto di me sul letto. 
"Quanti caffè ti sei bevuto?" chiede piuttosto divertito il nostro amico. Magari ci fosse da ridere Scott...
"Tanti" rispondo io guardando i molteplici bicchieri sparsi per il pavimento.
"Non importa, ora ascoltami" si intromette il pelato.
"Sono riusciti a capire chi è l'assassino?" lo interrompe nuovamente il moro.
"Stanno interrogando delle persone, anche Derek Hale" risponde Stiles lasciandosi scappare un sospiro pieno di ansia.
"Quello che abbiamo visto nel bosco?" chiedo non sapendo nulla di questo fatto. Che fastidio quando non mi dice nulla.
"Si ma non si tratta di questo okay?" dice Stiles con un tono di voce parecchio agitato.
"E di che cosa?" a questa domanda il pelato mi guarda in cerca di un aiuto su come iniziare il discorso. 
"Ti ricordi, noi ti abbiamo preso in giro, ma non avremmo dovuto" comprendo pienamente la faccia confusa di Scott, ma è davvero difficile comunicargli questa notizia. Bisogna usare le parole giuste ed evidentemente non sono tanto brava.
"Il lupo, il morso nel bosco, sto leggendo tutta questa roba. Sai perché i lupi ululano?" chiede Stiles molto impaziente guardando Scott.
"Non lo so" risponde ingenuamente il ragazzo in piedi.
"È un segnale. Quando un lupo è da solo ulula per segnalare la sua posizione al branco. Quindi se senti ululare, ci potrebbe essere un branco lì vicino" riprendo io il discorso. 
"Un branco di lupi?
"No, di lupi mannari" risponde alla domanda Stiles alzando lo sguardo su di me. Ci guardiamo per qualche secondo per poi puntare la nostra attenzione su Scott, rimasto sconcertato in piedi nel mezzo della stanza.
"Avete finito di farmi perdere tempo in questo modo? Devo andare a prendere Alison fra un'ora" finalmente ha detto qualcosa, anche se immaginavo altre parole. 
"Oggi ti abbiamo visto in campo Scott. Quello che hai fatto non è solo incredibile... è impossibile." prova a rispondergli Stiles.
"Era solo un bel lancio" tenta di giustificarsi, aggiungendo un tono di modestia. 
"No, era un lancio formidabile." dico guardandolo negli occhi.
"Il modo in cui ti sei mosso, la velocità, i riflessi, la gente non diventa così da un giorno all'altro. E poi le tue visioni, i sensi sviluppati, non hai nemmeno più bisogno del tuo inalatore" continua al posto mio il pelato.
"Va bene, ma io non ho più tempo adesso, ne parliamo domani" riprende a parlare Scott avvicinandosi al letto per afferrare lo zaino. 
"Domani? Ma no, sta notte ci sarà la luna piena" gli corre in contro Stiles bloccandolo. Non andrà a finire per niente bene qui, me lo sento. 
"Che state cercando di fare? Finalmente sono tra i titolari, ho un appuntamento con una ragazza stupenda. Tutto nella mia vita è diventato perfetto, perché state cercando di rovinarmelo" rimango un po' ferita da queste sue parole. Gli vogliamo un bene dell'anima, anche di più; siamo molto felici per lui, ma ci preoccupiamo anche. In base a tutte le cose che abbiamo letto la prima luna piena per un neo licantropo è terribile, e si è molto incontrollabili. 
"Stiamo cercando di aiutarti, sei cambiato Scott. La luna piena ti provocherà dei cambiamenti fisici, ma ne avrai anche quando il tuo desiderio di sangue sarà incontrollabile." Stiles invece ignora totalmente quello che ha detto, e cerca ancora di convincerlo.
"Desiderio di sangue?" il nostro migliore amico ci guarda come se fossimo pazzi. 
"Si, bisogno di uccidere" rispondo alla sua domanda con molta titubanza e abbasso immediatamente lo sguardo quando Scott inizia a fissarmi.
"Comincio già a sentire la voglia di uccidere
"Sta a sentire: 'il cambiamento è provocato dalla rabbia o da qualunque cosa acceleri le pulsazioni.' È chiaro? Ho paura che Alison sia brava a farle accelerare. Devi annullare l'appuntamento. Chiamala subito" dice Stiles prendendo il telefono dal suo zaino ancora sul letto.
"Che fai?" noto che il suo sguardo è totalmente cambiato e che il suo respiro è diventato più pesante. Non si mette per niente bene.
"La sto chiamando." Scott lo prende per la maglia e lo sbatte con forza contro il muro mantenendo il pugno alzato in direzione del suo viso, buttando giù la sedia. 
"SCOTT" corro velocemente verso Stiles che, data la botta che ha preso, si dev'essere fatto davvero tanto male, scansando il moro che ci guarda con dispiacere e sorpresa per quello che ha appena fatto.
"Mi... mi dispiace." nella stanza cala il silenzio, e tutti stiamo alternando lo sguardo su tutti. 
"Devo andarmi a preparare per la festa" Scott ci guarda ancora una volta, prende le sue cose e quando è sulla porta sussurra un "scusa" rivolto più verso al fatto che ci sta in un certo senso 'lasciando' non credendo per niente a quello che gli abbiamo detto. 
"Tutto okay? Ti fa male la spalla? Fammi vedere" senza neanche aspettare una risposta gli massaggio la spalla notando una prima smorfia di dolore per poi affievolirsi in una curiosa e stranita.
"Come hai fatto?" mi chiede continuando ad avere quell'espressione.
"A fare cosa?" rispondo con un'altra domanda corrugando la fronte.
"Il dolore è sparito" ci guardiamo e in tutta risposta alzo le spalle. 
Dopo che mi sono accertata che stesse effettivamente bene, ci alziamo e risistemando la sedia noto un profondo graffio sul retro di questa.
"Stiles..." richiamo la sua attenzione e quando mi guarda, giro la sedia in modo che possa vedere cosa ha fatto inconsapevolmente il nostro migliore amico.

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Siamo alla festa di Lydia e, anche se sono venuta principalmente per controllare Scott, devo dire che mi sto divertendo. In questo momento sono insieme a Stiles e ad altri ragazzi del nostro corso di economia. 
"Ho sete, vado a prendermi da bere. Volete qualcosa?" ci chiede un ragazzo del gruppo avvicinandosi a noi
"Due redbull vanno bene" risponde il pelato guardandomi. Mi allontano di poco per poter ballare meglio, adoro troppo la canzone che hanno messo: Mr Saxobeat di Alexandra Stan. Inizio a muovermi a ritmo della musica sempre guardando il mio migliore amico. In questo momento non mi interessa più niente, non penso più a niente. Voglio solo mandare via tutti i pensieri che in questi ultimi giorni mi stanno davvero tormentando. Voglio sentirmi libera. Ed è proprio così che mi sento adesso. Scatenarmi a ritmo di questa bellissima canzone, come se ad ogni mio movimento uscisse dal mio corpo un'informazione negativa. E non mi sono neanche accorta di star sorridendo, finché non arriva Stiles con due bicchieri in mano che mi guarda come se fossi pazza. 
"Per caso hai già bevuto troppo e non mi hai detto nulla? Non ti ho mai visto così raggiante. Dovremmo controllare Scott" mi dice mentre mi porge la mia bevanda, ma senza neanche pensarci due volte, prendo il mio e il suo bicchiere e li appoggio sul primo tavolo che vedo.
"Non ho bevuto niente Mamma! Mi sto solo divertendo, cercando di mettere da parte tutte le cose brutte successe negli ultimi giorni. Dovresti farlo anche tu." non gli lascio tempo di rispondere che subito lo prendo per mano e lo porto in pista. Non è molto abituato alle feste e si vede dalla sua rigidità, è così carino.
"Lasciati andare Stiles! È una festa cavolo, divertiti. Se succede qualcosa a Scott, stai tranquillo che lo vediamo. In ogni caso un piano non lo abbiamo, quindi tanto vale tenerlo sott'occhio e divertirsi contemporaneamente, giusto?!" cerco di incoraggiarlo, tentando di farlo muovere un po' ma sembra essersi convinto. 
È veramente impacciato, sembra una statua quasi. Uno Stiles che fa dei passetti a destra e a sinistra muovendo qualche volta le braccia, ma che al tempo stesso si guarda attorno per chissà quale ragione, è davvero uno scenario divertente. Iniziamo a 'ballare' insieme e, sentendosi un pochino più sicuro, vedo il pelato coinvolgersi sempre di più nella musica. Mi poggia una mano sul fianco e continuiamo a scatenarci trasportati dal ritmo della musica. Non ho mai visto questo lato di Stiles, o almeno non che io ricordi. Sono felice che si stia lasciando andare. Ha bisogno veramente di distrarsi questo ragazzo, specialmente dopo quello che è successo oggi pomeriggio. Lui, più di me e Scott, ha cercato di scoprire più cose possibili, e penso che abbia anche passato qualche notte in bianco.
Ci stiamo divertendo tanto quando vediamo venire verso di noi Scott, ma non sembra stare in ottima forma o almeno non è l'atteggiamento che mi aspettavo dopo "un'appuntamento con una ragazza stupenda". 
"Scott che hai?" gli chiede confuso Stiles guardandolo. 
"Stai bene?" provo io, questa volta, visto che non ha risposto al pelato.
Scott, dopo avermi lasciato un rapido sguardo, va spedito verso l'uscita dalla casa. Dietro di lui vedo che Alison lo segue, così tento di capirci qualcosa da lei.
"Ehi Alison. Cosa è successo a Scott?" le chiedo con Stiles al mio fianco.
"Non ne ho idea, stavamo ballando quando a un tratto si è come sentito male, e se né andato. Vado a vedere di fuori, se lo trovi fammi sapere, okay?" e dopo aver aspettato un mio gesto, esce anche lei dalla casa. 
La seguiamo e la vediamo parlare con Derek per poi salire in macchina con lui. Prendiamo velocemente la macchina e ci dirigiamo il prima possibile a casa del nostro migliore amico.

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Arriviamo in tempo record davanti alla sua porta e subito Stiles inizia a bussare incessantemente.
"Vattene" sentiamo Scott dall'altra parte del pezzo di legno che ci separa.
"Scott siamo noi" risponde immediatamente il pelato, e vediamo che Scott apre appena la porta. 
"Facci entrare! Scott! Posso aiutarti..." ritenta Stiles iniziando ad agitarsi. 
"No, devo andare a prendere Alison" controbatte il moro divaricando di qualche centimetro in più la porta.

 


 

"Sta bene, l'ho vista andare via dalla festa, lei sta bene, davvero. Scott aprici" questa volta sono io che provo a convincerlo a lasciarci entrare, usando un tono stranamente calmo. 
"Credo di sapere dov'è andata" dice Scott, ignorandomi completamente e continuando a pensare a lei. Grazie mille, davvero. È un onore essere considerata così tanto.
"Su facci entrare per favore" risponde Stiles ormai su una crisi di nervi.
"È Derek, Derek Hale il lupo mannaro, è lui che mi ha morso, lui ha ucciso quella ragazza nel bosco" dopo questa confessione, io e il pelato ci guardiamo preoccupati, indecisi se dirglielo o meno. Considerando che quasi sicuramente lo verrà a sapere e potrebbe arrabbiarsi, tenendo conto anche che è un lupo mannaro, alla fine optiamo per un'amara verità. 
"Scott... Derek è andato via con Alison mi pare" detto questo però Scott chiude la porta a chiave, lasciandoci fuori come due carciofi. Tanto non siamo preoccupati per niente, e non stiamo facendo i salti mortali per evitare un omicidio, ma va là! 
"SCOTT" urliamo contemporaneamente io e Stiles continuando a bussare. 
Corriamo verso la macchina, in direzione, poi, della casa della mia nuova amica. Sono stanca di correre sempre dietro alle persone.
Ci troviamo di fronte a casa Argent e, appena arrivati davanti alla porta, Stiles suona incessantemente il campanello. 
"Stiles smettila, hanno sentito!" togliendogli la mano dal pulsante.
"Non mi importa, devono capire che è un caso urgen..." proprio quando sta per terminare la frase, ecco che la Signora Argent apre la porta. 
"Salve Signora Argent, noi non ci conosciamo, siamo degli amici di sua figlia. La cosa le sembrerà assurda, molto assurda in realtà, direi che il termine assurdo non..." inizia a parlare frettolosamente Stiles facendomi alzare gli occhi. Tende sempre ad esagerare ogni cosa. Ormai ha più ansia lui di me, e ce ne vuole.
"ALISON, è per te" urla la madre di Alison non togliendoci gli occhi di dosso, dopo neanche cinque secondi notiamo la ragazza che si affaccia dalle scale.
"Ehi Alison, siamo venuti a dirti che abbiamo trovato Scott. Sta bene non preoccuparti, poi penso ti spiegherà e si scuserà domani lui stesso." inizio io il discorso prima che attacchi Stiles, rischiando di peggiorare la situazione. 
Salutiamo cordialmente la Signora Argent e ci scusiamo per il disturbo, in seguito saliamo in macchina andando alla ricerca di Scott.

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Stiamo ripercorrendo per la seconda volta la strada nel bosco quando, finalmente dopo un'intera notte a cercarlo, vediamo Scott vagare alquanto pensieroso e solo quando Stiles accosta proprio a fianco lui, il moro ci nota. 
"Sapete che mi preoccupa di più?" ci chiede una volta salito.
"Se pensi Alison ti do un pugno in faccia" risponde sarcastico il pelato alla guida. Peccato che io non sia sarcastica per niente.
"Probabilmente ora mi odia" dice Scott scompigliandosi la folta massa di capelli. 
"Non credo affatto, credo che tu debba inventarti qualcosa per scusarti..." incomincia a consigliargli Stiles.
"Oppure potresti dirle la verità e rivelarle il fantastico fatto che sei un lupo mannaro" continuo io, interrompendo il pelato. Scott si volta a fissarmi tra il sorpreso e il perplesso, cercando di comprendere se quello che ho appena detto è veramente ciò che penso o se stessi semplicemente scherzando. In risposta alzo semplicemente le spalle, rivolgendo la mia attenzione al paesaggio fuori dal finestrino.
"Va bene pessima idea Beth... inventeremo qualcosa" risponde Stiles cercando di consolarlo dandogli una pacca sulla spalla. 
"Al massimo ti incateneremo nelle notti di luna piena, e ti darò da mangiare solo dei topolini. Una volta l'ho fatto con un boa." detto questo tutti e tre ridiamo. Se non ci fosse Stiles che in queste situazioni.

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Penso di aver dormito, si e no, quei venti minuti di macchina che servono per arrivare dal bosco fino a scuola. Non sono proprio dell'umore e sento di non aver abbastanza forza per superare questa giornata scolastica. Alla prima ora ho lezione di storia, e prima che questa inizi, decido di andare in bagno a sciacquarmi la faccia, sperando con tutta me stessa che questo mi svegli un pochino. 
"Ti sei divertita talmente tanto ieri sera, da essere così devastata?" alzo di scatto la testa presa dallo spavento e guardo la ragazza che ha parlato attraverso lo specchio.
"Lydia, mi hai spaventato! Comunque sì, è stata una gran bella festa. Ma più che altro non ho dormito molto questa notte" le rispondo sorridendo, passandomi un'ultima sciacquata sul viso omettendo come ho passato realmente la serata scorsa.
"Mmh... con chi hai passato la notte?"
"Come? Con nessuno, non sono interessata al momento..." non so nemmeno io cosa sto dicendo e perché sono così tanto nervosa.
"Si certo. E il ragazzo moro? Tesoro, puoi fregare gli altri ma non me!" non so veramente cosa rispondere, mi limito a guardarla negli occhi tramite lo specchio cercando di trasmetterle i miei enormi dubbi. La conosco da neanche una settimana e già è riuscita comprendere i miei silenzi.
"Vieni qui! Mi prendo io un po' cura di te, adesso" mi fa appoggiare al lavandino e, dopo aver preso la sua trousse dei trucchi, inizia a rendermi più presentabile. 
"Porti le lenti a contatto?" mi chiede la rossa guardandomi attentamente l'occhio destro. 
"Si, per venire a scuola e a volte per uscire. Non mi piace indossare gli occhiali" abbasso leggermente il viso per distogliere, forse, l'attenzione di Lydia dal mio occhio, ma lei me lo rialza subito sorridendo e finendo il lavoro che aveva iniziato.

 

  
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