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Autore: Tale Vivo    30/08/2020    1 recensioni
Tywin Lannister ha appena cominucato a due dei suoi figli il loro futuro. Uno non l'ha presa molto bene, l'altra pare non dargli peso. Alla fine di una conversazione tra i due, però, gli umori si ribaltano.
" Perché, dunque, farle notare che nostro padre non cambierà mai idea, non importa quanti sorrisi, lacrime e macchinazione lei metta in atto?
«Cara sorella, hai sentito la parte in cui il nostro tanto amato padre sottolineava la cattiva influenza che tu hai avuto sul tuo primogenito o avevi già bevuto qualche bicchiere di troppo?», rispose Tyrion, sorridendole mentre lei si sedeva al posto del Primo Cavaliere. Per divertimento, forse.
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Genere: Fantasy, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Tyrion Lannister
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Regina e Alfiere

 
Sposare una bambina. Forse mezz’ora era trascorsa da quando suo padre gli aveva ordinato di sposare una bambina e di assicurarsi di consumare il matrimonio, ma a lui sembrava un'eternità. Non aveva lasciato la stanza del Concilio Ristretto, ma si era fatto portare una caraffa di vino, ormai quasi finita. Ne bevve l’ennesimo sorso, come se potesse davvero aiutarlo a dimenticare  e cancellare  l'ordine di suo padre. Sentì il vino appena bevuto risalire la gola, ma riuscì a fermarlo in bocca. 
«Pensavo avresti colto la lieta notizia in modo migliore», disse sua sorella alle sue spalle, il tono compiaciuto.
Tyrion non si voltò, ma deglutì il vino e ne bevve un altro sorso: «E io pensavo tu saresti corsa a discutere con i tuoi uccellini come togliere il tuo futuro sposo dall’equazione».
«Sai anche tu che padre si renderà conto che io sono l’unica a poter davvero controllare Joffrey e non mi manderà a Highgarden per sposare un ragazzino». Cersei era sicura di sé, lo era sempre stata. Era sicura della sua bellezza, della sua intelligenza, e, soprattutto, della sua influenza su loro padre. Dal canto suo, Tyrion sapeva bene quando Tywin Lannister era influenzabile
 mai. Chi sono io per deludere mia sorella? Nessuno, secondo la donna. Lui era solo il mostro che aveva ucciso sua madre, privando lei e Jaime della sua presenza. Perché, dunque, farle notare che nostro padre non cambierà mai idea, non importa quanti sorrisi, lacrime e macchinazione lei metta in atto?
«Cara sorella, hai sentito la parte in cui il nostro tanto amato padre sottolineava la cattiva influenza che tu hai avuto sul tuo primogenito o avevi già bevuto qualche bicchiere di troppo?», rispose Tyrion, sorridendole mentre lei si sedeva al posto del Primo Cavaliere. Potrei farlo per divertimento, forse. 
«Avere una cattiva influenza è meglio di non aver influenza alcuna. Inoltre, il positivo e il negativo sono sempre punti di vista», disse Cersei, versandosi una notevole quantità di vino in un calice davanti a lei.
«Sempre la risposta pronta, sorella. E mi trovi d’accordo, come padre mi trova d’accordo riguardo la tua influenza sul nostro giovane re. Ad ogni modo, quello che non è un punto di vista, invece, è la completa indipendenza di padre: nessuno ha mai avuto e mai avrà influenza su di lui. Nemmeno la sua adorata figlia».
Tyrion si premurò di osservare il volto della sorella. Per quanto scaltra e intelligente Cersei fosse, o si credesse, lui era sempre riuscito a cogliere piccoli movimenti degli occhi, veloci allargamenti di narici, impercettibili arricciamenti delle labbra e altre leggere espressioni che tradivano le vere reazioni della donna. In quel momento, per esempio, il fastidio e la rabbia le stavano facendo arricciare le labbra.
«Credi quello che vuoi, Folletto. Non ho tempo e tantomeno voglia di discutere di queste cose. Io non sposerò Loras Tyrell e non lascerò Joffrey solo, circondato da cervi, lupi e rose con le spine, soprattutto senza Jaime a proteggerlo», affermò Cersei, con la rabbia che ora si faceva largo anche nella voce.
Tyrion finì il vino nel calice, scese dalla sedia con un piccolo salto, e si diresse verso la porta. Prima di uscire, si voltò verso Cersei, sorridendole.
«Guardati, sorella. Anni spesi a convincere te e chi ti sta attorno che a Tywin Lannister interessi il tuo parere, che tu possa controllare quel ragazzino crudele che chiamiamo re, e che Jaime sarebbe corso a proteggerti al tuo minimo accenno, ma sia tu che io sappiamo che nulla di ciò è vero
 nemmeno l’ultima, ora.», Cersei cercò di interromperlo, ma lui non glielo permise, «Siedi in quella sedia come se fosse un trono, ma non governi nemmeno te stessa».
Tyrion Lannister uscì dalla stanza più allegro di come avrebbe pensato di poter essere fino a qualche istante prima, e per il resto della giornata riuscì a non pensare al suo imminente matrimonio con Sansa Stark.
 
   
 
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