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Autore: Ciulla    30/08/2020    8 recensioni
Recensione della vita, un videogioco un po' deludente.
Il produttore, chiamiamolo Dio,
non sembra un tipo sveglio.
Poteva senza dubbio fare meglio.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bel gioco, la vita

Bel gioco, la vita.
Ben organizzato.
I primi anni un semplice tutorial,
apprendi le meccaniche,
già da neonato.
Le mappe, le dinamiche,
le missioni future,
gli aiutanti, le classi,
la gerarchia, le strutture,
il mercato e il duello.

E poi sali di livello.

Gli itinerari possibili son tanti.
I motori grafici, poi, eccezionali.
Mai un cielo come il giorno avanti,
mille sfaccettature diverse,
mai due espressioni uguali.
Persino gli animali,
pure i cani al guinzaglio,
non sono lo stesso disegno
che si ripete sempre
senza cambiare un dettaglio.

Certo, un manuale d’istruzioni sarebbe gradito.

A volte ti perdi,
dimentichi lo scopo del gioco.
I tempi sono troppo lunghi,
e a volte troppo poco.
Le missioni son confusionarie,
e ad un certo punto,
ti rendi conto che hai vagato per anni,
inseguendo quest secondarie
e cadendo in inganni,
senza proseguire con la quest principale.

E fa male.

A volte, dopo mesi di viaggio,
devi tornare indietro,
e non puoi ricaricare il salvataggio.
A volte ti ripigli, a volte perdi.
C’è anche chi si arrende, e chiude tutto,
e chi continua ancora si sorprende
di come, ogni volta, sia brutto,
di come faccia male, e non poco,
qualcosa di normale
come la fine di un gioco.

Pian piano, resti solo.

A volte vuoi spegnere,
ma hai paura del dopo, temi il nulla.
A volte vuoi restare,
ed è un nemico stronzo
che con furia ti maciulla;
o una meccanica buggata,
un’auto fuori controllo,
una bestia affamata,
e il produttore, chiamiamolo Dio,
non sembra un tipo sveglio.

Poteva senza dubbio fare meglio.

Bel gioco, la vita, eh,
ma uno scenario in cui non perda?
No, perché anche un bel gioco
lascia l’amaro in bocca
se ha un finale di merda.
   
 
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