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Autore: squarciecicatrici    17/08/2009    1 recensioni
La vita di uno scrittore in crisi viene sconvolta da alcuni misteriosi messaggi, che sembra vogliano aiutarlo. Ma dietro, nelle profondità più recondite del mondo degli scrittori, si celano pericoli al di là di qualsiasi fantasia..
Genere: Sovrannaturale, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scrivere, Joshua

Scrivere, Joshua. Sei uno scrittore, sei pieno di fantasia.

Immagina.

 

Le parole riapparvero davanti ai suoi occhi ancora una volta. Erano passati tre giorni dall’ultimo messaggio di Christopher, e da tre mattine si svegliava confuso e stordito. Guardò la data sul calendario, regalatogli da un amico lettore all’inizio del nuovo anno, che raffigurava animali esotici e bizzarri. Sospirò, cercando di calmare l’agitazione.

Erano le 8:40 del mattino.

L’appuntamento era fissato per le 14:35.

No, si disse. Quella che provava non era semplice agitazione. Era eccitazione.

Tutta quella storia era a dir poco incredibile. Strana, impossibile, ma vera. E lui ne sarebbe stato il personaggio principale.

Avrebbe avuto un ruolo maggiore di quello di semplice scrittore in crisi? Non lo sapeva, ma non ignorava che aveva l’opportunità di cambiare per sempre e, seppur titubante, l’avrebbe sfruttata al meglio.

Si preparò il caffè, si lavò i denti e accese il computer. Era un’azione talmente spontanea che quasi non se ne accorse, ma inconsciamente pensava, sperava di trovare…qualcosa. Qualsiasi cosa. Un messaggio, un avvertimento…ma non trovò nulla di tutto questo.

Si vestì rapidamente, calcolando la temperatura piuttosto bassa di quel giorno, e si guardò nello specchio della sua stanza. I suoi occhi chiari ricambiarono lo sguardo, e gli fecero notare i capelli arruffati. Li pettinò velocemente, e li sistemò con un po’ di gel. Era una vita che non lo metteva, e ciò lo fece sentire più giovane.

Guardò l’ora.

9:37.

Dio, com’era presto. Troppo presto. Non ce la faceva ad aspettare…

Lasciò correre gli occhi sul computer, da cui non arrivava alcun segno di vita, e lo spense.

Prese al volo il cappotto dall’appendiabiti, uscì di casa e si diresse rapidamente all’ascensore.

Aveva deciso che sarebbe arrivato con un “leggero” anticipo…

 

 

***

 

 

La piazza era quasi completamente vuota, quando arrivò. Camminò a testa bassa, dirigendosi lentamente verso l’enorme fontana da cui sgorgava acqua chiara e cristallina, e si sedette sul bordo. Non era normale che facesse così dannatamente freddo, e si pentì di non aver preso nemmeno una sciarpa. Sollevò il colletto della pesante giacca grigia che indossava, e con la coda dell’occhio scorse una scena che gli fece girare completamente la testa. A pochi metri da lui, seduti sul bordo anch’essi, c’erano una ragazza e un ragazzo. Lei era robusta, vestita da capo a piedi di nero, e aveva i capelli lunghi e mossi, castano ramati. I suoi occhi scuri fissavano in avanti, seri. Accanto a lei, quasi in contrasto, il ragazzo le sorrideva amichevolmente, e aveva addosso soltanto una camicia e dei pantaloni bianchi. I suoi capelli erano biondi e lisci, e portava degli occhiali da sole che impedivano di scorgergli gli occhi.

Li fissò a lungo, chiedendosi da che parte potessero essere saltati fuori due tipi del genere, e trasalì.

La ragazza si era leggermente girata, e Joshua aveva potuto vedere il grosso mollettone giallo che le mordeva la giacca nera. Il segno che Christopher…!

Si alzò di scatto, e si avvicinò ai due con una camminata ad ampia falcata. Il ragazzo sorrise, mentre la compagna dischiuse leggermente le labbra.

-Ciao, Joshua.

 

  
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