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Autore: Ghostclimber    06/09/2020    1 recensioni
Scuoto la testa, cercando di scrollarmi di dosso la pressante sensazione di dejà-vu che mi aveva investito tutto d'un tratto.
Ma certo che avevo già vissuto quella scena, anzi: lo scopo del mio viaggio all'indietro nel tempo, aiutato da uno dei marchingegni dei Bovino, era proprio rivivere quel preciso episodio.
Squalo x Xanxus
Genere: Angst, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lussuria, Superbi Squalo, Xanxus
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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In visioni di tenebrosa notte,
ho sognato di gioie dipartite.
Ma un sogno da sveglio, di luce e vita,
mi ha lasciato col cuore spezzato.

[Edgar Allan Poe, Un Sogno]






Scuoto la testa, cercando di scrollarmi di dosso la pressante sensazione di dejà-vu che mi aveva investito tutto d'un tratto.

Ma certo che avevo già vissuto quella scena, anzi: lo scopo del mio viaggio all'indietro nel tempo, aiutato da uno dei marchingegni dei Bovino, era proprio rivivere quel preciso episodio e cambiarne la tragica conclusione.

Xanxus sbuffa, al mio fianco, e mi sento sussultare il cuore nel petto. Incrocio il suo sguardo e gli rivolgo un ghigno: so che segretamente si sta divertendo. Dopotutto, avendo trascorso otto anni rinchiuso nel ghiaccio, è come se fosse ancora un adolescente, almeno sotto alcuni aspetti, e le celebrazioni di Halloween sono uno di quelli.

Nessun costume appariscente, non per lui e non per me, anche se Belphegor aveva dovuto insistere davvero poco per convincerci a mettere quelle dentiere con i canini aguzzi. Il biondo, invece, si è camuffato da zombie, e al suo fianco saltella il nostro nuovo acquisto, Fran, anche lui nei panni di un non-morto. Lussuria, come suo solito, ha esagerato e sta sfoggiando un sorprendente costume da pagliaccio assassino, con un trucco che gli varrebbe l'imperitura stima di Hollywood se solo ne fossero a conoscenza; Levi non si è travestito, ma Viper ha aggiunto l'illusione di un taglio suturato sulla sua fronte e tanto basta a fargli assumere un'agghiacciante somiglianza con il mostro di Frankenstein.

Ebbene sì, siamo in giro a fare “Dolcetto o Scherzetto” a beneficio dei due più giovani del gruppo, con buona pace di Xanxus che sarà costretto a fingere per tutta la sera di annoiarsi, e devo ammettere che vedere Belphegor che tiene per mano Fran è una scena che vale il freddo che sto prendendo. Se in un primo momento l'attaccamento del nostro Psycho Prince verso quel timido illusionista aveva destato preoccupazioni, dopo un annetto in cui avevamo potuto rilevare costanti e sorprendenti miglioramenti nel suo comportamento avevamo dovuto concludere che quel ragazzino con i capelli verdi gli faceva davvero bene.

Persino Xanxus l'aveva ammesso, in uno dei suoi rarissimi momenti di quasi tenerezza: mentre giocava con i miei capelli, una delle tante sere in cui mi sono trattenuto nel suo letto dopo il sesso, l'ho chiaramente sentito bofonchiare che forse anche a noi killer d'élite, a volte, serve qualcuno da amare. Sarò più flaccido di quanto voglio far credere, ma ho voluto interpretare quella sua frase come un'implicita dichiarazione.

Le sue dita sfiorano le mie, un contatto che da fuori sembrerà casuale, e sono calde. Xanxus ha una temperatura corporea che sfiora i trentasette gradi e mezzo, a causa delle Fiamme che gli bruciano nelle vene, e nelle lunghe notti d'inverno, quando il sonno tarda ad arrivare e l'alba sembra un concetto impossibile da comprendere, il suo corpo caldo disteso di fianco al mio è un conforto a cui ormai non saprei mai più rinunciare.

Mi volto verso di lui e rubo un'altra immagine del suo profilo volitivo, del suo onnipresente cipiglio che non se ne va neanche quando facciamo l'amore – sì, l'amore, perché, anche se non abbiamo mai parlato dei nostri incontri, so che sono qualcosa che va al di là del semplice sesso, lo sento dal tocco possessivo e imperioso e tuttavia carezzevole delle sue mani sulla pelle, lo intuisco dalla maniera in cui dopo essere entrato in me la sua mano solca la curva del mio coccige come se volesse cancellare il dolore alla maniera in cui si cancella una scritta da una lavagna, lo so per certo grazie al tocco delle sue labbra sul collo, baci che non sono bollenti solo di passione ma di qualcosa di più, qualcosa che non scalda solo i lombi ma anche e soprattutto il petto.

Ricomincio a guardare Belphegor e Fran e mi stupisco per quanto quei due riescano ad essere teneri pur minacciandosi di morte e insultandosi a vicenda almeno quindici volte al giorno. Entrambi reggono delle agghiaccianti zucche di plastica arancione, procurate da Lussuria (e chi altri, se no?) e stanno comparando le caramelle ricevute. -Il Principe vuole tutti i tuoi cioccolatini!

-Bel senpai, ingrasserai come un maiale se li mangi tutti!

-Ushishishishishi, i Principi non ingrassano!

-Quelli finti sì. Almeno dammi le gommose alla frutta.

-Solo perché al Principe non piacciono, kouhai.- ho già visto questa scena, ma Belphegor che prima mette una manciata di caramelle nella zucca di Fran e poi ne scarta una per mettergliela in bocca è qualcosa di talmente fuori da ogni logica che sorrido di nuovo, investito da una tenerezza che non mi si addice per niente.

Sì, credo proprio che mi sto rammollendo un po'.

-A loro le caramelle, a me le carie.- bofonchia Xanxus, e sentire la sua voce è un balsamo.

Mi volto verso di lui per fare qualche commento su dentisti e filo interdentale, ma al mio fianco non c'è nessuno.

-Xanxus!- chiamo, disperato. No, no, no, ero qui per questo, e poi dovevamo ancora arrivare alla casa di quei poveri sprovveduti che avevano dato a Fran una cipolla caramellata spacciandola per una mela e che avevano poi pagato con il sangue per mano di Belphegor.

Era durante il trambusto per quel massacro che avevo perso di vista Xanxus, non prima!

-XANXUS!- sbraito. Forse si è solo ficcato dietro un albero per una pisciatina, adesso uscirà tirandosi su la zip e mi chiederà se per caso la prossima volta preferisco che me la faccia in mano così posso andare a buttarla quando preferisco o qualcosa di ugualmente stupido e offensivo, ma lui non riemerge.

-Squ chan, che ti prende?- trilla Lussuria, e se normalmente gli farei presente che se vuole restare nel personaggio deve evitare di parlare con quel suo tono da checca, ora non ho tempo.

-VOI! Lussuria, dove s'è cacciato? L'hai visto?

-Sarà andato a cambiare l'acqua, no?

-Oppure si è rotto le palle ed è tornato a casa.- bofonchia Levi, e io comincio a sentirmi spaesato. Cerco di ricordare se li ho avvisati di quello che sta per succedere, ma proprio non ci riesco. Boccheggio, incapace di parlare, mentre mi rendo conto che non c'è più tempo per ragguagliarli, e che se urlassi adesso che Xanxus sta per morire verrei solo preso in giro.

Non so perché la penso così, sono i miei colleghi e sanno che quando parlo della sicurezza del Boss non parlo a sproposito, ma per qualche motivo sono convinto che stavolta mi rideranno in faccia.

Una fitta lancinante mi saetta dal moncherino su per tutto il braccio sinistro, fino alla spalla, e mi rendo conto che non c'è più tempo da perdere: quando Xanxus è in pericolo, sento fastidio al moncherino, ma mai vero e proprio dolore. Stavolta è diverso, è come se qualcuno mi avesse infilato un ferro da calza rovente su per il braccio; fa così male che sono costretto a togliermi la protesi in tutta fretta per alleviare la pressione. La lascio cadere dove capita, mentre comincio a correre per raggiungere Xanxus, trovarlo ovunque sia.

Sento del rumore, come un litigio dai toni particolarmente accesi, e mi dirigo verso la fonte del suono, stringendomi al petto il moncherino nella speranza di placare le fitte obnubilanti che continuano ad attraversarlo, poi il rumore raggiunge un picco.

Un colpo di pistola, secco, netto, non echeggia, impossibile scambiarlo per un petardo o un fuoco d'artificio, almeno per un membro della mafia.

-XANXUS!- urlo di nuovo, e non riesco neanche a vergognarmi della disperazione che sento nella mia stessa voce; più che un urlo è un gemito di dolore, alto e sonoro come il rumore del cuore che mi si spezza nel petto. Per qualche motivo, nonostante io abbia meticolosamente preparato ogni singolo dettaglio, riguardandolo e rielaborandolo insieme ai miei colleghi, sono di nuovo arrivato troppo tardi, non ho reagito in tempo, avevo nelle mie mani la vita del mio boss, del mio amante, del mio partner, e come un bambino disattento l'ho fatta cadere a terra.

Corro a perdifiato, i polmoni serrati in una morsa di terrore, la testa leggera e dolorante per la mancanza di ossigeno, ma non m'importa, mi sembra che se riuscirò ad arrivare prima che il corpo di Xanxus tocchi terra riuscirò in qualche modo ad avere salva la sua vita, a riprendermelo in cambio delle misere vite di coloro che hanno provato a portargliela via.

Ma quando arrivo al porto, non c'è nessuno.

Solo un gabbiano lancia il suo malinconico strillo nell'aria vuota e puzzolente di pesce, risacca, combustibile e scarti. Un vaghissimo odore di polvere da sparo sembra esitare nell'atmosfera, sembra una traccia lasciata apposta per me, e io la seguo.

E lo vedo.

Xanxus è riverso al suolo, prono, composto.

Mi accosto a lui, e finalmente mi accorgo che lo strano suono che ha cominciato a fare da controcanto allo strillo del gabbiano esce dalla mia gola, è un lamento funebre. Un lamento funebre, ma non un requiem, perché non c'è requiem abbastanza potente da sedare il mio dolore.

Giro il corpo di Xanxus, ed è pesante, come se avesse preso peso all'improvviso; la cosa è angosciante e terrorizzante, e per un istante mi ritrovo a ripetere a me stesso che non è lui, non può essere lui. Ho avuto il suo corpo sopra di me per innumerevoli volte, l'ho sollevato a viva forza quando si addormentava sul mio petto e non l'ho mai sentito così pesante.

Riesco a girarlo supino, e per un istante la mia convinzione è così forte che non vedo il suo viso, ma quello di uno sconosciuto: probabilmente mi sono imbattuto in una rissa di strada e quello che sto toccando è il cadavere di un qualsiasi coglione che si è messo sulla traiettoria di una pallottola.

Poi, riconosco il suo cipiglio.

Le sopracciglia sono aggrottate come sempre, anche se il resto del suo viso è rilassato, quasi molle, privato della vita che fino a pochi minuti fa gli assottigliava le labbra e gli faceva contrarre la mascella. Un piccolo filo di sangue misto a saliva scende dal suo labbro inferiore fin sul mento, ricordando sadicamente quella robaccia che Lussuria ha usato per truccarsi.

È morto.

Spingo di lato il suo mento, cercando di svegliarlo, ma la sua testa ricade come quella di una bambola di pezza, arrestandosi solo quando il lobo del suo orecchio tocca il selciato, arrestando la debole spinta di ritorno.

Vedo il foro al centro del suo petto, nitido eppure slabbrato, potrei contare i fili che si diramano dallo strappo sulla sua camicia, e per un attimo mi chiedo se contarli per davvero mi aiuterebbe a rimandare di qualche minuto o di qualche ora l'inevitabile arrivo dell'insopportabile cordoglio per la perdita dell'uomo che amo.

Poi, la realtà mi assale.

Innanzitutto, il piano non comprendeva uscire di casa, ricordo. Il piano comprendeva l'utilizzo delle illusioni di Fran per attirare i sicari, e di quelle di Viper per intrappolarli in catene. Poi, Lussuria e Levi sarebbero usciti in tutta sicurezza, avrebbero preso gli aspiranti aggressori e io e il me stesso del passato avremmo provveduto a trasformarli in frammenti sanguinolenti e irriconoscibili.

In secondo luogo, anche nell'improbabile ipotesi che avessimo cambiato i piani e che io me ne fossi inspiegabilmente dimenticato, i miei colleghi e il Boss ne sarebbero stati a conoscenza. Xanxus non si sarebbe allontanato dal mio fianco, Lussuria e Levi non avrebbero liquidato le mie preoccupazioni come esagerate e paranoiche, e io avrei sentito di potermi fidare di loro, come ho sempre fatto da quando io e Xanxus li abbiamo eletti a membri della Squadra d'élite. Perché sì, siamo killer, e sì, siamo mafiosi, ma non varremmo un soldo bucato se non ci fidassimo ciecamente l'uno dell'altro. Io e Levi ci tolleriamo solo perché Xanxus ci dice di farlo, e Dio sa quanto vorrei sostituire l'intero guardaroba di Lussuria con qualcosa di tollerabile, e sì, Belphegor mi fa saltare i nervi almeno una volta al giorno, ma quando si tratta di combattere non ho mai esitato a mettere la mia stessa vita nelle loro mani. Non ho mai nemmeno sfiorato l'idea di fare altrimenti. Io guardo le loro spalle e loro guardano le mie.

-Squ chan!- chiama Lussuria, ed eccola l'ansia nella sua voce, e tutte le mie logiche considerazioni cadono in pezzi. Adesso, devi fare l'ansioso, eh? Stupido inutile finocchio, adesso ti svegli? Se ti fossi dato una mossa dieci minuti fa, Xanxus sarebbe ancora vivo e...

-Squ chan, per l'amor del cielo, svegliati!- cado.

 

Mentre il mio corpo precipita nel nulla, mi agito. So che è inutile, che non è sbracciandomi che imparerò a volare, eppure lo faccio, e di colpo mi coglie la sensazione delle lenzuola fredde che mi avviluppano il corpo, della coperta di lana che mi pesa sulle gambe, e poi sono le braccia di Lussuria che mi stringono in un abbraccio indesiderato eppure così confortante.

-Squ chan, respira. Era solo un brutto sogno, adesso passa.- bisbiglia Lussuria, e la tentazione di aggrapparmi a quel queer assassino e necrofilo che si è autoeletto mamma del gruppo è così forte che devo mordermi la lingua per impedirmelo. Mi agito nel suo abbraccio, ma lui non molla, e quando il mio sguardo cade sulla metà del letto di Xanxus, vuota e fredda e intonsa, soccombo alle sue premure e mi appoggio al suo petto.

-Va tutto bene. Andrà tutto bene.- aggiunge Lussuria, e la sicurezza nel suo tono è tale che per un istante gli credo. Poi, la sensazione di abbandono che ho provato nel sogno mi riassale, cercando di catturarmi di nuovo con i suoi ultimi strali, tentacoli di nebbia onirica che cercano di varcare il confine tra il sogno e il reale.

-Vuoi raccontarmelo? Se li racconti non si avverano.- sussurra Lussuria, e il suo tono è così caldo e così intimo che vengo investito tutto d'un tratto dalla consapevolezza che siamo soli, io e lui, e mi sembra di tornare bambino, quando ancora credevo in un dio che non fosse Xanxus e andavo a confessarmi ogni domenica prima della messa. Il conforto che veniva dalla voce del frate nascosto dalla paratia a griglia, l'implicita sicurezza che Dio c'è e Dio perdona i suoi Figli, la paziente disposizione ad ascoltare i miei peccati e il mio pentimento, tutto ciò è nulla in confronto al dolce ma fermo supporto di Lussuria.

-Ho sognato che fallivo.- confesso, e per un istante ho il folle impulso di aggiungere “Perdonami, Padre, perché molto ho peccato, in pensieri, parole, opere e omissioni”.

-Lo immaginavo. Ma non succederà, te lo prometto.

-Mi darete retta, non è vero?- chiedo a voce bassissima.

-Certo, Squ chan.- la sicurezza che c'è nella sua voce è davvero quella di una madre, di una madre che aiuta il figlioletto a ricomporsi e gli dice che mamma gli vuole bene, papà gli vuole bene, sono tutti vivi e domani il sole sorgerà di nuovo.

Mi rilasso tra le braccia di Lussuria, e non so quando cado in un sonno amaro ma senza sogni.

Perché ce la farò, salverò Xanxus, me lo riprenderò.

Perché io sono Superbi Squalo, e Superbi Squalo non può fallire.

 

Una risata allegra, che mi fa pensare a sushi e campi da baseball, risuona nel vuoto del buio nulla in cui sono immerso.

Ed ecco che, di nuovo, precipito.







Ok, chiedo scusa per l'angst e chiedo scusa per il cliffhanger finale, ma davvero non ho idea di come finisca.
Stanotte -e no, non ho mangiato pesante ieri sera, e non ho neanche bevuto- ho avuto questo sogno, che dapprima era un "Wow, figo, sono Superbi Squalo!" e poi rapidamente si è trasformato in quel che avete letto. Dopo il secondo episodio di caduta nel sonno io mi sono svegliata per davvero e mi sono raggomitolata in posizione fetale contro il mio ragazzo, che è stato di supporto e mi ha confortata con un tenerissimo "ngrasdfgh", ma ho preferito risparmiarvi quella parte. Comunque poi mi sono riaddormentata ma non ho sognato il finale, a voi la decisione di come andrà a finire la missione di salvataggio di Superbi Squalo.
Non credo di essere riuscita a rendere al massimo le sensazioni di Squalo, ma avevo bisogno di liberarmi di questa roba angosciante che il mio subconscio mi ha rovesciato addosso, e spero che possa piacere nonostante l'altissimo contenuto ansiogeno.
Battete un colpo se avete gradito!
XOXO

 
   
 
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