Prologo
Gli occhi di Red bruciavano. Strofinandoseli e cercando di sforzarsi quanto più possibile per tenerli aperti, si guardò intorno. Le macerie erano ovunque. Il prezioso armadio in bronzo ed oro ed i pregiati vasi greci in cui sua madre aveva speso tutta l’eredità del nonno erano ormai ridotti a pezzi, schiacciati sotto il peso del cemento crollato dal soffitto. Rialzandosi in piedi, riuscì anche ad avvistare il suo letto, o meglio ciò che ne era rimasto: una serie di frammenti legnosi avvolti parzialmente da brandelli di tessuto rosso. Gli veniva da piangere, ma provò a trattenersi. “Tutto a posto?” chiese una voce familiare. Lo riconobbe subito, era Mister Fethers, il loro vicino di casa. Di solito era sempre allegro e pieno di energia, ma ora il suo tono appariva semplicemente preoccupato ed affranto. “Sì” rispose Red. Ma sapeva che non era vero. Sì, era sopravvissuto senza gravi ferite. Ma questo non significava che tutto fosse apposto. I problemi non erano finiti quando il vortice d’aria e morte era sparito all’orizzonte. Al contrario, erano solo iniziati
Angolo autore:
Ciao, ragazzi, ho deciso di aggiungere retroattivamente questo prologo perché, boh, ci stava. Spero di avervi incuriosito e che leggerete il primo capitolo. Ciao!
Epilogo
Red si alzò, stiracchiandosi. Non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando si era addormentato. Mamma, papà e Johnny lo stavano osservando. Tutti restarono ammutoliti per qualche secondo, poi mamma disse “Finalmente ti sei svegliato, tesoro”. “Cos’è successo?” chiese Red. Non riusciva bene a ricordare quello che era successo il giorno prima. “Ti abbiamo trovato svenuto in mezzo al salotto e ci siamo preoccupati”. “Capisco” disse Red “Ma state tranquilli, non mi è successo nulla. Sto benissimo”. “Perfetto” disse papà “Ora possiamo andare a mangiare”. Red si alzò, e scese dal letto. Corse immediatamente nella sala pranzo, dove un grande tavolo imbandito lo stava aspettando. Si sedette, e così fecero tutti gli altri. “Buon appetito” disse mamma. “Anche a te, tesoro” rispose papà. Johnny si avvicinò all’orecchio di Red, e gli sussurrò “Grazie. Per avermi salvato”. “Anche tu mi hai salvato” rispose Red “Da solo non ci sarei mai riuscito. È per questo che siamo uniti. Come una squadra”.
Angolo autore:
Ciao, ragazzi, e, sì, la mia fanfiction è giunta al termine (e meno male, diranno alcuni). Spero che, nonostante sia ben lontana dalla perfezione, vi sia piaciuta lo stesso e vi abbia almeno un po’ accattivato. Un salutone a tutti, e grazie mille per aver seguito Shadows.