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Autore: Astrid    18/08/2009    5 recensioni
Un ipotetico incontro ravvicinato tra Severus Piton e la nostra Hermione, visto dall'ottica di quest'ultima. La fan fiction è stata ispirata dalla canzone di Natalie Merchant, "My Skin", e si svolge sulle sue note.
Genere: Malinconico, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pelle

 

 

Take a look at my body
Look at my hands
There's so much here
That I don't understand

Your face saving promises
Whispered like prayers
I don't need them
I don't need them

I've been treated so wrong
I've been treated so long
As if I'm becoming untouchable

Contempt loves the silence
It thrives in the dark
With fine winding tendrils
That strangle the heart

They say that promises
Sweeten the blow
But I don't need them
No, I don't need them

I've been treated so wrong
I've been treated so long
As if I'm becoming untouchable

I'm a slow dying flower
Frost killing hour
The sweet turning sour
And untouchable

O, I need
The darkness
The sweetness
The sadness
The weakness
I need this

I need
A lullaby
A kiss goodnight
Angel sweet
Love of my life
O, I need this

Do you remember the way
That you touched me before
All the trembling sweetness
I loved and adored?

Your face saving promises
Whispered like prayers
I don't need them
No, I don't need them

O, I need
The darkness
The sweetness
The sadness
The weakness
I need this

I need
A lullaby
A kiss goodnight
The angel sweet
Love of my life
I need this

Is it dark enough?
Can you see me?
Do you want me?
Can you reach me?
Or I'm leaving

You better shut your mouth
Hold your breath
Kiss me now you'll catch my death
O, I mean it

 

 

Natalie Merchant, My Skin

 

 

 

 

 

Mai avrei pensato che fra tante persone proprio tu, il mio professore, il mio mentore, il mio dolce segreto notturno, avresti permesso a me, la piccola maniaca del sapere, di entrare nel tuo essere per porvi il delicato germoglio dell’amore, in attesa che fiorisse.

Mio tenero amore: quante volte avrò sentito la tua voce ripetermi che questi grandi occhi castani ti ricordano nell’espressione quelli delle tua Lily? Baciali, Severus: in una notte di dolce confusione come questa, è concesso a noi tutti di sognare. Immagina pure, quindi, che il mio corpo prenda le forme del tuo eterno amore, sotto il tocco appassionato delle tue mani: quanto differentemente potrà mai fremere la mia pelle, rispetto alla sua, stimolata dalle tue carezze? Così il cuore batte allo stesso modo, mentre le tue labbra lambendo le mie le trasformano in quelle della cara Lily Evans: quanto vortica veloce la tua fantasia, immaginando di sfilare via gli abiti della tua perduta anima gemella, piuttosto che quelli della tua studentessa di Grifondoro? Sogna, mio caro Severus, a noi questo soltanto la triste notte ha concesso: a te di vivere il tuo illusorio, tenero amore, rievocando i ricordi che ti bendano gli occhi; a me di godere del tuo, permettendomi di nutrirmi dell’illusione stessa di poterti avere: una fonte di piacere poco visibile, forse intangibile come lo è la dimensione effimera del sogno, ma amaramente necessaria.

Ma quanto a lungo potrò continuare ad ingannare me stessa, sapendo che i tuoi baci sul mio corpo nascono ispirati da un’altra passione, e che le tue carezze prendono forma su di me mentre immagini che il mio corpo sia quello d’un’altra donna, e i tuoi sospiri e gemiti e sussurri, le tue labbra li creano unicamente per una persona, che non son io – per la cui vita doneresti la tua propria, ma che non puoi avere?

Non ho bisogno di promesse false, illusioni infiocchettate dalle tue belle mani: ti permetto di sognare così come io stessa mi concedo un valzer con la mia piccola illusione, senza aggravarti del peso di un giuramento che non vorresti fare, né io potrei sopportare semmai venisse infranto.

Così non giurare d’amarmi o di desiderare la vera Hermione Granger; ho solo bisogno di cullarmi nelle tue tenebre, e il sapore della consapevolezza di essere il mezzo con cui il tuo dolore riesce, per qualche ora, ad affievolirsi, è per me un compenso sufficiente alle gocce del mio cuore che ti dono questa notte, senza che tu lo sappia.

Ho bisogno di un attimo di dolcezza, di malinconia, di tenerezza: oh, ne ho bisogno davvero.

Vorrei una ninnananna, un bacio della buonanotte – oh mio angelo, dolce amore della mia vita!

È buio abbastanza qui dentro?

Puoi vedermi, Severus?

Non vorresti vedere me?

Mi vorresti?

Puoi toccarmi – potresti davvero, qualora non volessi più fingere di avere ancora lei, allungare la mano e sentire veramente Hermione sotto le tue dita.

O potresti semplicemente tacere, trattenere il respiro e baciarmi ora: coglieresti sulle labbra la mia morte, come si fa con un fiore di campo quando l’inverno troppo rigido ne ha raggelato il seme e impedito la fioritura, o un sole estivo troppo forte e precoce ne secca i petali prematuramente.

  
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