Dean,
infastidito da un raggio di sole, aprì lentamente gli occhi
scoprendo di trovarsi in una stanza che non riconobbe, piena di fiori
in vaso e con quadretti di foglie alle pareti. Si guardò
intorno
confuso, cercando di capire dove si trovasse e perché,
finchè una
figura sfocata apparve da chissà dove nel suo campo visivo.
«Ti sei
svegliato, finalmente» disse una voce femminile.
«Lisa?»
domandò incerto Dean, chiedendosi da dove fosse spuntata.
Non
ricordava minimamente di essere andato da lei...
La donna
non rispose, limitandosi ad avvicinarsi e sedersi accanto a lui,
ancora sdraiato su quello che scoprì essere un divano.
«Come ti
senti?» gli chiese con un accenno di preoccupazione nella
voce.
«Strano.
Che mi è successo?» rispose alla fine Dean, dopo
un attimo di
riflessione.
«Dovresti
dirmelo tu, visto che ti ho trovato ieri sera, a pochi passi da qui,
che parlavi da solo dicendo cose strane.»
«Che
genere di cose strane?»
«Qualcosa
su dei demoni e una gabbia, mi pare. Cosa significa?»
«L'ho
perso.»
«Chi?»
«Sam. L'ho
perso di nuovo. E questa volta non potrò fare niente per
riportarlo
indietro...»
Lisa lo
guardò confusa, chiedendosi per un attimo, preoccupata, cosa
avesse
bevuto o peggio quello strano ragazzo per ridursi così, ma
la
disperazione nel suo sguardo e nella sua voce sembrava reale, e
nonostante il timore per ciò che sarebbe potuto succedere a
lei e a
suo figlio con qualcuno mentalmente instabile in casa, non aveva il
coraggio di metterlo alla porta. Augurandosi di non doversene
pentire, lo esortò allora a spiegarsi meglio e Dean, dopo un
attimo
di esitazione, le raccontò tutto, comprese cose che non
aveva mai
detto a nessuno, dandole presto l'impressione di avere davanti un
bambino a cui la vita avesse portato via ogni traccia di speranza e
felicità.
Una parte
di lei, in realtà, faticava a credere a quella storia a dir
poco
surreale, ma il suo dolore era autentico mentre parlava e aveva
provato tempo prima, sulla propria pelle, che a volte i mostri
esistono davvero.
«Puoi
stare qui, se vuoi» gli disse alla fine, senza pensarci,
reprimendo
a fatica l'impulso di abbracciarlo forte come una madre farebbe con
il proprio figlio.
«Dici sul
serio?» domandò incredulo Dean e la donna
annuì, guardandolo
dritto in quegli occhi così diversi dal solito che per un
attimo
faticò quasi a riconoscerli.
«Non
potremo sostituire tuo fratello, ma io e Ben saremo felici di averti
qui, lo sai» confermò con un lieve tremito nella
voce,
accarezzandogli una guancia.
«Grazie,
Lisa» sussurrò lui con gratitudine, abbracciandola
forte per non
rischiare di annegare nella tempesta di emozioni che lo stava
sommergendo mentre lei, stupita, ricambiava il gesto nel tentativo di
dargli un minimo di conforto.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per aver letto fin qui! Spero vi sia piaciuto questo
piccolo esperimento con Dean e Lisa e di aver reso bene le emozioni
dei personaggi, nonostante le regole dell'iniziativa prevedessero una
storia non troppo lunga. Come ho accennato nell'introduzione,
infatti, la fic partecipa alla “Napkin Challenge”
indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort
Italia - Fanfiction & Fanart. Vi lascio qui sotto il
prompt-immagine che mi ha ispirata, raccomandovi di ringraziare anche
l'admin e i membri del gruppo se questa cosina vi è
piaciuta, perché
senza di loro non sarebbe probabilmente mai nata. ;)
Fatemi
sapere che ne pensate, se vi va, e grazie a tutti per avermi dedicato
una parte del vostro tempo anche solo leggendo. <3
Se a
qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook
principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e
manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime
opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto
augurandovi buonanotte e buona giornata per domani.
Bacioni
e alla prossima!
Ellygattina
https://i.postimg.cc/660yrYBG/Natura-in-una-stanza-napkin-challenge-5.jpg