Mi hai dato il nome di un fiore
probabilmente non pensando
alle spine che adesso mi adornano –
i miei personali gioielli,
opachi sotto le luci più sfavillanti,
che spaventano i passanti.
La verità è che
non sono affatto un fiore.
Sono un essere patetico,
capace di affogare in una goccia,
andare in fiamme senza fuoco,
distruggermi, ricostruirmi con
pezzi mancanti, pezzi che
do via come se avessi dei ricambi.
Mi hai dato il nome di un fiore
probabilmente pensando
che sarei sbucata dal terreno ghiacciato –
da terra bruciata, in una landa desolata,
pur non avendo nessuno ad assistermi,
con la stessa tenacia della natura.
La verità è che
sono un disastro.
Vorrei poter inseguire le mie paure fino in fondo
e chiedere loro,
cercare i miei motivi
sull’abisso di un lago,
contro un palo della luce,
nella canna di una pistola.
Solo che
mi hai dato il nome di un fiore
e forse posso aspettare
la primavera.
12 09 20