Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |      
Autore: arashinosora5927    18/09/2020    1 recensioni
Due profezie e un unico testimone.
Direttamente dal 2018 ho deciso di pubblicare questo scritto di cui vado sinceramente molto fiera.
A dirla tutta non so nemmeno io le sorti di questo mio scritto so solo che sui mezzi scrivo le cose migliori, specialmente in treno e in aereo, questa viene dall'aereo, spero vi piaccia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi chiamo Gokudera Hayato, ho quasi diciotto anni e sono destinato ad amare follemente senza poter essere ricambiato.

Mi chiamo Sawada Tsunayoshi, ho quasi diciotto anni e sono destinato a non innamorarmi mai.

Mi chiamo Yamamoto Takeshi, ho compiuto diciotto anni ad aprile, sono l'unico a sapere i loro segreti perciò so che non sono ricambiato.

Le estati Namimori sono strane, sono lunatiche come Hayato, pensa Takeshi. Un attimo prima fa caldo, caldo da restarci secchi e poi è il gelo. Così Hayato sembra arrabbiarsi per la cosa più insignificante e un attimo dopo è perso in chissà quale universo, in silenzio, l'espressione rivela un profondo dialogo interiore. A metterli a confronto sembrerebbero gemelli, sì gemelli omozigoti, ma due persone completamente diverse. Hayato è sfaccettato, sì tutti lo sono, ma Hayato di più. Ci sono tanti Hayato e lui non li conosce tutti, neanche Hayato li conosce tutti e forse non li conoscerà mai.
"Che cazzo questa televisione di merda non funziona!"
Oh sì, questo è l'Hayato che conoscono tutti, quello irascibile, quello irragionevole, quello che fa esplodere tutto in preda alla frustrazione, quello che insulta, quello che si lamenta, quello che in molti finiscono per odiare, ma non Takeshi.
Takeshi lo osserva, nei suoi insulti legge debolezza, insicurezza e un enorme complesso di inferiorità. Sorride, perché lo conosce, sorride perché gli piace, sorride perché sente di conoscerlo come nessuno, sorride perché sa di essere voluto bene da lui anche se non amato.
Takeshi lo sa, sa che mentre sono sdraiati sul pavimento della sua stanza ognuno di loro vive un dramma interiore.
Hayato prende un libro, indossa gli occhiali e si lega i capelli ed è come guardare un'altra persona. Legge di alieni, e quando mai no? Sorride mentre volta le pagine ed è tutto perfetto nella sua imperfezione, è tutto perfetto perché Takeshi osserva la sua stanza, Hayato legge e Tsuna mangia un ghiacciolo all'amarena e nessuno di loro ha bisogno di parole per riempire il silenzio.
"Più tardi potremmo andare al cinema" propone Tsuna, ha le gote leggermente arrossate per il caldo.
"Certamente, Decimo" risponde immediatamente Hayato. Ed eccolo lì, l'Hayato peggiore, quello che Takeshi non vorrebbe dover vedere mai, quello che pende dalle labbra di Tsuna. Gli brillano gli occhi mentre pronuncia quelle parole, senza verificarlo Takeshi sa già che il battito è leggermente accelerato, le guance si imporporano, per qualsiasi parola provenga da quelle labbra "sicuramente morbide e dolci", come le aveva definite una volta Hayato da ubriaco quando solo Takeshi avrebbe potuto sentirlo.
Quell'Hayato lo conoscono tutti, è spontaneo, al limite del ridicolo, eppure Tsuna non lo vede.
"Sai io non credevo in queste cose finché non è successo" un giorno gli aveva detto Tsuna.
Erano nella caffetteria circostante il liceo, Hayato non c'era, solo quando non c'era Tsuna si confidava come se temesse di non poter dire realmente tutto a quel ragazzo che sembrava vivere per la sua mera esistenza.
"Di cosa parli?"
"Dell'amore..."
Takeshi aveva avuto paura, paura che in un attimo le cose si complicassero anche di più, ma poi Tsuna aveva chiarito ogni dubbio.
"Ho iniziato l'anno scorso, vedo i cuori delle persone, li sento battere, so chi amano, leggo i nomi come se vi fossero scritti".
Takeshi ricordava di essere rimasto sorpreso, avrebbe creduto a qualsiasi parola di Tsuna, ma quella frase lo spaventava a morte. Era come se Tsuna potesse scrutare nel più profondo dell'animo di chiunque ed era come sentirsi nudi e vulnerabili davanti a una simile dichiarazione.
"Quindi sai di Hayato" aveva detto senza pensare Takeshi, perché Hayato aveva ragione, era impulsivo e non pensava alle conseguenze.
"Sì, spero davvero possiate stare insieme un giorno" rispose Tsuna, aveva quel sorriso caratteristico, quello di cui parlava sempre Hayato, puro e irresistibile.
Takeshi era privo di ogni difesa, davanti agli occhi penetranti di Tsuna si arrendeva e dichiarava sconfitta, ammetteva i propri sentimenti e Tsuna li accoglieva come una cassaforte sicura dandogli un abbraccio quasi materno, di quelli che non aveva ricevuto mai.
Takeshi lo capì in quel momento che Tsuna non poteva vedere il cuore di Hayato, sennò lo avrebbe detto avrebbe detto di saperlo.
"Sì, buona idea. Danno "Il canto della sirena" " risponde Takeshi ed è di nuovo silenzio ed è di nuovo tortura.
Hayato alza gli occhi dal suo libro di tanto in tanto, fissa Tsuna senza farsi notare, almeno non da Tsuna e sorride, il suo sguardo si perde in mille fantasie e poi sulla mano dove Tsuna ha fatto cadere una goccia di quel ghiacciolo e sulla lingua con cui la porta via. Hayato vorrebbe essere quella goccia e improvvisamente fa ancora più caldo.
Takeshi osserva, si costringe, si da del masochista, ma non può smettere. Cerca di distrarsi, ma è attratto ad Hayato come un polo positivo a quello negativo. Dio, Hayato è un tale realista e allo stesso tempo il più folle dei sognatori, Hayato è tutto e tutto non può avere un tale peso addosso.
Esiste un altro Hayato, oh ne esistono tanti, ma esiste un Hayato che solo Takeshi conosce e gelosamente vanta tale privilegio fatale.
Esiste un Hayato che si presenta al suo ristorante completamente ubriaco, che piange e racconta di quanto faccia schifo recitare la parte del migliore amico e dare consigli per un appuntamento, senza reale esperienza, alla persona che ama. Esiste un Hayato che chiede un abbraccio e ci si nasconde come un animaletto indifeso. Esiste un Hayato che tra un sorso d'acqua e una sigaretta apre il suo cuore e scopre le carte.
"Amerai follemente" mormorò, memore di ciò che gli era stato detto.
"Non ti seguo"
"Quella megera disse così, avevo solo cinque anni, ma lo ricordo bene. Allora l'amore non mi interessava, le ragazze mi sembravano una tale scocciatura"
"Cosa è cambiato?" rise Takeshi.
"Che ora ci credo" sospirò Hayato.
Takeshi non capiva, non capiva quasi mai, ma qualche volta aveva delle intuizioni.
"A cosa?"
"Alla profezia"
"Ho capito la tua passione per l'occulto, ma non ti sembra di esagerare?"
"Non capisci. Quella maledetta stronza sapeva tutto"
"Parla chiaro"
"Quella stronza mi disse che avrei amato follemente come mia madre, la persona sbagliata come mio padre. Sono nato dal peccato e sono stato punito"
"E quale sarebbe la tua punizione?"
"Sono destinato a non essere ricambiato"
"Eppure mezza scuola ti sta dietro"
"Mezza scuola non è Tsuna"
Sì, quell'Hayato lo conosceva solo lui, conosceva la disperazione e la paura al pensiero di morire senza poter conoscere l'amore vero, ma non capiva come potesse essere una cosa tanto folle, eppure più il tempo passava più era chiaro che la profezia fosse una realtà.
E Tsuna? Anche Tsuna era sfaccettato, Tsuna era panico puro e risolutezza assoluta. Tsuna era incredibile, Takeshi lo ammirava e forse in un angolo della sua anima lo bramava gelosamente, ma come mettersi in competizione?
E poi Tsuna glielo aveva detto, lui non poteva innamorarsi, così gli era stato detto quando aveva cinque anni e più il tempo passava più Takeshi se ne convinceva.
"Innamorarsi è un'altra cosa" avevano detto entrambi. Sì, Hayato e Tsuna erano così simili. Che ironia avere per migliori amici il ragazzo che amava destinato a non essere ricambiato e il ragazzo che bramava destinato a non innamorarsi mai.
Eppure per qualche ragione strana Tsuna non vedeva il cuore di Hayato e Takeshi non sapeva se gioirne o meno perché dentro di sé credeva che se lo avesse visto le profezie si sarebbero rivelate fallaci e lui sarebbe rimasto escluso da quel mondo per sempre, con il rimpianto di essere rimasto in silenzio.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: arashinosora5927