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Autore: AliceLaRossa    21/09/2020    0 recensioni
E se la vostra autrice venisse trascinata nel mondo di Naruto, cosa accadrebbe? Come mai proprio in quel mondo? Due misteriosi fratelli minacciano il mondo ninja e sembra ci sia un collegamento tra i due e Alice. Una storia ricca di avventura e colpi di scena, ma anche di tanto divertimento e, perchè no, nuovi amori!
So di avere un'altra storia "in cantiere" (tanto per rimanere in tema con quella^^) ma la mia mente non smette mai di lavorare...eheh
Spero vi piaccia e buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 11: Il ritorno della serpe!

Yeehaw!!! Rieccomi sbucare dal nulla cosmico!! Se alcuni di voi attendevano il nuovo capitolo, allora mi scuso immensamente, ma lo studio non lascia tregua! Allora, nel corso del tempo ho ricevuto l’influenza di sarcasmo, ironia, doppio senso al livello sessuale (come sempre) e dei meme, quindi potreste trovare qualche riferimento a meme famosi e non, e altre cose un po’ strane ma nulla di preoccupante. Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e buona lettura!!!

(POV TSUNADE)

Sono passati diversi giorni da quando Alice è andata via e credo di non essere l’unica a sentire la sua mancanza: Naruto ripete spesso che gli manca sentire la musica provenire dalla casa della ragazza ogni volta che usciva!
Finisco di riordinare il laboratorio con Sakura, e nel mentre mi racconta le sue perplessità sul “trasferimento” di Alice all’Akatsuki.
-Credo che possiamo fidarci.- sorrido. –Inoltre, ho fiducia in Alice. E’ qui da poco tempo, e ha già dimostrato di essere una che sa il fatto suo, una ragazza diversa da altre ragazze. Un po’ come te e le tue amiche.
Sakura arrossisce lievemente e dice:-Già.
-So che ti piacerebbe sentirtelo dire da Sasuke.- le dico, poggiandole una mano sulla chioma rosea. –Ma non lasciarti ostacolare da dubbi o altre cose che potrebbero farti pensare di non essere all’altezza.
Mi guarda con ammirazione e le spunta un largo sorriso, cosa che ultimamente vedo poco su di lei:-La ringrazio, signorina Tsunade!
Finiamo il riordino. Tuttavia è da un po’ che ho una strana sensazione, come se stesse per succedere qualcosa di strano e non molto rassicurante. Anche se convivo con questa sensazione da quando Sasuke ha fatto ritorno, improvvisamente, al villaggio dopo la misteriosa sparizione di Orochimaru. E Kabuto? Sasuke ha detto che il pupillo preferito della serpe aveva deciso di andare a cercarlo, per poi non fare più ritorno, costringendo il giovane a tornare a Konoha, e di corsa anche.
-Bene, abbiamo finito.- dico, una volta chiuso a chiave il laboratorio.
-Senta, le andrebbe di unirsi a me e alle altre ragazze questa sera per una cenetta?- mi chiede Sakura. –Ovviamente anche Shizune!
-Sembra un’ottima idea, aspetta che…- ma non finisco la frase che la voce di Shizune richiama la nostra attenzione in fondo al corridoio:-SIGNORINA TSUNADE!!!!
Compare dalle scale a grandi falcate verso di noi, sudata e l’espressione sconvolta.
-Shizune! Che succede?!- le domanda Sakura.
Si piega in avanti per riprendere fiato e poi ci guarda:-Orochimaru è tornato con Kabuto! E sembrano messi piuttosto male!
Io e Sakura ci guardiamo, poi dico a Shizune:-Raduna tutti gli Anbu disponibili, Sakura vai a chiamare tutti gli altri!
Stringo i denti. Che diavolo ci fa lui qui?! Per quale motivo è tornato?!

La serpe e il suo pupillo sono stati fermati tra le grandi porte di villaggio, circondati da delle catene di chakra e un enorme sigillo sotto i loro piedi. I Team 7, 8, 10, Gai con i rispettivi maestri e il nuovo membro di supporto al Team 7, Sai, sono dietro di me, pronti per un eventuale attacco. Sasuke si è irrigidito alla vista del suo ex maestro, ma ha ripreso subito lucidità, affiancato dai suoi compagni. Quattro robusti Anbu sono agli angoli del sigillo.
-Orochimaru.- chiamo. Lui e Kabuto, inginocchiati a terra e pieni di lividi, alzano debolmente lo sguardo.
-Che cosa siete venuti a fare qui?- insisto.
I due si guardano, poi Kabuto dice:-Siamo stati prigionieri di due fratelli. Dicono di essere membri del Clan Bochi. E Konoha probabilmente è in pericolo.
Mi irrigidisco e sento dei borbottii alle mie spalle. Alice…non è la sola rimasta, quindi?
-Shizune.- e la mia assistente mi affianca. –Fai preparare una sala dell’ospedale, adibita esclusivamente ai due. Sorveglianza, sigilli vari, tutto per tenerli sotto controllo.
-Signorina Tsunade!- esclamano tutti in coro. Shizune dice:-Ne è sicura?
La guardo freddamente, poi punto gli occhi su Orochimaru e Kabuto:-Si. E se dovessero fare qualcosa al villaggio o agli abitanti, verranno eliminati senza battere ciglio.
Orochimaru, debole e privo di chakra, mi guarda inespressivo, anche se i suoi occhi esprimono stanchezza.
Gli Anbu iniziano con il trasferimento. Guardo i vari Team e dico:-Non appena si sarà rimesso lo interrogherò, per saperne di più sui quei due fratelli. Poi avremo informazioni sufficienti per fare luce sul mistero di Alice e sul perché l’Akatsuki l’ha presa con sé.

Che cosa sta succedendo?

(POV ALICE)

Il ritorno al covo è stata una specie di barzelletta: un uomo, una donna, un pesce antropomorfo e un mostro di ossa. Si, l’inizio di una barzelletta alla “Famiglia Addams”!
In pratica, non appena ci siamo presentati sull’aia del covo, io con un sorriso a 32 e Colony con un sorriso a 36 denti (essendo femmina le mancano i 4 scaglioni), alcuni membri sono andati indietro schiena dallo shock, mentre Pain ha detto:-Beh, di certo è un mostro!
Pero buenos dias mi amigo!
Sono passati alcuni giorni, giorni di intenso allenamento con Colony per perfezionare alcune tecniche. A quanto pare non esiste nessun elmo o armatura speciale, quindi era tutta una montatura per andare da lei e imprimermi un legame sulle mie assassinate vertebre.
Colony è di una dolcezza unica, nonostante l’aspetto e la notevole forza che ha. Oltre che avere un livello di follia pari al mio.
Oggi è un giorno piovoso, quindi mi alleno lo stesso. Sotto la lieve pioggerellina, con l’odore della terra bagnata e una Colony più inquietante.
“E’ importante che impari ad usare quelle braccia.” mi dice, fissandomi dall’alto.
-E’ difficilissimo…- dico, guardando i due arti d’ombra che sbucano dalla mia schiena.
“Eh, lo so!” dice. Mi viene in mente una cosa:-Ascolta, se imparo ad usare le braccia entro il tramonto di domani, mi dirai tutto ciò che sai su di me e sul Clan Bochi, seriamente questa volta!
Sbuffa dalle narici. Visto che le altre volte non mi ha dato una risposta soddisfacente, allora non mi resta che fare così.
“Ci sto.” dice, appoggiando la testa a terra, a pochi metri di me.
-Testimoni Deidara e Sasori.- dico, guardando i due artisti seduti accanto all’ingresso del covo, che annuiscono con serietà.
-Molto bene.- dico, iniziando ad usare esclusivamente le braccia d’ombra per parare tutti i colpi della coda di Colony.
Mentre mi riparo con tutte e quattro le braccia dalla violenta frustata della coda, e non appena i miei avambracci normali hanno toccato la coda, mi appare una visione: un piccolo villaggio, un cielo plumbeo e figure umanoidi bianche, di cui una con gli occhi neri e una chiazza di sangue sotto i piedi. La visione mi lascia talmente perplessa che indebolisco di poco la difesa e la forte coda di Colony mi spedisce oltre il giardino, aldilà della proprietà:-AAAAAAARRRRGH!!
-Alice!!- esclamano i due artisti.
“Accidenti!” dice Colony. Atterro su un morbido terreno coperto di muschio e foglie, rotolo per un po’ (essendo in una zona collinare) e mi fermo a pancia in su, ai piedi di un olmo bianco.
-Uuuh…tante stelline colorate…- dico, alzandomi a sedere. Provo a muovere le braccia e sento una fitta di dolore al gomito sinistro. Le gambe presentano qualche graffio e respiro a fatica per via del colpo di Colony.
“E’ giù, vicino all’olmo!” sento la mia nuova amica parlare agli altri. Mi alzo in piedi e mi appoggio al tronco. Su di esso mi accorgo di un’incisione e sposto i licheni per leggerla.
-“XIII-I”…ma sono numeri romani!- dico. Mentre analizzo la scritta, sento dei passi e a pochi metri trovo…Itachi?
-Ehi, stai bene?- mi chiede, aggrappato al ramo di un piccolo alberello.
-Diciamo di si…- dico, tornando a fissare i numeri.
-Riesci a muovere il braccio?
-Un po’…
Mi aiuta a risalire la piccola collina e, a causa della debolezza, scivolo all’indietro. Prontamente le braccia di Itachi mi afferrano le spalle e mi appoggio delicatamente a lui, cosa che mi fa arrossire non poco. In cima ci sono Colony, Kakuzu e Sasori.
-Ce la fai?- mi chiede, incrociando i miei occhi. Mi sento stranamente calda e comincio ad agitarmi:-Si si si, non ti preoccupare, ce la faccio, sono forte io!!
Crack!
-Il mio braccio!!!

-Ho constatato che i numeri romani incisi sul tronco sono il giorno e il mese della mia nascita, e gli antichi Celti sostenevano vi fosse un legame tra la data di nascita di una persona e un determinato albero. Sapevo già che il mio è l’olmo.- spiego, una volta messi tranquilli dopo cena. Non ci siamo tutti in soggiorno, in quanto Tobi, Konan, Zetsu e Kakuzu sono adnati a letto presto. Il braccio fa meno male e riesco a muoverlo, per fortuna era solo una lieve botta.
-Ma che è successo con Colony?- mi chiede Hidan. Racconto della visione e sia Itachi che Kisame mi fissano sconvolti, poi il primo prende parola:-Quando eravamo giunti al lago la prima volta ci è apparsa una bambina che corrisponde alla tua descrizione.
-Eh?
-Era inquietante…- dice Kisame.
Mi impensierisco. Devo saperne di più sul mio Clan. Chi era, chi sono io, e perché non sono cresciuta qua. Mentre mi ingarbuglio nel mio stesso cervello, Colony si mostra dalla finestra del soggiorno: “Come stai?”
-Bene dai. Te lo ripeto, non è colpa tua!
“…ho capito, però…”
-Hahahahaha!!!!- compare Deidara sulla soglia, e la sua risata cura il mio lieve malumore. –Vi prego…uh uh uh…il capo si è dato all’antropologia forense!! Venite a vedere!!!

-Ehm…Pain…- inizio, incrociando le dite delle mani a mo’ di preghiera.
“Non dirmi che quello è…” dice Colony, guardando la cosa da fuori la finestra.
-Ma questa vertebra va qui o lì?- ci ignora Pain, osservano l’osso.
-Capo, ma sai com’è fatto un essere umano?!- gli borbotta Sasori, secco.
-Pain, questo non è uno scheletro umano, ma un obbrobrio che neppure i fossili oserebbero mettersi a confronto!!!!- sbotto, di fronte ad un insieme di ossa di animali e altre creature, spero, estinte.
Mi avvicino alla finestra e sussurro a Colony:-Il teschio combinato con quella mandibola mi ricorda Crimson Mentone…
"Chi?"
-Oh, andiamo! Non hai mai sentito parlare dei Due Fantagenitori?!

(NARRATRICE ESTERNA)

I due fratelli guardano, ignari della fuga dei due prigionieri, un film.
-Fratello. - inizia il minore. –Pensi che con lei ci sia anche la famiglia?
-Improbabile. Se è comparsa solo lei, ci sarà un motivo.- espone l’altro, alzandosi dalla poltrona. Osserva fuori dalla finestra, abbastanza grande da illuminare la stanza. La loro dimora si trova proprio sopra la prigione. Una dimora di lusso, da veri signori.
Il minore cambia canale e sbuffa, annoiato. Quel Clan non gli è mai piaciuto, nonostante lui ne sia un membro. Un Clan rispettato e temuto da molti, per i suoi poteri e tecniche ben oltre al normale. E quell’alleanza con il Clan Uchiha…
-Vado a fumare un sigaro.- espone il minore, alzandosi e uscendo con passo pesante dalla grande stanza. Il maggiore lo segue con lo sguardo finché la porta non sbatte, poi torna a contemplare il vuoto. Attaccare Konoha è, di sicuro, una buona tattica per far uscire allo scoperto la ragazza, e finire l’opera. Ma mancano dei pezzi al piano, prima di metterlo in atto.
Come se avesse udito un silenzioso richiamo, alle sue spalle, dal pavimento, compare la stessa ragazzina che è apparsa ai due membri dell’Akatsuki:-Signore.
-Sai sempre quando ho bisogno di te.- sorride flebile l’uomo, voltandosi per guardarla. Ma la bambina non ha un’espressione beffarda, è perplessa e forse intimorita.
-Aggiornami.
-Il mostro. E’ stato ucciso.
L’uomo spalanca gli occhi:-Dove?
-Al lago. E’ ricomparsa l’altra bestia.

(POV SASUKE)

E’ sera tarda e mi sto recando a passo spedito all’ospedale. Il Quinto Hokage ha espressamente richiesto la presenza di tutto il Team 7 all’interrogatorio con Orochimaru.
Orochimaru…è sparito dopo sei mesi che mi sono presentato al suo cospetto per avere quel potere tanto desiderato. Nel giro di una notte è sparito nel nulla. Quella sera stessa, a cena, aveva una brutta cera, come se avesse appreso una notizia sconvolgente, e non aveva proferito parola. Ricordo, poi, mentre stavo per coricarmi, di aver sentito la porta del covo aprirsi e dei sussurri, per poi far ripiombare l’ambiente nel classico silenzio innaturale che regnava in quel posto.
E dopo qualche giorno, alle tre di una fredda notte, Kabuto è venuto a svegliarmi, ansioso e terrorizzato, dicendomi che il maestro Orochimaru è sparito e che sarebbe partito per andare a cercarlo. E che mi avrebbe mandato un piccione viaggiatore a mezzogiorno dello stesso giorno con delle novità. Aspettai fino alle tre del pomeriggio, ma del piccione nemmeno l’ombra.
Così partii per cercarli entrambi. Trovai il messaggio, chiuso in un rotolo, e un sacco di piume attorno ad esso, il tutto a 3 km dal covo.
Il messaggio recava solo una parola: “Scappa”.

Entro nell’ospedale, immerso nel silenzio serale, e nell’atrio ci sono Naruto, Sakura, Kakashi e Sai.
-Eccoti!- esclama la testa quadra, mostrandomi il suo solito broncio.
-Non rompere, non è serata.- gli dico secco. Già…non è serata. Non mi sento a mio agio a dovermi presentare da Orochimaru.
-Su, non cominciate.- Sakura tenta di calmare gli animi.
Ci incamminiamo al primo piano. La camminata mi sembra troppo lunga, troppo silenziosa e troppo pesante. Ingoio della saliva. Sono più teso di una corda di violino. Le pareti sembrano restringersi attorno a noi. Mi sento soffocare, e vedo le porte della grande stanza sorvegliata da due Anbu e un grosso sigillo su di essa.
Qualcuno mi poggia una mano sulla spalla e mi volto: Sakura mi sta sorridendo con calore. In questi giorni mi è sempre venuta a trovare, e da quando sono tornato a Konoha abbiamo approfondito il rapporto d’amicizia. Ho scoperto di stare bene in sua compagnia, anche se…
-Buonasera.- ci saluta Tsunade, alle nostre spalle. –Mi raccomando. Prestate attenzione e lasciate parlare me.
Poi si sofferma di su me:-Sasuke…non temere.
Mi tocco il collo, dove il Segno Maledetto è ancora inciso e, ogni volta che mi guardo allo specchio è lì che mi ghigna malefico. Annuisco e dà l’ok agli Anbu di aprire la porta.
   
 
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