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Autore: shunigiri    27/09/2020    0 recensioni
Unigenita di una famiglia che le ha sempre dato tutto quello che voleva, Asami vivrà l'ultimo anno di liceo in uno degli istituti tra i più prestigiosi dell'intera Corea.
Con un carattere ingestibile e ancora non del tutto sotto il suo controllo riuscirà ad avvicinarsi al'élite di quella scuola.
7 ragazzi stravolgeranno la sua quotidianità con un passato che li ha segnati tutti profondamente e una coinquilina cercherà in tutti i modi di coprire il marcio che è stato creato...
Trascineranno anche lei in quel vortice di peccati o al contrario sarà la chiave per chiudere quel deplorevole capitolo della loro vita?
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Avevamo lasciato Fukuoka già da 20 minuti e ormai mi ero arresa all'idea di dovermi costruire una nuova vita in Corea.

 

Tssk la Corea..., la cugina  "figa" del Giappone, non so chi si sia fatto uscire di bocca una cavolata simile, erano due paesi completamente diversi e con culture altrettanto diverse, l'unica cosa certa era che io non avrei mai lasciato la mia casa, per nulla al mondo, eppure eccomi qui:

 

Fukuoka - Incheon un'ora e trentacinque minuti avevano spaccato in due la mia vita. 

 

Da una parte c'era la mia Tokyo e dall'altra il destino che come al solito non promette mai niente di buono.

 

Parlando di me... non c'è granché da dire sono un' adolescente come le altre ma al contrario delle altre io sono venuta su tra i cristalli con cui la mia famiglia mi ha circondato. 

 

I miei erano un'uomo e una donna d'affari che non avevano il tempo di preoccuparsi della vita della loro figlia... anzi no ma che dico, non avevano il tempo per una figlia e basta.

 

Il loro affetto consisteva in soldi, soldi e soldi. 

 

Ed è forse per questo che sono cresciuta gelida, egoista e ricca ma guardando il lato positivo sono stata sempre in mezzo a persone uguali, se non peggio, di me quindi non mi sono mai posta il problema.

 

Devo ammettere che però mi era mancato guardare le nuvole da quassù.

 

E' come se per un momento la terra sparisse e avesse lasciato spazio solo al cielo, sarei rimasta ore ed ore a guardare quel tappeto di batuffoli bianchi, anche se l'oblò era minuscolo riservava ogni volta una vista mozzafiato.

 

In quel momento pensai di sonnecchiare un po'; dopo aver sproloquiato altri 20 minuti nella mia testa così feci, o almeno ci provai, date le continue chiamate che ricevevano i miei genitori da eventuali soci o clienti che si interessavano alla nuova filiale che avrebbe aperto tra qualche settimana a Seoul. Ecco il motivo principale per cui la mia vita è stata stravolta, una maledetta filiale per l'azienda di famiglia, un'edificio pompa - soldi che avrebbe dominato Seoul dall'alto insieme a tutte le altre compagnie e aziende che si imponevano sulla città.

 

Dopo l'ennesima telefonata l'assistente di volo avvisò che mancavano solo 10 minuti all'atterraggio e io ne approfittai per raccattare tutte le mie cianfrusaglie e anche per stiracchiare quel corpo esile che mi ritrovavo.

 

Dopo le due o tre "bottarelle" che la pista d'atterraggio provocò all'aereo potei finalmente uscire da quella scatola di ferro, respirai affondo e chiusi gli occhi per ristabilirmi ma fui interrotta dalla voce di mia madre che mi incitava ad uscire dall'aeroporto.

 

Il solito SUV nero aspettava solo noi per poi portare i miei a quella che sarebbe stata la loro nuova casa..... si avete capito bene la LORO.

 

Io da brava figlia di papà fui accompagnata alla mia nuova prigione, l'Hanyang Private HighSchool di Seoul un posto per ricconi e prepotenti come suppongo sarei dovuta essere io.

 

Durante il tragitto la città mi passava sotto gli occhi, aveva un non so che di malinconico ma allo stesso tempo poteva sembrare il posto più bello del mondo, il fiume Han era imponente e una volta sistemata, mi sarebbe piaciuto andare a farci una passeggiata, sembrava un luogo tranquillo.

 

Autista: "Signorina siamo quasi arrivati, i suoi genitori mi hanno detto di dirle che non potranno essere presenti al discorso di inizio anno che si terrà oggi, ma che chiameranno non appena si saranno liberati dai loro impegni"

 

Annuii e ringraziai, ormai ero abituata a situazioni del genere, in un certo senso preferivo che i miei non fossero presenti avrei evitato di essere messa in mostra davanti alle altre famiglie che potevano diventare potenziali clienti dell'azienda.

 

Mi risvegliai dai miei pensieri e mi accorsi che eravamo davanti alla scuola.

 

Cominciarono a sudarmi le mani, strano a dirsi ma ero agitata o magari addirittura spaventata, l'entrata enorme mi fece un certo effetto ma ritornai in me e scesi dalla macchina.

 

Autista: "Signorina vuole che le porti le valigie?"

 

Gli dissi che potevo fare anche da sola, così tirò fuori le due zavorre dal portabagagli.

 

Quindi ci siamo...

 

Nuova scuola, nuova vita.

   
 
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