Non era nient’altro che un’assurdità continuare a fingere che Catra non le mancasse. Adora lo sapeva più che bene. Era però una fortuna che durante la giornata non avesse poi così tanto tempo per pensarci, tra Shera, la Ribellione, far funzionare l’amicizia con Glimmer e Bow… era quando calava il buio e lei restava sola con i suoi pensieri che diventava un problema e i ricordi prendevano a riaffiorare, inarrestabili, così limpidi che le sembrava di vedere le scene proprio lì, di fronte a lei, Catra tanto vicina da poterla sfiorare con i polpastrelli delle dita e avvertire la sua pelle morbida, accarezzare i suoi capelli arruffati…
Adora si portò una mano sulla guancia poggiandovi delicatamente il palmo, proprio nel punto in cui Catra l’aveva accarezzata appena prima che lei si unisse alla Ribellione. Era quello il ricordo che la stava tormentando, quella sera.
Lei si trovava nella sua stanza dell’Orda, da sola – non sapeva nemmeno perché quella sera aveva preferito rientrare prima degli altri – e Catra era andata ad assicurarsi che stesse bene, come sempre. Quella sera, però, Catra si era sdraiata accanto ad Adora e aveva allungato una mano verso di lei, carezzandole il viso, senza nemmeno rendersene conto. Ricordava alla perfezione la sensazione che aveva provato: il cuore le era esploso nel petto nel momento in cui il palmo di Catra, così dolce e gentile, era entrato in contatto con la sua pelle, le aveva trasmesso un calore che Adora non aveva mai provato; aveva rischiato di perdersi nei suoi occhi mentre il viso della ragazza era così vicino al suo e nemmeno lei si era accorta di aver mosso la mano, portandola su quella di Catra e accarezzandone il dorso con il pollice; aveva sorriso, perché le unghie di Catra le solleticavano lo zigomo.
Poi, la vide sgranare gli occhi. Catra ritrasse velocemente la mano e si affrettò a guardare altrove, improvvisò due colpi di tosse imbarazzati e si alzò a sedere, mormorò qualcosa che Adora non riuscì a decifrare, ancora frastornata da quel ritorno alla realtà un po’ troppo brusco, le chiese distrattamente delle scuse – non sapeva bene per cosa – ma non ottenne risposta, Catra si era già alzata dal letto e vide la sua figura sparire oltre la porta.
Doveva essere sincera, non si era mia ritrovata a chiedersi se i sentimenti che provava per Catra fossero più che semplice amicizia, ma quella notte non era riuscita a pensare ad altro. Tutto quello che sapeva era che la sua guancia le sembrava tremendamente fredda senza Catra a scaldarla, ma avrebbe provato a parlargliene il giorno dopo. Ma il giorno dopo non ce ne fu il tempo, quello dopo ancora le era mancato il coraggio, e così si era ritrovata nella Ribellione prima che potesse confrontarsi con Catra sull’argomento.
Ora, non sentiva che un freddo atroce senza di lei.

 

Spazio Autrice
Salve a tutti! Prima di tutto, grazie per aver letto questa flashfic che ho scritto per il writober 2020! Diciamo che mi sento un po' un clown visto che
anche l'anno scorso stavo partecipando al writober, poi ho droppato al quarto giorno e non ho più aggiornato efp, nè ho più scritto fan fiction in generale;; mi sono data
piuttosto alla scrittura di one shot con i miei oc, nonché alla scrittura di una storia originale (che si spera riusciremo a pubblicare con una casa editrice) con un mio amico!
Avevo zero idee per qualsiasi ff, poi sono arrivate le Catradora che sono una benedizione, comfort ship a livelli astronomici, magari grazie a loro
riuscirò a rientrare nel giro, chissà!
Detto ciò, ho scritto questa flashfic piuttosto velocemente ma spero vi sia piaciuta, qualsiasi critica costruttiva è ben accetta!
A domani con il secondo giorno di writober!
-Eli