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Autore: Botan    14/05/2005    3 recensioni
Uno strano sogno farà capolino nella vita di Kouji Minamoto, un tempo guerriero della luce. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Il destino dovrà compiersi nuovamente? I ragazzi si ritroveranno a riprendere una partita conclusa cinque anni fa in un mondo a loro caro. Ora tocca a te inserire una moneta. Che abbia inizio il gioco!
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takuya Kanbara | Coppie: Izumi Orimoto/Zoe, Junpei Shibayama/JP, Kouichi Kimura/Koichi, Kouji Minamoto/Koji, Tomoki Himi/Tommy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio calò improvvisamente nella stanza

                                                                   Capitolo 5

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Il silenzio calò improvvisamente nella stanza.

I ragazzi si voltarono di colpo verso il compagno.

 

- Cos’hai detto…?!- chiese prontamente Takuya nella speranza di aver capito male.

 

Kouji inghiottì a fatica, alzando il capo verso i quattro disse con tono tremante:

- Qui c’è inciso lo stemma di Lucemon…

 

Il silenzio generale calò nuovamente nella camera, Kouichi rivolse lo sguardo al fratello e capì dai suoi occhi che non fosse un abbaglio.

Takuya cercò di esprimersi ma le parole rimasero in gola. Kouji protese un braccio in avanti porgendogli la stella, lui l’afferrò comprimendola tra il pollice e l’indice.

Lo sguardo allibito nel notare la figura lo fece gelare. Una goccia di sudore freddo gli attraversò il volto, finendo giù per il collo. Junpei e Tomoki si accostarono a lui confermando, apprendendo che non fosse uno scherzo.

 

- Lo abbiamo tutti visto morire…è impossibile che sia sopravvissuto!- Takuya non riusciva a crederci, cinque anni fa sconfissero l’angelo ribelle unificando i loro poteri.

Susanoomon, il leggendario guerriero creato dall’unione dei dieci Digispirit, ingaggiò una tremenda lotta contro Lucemon, e alla fine come ogni storia che si rispetti, il bene ebbe la meglio, e l’angelo indemoniato fu distrutto.

 

- Non può essere sopravvissuto al nostro ultimo attacco! E’ inammissibile solo pensarci!

 

- Junpei ha ragione, e poi sono passati cinque anni…perché avrebbe atteso tutto questo tempo per farsi vivo? Non capisco…- Tomoki aggrottò la fronte portandosi una mano sul mento.

 

- E soprattutto…perché ha rapito Izumi…? Non è solo con lei che deve prendersela! Siamo tutti sulla stessa barca, avrebbe dovuto farlo con l’intero gruppo! Maledetto!- gli occhi di Takuya si accesero di rabbia, se avessero fatto la strada insieme forse Izumi sarebbe rimasta ancora con loro pensò sbattendo un pugno contro il muro. La libreria accanto tremò per il colpo.

 

- Calma Takuya. Se ti arrabbi non servirà a nulla.- rispose Kouji in tono piatto.

Lui si voltò verso il compagno agguantandolo per la maglia.

 

- Come dannazione fai a rimanere impassibile? Rispondi!! Una nostra amica è stata portata chissà dove e tu ti rilassi?!

 

- Sono nervoso quanto te, credimi, ma non è con questo che libererò Izumi! Lo hai detto tu prima, siamo nella stessa barca!- Kouji fissò il ragazzo negli occhi, entrambi sapevano benissimo che in quel momento l’ultima cosa da fare fosse quella di litigare tra loro.

Takuya allentò la presa lasciandolo andare.

 

- Hai ragione…scusami…ma…

 

- Non preoccuparti, so cosa provi e ti capisco- disse Kouji poggiandogli una mano sulla spalla.

 

- Che facciamo? Non abbiamo indizi a parte questo foglio e la ste

 

Takuya non fece in tempo a finire la frase che la stella metallica a tre punte cominciò a ondeggiare sul pavimento. Gli occhi dei cinque si indirizzarono su di essa e in pochi istanti l’oggetto appuntito spiccò il volo avviandosi in direzione della finestra. Junpei cercò di afferrarla ma Kouji lo bloccò prontamente.

 

- Fermo! Vediamo dove và…

 

L’arma acuminata schizzò al di fuori del vetro, indirizzandosi verso il centro commerciale.

- Presto ragazzi! Se la seguiamo ci porterà di sicuro al suo proprietario!- esclamò Kouji filando fuori dalla camera.- Junpei tu resta qui, potrebbe arrivare un altro messaggio- concluse il ragazzo avviandosi per le scale.

Takuya, Tomoki e Kouichi lo seguirono a ruota divorando i gradini a tre alla volta. Giunti fuori dal palazzo, i quattro iniziarono l’inseguimento.

La piccola stella si muoveva nell'aria a velocità sostenuta, attraversò la strada infilandosi in una traversa, i ragazzi fecero altrettanto ma una macchina sopraggiunse a gran rapidità frenando di scatto. Kouji e Takuya non potendo arrestare, saltarono sul cofano atterrando dall’altro lato. L’automobilista furioso suonò insistentemente il clacson sporgendo la testa fuori dal finestrino urlando:

 

- Razza di scapestrati!!     

 

- Ci scusi la prego ma andiamo di fretta!- gli gridò Takuya continuando a correre.

 

Kouichi e Tomoki si fermarono per attendere il passaggio della vettura, dopodichè ripartirono cercando di mantenere il passo a quello dei loro compagni.

Giunti al centro commerciale, l’oggetto di ferro vi entrò indirizzandosi agli scaffali.

 

- E adesso in quale reparto sarà?- disse Takuya guardandosi intorno. 

 

- Dividiamoci, tu a destra , io sinistra!- accennò Kouji col dito. Il ragazzo annuì imboccando la corsia indicatagli dal compagno.

 

- Eccola! Non mi scappi! – Takuya arrivò in fondo al grande magazzino, non curante delle persone che affollavano il posto rivolgendogli  lo sguardo. Ebbe un attimo di smarrimento perdendola di vista- Dov’è andata?! 

 

- Takuya l’uscita d’emergenza!- gridò Kouji sopraggiungendo.

Entrambi piombarono al di fuori riavvistando l’oggetto.

 

- Girerà a destra!

 

- Come fai a saperlo Kouji?- chiese Takuya ansimando.

 

- Fidati!

E infatti, il pezzo di metallo imboccò la stradina sul lato destro.

 

- Come lo sapevi?!- gli domandò sbalordito quanto curioso.

 

- Beh, ho tirato a indovinare…!

 

- Eeeh?!? Sei più pazzo di me!- dichiarò il ragazzo convinto.

 

All'istante, i due arrestarono trovandosi in un vicolo cieco.

 

- Maledizione e adesso?! Questa è una strada chiusa!- Takuya si guardò intorno, ma davanti a esso, una parete fatta di mattoni rossi si estendeva per cinque metri d’altezza.

 

- Esci fuori! Lo so che sei lì dentro! E’ inutile nascondersi.- Kouji indirizzò un calcio verso un cassonetto pieno di rifiuti che traballò all’istante. Delle cartacce balzarono in aria quasi lanciate da qualcuno, e dal grosso contenitore, uno strano essere fece la sua comparsa. 

 

- Di-Digimon!?- balbettò Takuya non appena lo vide. Poi, si soffermò un istante allargando le palpebre. – Ma io…ti ho già visto! Eri vicino casa mia! Credevo di essermi sbagliato e invece…!

 

- Hai una buona memoria ragazzo…!- disse la creatura infilandosi la stelletta sul cinturone di cuoio che gli attorniava la vita.

 

- Chi sei?! Parla!- lo esortò Kouji con tono forte.

 

- Ninzokumon per servirvi!- esclamò il Digimon facendo un inchino.

 

- Fai poco lo spiritoso e dicci perché sei nel nostro mondo! Come ci sei arrivato?! - gli chiese Kouji senza tante prefazioni.

 

- Beh, il mio padrone mi ha affidato un compito piuttosto facile da svolgere… e per quanto riguarda la domanda del come sono arrivato qui, ebbene, devo annunciarvi che sul vostro amato pianeta si sta formando un piccolo varco dimensionale che presto si allargherà ulteriormente permettendo ai Digimon più potenti di attraversalo e…insediare questo mondo! Oramai il conto alla rovescia è cominciato, mancano solo pochi dettagli…e la terra non vi apparterrà più eh eh…- il mostro digitale sorrise beffardamente mentre i due lo guardarono impietriti.

 

Takuya scattò in avanti bloccandolo al muro. Voleva sferrargli un pugno ma poi ritirò la mano.

 

- Sei stato tu a rapire Izumi?! Parla!- ordinò lui stringendogli una parte del suo nero costume.

 

- Izu Imi Izo… ma che razza di nome è?! Ti riferisci alla ragazza bionda? Guarda che io ho solo eseguito gli ordini del mio padrone…non posso farci nulla per lei…e poi toglimi le mani di dosso…mi stropicci il vestito…

 

- Me ne frego del tuo abito! Dimmi dove l’hai portata o preferisci che ti dia una sistematina alle ossa!?

 

- Takuya basta!- gli ordinò Kouji intervenendo tra i due.- Cerca di ricordare quello che ti ho detto prima…- si scambiarono un rapido sguardo, poi Takuya mollò la presa.

 

- Oooh finalmente! Così va meglio…dunque vuoi sapere dov’è la ragazza? Allora venite a farci una visitina nel nostro mondo ammesso che ci riusciate s’intende…! Però vi avverto, la merce venduta non si cambia! - fece il Digimon con voce impertinente.

 

- Che cosa vuoi dire?! Che hai fatto ha Izumi!?- Takuya alzò il tono della voce urlando.  

 

- Aaah ci risiamo con questa Izomu Imizu Izimu…insomma, la biondina! Sei petulante…ma non preoccuparti per lei, verrà trattata nel migliore dei modi…

 

- Da chi sei manovrato?!- chiese Kouji imperterrito- C’entra Lucemon in tutto questo?! Rispondi!!

 

- Chi sia il mio padrone non vi è dato sapere, ma temo proprio che tra non molto qualcuno vi avviserà… nei piani alti di Digiworld gli angeli si saranno già prodigati per informarvi…i soliti scocciatori… Ooops! Devo scappare! Vi avverto, non provate a metterci i bastoni tra le ruote…questa volta il male avrà la meglio e voi non potrete ostacolarci!- nel muro, un piccolo passaggio si aprì, e la creatura vi corse incontro.

 

- Fermo!!- Takuya cercò di raggiungerlo ma il Digimon, scappando verso la parete senza uscita, si infilò nella fessura che si richiuse all’istante facendo sbattere il giovane ragazzo contro il muro di mattoni.  

 

- Takuya! Tutto bene?!- domandò Kouji correndogli incontro.

 

- Poteva andare meglio…- rispose lui massaggiandosi il naso. 

Nel frattempo, Kouichi e Tomoki arrivarono a passo spedito verso i due.

 

- Eccoci ragazzi! Scusate ma non siamo riusciti a starvi dietro…

 

- Kouichi ha ragione…correvate come dei pazzi…- disse Tomoki piegandosi sulle ginocchia e respirando con affanno.- Ma…ci siamo persi qualcosa?- domandò poi con aria perplessa.

 

- Venite, vi spiegheremo tutto con calma.- disse Kouji incamminandosi al di fuori della stradina chiusa.

 

I quattro si diressero verso casa Shibayama, una volta giunti, Takuya raccontò loro di Ninzokumon e del mondo digitale, mentre Kouji diede notizia dell’approssimarsi di un passaggio tra i due mondi. 

I Ragazzi rimasero atterriti, Digiworld aveva ancora bisogno di loro?

A questa domanda nessuno diede risposta.

 

- Dobbiamo ritornare a Digiworld!- disse Junpei spezzando il silenzio.

Gli altri lo guardarono.

Erano trascorsi cinque anni dall’ultimo viaggio in quel posto e una volta rientrati nel loro mondo, non si presentò più una nuova occasione per farvi ritorno.

Fu il mondo digitale a chiedere l’aiuto dei ragazzi, provvedendo ad accompagnarli a bordo di Trailmon dotati di posti a sedere, e dopo la sua liberazione, non furono più capaci di stabilirvi un contatto.

Come sarebbero ritornati? 

Rifletterono a lungo, e improvvisamente Takuya ebbe un’idea ripensando alla scena della strada senza uscita.

 

- Aspettate un attimo… il passaggio! – esclamò lui a gran voce- Si potrebbe utilizzare quello nel quale Ninzokumon si è infilato! Da lì arriveremo dritti nel mondo digitale! E’ sicuro!!

 

Effettivamente aveva ragione, ma Kouji gli bloccò l’idea sul nascere.

 

- Impossibile! E’ un’ipotesi da scartare a priori…

 

- Perché?! Cosa c’è che non va? E’ l’unico modo che abbiamo!- rispose Takuya fissando l’amico.

 

- Il Digimon ha parlato di angeli…è probabile che si riferisse a Seraphimon Ophanimon e Cherubimon…se il mondo digitale è nuovamente in pericolo, potremo avere una chiamata improvvisa. Per il momento l’unica cosa che possiamo fare è aspettare.

 

- Aspettare cosa?! Che diavolo dovrei aspettare Kouji? Per il momento si è parlato solo di ipotesi, non c’è nulla di concreto! Continui a dire di aspettare! Continui  a dire di attendere! Io non ci stò! – Takuya scattò in piedi con fare impetuoso.  

 

Kouji da parte sua rimase impassibile, continuando a mostrarsi calmo.

- Se rifletti bene capirai…

 

- Cosa dovrei capire? Più tempo perdiamo a riflettere e più tempo passerà per liberare Izumi! Se dovesse trattarsi davvero di Lucemon come supponi, chissà cosa le farà quel pazzo! Tu fa come ti pare ma io vado!

Takuya voltò di spalle indirizzandosi verso la porta ma venne prontamente fermato da Kouji che lo trattenne per un braccio sferrandogli un pugno. Il ragazzo si strinse la guancia dolorante, mentre gli altri tre guardarono sbigottiti.

 

- Sentite non credo sia

 

- Fermo Junpei, lascia che si chiariscano, è meglio che lo facciano adesso prima di avere ripensamenti.- proferì Kouichi bloccando l’amico che rivolgendogli uno sguardo annuì con il capo.

 

Takuya rimase sconcertato, senza dire una parola, al contrario di Kouji che cominciò a parlare con voce calma.

 

- Pensaci bene…non ti sembra tutto strano? Rapiscono Izumi con una lettera di accompagnamento che ci avverte del sequestro… se volevano farle del male non avrebbero usato tanta premura nell’ informarci…l’avrebbero rapita senza tante cerimonie e soprattutto senza avvertirci…e poi il passaggio usato da quel Digimon è troppo piccolo e soprattutto troppo rischioso per noi…metti caso che una volta attraversato ci trovassimo nel covo di Lucemon, senza il potere della digievoluzione saremmo annientati in un soffio, passeremmo a miglior vita senza rendercene nemmeno conto! Non ho intenzione di mettere a repentaglio la vita degli altri solo perché hai fretta di liberare Izumi…l’impellenza non è mai un ottimo concetto, non precorriamo gli eventi ma lasciamo che siano loro a precorrere noi. Questo lo capisci?

 

Kouji aveva proprio ragione pensò Takuya tenendosi la guancia. Nonostante portavano un solo anno di differenza, il giovane ragazzo taciturno e riflessivo, appariva molto più saggio dei suoi effettivi diciassette anni.

Takuya abbassò il capo, sentendosi a disagio, mise da parte l’orgoglio e riuscì a parlare.

 

- Anche questa volta…hai ragione tu…ero accecato dalla rabbia e non ho riflettuto a dovere…ho pensato solo a me stesso…- disse con tono lievemente basso, si rischiarò un po’ la voce con un leggero colpetto di tosse e riprese – ragazzi… vi chiedo scusa…

 

Kouji fece un passo in avanti, batté una mano sulla schiena dell’amico, seguito a ruota dagli altri che lo accerchiarono sorridendo.

 

- Resteremo uniti fino all’ultimo aiutandoci a vicenda perché siamo un gruppo, quindi cerca di non dimenticarlo!  - affermò il ragazzo dai capelli lunghi in tono spiritoso.

 

- Non sei solo Takuya! - assentì il giovane Tomoki pieno di entusiasmo.

 

- Se il destino vorrà, libereremo ancora una volta Digiworld! E poi darò una bella lezione a chi si è permesso di rapire la mia Izumi-chan!! Parola di guerriero del tuono!! - Junpei si batté una mano sul petto mentre gli altri lo guardavano piuttosto divertiti- Che avete da ridere?! Ho detto qualcosa di buffo??

 

- Niente Junpei eh eh! Niente…eheheh!- Kouichi e Tomoki sogghignavano di gusto tenendosi entrambe le mani davanti alla bocca.

Anche Kouji e Takuya non poterono farne a meno. Poi, il ragazzo del fuoco si rivolse a loro abbracciandoli forte.  

 

- Grazie ragazzi!!- esclamò a gran voce quasi stritolandoli.

Kouji si staccò di colpo, sistemandosi gli abiti un po’ smossi, questo genere di cose non era di certo gradito da parte di un duro come lui!

 

- Non esagerare adesso…lo sai che non sopporto le smancerie… comunque, per quanto successo poco fa, perdonami,  ma è stato necessario…

 

- Tutto apposto Kouji! Anzi, devo ringraziarti, il tuo pugno mi ha completamente svegliato…! Oltre a lasciarmi il segno…- dichiarò Takuya dando un rapido sguardo allo specchietto appeso nella camera di Junpei. Si strofinò la guancia ancora arrossata, concludendo con una leggera smorfia giocosa sul viso.

I due ridacchiarono rivolgendosi un’ occhiata fraterna, mentre in casa Shibayama il citofono suonò.

 

- Deve essere mia madre!- esclamò Tomoki prendendo la giacchetta- Ha detto che passava a prendermi lei con l’auto perché doveva fare delle compere al centro commerciale…ragazzi io devo andare, ci terremo in contatto tramite telefono, mi raccomando informatemi se succede qualcosa!- salutò i suoi compagni scappando via di corsa. La madre lo attendeva poco distante accanto alla macchina, il ragazzino la salutò infilandosi all’interno, dopodichè partì.

 

- Ragazzi dobbiamo coprire la scomparsa di Izumi…se i genitori non la vedono ritornare si allarmeranno di sicuro…- dichiarò Kouji dando un rapido sguardo all’orologio- E’ ora di andare, Junpei pensaci tu ad avvisare la sua famiglia.

Il ragazzo si diresse in direzione della porta poggiando una mano sul pomello.

 

- Ehi aspetta un attimo! E che dico??- lo inseguì subito Junpei agitandosi.

 

- Boh…inventati qualcosa che sia plausibile…- Kouji voltò il capo verso gli altri- Ascoltate bene, se il mondo digitale ha davvero bisogno di noi, non tarderà a farsi sentire, perciò fino ad allora cercate di mantenere gli occhi aperti, e soprattutto tenetevi pronti a qualsiasi cosa succeda.

 

- Contaci!- confermò Takuya mentre gli altri annuirono.

I tre, salutando Junpei, fecero ritorno alle proprie case.

Kouichi lasciò Kouji pochi istanti prima, la sua abitazione si trovava nel lato interno del quartiere, Takuya e il ragazzo dai capelli lunghi fecero un breve tratto insieme, dopodichè si separarono.

 

Sui volti di entrambi si scorgeva un leggero stato di apprensione nonché di nervosismo. E così anche gli altri compagni. Sebbene cercassero di nasconderlo, la tensione era più che percettibile nei loro animi, l’ombra oscura di Lucemon sembrava impaurirli, com’era possibile che fosse ancora vivo? E inoltre, questa volta sarebbero riusciti a contrastarlo nuovamente? Gli angeli celesti protettori di Digiworld avrebbero chiesto un'altra volta il loro aiuto?

Queste le domande che aleggiavano nelle loro menti, mentre i cinque facevano ritorno alle loro case.

 

- Dove vai ragazzo?

Una voce improvvisa bloccò Takuya che sobbalzando si girò di colpo verso di essa.

Impietrito rimase immobile.

D’innanzi a lui, la potente e massiccia figura dell’angelo ribelle si innalzava ad ali spiegate.

 

- Lu-Lucemon?!- esclamò Takuya con la bocca prosciugata. Cercò di inghiottire ma non ci riuscì. Si trovava davanti la creatura più malvagia e disumana della storia di Digiworld. Sgranò gli occhi sperando si trattasse di un abbaglio…un grosso abbaglio…ma invece, purtroppo per lui, non fu cosi.

Senza che il ragazzo potesse fuggire, l’imponente creatura gli arrivò addosso alitandogli sul collo. Takuya rimase immobile, privo di volontà, quasi puntellato da una forza nascosta che gli stringeva gli arti, e prima ancora che potesse parlare, l’essere dallo sguardo di ghiaccio conficcò i suoi affilati artigli nell’ addome di chi un tempo fu padrone del fuoco.

 

- AAAAAH!!!!!!!!! – Takuya urlò a squarciagola sobbalzando dal letto. Il pesante respiro gli comprimeva lo stomaco, portò una mano su di esso sollevando la maglia del pigiama. Era un sogno, pensò lui guardando l’addome illeso. Un terribile incubo.

Peccato che il rapimento di Izumi e la scoperta del passaggio tra i due mondi non lo fossero.

Si portò una mano sul viso riavviandosi i capelli. La fronte completamente umida, la stanza in totale silenzio. Erano da poco le tre, ma diede un rapido sguardo alla sveglietta elettronica sul comodino, con stupore notò che la scritta numerica rosso fuoco lampeggiava a intermittenza discontinua. Dando uno sguardo all’orologio situato sul display del videoregistratore, notò che anch’esso risultava fuori uso. Un improvviso mancamento di corrente elettrica forse aveva azzerato i due sistemi elettronici rifletté lui alzandosi dal letto. Cercò di accendere la luce della lampada posta sul comò, ma senza risultati.

Così si diresse verso quella generale della camera, premette l’interruttore ma il contatto non avvenne.

Possibile che entrambe le lampadine si fossero fulminate? Si affacciò alla finestra della stanza e l’intero quartiere risultava privo di corrente elettrica. La luce nelle strade completamente spenta, buio totale pervadeva l’intero vicinato.

Si affrettò a scendere le scale, provò a premere gli interruttori della cucina, del soggiorno e del ripostiglio, ma senza esito.

La sua attenzione venne attratta dalla spia luminosa del televisore, accesa. Anche il videoregistratore e la sveglia posti nella sua camera lo erano. Ritornò in cucina, spinse il bottoncino dell’altra TV e anch’essa si accese. Com’era possibile? Benché mancasse la corrente, gli strumenti digitali all’interno dell’abitazione funzionavano perfettamente. Perché? Si chiese mentre uno strano presentimento gli attraversò il cervello.

 

- E se fosse

Non finì la frase che uno strano suono proveniente dall’ apparecchio televisivo posto sul mobile del soggiorno lo interruppe.

Girò il capo verso di esso e andò a controllare.

Il monitor risultava in funzione, le immagini apparivano tutte disturbate da grandi onde grigie.

 

- Ma che…ero sicuro che fosse spenta…- senza rifletterci su, premette il pulsante in basso a sinistra per chiuderla, ma dopo pochi secondi l’elettrodomestico quadrato si ravviò. Takuya lo spense nuovamente ma subito dopo ritornò acceso. Ci provò per alcuni minuti, alla settima volta ebbe finalmente la meglio…o meglio…credeva di averla avuta! Una luce iridescente illuminò il riquadro annerito, sul display colorato di una luce giallo intensa apparve una scritta un po’ celata dalle interferenze. Takuya restò a guardare finché le lettere non apparvero più nitide…tre semplici righe che fecero impallidire il giovane all’istante. Il cuore tamburellò in petto, come impazzito, un brivido gelido gli percorse la schiena, mentre la dicitura imperversava sullo schermo riportando a chiare lettere la frase:

 

                                                             

                                                    Insert Coin:

           Geemu o Hajimetaika?

         **                                            

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** Insert Coin: Vuoi iniziare il gioco?

 

 

 

 

   
 
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