Heilà! Ennesima flashfic sull'universo Leverage (ma ce ne saranno anche per Zoey's extraordianry playlist e Criminal Minds!) basata su quella meraviglia che sono i prompt di Soul Shine per la Just stop for a minute and smile challenge....qui abbiamo il prompt 26. "Il mio cervello si sveglia sempre un paio d'ore dopo il mio corpo."
Assonnata,
Becks si rigirò nel letto e
guardò Eliot di schiena, che si stava rimettendo una
maglietta pulita per
tornare a letto dopo essersi fatto una corsetta e aver bagnato le
piante- a lui
piaceva fare giardinaggio all’alba, a lei dormire (anche
perché ci metteva
sempre un po’ a carburare).
“Ti
amo così tanto,” sospirò,
godendosi la vista del suo fisico muscoloso e scattante.
Lui
si volto, e, con i capelli ancora
umidi dopo la doccia, la raggiunse nel letto, dandole un veloce bacio a
fior di
labbra. “Da quando in qua sei così espansiva?
Specie a quest’ora del mattino.
Di solito ci vogliono almeno due ore a quel tuo adorabile cervello per
svegliarsi dopo il primo caffè…”
Lei,
coricata supina, scrollò le
spalle. “Sono sveglia da un po’. Il letto era
freddo e mi sentivo sola. E così
mi sono messa a pensare, e mi sono resa conto che oggi sono due anni
che stiamo
insieme.”
“In
realtà, no.” Sorrise lui,
seduttivo, mentre le massaggiava il collo. “Sono due anni che
ci siamo baciati
per la prima volta- e no, la volta che ci ho provato sotto morfina non
conta
perché non me lo ricordo. Saranno due anni che stiamo
insieme tra diciassette
giorni. Ovvero l’anniversario di matrimonio di tua
sorella.”
Lei
lo guardò, col cuore pieno
d’amore. “Dì un po’,
perché quella sera mi hai baciata e…e sedotta?
Insomma, ci
conoscevamo da tipo dieci anni, e non avevi mai dato segno di
essere…” si
schiarì la gola, arrossendo. “sessualmente
attratto da me. Tolto appunto la volta che ci hai provato mentre eri strafatto di morfina, ma non eri esattamente in te quindi stendiamoci sopra un sottile velo pietoso.”
Eliot
alzò un sopracciglio,
sospirando. “Hai un tatuaggio sulla coscia, mi sorprendi nel
mio locale tutta
nuda, ti fai trovare senza veli a letto quando torno da un lavoro, e mi svegli la notte con
solo la mia camicia
addosso. E hai paura di dire la parola sessualmente?”
Scrollò
le spalle, facendo il broncio,
e Eliot si lasciò ricadere sul letto, le mani incrociate sul
ventre mentre
guardava il soffitto. “Beh, punto primo, non ti avevo mai
visto con un vestito,
ed eri incredibilmente sexy con quel pezzetto striminzito di stoffa
addosso.
Punto secondo, tu ne capisci di motori, cosa che ti rende molto
desiderabile ai
miei occhi. Punto terzo, eri…tenera. Fragile. Delicata. E
avevi finalmente
bisogno di me.”
Gli
sorrise, benché non sapesse cosa
pensare. “Ma tu mi hai aiutata. Tante volte. E un paio di
volte mi hai anche
salvato la vita…”
“Sì,
ma, ti servivo per quello. Per te
io ero quello bravo a dare pugni, a farti da guardaspalle, e basta. Non
sei mai
venuta da me per altro. Tu eri decisa, sarcastica, sempre pronta, ma
quando ti
ho vista quella sera, sembravi un cucciolo bagnato.” Eliot
sospirò,
accarezzandole il viso. “Penso di essermi innamorato di te
mentre eravamo
seduti sulle scale.”
Lei
lo guardò, e scoppiò a ridere, e
per nascondere la cosa affogò il viso nel cuscino, cosa che
fece spazientire
Eliot. “Beh, che c’è?”
“No,
è che Hardison ha ragione. Sei
una persona molto più profonda di quello che dai a vedere.
Di sicuro sei più
profondo di me che mi sono presa una sbandata quando ti ho visto il
fondoschiena fasciato in quei bei jeans che ti stavano tanto bene. Oh,
e non parliamo
di quello che ho pensato quando ti ho visto lavorare sul
motore… cose del tipo,
chissà cos’altro sa fare così bene con
quelle belle amni ruvide e quelle dita
così eleganti….”
Eliot
finse di essere indignato, e le
diede un veloce bacio. “Tu, donna mia, sei completamente
pazza.”
Eppure,
non l’avrebbe cambiata con
nulla al mondo. Mai.